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TASSO DI MORTALITA' EVITABILE PER CAUSE SELEZIONATE

Nel documento Monitoraggio LEA (pagine 73-78)

La mortalità per cause evitabili rappresenta un importante indicatore dell'efficacia degli interventi sanitari di un paese; sono considerate evitabili quelle cause di morte che potrebbero essere evitate o ridotte attraverso un adeguato intervento pubblico sulla salute, che va dalla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione. Le cause di morte evitabile vengono classificate in tre gruppi: il primo gruppo (tumore del polmone, cirrosi epatica, malattie cerebrovascolari, morti violenta) comprende quelle cause riducibili attraverso l'adozione di normative, comportamenti, stili di vita definibili di prevenzione primaria e attraverso interventi efficaci nelle situazioni di disagio sociale; nel secondo gruppo (tumori della mammella e del collo dell'utero) rientrano quelle cause riducibili sulla base di interventi di screening e di diagnosi tempestiva accompagnata da una adeguata terapia; il terzo gruppo (polmoniti e bronchiti) comprende le cause contrastabili attraverso l'erogazione di una adeguata assistenza sanitaria. L'indicatore considerato è dato dal rapporto tra il numero di deceduti di età compresa tra 5 e 64 anni per la specifica causa indicata e la popolazione residente di età compresa tra 5 e 64 anni. 

IR_56 (*) Cod. ICD9 162 - Deceduti in età compresa tra 5 e 64 anni

Fonte dei dati e note dati ISTAT elaborati dall'ISS

DESCRIZIONE RISULTATI

Nel 2002 la malattia ha provocato in Italia la morte di 4.033 donne d'età 5‐64 anni, pari a 1,85 decessi per 10.000 abitanti di sesso femminile. Esistono delle rilevanti differenze tra le regioni, secondo un netto gradiente Nord‐Sud: valori dell'indicatore superiori a quello di riferimento nazionale sono concentrati nell'area centro settentrionale della penisola e in Sardegna. Nel decennio 1992‐2002 la mortalità evitabile per tumore della mammella ha subito una consistente e continua riduzione, passando da 2,04 a 1,85 decessi per 10.000 donne. Il tumore del collo dell'utero costituisce la seconda neoplasia più frequente nell'universo femminile; l'insorgenza della malattia è legata all'infezione della cervice provocata da virus trasmessi sessualmente ed è favorita da fattori legati alla povertà (carenza delle condizioni igieniche, condizioni di vita precarie, elevato numero di parti, gravidanze precoci). L'adozione di programmi di screening citologici può ridurre sensibilmente l'incidenza di questo tumore. Nell'anno 2002 esso ha causato in Italia 172 decessi nella fascia di età 5‐64 anni, pari a 0,08 decessi per 10.000 abitanti di sesso femminile.

Valori superiori a quello medio nazionale sono registrati in Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Lombardia, Puglia, Calabria e Molise. Dall'analisi temporale riferita al periodo 1992‐2002 emerge che il tasso di mortalità evitabile per tumore del collo dell'utero è passato da 0,09 a 0,08 decessi per 10.000 donne. Le malattie cerebrovascolari costituiscono la prima causa di morte nel nostro paese. L'abitudine al fumo, la sedentarietà, il diabete, l'ipertensione arteriosa, valori elevati della colesterolemia, costituiscono dei fattori di rischio che possono essere ridotti attraverso adeguate campagne di prevenzione. Nell'anno 2002 queste malattie hanno provocato, in Italia, la morte di 3.525 residenti di età compresa tra i 5 e i 64 anni, pari 0,81 per 10.000 abitanti; massimo e minimo valore dell'indicatore sono registrati in Liguria e in Veneto (con 1,03 e 0,54 decessi per 10.000 abitanti). Dall'analisi del trend temporale emerge una riduzione dei livelli di mortalità evitabile per malattie cerebrovascolari: tra il 1992 e il 2002 l'indicatore è passato da 1,29 a 0,81 decessi per 10.000 abitanti. Le malattie respiratorie costituiscono le patologie più diffuse tra la popolazione italiana, nonché la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e i tumori. I fattori di rischio ad esse correlate sono sia di tipo ambientale (fumo di sigaretta, esposizione professionale, inquinamento atmosferico) che di tipo individuale (predisposizione genetica, familiarità, iperreattività bronchiale). Nel corso del 2002 in Italia si sono verificati 1.380 decessi per polmoniti o bronchiti nella fascia di età 5‐64 anni, pari 0,32 per 10.000 abitanti. Dal confronto territoriale emerge una situazione tendenzialmente omogenea tra le regioni. Analizzando il trend temporale si osserva che nel decennio 1992‐ 2002 l'indicatore ha subito una riduzione, passando da 0,44 a 0,32 decessi per 10.000 abitanti.

TASSO DI MORTALITA' EVITABILE PER CAUSE SELEZIONATE

Il tumore del polmone risulta essere la prima causa di morte per neoplasia nel sesso maschile e la terza nel sesso femminile; nel 90% dei casi è provocato dal fumo di sigaretta e il rischio di contrarre la malattia è da 8 a 40 volte superiore nei fumatori che nei non fumatori. Nel 2002 questa neoplasia ha causato, in Italia, la morte di 8.128 residenti di età compresa tra i 5 e i 64 anni, pari a 1,86 decessi per 10.000 abitanti. L'andamento geografico del fenomeno è caratterizzato da un netto gradiente Nord‐Sud, con livelli massimi di mortalità evitabile registrati, nell'ordine, in Liguria, Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Toscana e Campania. L'analisi del trend temporale mostra una tendenza alla riduzione della mortalità evitabile per tumore del polmone: tra il 1992 e il 2002 il valore dell'indicatore è passato da 2,36 a 1,86 decessi per 10.000 abitanti. La cirrosi epatica costituisce la prima causa di decesso tra le malattie dell'apparato digerente (esclusi i tumori) e può essere considerata una malattia pre‐ neoplastica; i principali fattori di rischio ad essa correlati sono l'abuso cronico di alcool e la persistente infezione da virus epatici. Nel 2002 la malattia ha causato, in Italia, 3.372 decessi nella fascia di età 5‐64 anni, pari a 0,77 decessi per 10.000 abitanti; valori superiori a quello di riferimento nazionale si osservano in tutte le regioni settentrionali della penisola, nonché in Campania, Molise e Sardegna. L'analisi del trend temporale evidenzia una importante riduzione del tasso di mortalità evitabile per cirrosi epatica, passato, tra il 1992 e il 2002, da 1,29 a 0,77 decessi per 10.000 abitanti. Gli omicidi appartengono alle cause di morte che possono essere i d i i i ll i i i di di i

Fonte dei dati e note dati ISTAT elaborati dall'ISS

evitate attraverso adeguati interventi nelle situazioni di disagio sociale. Nel 2002 le vittime di omicidi di età compresa tra i 5 e i 64 anni sono state, in Italia, 418; l'indicatore risulta pari a 0,10 decessi per 10.000 abitanti. Calabria e Abruzzo registrano le situazioni estreme (rispettivamente con 0,32 e 0,01 casi per 10.000 abitanti di età compresa tra i 5 e i 64 anni). L'analisi temporale mostra che la mortalità evitabile per omicidi ha subito una progressiva riduzione, passando da 0,24 decessi per 10.000 abitanti nel 1992 a 0,10 decessi nel 2002. Il tumore della mammella costituisce la neoplasia più frequente nell’universo femminile; i principali fattori di rischio sono riconducibili all'età, alla familiarità, alla vita riproduttiva, alla costituzione ormonale, all'esposizione a radiazioni ionizzanti e alla dieta. Strumento fondamentale per la riduzione della mortalità per tumore della mammella in tempi medio‐brevi è lo screening mammografico di popolazione per la diagnosi precoce.

Cirrosi epatica OSSERVAZIONI

Omicidi (*) Cod. ICD9 571 - Deceduti in età compresa tra 5 e 64 anni

TASSO DI MORTALITA' EVITABILE PER CAUSE SELEZIONATE

IR_56

Fonte dei dati e note dati ISTAT elaborati dall'ISS

(*) Cod. ICD9 960-969 - Deceduti in età compresa tra 5 e 64 anni

Tumore della mammella OSSERVAZIONI

Tumore del collo dell'utero (*) Cod. ICD9 174 - Deceduti di sesso femminile in età compresa tra 5 e 64 anni

TASSO DI MORTALITA' EVITABILE PER CAUSE SELEZIONATE

(*) Cod. ICD9 162 - Deceduti in età compresa tra 5 e 64 anni

Fonte dei dati e note dati ISTAT elaborati dall'ISS

Malattie cerebrovascolari OSSERVAZIONI

Polmoniti e bronchiti (*) Cod. ICD9 430 - 438 - Deceduti in età compresa tra 5 e 64 anni

TASSO DI MORTALITA' EVITABILE PER CAUSE SELEZIONATE

IR_56

Fonte dei dati e note dati ISTAT elaborati dall'ISS

(*) Cod. ICD9 180 - Deceduti in età compresa tra 5 e 64 anni

SIGNIFICATO

OSSERVAZIONI

Nel documento Monitoraggio LEA (pagine 73-78)

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