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La Teoria del Cambiamento (ToC) è un processo rigoroso e partecipativo attraverso il quale gruppi e stakeholder articolano i propri obiettivi di lungo termine (impact) e identificano le condizioni che reputano debbano dispiegarsi affinché tali obiettivi siano raggiunti. Queste condizioni sono rappresentate dai cambiamenti (outcome) che si vogliono ottenere e sono organizzate graficamente in una struttura causale (result chain)63. La Teoria del Cambiamento dell’Iniziativa Ticino costituisce la struttura portante del Piano e ha guidato la definizione di tutte le Azioni ivi contenute.

La ToC è organizzata intorno a cinque temi:

- Governance

- Servizi ecosistemici e attività economiche - Connessione ecologica

- Specie

- Cambiamenti climatici.

Questi corrispondono ai cinque Obiettivi Generali dell’Iniziativa Ticino (Rif. Cap. 4), per ognuno dei quali sono stati individuati i cambiamenti necessari alla realizzazione e il livello di priorità. A partire dalla mappatura dei principali stakeholder del corridoio ecologico (Allegato C), si sono identificati gli attori che devono attivarsi per realizzare ciascun cambiamento, come segue.

Obiettivo Generale I - Creare e rafforzare una governance transnazionale del corridoio ecologico del Ticino

Principali attori del cambiamento, oltre all’Iniziativa Ticino stessa:

− Consiglio di Stato nel Cantone Ticino e Assessorati regionali in Lombardia e Piemonte

− Regioni Lombardia e Piemonte, Cantone Ticino

− Ministero italiano dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e Dipartimento federale Ambiente Trasporti Energia e Comunicazioni (DATEC)

− Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (AdbPo)

− EUSALP e Convenzione delle Alpi

− Comunità di Lavoro e altre strutture bilaterali IT-CH

− Province e Comuni

63 Taplin D.H., Clark H., 2013. Theory of Change basics. ActKnowledge, New York.

46 Cambiamenti più importanti:

− La legittimazione dell’Iniziativa Ticino da parte dei decisori politici

− La creazione di un organo di gestione transnazionale del corridoio ecologico

− La creazione di sinergie con le strategie nazionali e alpine di riferimento

− L’adozione, nell’area italiana, di attività agricole più sostenibili

− Una gestione fluviale coordinata e partecipata

− Una pianificazione territoriale coordinata e attenta alle esigenze del corridoio ecologico Obiettivo Generale II – Garantire servizi ecosistemici e attività umane che si rafforzano reciprocamente

Principali attori del cambiamento, oltre all’Iniziativa Ticino stessa:

− Regioni Lombardia e Piemonte, Cantone Ticino

− Operatori economici

− Enti per il turismo

− Mass media

Cambiamenti più importanti:

− La promozione dei servizi ecosistemici da parte delle istituzioni e il loro sostegno da parte degli operatori economici e della cittadinanza

− L’acquisizione della consapevolezza di una forte identità territoriale

− La costituzione di un marchio territoriale ombrello

− L’adozione di forme di fruizione identitarie e sostenibili

Obiettivo Generale III - Rinforzare la connessione ecologica tra le Alpi e gli Appennini e tra l’alto fiume Ticino e il mar Adriatico attraverso il fiume Po

Principali attori del cambiamento, oltre all’Iniziativa Ticino stessa:

− Regioni Lombardia e Piemonte, Cantone Ticino

− Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po

− Organizzazioni professionali agricole e loro associati

− Aree protette

− Cittadini del territorio del corridoio ecologico del Ticino Cambiamenti più importanti:

− L’incentivazione, da parte delle istituzioni, di misure a favore del corridoio ecologico nell’ambito degli strumenti della Politica Agricola Comune (IT)

− La promozione delle sopracitate misure al mondo agricolo attraverso le organizzazioni professionali e la loro adozione da parte degli agricoltori (IT)

− Il confronto costante, in seno ai diversi assessorati di Regione Lombardia e Piemonte, sulle problematiche del corridoio ecologico

− L’individuazione di una rete ecologica univoca del territorio

− La presa di coscienza da parte della cittadinanza dell’importanza del corridoio ecologico

− La deframmentazione delle infrastrutture più critiche per il corridoio ecologico

− La firma di un Contratto di Fiume transnazionale

− La redazione di un Piano di gestione dei sedimenti del fiume Ticino

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Obiettivo Generale IV - Stabilire popolazioni riproduttive di specie localmente estinte e garantire uno stato di conservazione adeguato alle specie minacciate di estinzione

Per il raggiungimento di questo Obiettivo l’Iniziativa Ticino ha un ruolo preponderante, comprendendo già gli enti preposti alla conservazione delle specie. Gli altri attori del cambiamento sono:

− Associazioni ambientaliste

− Enti di ricerca

− Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale-ISPRA (IT) e Ufficio Federale dell’Ambiente (CH)

− Associazioni alieutiche e venatorie

− Comunità locali

− Scuole

− Mass media

Cambiamenti più importanti:

− L’acquisizione di una conoscenza esaustiva delle specie target su cui intervenire e delle pressioni e minacce a cui sono sottoposte

− La verifica della possibilità di reintroduzione delle specie localmente estinte

− Il contrasto alle specie aliene invasive che minacciano la sopravvivenza delle specie target

− La collaborazione fattiva di associazioni ambientaliste, venatorie e alieutiche e comunità locali agli interventi di reintroduzione e conservazione

Obiettivo Generale V - Promuovere la resilienza di ecosistemi e comunità umane ai cambiamenti climatici e mitigare gli impatti degli eventi climatici estremi

Principali attori del cambiamento, oltre all’Iniziativa Ticino stessa:

− Regioni Lombardia e Piemonte, Cantone Ticino

− Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po

− Agenzia Interregionale per il fiume Po

− Consorzi di Bonifica

− Organizzazioni professionali agricole e loro associati

− Officine idroelettriche

− Comuni

Cambiamenti più importanti:

− La presenza nelle strategie e negli strumenti pianificatori regionali e di bacino (IT) di azioni di promozione della circolazione dell’acqua nel sistema irriguo al di fuori del periodo estivo

− La possibilità per i Consorzi di Bonifica di fornire acqua per l’irrigazione in periodo autunnale e invernale

− L’incentivazione da parte delle istituzioni di misure a supporto di agricoltori e consorzi per un cambio di gestione della risorsa irrigua (IT)

− La promozione delle sopracitate misure al mondo agricolo attraverso le organizzazioni professionali e la loro adozione da parte degli agricoltori (IT)

− L’individuazione e l’adozione da parte di Regioni Lombardia e Piemonte e Cantone Ticino di tipologie di gestione forestale per aumentare la resilienza degli ecosistemi forestali agli eventi estremi

− L’adeguamento dei Deflussi Minimi Vitali da parte delle Officine Idroelettriche (CH)

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− La modifica del metodo di gestione degli ambienti ripari per una dinamica attiva per recuperare ambiti perifluviali nello spazio riservato alle acque (CH)

Le modalità per raggiungere i cambiamenti sopra citati sono state oggetto di approfondimenti e discussioni in seno al partenariato allargato dell’Iniziativa Ticino. Nel Piano sono riportate le Azioni che il partenariato allargato ha ritenuto di poter affrontare nel prossimo decennio, inserendo quelle che hanno maggiore urgenza, fattibilità e possibilità di impatto sul territorio (Rif. Cap. 4). Le altre Azioni saranno oggetto di valutazioni successive.

Anche la realizzazione delle Azioni avverrà in modo partecipativo, prevedendo il coinvolgimento di tutti gli attori interessati dai cambiamenti. Perché ciò avvenga, sarà necessario prestare estrema cura alla comunicazione e alla partecipazione; per pianificarle al meglio è stata redatta una strategia di comunicazione (Rif. Cap. 5).

© Angelo Miramonti

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3 PIANO DI RIQUALIFICAZIONE DEL CORRIDOIO ECOLOGIO DEL TICINO

Visione

Il corridoio ecologico del Ticino connette le Alpi, la pianura Padana, gli Appennini e il mare Adriatico.

Ospita habitat e specie autoctone in equilibrio dinamico e in buono stato di conservazione.

La qualità dell'acqua è buona in tutto il bacino e la morfologia fluviale è prevalentemente naturale.

Le barriere fisiche artificiali sono permeabili alla fauna e non ostacolano significativamente le fluttuazioni di portata

e i processi idromorfologici del fiume.

Le comunità residenti e le attività economiche del luogo sono sostenibili e attente alla biodiversità e beneficiano dei servizi ecosistemici forniti dal fiume e dagli habitat ad esso connessi, come la mitigazione del rischio di esondazione e di siccità e la disponibilità di spazi ricreativi.

In tutto il territorio transnazionale della Valle del Ticino si percepisce una identità comune e vi si adottano comportamenti sostenibili.

La connessione ecologica è assicurata da autorità che vi si dedicano collaborando tra loro efficacemente a livello transnazionale.

L’area è nota per avere una sana economia in equilibrio con l'ambiente, attenta agli impatti locali e globali.

Esporta conoscenza e condivide la propria esperienza.

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