Regolamentazione e prospettive future
Grafico 1 e 2 Posizionamento del nutraceutico rispetto a farmaci e integratori (Fonte: AKROS BioScience Srl)
3.2 Testimonianza del Dott Filippo Ongaro
Con l’intento di capire meglio quale fosse il significato del termine “prevenzione” e quale potesse essere il reale utilizzo del prodotto nutraceutico in medicina, ci siamo rivolti al Dottor Filippo Ongaro che ci ha parlato anche di medicina preventiva.
Oltre ad intervenire a numerosi congressi nazionali ed esteri, il Dr. Ongaro è docente al Master in Space Physiology & Health presso il King’s College di Londra, membro del Human Health & Performance Center della NASA e professore a contratto presso la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna. Egli è Vice Presidente dell’Accademia Funzionale del Fitness- Wellness-Antiaging, Vice Presidente dell’Associazione Medici Italiani Anti- Aging (AMIA) e membro delle seguenti associazioni scientifiche: American Academy of Anti-Aging Medicine, Institute for Functional Medicine, European Society of Preventive, Regenerative and Anti-Aging Medicine e ha ottenuto una certificazione dall’International School of Gynecological Endocrinology (ISGE). E’ inoltre membro del Medical Advisory Board della Life Extension Foundation (Fort Lauderdale, USA). Oltre a dedicarsi all’attività clinica, il Dr. Ongaro è autore di numerosi libri divulgativi e collabora regolarmente con varie testate giornalistiche nazionali e con emittenti radiofoniche e televisive. E’ Direttore Responsabile delle testate Casa di Vita e Divita Magazine.
All’inizio, qualche anno fa, il concetto di integratore era sostanzialmente legato all’utilizzo di alcuni nutrienti per una mirata funzione o era usato esclusivamente in ambito sportivo.
Il termine nutraceutico è nato con l’intento di apportare più chiarezza: fondendo “nutr-” che deriva da nutriente e “-ceutico” che deriva da farmaceutico si vuole rendere l’idea dell’uso del nutriente come farmaco, in modo da muoversi oltre il concetto di integratore, che va semplicemente ad integrare, per entrare in un nuova modalità di utilizzo. Il nutriente ha infatti effetti terapeutici preventivi e curativi, che esulano dalla necessità di integrare perché si ha una carenza alimentare, ma vanno mirati ad avere effetti su una condizione non fisiologica.
Una delle difficoltà più grandi che ha un medico nel curare un paziente nasce a monte, ovvero nello stabilire quando ha inizio una carenza di un determinato nutriente o composto presente fisiologicamente nell’organismo. Parlando di medicina preventiva, infatti, il Dottor Ongaro sostiene che se i medici fossero in grado di anticipare e quindi prevenire la patologia essendo
49 in grado di individuare la carenza che la genera e colmandola con il giusto prodotto, si potrebbe essere in grado di anticipare e contrastare la patologia alla fonte, evitando inutili sofferenze al paziente e anche sprechi per il Sistema Sanitario Nazionale.
La nuova concezione della medicina dovrebbe quindi essere quella di andare a capire alla base le motivazioni che portano allo sviluppo di una determinata patologia, in modo da lavorare sulla prevenzione e non sulla cura.
Il nutraceutico, quindi, si inserisce in un’ottica nuova proiettata al futuro, dove il cittadino non è più paziente, ma consumatore e bada alla sua salute
insieme con il medico, avvalendosi di una dieta equilibrata e salutare in prima battuta e dei prodotti nutraceutici in seconda, che possono andare a lavorare anticipando la patologia e quindi risparmiando allo stesso l’utilizzo di un farmaco, con un risparmio sia in termini economici che in termini di potenziali effetti avversi e comorbilità.
Segnali di potenziali cambi di direzione arrivano anche dall’Ordine dei Medici, che ha riformulato il codice deontologico del 2014 inserendo l’articolo 76 e introducendo il concetto di medicina potenziativa, definendola come “l’insieme di approcci medici finalizzati a migliorare e a ottimizzare le capacità psicofisiche dell’organismo umano”. Tutto ciò è ancora un po’ nebuloso al momento e non ci sono corsi universitari o linee guida su come approcciarsi a tale medicina.
50 Il Dottor Ongaro ci parla poi anche di legislazione e ci conferma che le richieste di regolamentazione arrivano all’EFSA quotidianamente da parte sia dei consumatori che delle industrie, che richiedono garanzie di prodotti brevettabili prima di poter investire. La logica pare quindi essere di stampo economico: perché infatti investire su un prodotto nutraceutico senza la reale prospettiva di rientrare dell’investimento fatto, senza una copertura brevettuale e senza la legittimazione da parte del Ministero della Salute che, quando immesso sul commercio, il prodotto sia effettivamente efficace e sicuro?
L’industria del farmaco è quindi spinta a continuare sulla propria strada che è quella evidentemente del guadagno in campo farmaceutico, che è assicurato, a differenza del campo del nutraceutico che è ancora in via di sviluppo e non normato.
Per concludere, facciamo qualche considerazione in merito all’economia sanitaria e il Dottor Ongaro ci fa notare che l’approccio del Sistema Sanitario Nazionale ad oggi non pare essere per nulla lungimirante: si cerca di allontanare da noi un problema che prima o dopo ci si presenterà alla porta quando forse sarà già troppo tardi per poterlo gestire.
Il risparmio economico dato dalla prevenzione non è un concetto di facile comprensione, basti pensare che la spesa sanitaria si concentra per il 95- 97% sugli ultimi anni di vita di un individuo, proprio perché deriva da un modo di pensare e di trattare il paziente che si basa sulla cura della patologia solo quando diagnosticata, appunto, e non sulla prevenzione. Se questo approccio dovesse cambiare sia da parte dei medici prescrittori che da parte dello Stato, si potrebbe pensare ad un nuovo Sistema Sanitario basato sul benessere dell’individuo e non sul trattamento di patologie già in atto.