Descrizione della specie (da Kirschner & Stepanek, 1998):
3.27 Taraxacum webbii A J Richards
Pianta piccola. Foglie sub-erette verde medio, da più o meno lineari a strettamente lineari- oblanceolate, indivise, solitamente da più o meno intere a più o meno regolarmente denticolate, con (0)2-3(5) paia di denti. Scapo solo debolmente più lungo rispetto alle foglie, o spesso di egual misura; le foglie sub-glabre o con peli solitari al di sotto del capolino, spesso sparsamente peloso alla base. Brattee esterne 10-12(13), appressate, non distintamente embricate, da largamente ovate a ovate, misurano 5,5-6,5 mm in lunghezza e 3,0-4,5 mm di larghezza, distintamente marginate, ciliate, coperte di purpureo in prossimità dell‟apice, parte mediana da nerastro-verde a verde scuro, larga circa 2 mm, bordo pallido (da biancastro a verde pallido), (incluso il margine membranaceo) 0,9-1,2 mm, margine membranoso da scarioso a biancastro, 0,2-0,4 mm. Capolino giallo brillante di 2,5-3,5 cm in diametro. Ligule esterne da rossastre a nerastro-rossastre, ligule interne con denti rossastri. Stimma da più o meno giallo a giallo sporco, raramente scolorito con peli gialli, polline assente (raramente i tubi delle antere o gli stili basali presentano pochi granuli pollinici abortivi). Achenio lungo 4,5-5,0 mm, il corpo del frutticino è distintamente spinuloso all‟apice (spinule di solito più o meno grossolane), cono da graduale stretto a più o meno spesso misura 0,8-1,0 mm, da più o meno cilindrico a sub-conico, rostro 6,5-7,5 mm ed infine pappo di 5,5-6,5 mm.
Distribuzione geografica nota per la specie (da Kirschner & Stepanek, 1998): Irlanda.
Reperti d‟erbario riferiti a T. webbii:
Emilia-Romagna
(1) Monterenzio (Bologna), riva sinistra del Rio Grande (UTM: 32T Palfa 95.05), pantano in pascolo, 280 m s.l.m., 5/4/2009, L. Peruzzi (PI).
Infruttescenza assente nel campione (1).
76
3.28 Taraxacum sp. 1
Pianta snella di media grandezza. Foglie lobate, lobi laterali 3-4(5) con dentatura sia marginale che distale, lobo terminale sagittato, triangolare solitamente solcato. Picciolo verde, scapo rossastro abbondantemente peloso, presenta la stessa lunghezza delle foglie. Brattee esterne 14- 15, riflesse in alcuni casi arcuate, lanceolate, verdi coperte di purpureo. Capolino giallo di 3 cm in diametro, ligule esterne giallo-nerastro-purpuree, ligule interne con denti rosati. Stimma ignoto. Achenio lungo 2,8-3 mm, spinule apicali dense nel primo quarto del frutticino mediamente sviluppate, cono 1,2-1,3 mm, rostro 9-10,5 mm ed infine pappo di 4,5-5 mm.
Il campione in esame, in seguito alle indagini cariologiche effettuate è risultato triploide (2n = 3x = 24).
Toscana
(1) Monte Pisano, Valle del Guappero, 4/2007, Lorenzo Peruzzi (PI).
Fig. 50. Campione (1), particolare di capolino.
La specie presenta somiglianze con Taraxacum tragopogon, dal quale differisce per l'habitus, il colore e la distribuzione delle ciglia sulle brattee esterne, il colore delle ligule esterne, i denti relativi alle ligule interne (solo in casi rari vagamente compatibili), la lunghezza dell'achenio e la dimensione del pappo.
77
3.29 Taraxacum sp. 2
Pianta di piccole dimensioni. Foglie lobate, lobi laterali 2-4(5), spesso opposti, triangolari; lobo terminale triangolare o astato. Scapo rossastro più o meno sparsamente peloso. Brattee esterne 8- 11, ciliate, erette, misurano 4-6 mm in lunghezza e 2-3 mm di larghezza, verde scuro-nerastre, bordo più o meno distinto dal margine membranaceo 0,1-1,3 mm. Capolino giallo di ca 2,5 cm in diametro, ligule esterne giallo-nerastro-purpureo, ligule interne con denti purpurei. Stimma brunastro, polline presente. Achenio lungo 3-3,5 mm, spinule dense all‟apice, cono 1,4-2,3 mm, rostro 7-9 mm ed infine pappo 5,5-7 mm.
Reperti d‟erbario riferiti a Taraxacum sp. 2:
Emilia Romagna
(1) Modena, s. d., A. Vatova (FI).
Fig. 51. campione (1), in evidenza la forma della foglia e l‟habitus della pianta.
La specie presenta somiglianze con Taraxacum pollichii, dal quale differisce per la forma della foglia, le dimensioni delle brattee esterne, il margine scarioso, la presenza di polline, la distribuzione di spinule, cono, rostro e pappo. Il campione potrebbe anche, in virtù della notevole dimensione del cono, rappresentare una forma aberrante di tale specie.
78
3.30 Taraxacum sp. 3
Pianta piccola assai robusta. Lobi laterali 3-4(5) rivolti verso il basso. Lobo terminale notevolmente sviluppato, misura intorno ai 5 cm, triangolare, acuto, triripartito. Scapo nero- violaceo, raccorciatissimo, abbondantemente peloso. Brattee esterne 17-18, eretto-patenti, verdi- nerastre-violacee, misurano 7 mm in lunghezza e 3 mm in larghezza, ciliate, ovato-lanceolate con apice molto allungato. Bordo e margine membranoso 0,7-0,8 mm. Capolino giallo di 2,5-3 cm di diametro, ligule esterne giallo-nerastro-purpuree, ligule interne con denti purpurei. Stimma tendenzialmente giallo, polline presente. Infruttescenza ignota. In futuro sarà probabilmente possibile approfondire la conoscenza di questa nuova specie grazie al recente ritrovamento di un esemplare analogo in località Morrona (prov. Pisa).
Reperti d‟erbario riferibili a Taraxacum sp.3:
Toscana
(1) Pisa – Lungo la Sofina verso Castagnolo, 24/3/1918, N. Savelli (FI).
79
Fig. 53. Campione (1), in evidenza la forma della foglia e l‟habitus della pianta.
La specie presenta somiglianze con Taraxacum tragopogon, dal quale differisce per l'habitus e la dimensione della pianta, il colore e la lunghezza delle brattee esterne, il margine membranoso, il colore ligule esterne, i denti relativi alle ligule interne (solo parzialmente compatibili) e lo stimma.
80
3.31 Taraxacum sp. 4
Pianta da piccola a media, in alcuni casi sub-robusta. Foglie profondamente lobate, 2-3(4) lobi laterali, lobo terminale sagittato, astato, acuto e triangolare. Scapo marrone-rossastro, sparsamente peloso o con pelosità concentrata sul picciolo. Brattee esterne 10-14, più o meno appressate, da erette a eretto-patenti, sparsamente ciliate, da ovato-lanceolate a lanceolate con apice sviluppato, misurano solitamente 7-7,5 mm in lunghezza e 2-3,5 mm di larghezza, margine membranoso definito largo 0,1-0,4 mm, verdi con bordo ed apice coperti di purpureo. Capolino giallo di 2,5-3 cm in diametro, ligule esterne nerastro-verde scuro-purpuree, ligule interne con denti giallo- rossastri più raramente nerastri. Stimma tendenzialmente giallo-giallastro, polline presente. Achenio lungo 2,5 mm, il corpo del frutticino apicalmente presenta spinule rade ma abbastanza sviluppate, cono corto intorno ai 0,4-0,5 mm, rostro 6 mm ed infine pappo di 6-6,5 mm.
Per formulare la descrizione di questa presunta nuova specie sono stati utilizzati tre campioni d‟erbario provenienti dalla Toscana. La raccolta dati relativa a ciascun campione presente nell‟intero elaborato è stata effettuata sistematicamente senza l‟immediata intenzione di determinare l‟esemplare per poter rendere assolutamente oggettiva la valutazione finale. Dunque, considerata la notevole somiglianza, sia nelle forme che nelle dimensioni, abbiamo deciso di utilizzare i dati di questi tre esemplari per fornire i dati medi al momento noti per questa nuova specie.
Reperti d‟erbario riferibili a Taraxacum sp.4:
Toscana
(1) Lungo la strada che porta alla Sambuca (LI), 4/1/86, Carla Ansaldo (PI);
(2) Montalbano Loc. Pietramarina, (Carmignano, PO) sentiero ricco di humus a ca 382 m, UTM 32T PP60.50, 18/3/2007, L. Peruzzi , K. F. Caparelli & J. - M. Tison (PI);
81 Fig. 54. Campione (3). Fig. 55. Campione (2).
La specie presenta somiglianze con Taraxacum amplexum, da cui differisce per la larghezza e la posizione delle brattee esterne, il margine membranoso.
82
3.32 Taraxacum sp. 5
Pianta media solitamente snella, foglie intere oppure lobate, lobi 2-3(4), lobo terminale spesso acuto. Scapo marrone-rossastro sparsamente peloso. Brattee esterne 10-13, erette, da ovato- lanceolata a lanceolata, più o meno ciliate, misurano 5,2-6 mm in lunghezza e 2-3,8 mm in larghezza, verdastre leggermente purpuree, margine membranoso 0,1-0,4 mm. Capolino giallo di 2,5-3 cm in diametro, ligule esterne giallo-nerastro-purpuree, ligule interne con denti rosso- purpurei-aranciati. Stimma giallo-brunastro con peli grigi, polline presente. Achenio 3,1-3,2 mm, spinule piccole e dense sui primi 2/3 del corpo del frutticino, cono 1,5 mm, rostro 6-6,5 mm ed infine pappo 4,5 mm.
Il campione in esame, in seguito alle indagini cariologiche effettuate è risultato tetraploide (2n = 4x = 32).
Reperti d‟erbario riferiti a Taraxacum sp.5:
Campania
(1) CAMPANIA – Massiccio del Matese: rive settentrionali del lago del Matese, UTM fuso 33TED50452500E4584750N, prato umido, 1/6/2007, L. Peruzzi (PI).
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Fig. 57. Campione (1), in evidenza la forma della foglia e l‟habitus della pianta.
La specie presenta delle somiglianze con Taraxacum huterianum, dal quale differisce per la forma della foglia, la pelosità dello scapo, la distribuzione dei colori e la forma delle brattee esterne, il colore delle ligule esterne, il colore dei denti relativi alle ligule interne (solo remotamente compatibili), la lunghezza dell'achenio, la distribuzione delle spinule sullo stesso ed il numero cromosomico (2n = 40 in T. huterianum).
84
3.33 Taraxacum sp. 6
Pianta da piccola a media. Foglie più o meno profondamente dentate, dentatura tendenzialmente irregolare. Scapo marrone-rossastro scarsamente e sparsamente peloso. Brattee esterne 10-13, erette, ciliate, da ovato-lanceolate a lanceolate, misurano 5,2-6 mm in lunghezza e 2-3,8 mm in larghezza, verdastre leggermente purpuree, margine membranoso 0,1-0,4 mm.
Capolino giallo di 2,5-3 cm in diametro, ligule esterne giallo-nerastro-purpuree, ligule interne con denti rossi, purpurei ed aranciati. Stimma giallo-brunastro con peli grigi, polline presente.
Achenio lungo 3,1-3,2 mm, spinule piccole e dense nei primi 2/3 del corpo del frutticino, cono 1,5 mm, rostro 6-6,5 mm ed infine pappo di 4,5 mm.
Reperti d‟erbario riferiti a Taraxacum sp. 6:
Toscana
(1) Località Infernaccio, Rio Ugione Valle della Sambuca, Monti Livornesi (Livorno), sulle rocce verdi vicine all'acqua, 17/5/2007 e 29/3/2008, Mairo Mannocci (PI).
Il campione in esame, in seguito alle indagini cariologiche effettuate è risultato triploide (2n = 3x = 24).
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Fig. 60. Campione (1), in evidenza la forma della foglia.
Fig. 61. campione (1), particolare di capolino.
La specie presenta somiglianze con Taraxacum gabricaule, dal quale differisce per la dimensione e la forma delle brattee esterne, il colore dei denti relativi alle ligule interne, lo stimma (solo parzialmente compatibile), la lunghezza del frutticino, la distribuzione delle spinule sul corpo dello stesso ed il diverso numero cromosomico.
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3.34 Taraxacum sp. 7
Pianta media, alta e snella. Foglie intere debolmente dentate, solitamente è presente un‟unica dentatura tendenzialmente parallela a circa 1/3 dell‟estensione fogliare. Scapo marrone-rossastro scarsamente e sparsamente peloso. Brattee esterne 10-14, erette, da lanceolate ad ovato- lanceolate, verdi-nerastre con bordo purpureo, ciliate, misurano 3-9 mm in lunghezza e 1-4 mm di larghezza, bordo e margine membranoso mal distinguibili, 0,1-0,9 mm. Capolino giallo misura 3 cm in diametro, ligule esterne giallo-nerastro-purpuree, ligule interne con denti gialli e rosati. Stimma giallo, polline presente anche se in quantità ridotta probabilmente poiché l‟infruttescenza è in uno stadio abbastanza avanzato. Achenio 3 mm, il corpo del frutticino è interessato da spinule a distribuzione densa all‟apice e da abbozzi di spinule sulle restanti parti, cono 1,6-1,9 mm, rostro 6-8 mm ed infine pappo 5-6 mm.
Reperti d‟erbario riferiti a Taraxacum sp. 7:
Toscana
(1) Pescia, loc. Pracchie di Pontito, ca. 900 m s.l.m., 05/2009, Lorenzo Peruzzi (PI).
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Fig. 63. Campione (1), particolare di capolino.
Fig. 64. campione (1), particolari di foglia e capolino.
La specie presenta somiglianze con Taraxacum huterianum, dal quale differisce per la forma della foglia, la pelosità dello scapo, la forma, il colore e la larghezza delle brattee esterne, il margine membranoso, il colore delle ligule esterne, la lunghezza dell'achenio e la distribuzione delle spinule.
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3.35 Taraxacum sp. 8
Pianta di piccola e media grandezza. Foglie intero-dentate e lobate. Scapo marrone-rossastro interessato da pelosità abbondante a distribuzione sparsa. Brattee esterne 16-22, erette, in prevalenza ovato-lanceolate, verdi nerastre con bordo purpureo, abbondantemente ciliate, misurano 4-8 mm in lunghezza e 2-4 mm di larghezza. Bordo e margine membranoso mal distinguibili, misurano 0,1-1,4 mm.
Capolino giallo di 3-3,5 cm in diametro, ligule esterne giallo-nerastro-rosato, ligule interne con denti giallo sporco. Stimma giallo, polline presente anche se in quantità esigua.
Infruttescenza ignota.
Reperti d‟erbario riferiti a Taraxacum sp. 8:
Toscana
(1) Monte Vitalba (Pisa), 500/600 m vicino al ruscello, 04/2009, Lorenzo Peruzzi (PI).
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Fig. 66. Campione (1), in evidenza la forma della foglia e l‟habitus della pianta.
Considerate le singolari caratteristiche generali di questo campione riteniamo che non siano al momento note specie simili.
90
3.36 Taraxacum sp. 9
Pianta media. Foglie lobate, lobi (3)4, lobo terminale triangolare. Scapo marrone-rossastro sparsamente peloso. Brattee esterne 17, patenti, lanceolate, ciliate in prossimità dell‟apice, misurano 8 mm in lunghezza e 2,5 mm in larghezza, marroni-verdastre, margine membranoso irregolare 0,1 mm. Capolino giallo di 2,5-3 cm in diametro, ligule esterne giallo-nerastro- purpuree, ligule interne con denti giallo scuro-rosati. Stimma brunastro, polline presente. Achenio lungo poco più di 3 mm, pochissime spinule apicali e abbozzi di spinule sul corpo del frutticino, cono 1 mm, rostro 7,5 mm ed infine pappo di 6 mm abbondanti.
Reperti d‟erbario riferiti a Taraxacum sp. 9:
Toscana
(1) Secus ambulacrum vulgo Stradone delle Cascine prope Vitas, 30/3/1865, J. Arcangeli (PI).
Fig. 67. Campione (1), in evidenza la forma della foglia. Fig. 68. Campione (1), particolare di capolino.
La specie presenta somiglianze con Taraxacum subudum, dal quale differisce per il numero, il colore e la posizione delle brattee esterne, il colore delle ligule esterne, i denti relativi alle ligule interne, la lunghezza dell'achenio e per la pressoché totale assenza di spinule sullo stesso.
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4. CONCLUSIONI
A dimostrazione della scarsa e disomogenea conoscenza di questo gruppo in Italia, ancora in Conti et al. (2005) risultavano noti per l'area indagata soltanto due taxa: Taraxacum tenuifolium ed un generico "T. palustre (group)", quest'ultimo grossomodo corrispondente al corrente concetto di sect. Palustria ed al concetto di "T. palustre" utilizzato in Pignatti (1982). In effetti, gran parte delle 16 specie sinora note per l'Italia sono segnalate solo per l'Italia settentrionale (prevalentemente lungo l'Arco Alpino) e per l'estrema Italia meridionale (Aquaro et al., 2008). Attraverso questa tesi è stato possibile circoscrivere ben 36 unità sistematiche nell'ambito di tale sezione, per il territorio studiato. Tale numero è rilevante, anche considerando che le specie note ad oggi nell'ambito della sezione sono 131 (Kirschner & Stepanek, 1998; Aquaro et al., 2008). In 9 casi non è stato possibile identificare i campioni studiati con nessun taxon noto. Almeno alcune di queste entità potranno certamente, tramite ulteriori studi, essere descritte come agamospecie nuove per la scienza. Delle restanti 26, alcune erano già conosciute per l'Italia (es. T. ciliare, T.
multisinuatum, T. olivaceum, T. scaturiginosum, T. tenuifolium), mentre tutte le altre risultano di
nuova segnalazione a livello nazionale e di estremo interesse dal punto di vista fitogeografico (es.
T. trilobifolium, T. udum etc). In alcuni casi, nell'ambito dei taxa già conosciuti per il territorio
nazionale, sono risultate nuove segnalazioni per specifiche regioni (T. ciliare per l'Emilia- Romagna, T. multisinuatum, T. olivaceum, T. scaturiginosum e T. tenuifolium per la Toscana). Riguardo le regioni indagate, il maggior numero di taxa è stato identificato su raccolte effettuate in Toscana (26), per la quale le conoscenze possono definirsi ormai buone. Nettamente minore il numero di entità qui riportate per Emilia-Romagna (7), Campania (4), Veneto (3), Marche (2), Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Liguria (1); per tali regioni questa tesi deve essere vista più come un contributo ed un invito ad ulteriori studi che prevedano anche l'esame di ulteriori erbari e popolamenti in situ. Particolarmente interessante infine, nell'ambito di T. tenuifolium, l'individuazione di una zona circoscritta del Veneto dove la pianta assume una morfologia ben
92
differenziata, che potrebbe in futuro meritare un riconoscimento a rango sottospecifico, vista anche la natura sessuale della specie.
Dal punto di vista cariologico è stato possibile conteggiare il numero cromosomico di 5 entità: T.
noterophilum (triploide con 2n = 24 cromosomi), T. olivaceum (tetraploide con 2n = 32
cromosomi), Taraxacum sp. 1 e sp. 6 (entrambi triploidi con 2n = 24 cromosomi) e Taraxacum sp. 5 (tetraploide con 2n = 32 cromosomi). I dati confermano quanto noto in letteratura per il genere e per le specie (T. noterophilum e T. olivaceum) studiate.
Osservando i numerosi casi di acheni che non hanno raggiunto la completa maturità morfologica è stato possibile determinare delle interessanti tappe di accrescimento dei vari componenti del frutticino: il primo componente che raggiunge la dimensione definitiva è il pappo, successivamente si ha accrescimento del corpo del frutticino; si ha poi lo sviluppo del cono ed infine del rostro. T. tenuifolium, una delle poche specie appartenenti alla sect. Palustria caratterizzata dalla maggior variabilità possibile poiché si riproduce gamicamente, presenta corpo dell‟achenio tendenzialmente soltanto tubercolato, rostro tipicamente corto mentre di solito il cono risulta avere lunghezza superiore in alcuni casi più che raddoppiata rispetto alle altre specie. È possibile ipotizzare che le specie provviste di spinule sul corpo del frutticino, insieme ad un rostro relativamente lungo, possano essere maggiormente adatte al volo. Ciò si tradurrebbe ovviamente in una minore efficacia nella dispersione dei frutticino in T. tenuifolium rispetto alle altre specie.
La sect. Palustria rappresenta un raggruppamento relativamente empirico, al suo interno è presente una elevata variabilità in particolare relativa alla struttura del frutticino, collegata probabilmente alle strategie di dispersione attuate per avere migliore fitness nel rispettivo areale di distribuzione. Sarebbe interessante approfondire eventuali dinamiche di dispersione di questi frutti capaci di raggiungere notevoli distanze e disparate tipologie di ambienti.
93
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