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Capitolo 5 Descrizione dell’uso nella pratica

5.3 Test in laboratorio H dell’08/06/2018

Per verificare la bontà del test proposto si è scelto di provare lo studio in una forma più contenuta, che mettesse in atto sì le stesse metodologie e i medesimi task, ma coinvolgendo un più ristretto numero di persone. Venerdì nove giugno sono stati così invitati in laboratorio, come volontari, cinque studenti dei corsi di psicologia e informatica. Seppur i dati raccolti non siano stati sufficienti per una valutazione completa e oggettiva dei risultati, il test si è rivelato molto utile per verificare le tecniche di approccio utilizzate dagli studenti per risolvere il task di attenzione divisa.

Si è così visto come, in assenza di precise indicazioni su quale fosse l’effettivo compito “critico” e quale quello “distraente”, i partecipanti abbiano seguito pattern differenti per una migliore risoluzione del compito. In particolare, due di loro hanno preferito mantenere alta l’attenzione sul compito di guida, assicurandosi che la palla nera rimanesse al centro della catena e spostandosi a verificare la sequenza di lettere solo dopo diversi secondi, per poter inserire un numero più alto di lettere in poco tempo, senza dover attendere la comparsa della lettera seguente della sequenza. Gli altri tre, invece, hanno ritenuto fosse la sequenza di lettere il compito maggiormente importante o più coinvolgente, cercando di selezionare la lettera della sequenza tra quelle presenti nella tastiera nel minor tempo possibile, dando minor peso alla posizione della palla nella catena. Infine, si è dimostrato comune a tutti e cinque i partecipanti il peso dato all’ultima lettera della sequenza, l’inserimento della quale permetteva di terminare l’item in corso e passare al successivo; atteggiamento visibile nel frequente tentativo, da parte di tutti e cinque i partecipanti, di

76 portare la palla nera al centro, una volta rimasti pochi secondi, per poter dedicarsi totalmente alla sequenza di lettere ed inserire il prima possibile l’ultima lettera.

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Conclusioni e sviluppi futuri

Le opportunità offerte dal corso di Informatica Umanistica ben si sposano con la natura duplice di questa ricerca, e ne rappresentano un ottimo esempio anche in un eventuale contesto lavorativo. L’impronta didattica articolata su più domini formativi fornisce allo studente le conoscenze necessarie per proporsi come ponte tra diversi contesti di ricerca, come in un questo caso, avvicinando lo studio dei processi mnemonici all’informatica. Le tecnologie attuali e le possibilità offerte dal web possono fornire molteplici vantaggi allo studio della persona e dei suoi processi cognitivi. Il framework frutto di questa ricerca cerca di offrire una soluzione di possibile utilizzo per i ricercatori privi del necessario background informatico atto a realizzare un software che testi all’atto pratico le ipotesi di studio.

Rimangono ovviamente ancora molti possibili sviluppi da fare: in primis permettere ai vari ricercatori di mantenere i propri file XML salvati su di un server e poterli modificare direttamente dal web browser, con la creazione di un text editor apposito. Questo sarebbe possibile ampliando la struttura del framework rendendola anche server-side ed utilizzando script appositi per i protocolli di comunicazioni tra server e client, assegnando ad ogni ricercatore un account. Sulla falsariga di Tatool sarebbe così possibile generare una community online di ricercatori in grado di confrontarsi sull’utilizzo del framework e sui differenti processi sperimentali messi in atto. Inoltre, si potrebbe consentire ad ogni account di condividere con la comunità i propri documenti XML, non ultimi gli eventuali file di supporto al proprio test, così da permettere una modularità totale tra i vari progetti di studio e generare una libreria di funzioni eventualmente adatta ad ogni possibile ricerca, riducendone considerevolmente i tempi di gestazione. In ultima analisi potrebbe essere utile modificare il comparto grafico per consentire un utilizzo della piattaforma anche nel campo dei disturbi specifici dell’apprendimento e del daltonismo.

78 Per quanto riguarda il test psico-cognitivo descritto al capitolo 5, la raccolta dei dati in laboratorio, oltre allo studio degli stessi, esula dallo scopo di questa tesi.

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