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Le Tematiche: argomenti principali che caratterizzano la semantica della sicurezza.

Regione Toscana

B. I flussi di comunicazione:

4.2 Le Tematiche: argomenti principali che caratterizzano la semantica della sicurezza.

La fase delle interviste ai referenti ha rappresentato un punto chiave del progetto di ricerca, infatti, attraverso l’analisi di ogni singola intervista è stato inaugurato un nuovo momento di studio relativo all’individuazione delle Aree di intervento rappresentate dalle Direzioni generali che trattano nello specifico o solo marginalmente la sicurezza. Tutto questo vuole rappresentare una metodologia di studio e di intervento che potrà condurre verso la definizione dell’importanza strategica assegnata al CSK in questa nuova fase d’analisi. Riportiamo di seguito (cfr. Tabella 6) le quattro Aree individuate e le relative Direzioni Generali loro assegnate, per trattazione argomentative, sulle materie attinenti alle sfere della sicurezza.

AREE DIREZIONI GENERALI

1. Ambiente e territorio Direzione generale Politiche territoriali e ambientali

2. Organizzazione ed Economia Direzione generale Avvocatura, Direzione generale Organizzazione e sistema informativo,

Direzione generale Bilancio e finanze,

Direzione generale Sviluppo economico

3. Salute Direzione generale Diritto alla salute e politiche di solidarietà

4. Istruzione, formazione, lavoro e

cultura Direzione generale Politiche formative, beni e attività culturali

Tabella 6 Schema concettuale Aree e Direzioni generali

Individuando le Aree, relative all’accorpamento delle direzioni generali che trattano di sicurezza, è stato possibile dettagliare ulteriormente ogni singola Area con le tematiche possibili riguardanti interventi riferiti alla sicurezza che si sono a loro volta andate a strutturare in argomenti, identificabili in ogni singolo e specifico intervento. Sulla base dell’analisi dell’identità mediale e delle interviste svolte sono emerse le seguenti aree tematiche che riguardano le politiche della sicurezza:

Ambiente e territorio •

Educazione e Formazione (inclusa cultura legalità) •

Lavoro e sviluppo economico •

Mobilità •

Sanità e sociale •

Sicurezza urbana (incluso disordine urbano) •

Ognuna di queste Aree si declina con i seguenti Argomenti:

“Ambiente e territorio”: ambiente e paesaggio; attività agricole; consumo sostenibile; I-mobility (Infrastruttura informativa geografica per l’accessibilità territoriale on demand); incendi boschivi; piste ciclabili; qualità dell’aria e misure antismog; inquinamento acustico; qualità della vita; rifiuti (raccolta differenziata); rifiuti urbani e speciali (gestione e smaltimento); sicurezza antisismica per aziende e abitazioni; sicurezza degli impianti; sicurezza del patrimonio storico e artistico; sicurezza nelle scuole; sicurezza nelle strutture ospedaliere; sicurezza stradale - sicurezza sui luoghi di lavoro; sistema produttivo toscano (sostegno e promozione); termovalorizzatori regionali (gestione e messa a norma). “Educazione e Formazione” (inclusa cultura legalità): alunni stranieri; cultura e pratica sportiva; infanzia e adolescenza; lavoro; legalità; marginalità sociale; piano casa (contro l’emergenza abitativa appartamenti a canone sociale, costruzione di alloggi); politiche giovanili; qualità della vita; rifiuti urbani e speciali (gestione e smaltimento); salute (tutela); salute dei lavoratori (promozione); sicurezza antisismica per aziende e abitazioni; sicurezza degli impianti; sicurezza del patrimonio storico e artistico

Lavoro e sviluppo economico; appalti pubblici; consumo sostenibile; edilizia scolastica; I-mobility (Infrastruttura informativa geografica per l’accessibilità territoriale on demand); lavoro; occupazione; sicurezza degli impianti; sicurezza del patrimonio storico e artistico; sicurezza nelle scuole; sicurezza nelle strutture ospedaliere; sicurezza stradale; sicurezza sui luoghi di lavoro; sistema produttivo toscano (sostegno e promozione); viabilità regionale; realizzazione e manutenzione delle strade, circolazione nelle strade; vigilanza nei luoghi di lavoro.

“Mobilità”: incidenti stradali; piste ciclabili; sicurezza stradale; trasporti (sistema regionale); trasporto ferroviario (sistema regionale); viabilità regionale; realizzazione e manutenzione delle strade, circolazione nelle strade; sanità e sociale; anziani e persone non autosufficienti; bullismo; cultura e pratica sportiva; immigrazione; accoglienza; inclusione e tutela dei cittadini non comunitari; genere; infanzia e adolescenza; legalità; marginalità sociale; occupazione; piano casa (contro l’emergenza abitativa appartamenti a canone sociale, costruzione di alloggi); politiche giovanili.

“Sicurezza urbana” (incluso disordine urbano): polizia locale; sicurezza nelle città.

Per ciascuno degli Argomenti sopra evidenziati è emersa la necessità di monitorare regolarmente gli interventi della Regione Toscana relativamente alle seguenti voci:

Normativa (Produzione atti normativi, regolamenti, •

deliberazioni).

Finanziamenti (Concessione finanziamenti). •

Iniziative (Promozione convegni, campagne, iniziative varie). •

Documentazione (Produzione report, dati statistici, studi e •

ricerche).

Un monitoraggio assai articolato risulta indispensabile per riuscire a pianificare e, naturalmente, a verificare il percorso comunicativo di ogni azione comunicativa sulla sicurezza.

I dati emersi dall’analisi sopra descritta sono stati incrociati con quelli presenti all’interno del database progettato e utilizzato dalla Regione Toscana, il Controllo Strategico di Gestione (CSG), al fine di analizzare la congruenza tra le informazioni che emergono dall’analisi dell’identità mediale e quelle relative alla sicurezza che la Regione Toscana ha selezionato e registrato come tali.

4.3 Analisi del sistema Controllo Strategico di Gestione (CSG)

Le Aree tematiche indicate precedentemente sono state messe in relazione ai dati presenti all’interno del Controllo Strategico di Gestione (CSG) (cfr. La struttura del CSG, par 4.3.1), uno strumento che ha la funzione di monitorare e presentare i dati inerenti l'amministrazione e la gestione dei programmi e degli interventi attivati. Si tratta quindi di un database che permettere di seguire l'impostazione e la gestione del controllo generale di gestione sull'efficiente impiego delle risorse e sui livelli di efficacia gestionale, finalizzato alla verifica dell'andamento dell'azione amministrativa e del grado di realizzazione degli obiettivi programmati.

Più dettagliatamente, il “controllo strategico” è quella parte del sistema che, come ausilio nella determinazione dei processi di pianificazione strategica e di indirizzo politico-amministrativo, consente alla Giunta

Regionale di monitorare e valutare lo stato di attuazione e i risultati conseguiti dalle politiche regionali di intervento.

Come tale, il “controllo strategico”:

- è direttamente finalizzato all’esercizio della funzione di governo da parte dell’esecutivo;

- costituisce una componente organica del modello della programmazione regionale, come disegnata dalla LR 49/1999 e dal PRS 2003/2005, che si concretizza nella presenza, all’interno degli strumenti della programmazione regionale, di modalità strutturate di monitoraggio e valutazione degli interventi e dei risultati conseguiti.

L'altra parte del sistema è costituita dal “controllo di gestione” che supporta i dirigenti nella pianificazione e nel controllo dei processi gestionali della struttura operativa e gli assiste direttamente nell’esercizio delle funzioni di direzione all’interno delle DG.

Agisce sulla base degli input forniti dal sistema di programmazione e controllo di livello strategico, assumendone gli obiettivi e declinandoli a livello operativo.

4.3.1 La struttura del CSG

A Rapporti di Monitoraggio

1. Il Rapporto di monitoraggio Strategico ( 2004-2007 )