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Schede epigrafiche

5. Termo, epitaffio di Skorpion (Sez V, nr 1)

Base di statua in pietra calcarea rinvenuta presso il santuario di Apollo a Termo, in Etolia, e conservata al Museo di Termo (n. inv. 33).

Stato di conservazione mediocre: in molti punti la lettura è difficoltosa. La base è rotta su entrambi gli angoli del lato posteriore; 84,5 x 65 x 28,5. Datazione: primo quarto del III sec. a.C.

Iscrizione su otto linee di scrittura destrorsa in distici elegiaci. Ductus regolare, lettere quadrate tipiche dell’inizio del periodo ellenistico. Altezza: 1; interlinea: 0,8. Le lettere non sono ancora caratterizzate dagli apici propri dell’Ellenismo inoltrato; il rimpicciolimento delle lettere tonde, tipico tratto ellenistico, è presente ma non ancora molto accentuato.

Dialetto dorico di nord – ovest.

SOTIRIADIS 1915, 57 – 58 n. 35; RHOMAIOS 1915, 282; WILHELM 1924, 167 [SEG 2, 1924, 355]; KLAFFENBACH 1926, 34 (SEG 3, 1925, 437) [KLAFFENBACH 1932, IG IXI2 I, 51; MORETTI 2002, ISE 85; CAVALLI 2010, 410]; cfr. WEINREICH 1918, 434 – 439; SCHOLTEN 2000, 41; BING 2002, 62 (SEG 52, 2002, 1919)

Fig. 1: immagine da SOTIRIADIS 1915, p. 57 εἰκ. 6. Purtroppo l’immagine è di bassa qualità e non agevola la lettura, per la quale occorrerebbe un’autopsia.

185 ἄλσει ἐνὶ χρυσέωι σε βοαδρομέοντα σὺν ἵππωι [Φ]ωκίσι Τείθρωνος κτεῖνεν ὑπὸ στεφάναις δ̣υσμενέων κρυφθεὶς ἄφατος λόχος, ἄξια πάτρας, ἄ̣ξ̣ι̣α δ’ Οἰνειδᾶν μησάμενον προγόνων. μ̣ν̣αμόσυνον δὲ πατὴρ μορφᾶς σέθεν εἵσατο τόνδε 5 χαλκὸν Ἀπόλλωνος πὰρ τριπόδεσσι Δράκων, ὅς σε καὶ ἐμ φθιμένοισιν ἐόντ’ εἰς φένγος ἀνάξει, Σ̣κορπίων· ὣς ἀγαθῶν οὐκ ἀπόλωλε ἀρετ<ά>.

L. 1: ἵπποις Sotiriadis488 L. 2: ὠκέσι Sotiriadis489; Σώκισι Rhomaios490. L. 4: δεξιὰ Sotiriadis, Rhomaios. L. 8: Φθιτῶν Sotiriadis, Rhomaios; Στόργον Wilhelm e SEG491.

Nel dorato bosco sacro, mentre accorrevi col cavallo in aiuto dei Focesi, ti uccise sotto le balze di Teithron

uno sconosciuto drappello di nemici nascosto in agguato, mentre eri impegnato in azioni degne della patria, degne dei progenitori Oineidi.

Ed eresse questo monumento di bronzo che ti rappresenta, presso i tripodi di Apollo, il padre Drakon;

e questo, nonostante tu sia fra i defunti, ti condurrà alla luce,

Skorpion; poiché la virtù dei valorosi non muore.

Ho scelto di proporre l’approfondimento relativo a quest’iscrizione poiché, oltre a presentare un tema di dibattito a proposito delle vicende storiche a cui l’epigrafe si riferisce, mostra il caso particolare di un bosco sacro che diventa teatro di un’imboscata.

488 Gli altri editori scartano l’ipotesi poiché affermano che dalla pietra non risulta alcun sigma. 489 Sotiriadis legge ἵπποις, il termine a cui lo riferisce; tuttavia, anche metricamente sarebbe inusuale,

in quanto ci si aspetterebbe che fossero collocati nello stesso verso. Cfr. es: Il VIII, 88 “ὠκέες ἵπποις” opp. Il IV, 500 ἵππων ὠκειάων.

490 Lo studioso legge in questo segmento un nome proprio, che però non è attestato.

491 Dall’immagine sembra evidente il segmento Ο Ρ Π Ι Ω Ν. Inoltre, Σκορπίων è un nome abbastanza

tipico dell’Etolia. Come riporta il LGPN, infatti, si trova attestato in altre quattro epigrafi etole di III – II sec. a.C., tra cui una di Termo del 214 a.C. (IG IX 12 1 177) Cfr. Σκορπίων in LGPN III A.

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Al centro della Grecia centrale

Il guerriero celebrato nell’iscrizione fu ucciso sotto le balze di una città chiamata Τείθρων (l. 2). Questa città è stata riconosciuta come Titronio (Τιθρώνιον), città che sorge a 300 m sopra il livello del mare, menzionata da Pausania nel libro sulla Focide: il periegeta riporta infatti che su una pianura a quindici stadi da Anficlea sorge Titronio, che secondo lui non presenta nessun elemento degno di nota; a venti stadi da Titronio sorge Drimea. Vicino a Titronio, fra Anficlea e Drimea, nella valle del Cefiso, c’è un ἄλσος di Apollo con degli altari, un tempio, ma nessuna statua492. L’ἄλσος menzionato da Pausania potrebbe forse coincidere con quello del carme sepolcrale (l. 1), che ha l’epiteto di χρύσεος (l. 1), che ricorda Apollo, come afferma Rhomaios che

492 Paus. X, 33, 12: Ἀμφικλείας δὲ ἀπωτέρω σταδίοις πεντεκαίδεκά ἐστι Τιθρώνιον ἐν πεδίῳ κειμένη·

παρέχεται δὲ οὐδὲν ἐς μνήμην. ἐκ Τιθρωνίου δὲ εἴκοσιν ἐς Δρυμαίαν στάδιοι· καθ’ ὅ τι δὲ αὕτη ἡ ὁδὸς καὶ ἡ ἐς Δρυμαίαν oἐξ Ἀμφικλείας ἡ εὐθεῖα περὶ τὸν Κηφισὸν συμμίσγουσιν, ἔστιν Ἀπόλλωνος

Τιθρωνεῦσιν ἐνταῦθα ἄλσος τε καὶ βωμοί. πεποίηται δὲ καὶ ναός· ἄγαλμα δὲ οὐκ ἔστιν.

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riporta anche altri epiteti di Apollo che fanno riferimento all’oro493. Dunque, questo è il luogo in cui si sono svolti i fatti. Invece, il luogo in cui l’iscrizione è stata posta è Termo, il centro principale dell’antica Etolia. Probabilmente si tratta di un cenotafio, in quanto la statua è stata posta dal padre Drakon nel santuario, e di solito nei santuari non si ponevano tombe; inoltre, se questa fosse una tomba, sicuramente nell’epigrafe si menzionerebbe la sepoltura, mentre in questo caso si tratta solo della dedica del monumento da parte di Drakon.

Nell’iscrizione si dice che il monumento è stato eretto presso i tripodi di Apollo (l. 6): si fa riferimento al santuario di Apollo a Termo494. Si tratta di una zona molto ampia circondata da mura di IV sec. a.C., anche se gli scavi archeologici condotti agli inizi del Novecento hanno portato alla luce reperti arcaici e tracce di insediamento umano fin dall’Elladico Medio495. Il periodo di splendore di questo santuario fu sicuramente l’Ellenismo, al quale appartiene la maggior parte degli edifici rinvenuti. All’interno del santuario di Apollo

Thermios, nel tempio C, alcune raffigurazioni sulle metope fanno riferimento agli eroi

locali496. In questa iscrizione Skorpion viene elogiato per aver compiuto azioni degne dei “progenitori Oineidi” (l. 2), che, come canta Pindaro nell’Istmica V, sono i figli di Oineo, gli Etoli497. Oineo è il padre di Meleagro e progenitore della stirpe etolica. In questo caso non è chiaro se con “Oineidi” si intendano gli Etoli in generale oppure, più specificatamente, la famiglia di Skorpion, che di certo era una famiglia di alto rango. Secondo Cavalli deve essere un riferimento specifico, perché già la patria è stata

493 RHOMAIOS 1915, 282

494 Per uno studio approfondito sul santuario di Apollo a Termo, cfr. ANTONETTI 1990. 495 ANTONETTI 1990, 5

496 Ibid., 17

497 Pi. I. V, 30 – 31: ἐν μὲν Αἰτωλῶν θυσίαισι φαενναῖς / Οἰνεί̈δαι κρατεροί,

Fig. 3: Etolia. Immagine dal sito

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menzionata in l. 3, e sarebbe un’endiadi498; in realtà, anche la presenza di un’endiadi non risulterebbe così anomala in questo contesto, dato che potrebbe trattarsi di un rafforzativo: Skorpion era impegnato in azioni degne della patria, degne dunque dei progenitori Oineidi499. Questo è anche il motivo per cui ritengo che in l. 4 la lezione ἄξια sia più convincente rispetto alla lezione δεξιὰ, proposta da Sotiriadis e da Rhomaios500.

Un caduto di quale guerra? Ipotesi di datazione.

A proposito dell’agguato di cui parla l’iscrizione sono state avanzate varie ipotesi, a partire dal fatto che la paleografia sembra rimandare al primo quarto del III sec. a.C.: Rhomaios propone che Skorpion sia morto durante l’aiuto degli Etoli ai Focesi contro i Galati di Brenno nel 279 a.C.501. Per giustificare la sua ipotesi cita un passo del decimo libro di Pausania che tratta proprio della vicenda dei Galati in Focide502; i Galati, per raggiungere Delfi, passarono dalle Termopili, e quindi anche dal territorio di Drimea – Titronio che si trova molto vicino alla catena montuosa. Il fronte era formato da Beoti, Focesi ed Etoli, che furono sconfitti, ma a Delfi i nemici furono fermati. L’ipotesi è appoggiata da Scholten, che ipotizza che potrebbe essere “un altro memoriale della Guerra Gallica”503.

Hiller propone di alzare leggermente la datazione al periodo della liberazione di Elatea (284 – 281), che è abbastanza vicina a Titronio, da Antigono Gonata, ipotizzando che l’autore dell’epigramma per Skorpion fosse lo stesso dell’epigramma onorario del

498 CAVALLI 2010, 420

499 Un esempio molto simile a quest’endiadi è presentato da Euripide: ἄξια μὲν πατρός, ἄξια δ εὐγεν- /

ίας τάδε γίγνεται· “queste azioni sono degne del padre, degne della buona stirpe”. Eur. Heracl. 625 – 626.

Sebbene non si tratti di una fonte di epoca ellenistica, è necessario citare questo passo perché è sorprendentemente simile al caso in questione.

500 Cfr. app. critico, l. 4 501 RHOMAIOS 1915, 281 502 Paus. X, 23, 2 – 6 503 SCHOLTEN 2000, 41

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guerriero Xanthippos di Elatea504 a Delfi, che faceva appunto riferimento a questi fatti505. La medesima ipotesi è sostenuta da Klaffenbach506.

Moretti propone un’ulteriore ipotesi, “cioè che i Focesi al cui aiuto accorsero gli Etoli fossero stretti da un regolare trattato di alleanza con gli Etoli, fossero cioè quei Φωκεῖς οἱ μετ’Αἰτωλῶν ricordati nel trattato etolo – beotico sulla cui data si è tanto discusso507: e l’intervento etolico era appunto previsto dalle clausole del trattato”508.

Cavalli alza la cronologia dell’iscrizione alla fine del primo decennio del III sec. a.C., ipotizzando che la morte del nostro eroe possa essere avvenuta nel contesto delle azioni belliche antimacedoni di quel periodo, che si sarebbero risolte alla fine degli anni Ottanta. quest’iscrizione sarebbe dunque lo specchio di una prima volontà espansiva dell’Etolia509. L’epigramma onorifico per Xanthippos, realizzato dopo la battaglia finale che determinò la liberazione dal dominio antigonide, potrebbe dunque essere posteriore a quello di Skorpion.

L’ipotesi che propende per la guerra di liberazione dagli Antigonidi è certamente molto plausibile, e l’interpretazione di Cavalli risulta convincente; tuttavia, vi sono elementi, di cui si discuterà nei prossimi paragrafi, che potrebbero far rivalutare, o almeno non escludere, anche l’opzione della guerra contro i Galati.

Corrispondenze fra epigrammi

Come accennato sopra, uno degli argomenti sostenuti dagli studiosi per l’ipotesi che il monumento di Skorpion sia da collocare nel contesto della liberazione dagli Antigonidi è la somiglianza dell’epitaffio con il carme onorario per Xanthippos, realizzato alla fine della guerra. Weinrich ha ipotizzato che l’autore dell’epigramma di Xanthippos sia lo stesso di quello di Skorpion. Il testo510 recita:

504 L’epigramma di Xanthippos si compone di due parti: una è iscritta sulla base della sua statua, l’altra

su una stele marmorea rinvenuta accanto alla base. Cfr. BOUSQUET 1960, pp. 168, 173 – 174.

505 Hiller apud WEINREICH 1918, 436 – 437 506 IG IX 12, 1, 51, lemma esplicativo

507 Syll3 366. Le datazioni proposte sono state circoscritte sempre al primo ventennio del III sec. a.C. 508 MORETTI 2002, 42

509 CAVALLI 2010, 418

190 a. Τὰς πρώτας σο̣ίζου[σ]᾿ ἀρετὰς μεν̣[εδάϊοι ἄνδρες], Ξάνθιππε, οὐδὲ μάταν τόλμαν ὑπ[ὲρ πατρίδος] πρωθήβης περ ἐὼγ κείναν ἔθου, εὖτε Ἐ[λατείας] [γ]ᾶν ἀπὸ Κασσάνδρου θῆκας ὑπ᾿εὐνομ[ίαν]. 5 [ὅ]σσα δὲ Φωκεῦσιν καὶ ἐπὶ πλέον ἄνυσας [ἔργα] [μ]είζονά τις μαθέτω κ̣αινὸ̣ν ἔπος κα[τιδών].

Gli uomini audaci preservano le prime virtù,

Xanthippos, e non invano hai riposto questo coraggio

nella difesa della patria fin da quando eri adolescente, quando la terra di Elatea hai posto sotto buon governo (avendola strappata) a Cassandro. Quante imprese ancora più gloriose tu abbia compiuto

per i Focidesi, si apprenda leggendo il nuovo carme.

b. Ὧδε χρή, Φοῖβον παρὰ Πύθιoν αἰὲν ἀλαθ[ῆ], αὐχεῖν, ὡς ὅδ᾿ ἀνήρ, Ἑλλάδ᾿ ὃς ὤνατ᾿ ἀε̣[ί]. Δὶς μὲν γὰρ σφετέρας ἀπὸ δ̣[ούλ]ια δ̣[εσμ]ὰ τυράννων λῦσαί φατι, καμὼν ἄλκιμ[α πολλά, πάτρ]ας, 5 ἁνίκα δῖα Ἐλάτεια κατείχε[το], τὸμ [μὲν ἐν] ἀρχ[ᾶι], τὸν δὲ μέσαι τελέσας μόχ[θο]ν ἐν ἁλ[ικίαι]. Οὗτος καὶ βασιλῆα Μακη [δονίας] φρεσὶ [πεί]σ̣ας τὰν ἄδολον κείναν ὥρμι[σεν εἰ]ς φιλίαν Λυσ[ίμα]χον, χρυσὸν δὲ τον ἄ[στ]εα καὶ τὰ πατρῶια 10 ἄγαγεν [Ὀ]ρνυτιδᾶν ῥυσάμενον δάπεδα. Τοὔνεκα καὶ Φωκεῖς δεκάκις, ξένε, ταγὸν ἔθεντο τόνγε μετ᾿ εὐδόξ[ο]υ̣ πάντες ἐλευ̣θ̣ε̣ρ̣[̣ί]α̣ς. ἀλλά τ[ις αὖ] Ξάν[θ]ιִπִπον ἰδὼ[ν] Ἀμφα[ρέ]του υἱὸν φάσθω· ἴδ᾿[ὡς] μεγάλαι [τ]οῖς ἀγαθοῖς [χ]άριτες. 15

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