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Premessa: il test è stato usato unicamente come traccia per il racconto orale, non è quindi stato scritto per una lettura fedele parola per parola.

Lilli è una bambina un po’ particolare, che ha cambiato casa e scuola diverse volte e oggi è il suo primo giorno in una nuova scuola. Lilli arriva in classe quando tutti i suoi compagni sono già entrati e il maestro la presenta a tutti, per ora sembra andare tutto bene. I guai cominciano però quando il maestro le chiede dove desidera sedersi, indicandole un posto vicino alle finestre, di fianco a una bambina con il naso all’insù. La bambina sembra simpatica, ma Lilli chiede di sedersi da un’altra parte; la bambina ovviamente mette il broncio e Lilli vorrebbe tanto spiegare perché non vuole sedersi lì, ma purtroppo non può proprio farlo… Anche se non è una scelta furba, decide di sedersi sola soletta in fondo all’aula, non può assolutamente rischiare di sedersi vicina alla finestra! I compagni la guardano tutti male, ma lei cerca di ignorarli; quando però arriva al suo banco si accorge con orrore che è proprio attaccato alla gabbia di un criceto! Ormai però è troppo tardi, non può più cambiare idea. Le era già capitato di finire in aule con acquari con pesci rossi, ed era stato un incubo! Ma come sarebbe andata con un criceto? Per fortuna per il momento stava dormendo tranquillamente nella sua gabbia. Lilli guarda fuori dalla finestra, sul davanzale ci sono tre piante appassite, per fortuna si trovano dall’altra parte dell’aula; forse non ci saranno problemi dopo tutto.

Nella pausa Lilli rimane da sola; la bambina con il naso all’insù fa evidentemente parte di una banda di ragazzine che le lanciano continuamente delle occhiatacce. Nessuno parla con Lilli, probabilmente poiché nessuno vuole inimicarsi la banda delle ragazzine, che aveva ormai messo Lilli nella sua lista nera! Questa volta era diventata antipatica a tutti davvero a tempo di record, era bastata nemmeno una mattina!

Mentre se ne sta lì a pensare e ripensare a come stia andando male il suo primo giorno di scuola, un uccellino si posa sulla sua spalla, Lilli lo caccia via terrorizzata, l’avrà vista qualcuno? Ma

all’improvviso numerosi uccellini arrivano a posarsi vicino a lei e Lilli non sa più cosa fare, li supplica di andarsene via, ma proprio in quel momento le bambine arrivano vicino a lei e, quella che sembra essere il capo, le chiede: “Con chi stai parlando?! Con gli uccellini? Oh povera bambina!” Le bambine iniziano così a prenderla in giro e tutti lì attorno si mettono a ridere. Prima di andarsene la capobanda la avverte: “Qui comandiamo noi! Tu non conti proprio niente, ricordatelo!” Lilli sconsolata entra in aula e cerca di restare invisibile per il resto della giornata, per poi tornare a casa a testa bassa. Arrivata sulla porta di casa, il suo cagnolino le corre incontro tutto contento e Lilli gli racconta la sua orribile giornata, peggiore persino di tutte le altre volte che ha cambiato scuola! Bonsai, così si chiama il cane, le lecca la faccia per consolarla; Lilli sperava tanto che andasse diversamente dalle altre volte, non poteva mandare tutto in aria un’altra volta! Lilli non ha voglia di entrare subito in casa a raccontare la sua giornata ai genitori, va allora a nascondersi nella siepe del giardino. Qui pensa di essere finalmente al sicuro, invece trova un ragazzo immerso nella lettura di un libro, lui appena la vede lo nasconde immediatamente sotto la maglietta e la guarda come se lo avesse appena scoperto a fare qualcosa di orribile. “Cosa leggi?” gli chiede Lilli, ma lui non vuole assolutamente dirglielo. Lilli allora si presenta e lo fa anche lui, si chiama Isaia e abita nella casa di fianco. Isaia va nella stessa scuola di Lilli, ma ha un anno in più. Mentre stanno chiacchierando del più e del meno Isaia fa però per sbaglio cadere il suo libro da sotto la maglietta, e, prima che

riesca a nasconderlo, Lilli riesce a leggere Leopardi sulla copertina. Isaia preoccupato la implora di non dire a nessuno quello che ha appena visto! Lilli non capisce il motivo di tanta preoccupazione, ma vedendo l’angoscia del ragazzo glielo promette, anche se lui non vuole spiegarle il motivo di tanta

segretezza. I due riprendono a chiacchierare e Isaia le racconta che anche lui ha un animale, un gatto per la precisione. Lilli a sentire il nome della gatta di Isaia, Signora De Matteis, non riesce a trattenersi e inizia ridacchiare, proprio in quel momento Isaia sembra paralizzarsi, come ipnotizzato da qualcosa dietro di lei. Lilli spera quasi sia arrivato suo padre, ma quando si volta vede che un fiorellino sta sbocciando a velocità record sul cespuglio. Nell’arco di qualche secondo Lilli si accorge con orrore che attorno a lei stanno sbocciando e fiorendo fiori variopinti sotto gli occhi stupefatti di Isaia. Lilli con un gran senso di colpa mormora delle scuse, ma Isaia la guarda senza capire… “Sei tu la causa di tutto questo? Sei tu che fai fiorire le piante?” le chiede incredulo. Lilli gli spiega che non ci può fare assolutamente nulla, che succede e basta; Isaia è stupefatto e prima

che sia troppo tardi Lilli gli fa promettere di non dire niente a nessuno, lui però scappa dalla siepe e se ne torna in casa. Lilli allora, affranta, si decide a tornare anche lei a casa; la sua promessa la manterrà, ma Isaia?

Appena varca la soglia, i genitori e la nonna esclamano in coro “Oh santo cielo!”, la sua faccia deve essere proprio eloquente. Lilli racconta allora della giornata, di come abbia già fatto arrabbiare tutte le bambine per non essersi voluta sedere in un banco vicino a delle piante, e come per di più ora si trovi seduta attaccata a un criceto! I genitori cercano di consolarla e la nonna, sapendo che ama molto gli animali, per distrarla un po’ le racconta che ha letto sul giornale una notizia particolare. Pare infatti che allo zoo ci sia un’elefantessa che ultimamente diventa spesso una furia, ha già attaccato i suoi guardiani e ha tentato di abbattere le sbarre della gabbia. Lilli incuriosita osserva la foto sul giornale, a lei l’elefantessa sembra solamente tanto triste; nel frattempo le torna però in mente la faccenda di Leopardi e decide di chiedere ai genitori chi sia. Il papà le spiega che è un grande poeta del passato, che scriveva in un linguaggio antico e molto difficile da capire, anche per un adulto, figuriamoci da dei bambini. Leopardi sicuramente non scriveva libri per bambini! Lilli, soddisfatta della risposta, si ripromette di chiedere a Isaia come mai legga libri che spesso nemmeno gli adulti capiscono, e soprattutto come mai debba essere un segreto. Lilli è tentata di svelare il segreto di Isaia, ma ormai lui conosce il suo, o almeno una parte del suo, e poi gli ha dato la sua parola e lei non infrange le promesse. Lilli spera che anche Isaia non racconti il suo segreto a tutta la scuola, alla sola idea inorridisce. Per fortuna il papà la distoglie da questi brutti pensieri chiedendole di dire a Bonsai che purtroppo non è riuscito a trovare la sua carne preferita dal macellaio e che dovrà accontentarsi di altro. Lilli guarda il cane e glielo comunica, lui sospira sconsolato, eh sì, era proprio una giornata orribile.

Il giorno dopo le cose vanno stranamente bene fino alla ricreazione. Quando Lilli era entrata in classe il criceto, che era sveglio, aveva continuato a fissarla per ore, ma visto

che lei lo ignorava, nessuno aveva collegato il suo strano comportamento a Lilli.

A ricreazione Lilli si siede di nuovo sulla panchina in disparte e nel piazzale vede Isaia, che sembra essere circondato da un sacco di ragazzini che cercano la sua attenzione; deve avere un sacco di amici. Lui e lo sciame di bambini che gli sta attorno si dirigono lentamente nella sua direzione, e quando sono ormai vicini, Lilli sussurra un timido ciao, ma a quanto pare tutti lo sentono e

fissano Isaia sbalorditi, attendendo la sua reazione. Si vede che Isaia è combattuto sul da farsi, ma quando un altro bambino, con tono sprezzante, gli chiede se la conosca, lui risponde che non ha la minima idea di chi sia e se ne va velocemente. Poco dopo, come se non fosse abbastanza, la banda delle bambine la circonda. La bambina che ieri l’aveva attaccata, che aveva scoperto chiamarsi Trixi, la rimbecca “Ma cosa ti è saltato in mente di salutare Isaia?! Noi siamo forse state chiare? Tu qui non conti proprio nulla!” Detto questo, le ragazzine afferrano Lilli e iniziano a spintonarla malamente fino a farla finire per terra, minacciandola di picchiarla ancora se non si fosse comportata bene.

Nei giorni successivi Lilli per fortuna viene lasciata in pace, ma un giorno, mentre torna a casa, si accorge di essere seguita. Spaventata cerca di aumentare il passo per arrivare velocemente a casa sua, l’inseguitore riesce però a raggiungerla e con sollievo Lilli si accorge che si tratta di Isaia. Ormai ha capito che lui non vuole farsi vedere insieme a lei quindi continua a camminare spedita, una volta davanti a casa lui le urla però di aspettarlo e le chiede di andare a nascondersi nel cespuglio perché le vuole parlare. Isaia si scusa mortificato con Lilli, “Avrei dovuto aiutarti quando le bambine ti hanno picchiato, ma non so perché non l’ho fatto, scusami…” le dice con tono triste. Poi le chiede come fa a far fiorire le piante, la curiosità lo rode da giorni! Lilli gli risponde che glielo racconterà solamente se lui le spiega perché nessuno deve sapere che legge Leopardi, Isaia, troppo curioso per resistere, accetta il patto. Lilli allora gli spiega come ogni volta che ride o tocca una pianta, questa inizia a fiorire e rinvigorirsi, anche se magari fino a un attimo prima era rinsecchita. Non è lei a deciderlo, accade e basta, senza il suo controllo. Finito di spiegare Lilli si chiede se raccontargli anche degli animali, ma pensando che non le avrebbe mai creduto preferisce tenere per sé questa parte del segreto. Isaia allora le chiede se i suoi genitori lo sappiano. “Ma certo che lo sanno! È da anni che cercano di nascondere questa mia capacità” risponde Lilli. Isaia sembra non capire perché sia un segreto e allora Lilli incredula gli spiega come altrimenti tutti avrebbero paura di lei e scapperebbero. Era successo così tutte le volte, nessuno aveva mai trovato bella la sua capacità, e tutti avevano smesso di parlare e di giocare con lei. Stufa di raccontare Lilli ricorda a Isaia che ora tocca a lui svelare il suo segreto, l’ha promesso. Isaia le confida allora, assicurandosi ancora che non lo dica a nessuno, ma proprio a nessuno, che a lui riesce tutto facile, è un bambino prodigio, molto intelligente. Non vuole però che si sappia perché ha paura che nessuno gli parli più e che addirittura inizino a prenderlo in giro e a dargli del secchione. Isaia vuole evitare di rimanere da solo soltanto perché è intelligente e sa tante cose, fatto che spesso agli altri dà fastidio. Lilli gli fa notare che magari gli altri lo ammirerebbero ancora di più se lo sapessero, in fondo essere

intelligenti è una cosa positiva, di cui essere fieri. Isaia ribatte allora che anche far fiorire le piante è una cosa bella di cui andare fieri. Vedendo quindi come Isaia abbia reagito bene al suo segreto, Lilli decide di svelargli anche la sua altra capacità particolare, il fatto che sappia parlare con gli animali… Isaia è sempre più incredulo, ma dopo una piccola dimostrazione con Bonsai le crede, e ne sembra entusiasta.

La settimana dopo tocca a Lilli occuparsi delle piante e allora al mattino decide di andare molto presto a scuola, Lilli deve infatti stare molto attenta a non sfiorarle, sarebbe stato troppo strano se da un giorno all’altro fossero tornate verdi e splendenti. Lilli approfitta anche dell’occasione per fare quattro chiacchiere con il criceto, gli spiega la situazione e lo implora di non continuare a fissarla, altrimenti prima o poi qualcuno se ne sarebbe accorto, lui capisce e da lì in poi si comporta normalmente. Quella particolare mattina Lilli non vede l’ora che inizino le lezioni, avrebbero infatti fatto biologia e lei adorava parlare degli animali, era molto brava in questo. Ma con suo immenso orrore, il maestro spiega che il giorno seguente sarebbero andati in gita allo zoo. Era assolutamente escluso che lei ci potesse andare, sarebbe stato un disastro! Appena arrivata a casa Lilli spiega tutto ai genitori, i quali concordano con lei che non può assolutamente andare allo zoo, avrebbero detto che era malata.

Il mattino seguente Lilli si alza tranquilla e quando la mamma glielo chiede porta fuori Bonsai per una passeggiata, tanto lì vicino, tranne Isaia, non abita nessuno dei suoi compagni. Proprio quando esce di casa e si dirige verso il parco del quartiere, Lilli vede però una macchina fermarsi vicino al marciapiede, e quando il finestrino si abbassa, vede che a guidarla è il suo maestro. Lui le urla “Sei in ritardo! Muoviti!”, allora lei tossicchiando gli spiega che è malata, ha la tosse e non può proprio venire a scuola. Il maestro sorridendo dice che pensa proprio possa sopravvivere a una giornata allo zoo, la accompagna allora veloce a casa ad avvisare i genitori e poi le dà un passaggio fino allo zoo. Giunti allo zoo Lilli vede Isaia contorniato da tutti i suoi amici, lui si stupisce molto nel vederla lì, lei gli getta un’occhiata disperata, ma lui distoglie subito lo sguardo. Mentre però tutti si incamminano all’entrata Isaia rallenta il passo e si lascia raggiungere, bisbiglia così a Lilli di rimanere dietro di tutti per arrivare per ultima agli animali, una volta che tutti sono già andati via. Lilli si mette quindi in fondo alla lunga fila di allievi e spera che basti per non attirare l’attenzione. Il trucco sembra funzionare, se anche gli animali iniziano a fare strani versi o a fissarla, nessuno se ne accorge essendo rimasta per ultima; Lilli ringrazia mentalmente Isaia per il consiglio. Tutto sembra andare bene, ma purtroppo, arrivati al padiglione degli elefanti, Lilli deve entrare

insieme a tutti i compagni perché il custode fa cenno di entrare tutti insieme. Lilli si guarda in giro e vede un’elefantessa dall’aria triste, con la proboscide e la testa china se ne sta nella sua gabbia senza dare cenni di vita. Lilli ha l’impressione di averla già vista, ma non sa proprio dove. Alla fine però si ricorda del giornale che le aveva mostrato la nonna, l’elefantessa impazzita allo zoo era proprio lei! Il custode sta infatti spiegando che questa elefantessa si trova da sola poiché hanno dovuto vendere il suo cucciolo a causa delle sue imprevedibili crisi di rabbia. Purtroppo i guardiani non riuscivano a capire come mai Marta, così si chiamava l’elefantessa, avesse queste crisi e quindi stavano pensando di sopprimerla. Sentite le parole del custode Isaia inizia a fare domande: “Ma cosa succederebbe se si scoprissero le cause delle sue crisi? E se si potessero curare? E in quel caso sarebbe possibile riportarle il suo cucciolo?” Il custode gli risponde che purtroppo non si potrebbe riportare il cucciolo poiché al momento lo zoo non ha abbastanza soldi

per ricomperarlo, Isaia insiste “Ma quanto costa un elefante? Quanti soldi mancano allo zoo?” irritato dalle domande di Isaia alla fine il custode gli dice imbarazzato che mancano circa 1000 euro. Proprio in quel momento però Marta intravvede Lilli fra i bambini e inizia a spingere contro le sbarre e a barrire, tutti i bambini si spaventano a morte e iniziano a urlare, credendo che l’elefantessa abbia una delle sue crisi. Mano a mano che il rumore cresce l’elefantessa barrisce più forte e diventa più furiosa.

Mentre tutti i compagni corrono nel panico, Lilli ascolta immobile i lamenti dell’elefantessa, “c’è troppo rumore! Aiuto! Le mie orecchie!” urlava il povero animale. Improvvisamente Isaia si avvicina a Lilli e le chiede cos’abbia l’elefantessa, lei gli dice che soffre di mal di orecchie quando c’è troppo rumore, per quello va in crisi. Isaia implora allora Lilli di dirlo al custode, ma Lilli non ne vuole sapere, non gli crederà mai! Isaia prova a convincerla a dire almeno a Marta che deve resistere, che se sarà brava le riporteranno il suo cucciolo, Lilli sta per farlo quando però il maestro li richiama. Prima di uscire Lilli vede Pia, la bambina con il naso all’insù, immobile al centro del padiglione, con ai piedi una pozza di pipì, dallo spavento doveva essersela fatta addosso. Lilli la prende per un braccio e la accompagna in bagno. La bambina la implora di non raccontarlo agli altri, se no la prenderanno in giro. Pia le racconta che sta con la banda delle bambine solo per non farsi maltrattare, non sono veramente sue amiche. Anche lei è arrivata nella classe non da molto e l’unico modo per non farsi tiranneggiare era stato quello di unirsi alla banda. Pia si scusa, ma non può far capire alle altre che non ha nulla contro di lei, se la aiutasse la aggredirebbero di nuovo.

Qualche ora dopo, finita la gita allo zoo, Lilli se ne sta seduta sotto la siepe a pensare, l’idea di Marta così sofferente la tormenta, avrebbe dovuto fare qualcosa. Anche la conversazione con Pia la fa riflettere, la bambina si comportava proprio come Isaia; Lilli sembrava piacere a entrambi, ma nessuno dei due voleva che si sapesse per non correre il rischio di diventare impopolari. Poi sicuramente Isaia non lo sarebbe diventato, piaceva a tutti. Mentre Lilli pensa a queste cose Isaia fa capolino nella siepe e lei decide di affrontarlo chiedendogli come mai le parli se in realtà non la può soffrire. Isaia sembra capire immediatamente cosa vuole dire, “Ma allo zoo ti ho tirata fuori dai guai dicendoti cosa fare!” “Sì, è vero” dice Lilli, “ma perché l’hai fatto se pensi che sia una persona con la quale addirittura non ci si possa far vedere insieme?!” Isaia sembra imbarazzato a sentire le parole di Lilli e biascicando le dice “Insomma Lilli, sai come vanno le cose a scuola… non voglio rimanere seduto da solo a ricreazione…” Lilli esterrefatta gli fa notare che lui non rimarrà mai da solo e che con chi parli o quanto sia intelligente non cambierà le cose. Isaia sembra dubbioso, se Lilli si sbagliasse? Lilli gli ripete allora che secondo lei se tutti sapessero quanto è intelligente lo apprezzerebbero ancora di più. E che se anche vedessero che lei gli sta simpatica, non lo lascerebbero da solo su una panchina. Isaia nota allora che così forse anche Lilli non sarebbe più emarginata, sì lui potrebbe proprio far cambiare le cose, come Lilli potrebbe farle cambiare per l’elefantessa, aggiunge subito con un sorriso. Isaia inizia allora a dirle che avrebbe potuto aiutare Marta, ma che anche lei non lo ha fatto per paura che gli altri reagissero male, aveva fatto la sua stessa cosa. Isaia dice che a entrambi manca il coraggio di dire la propria opinione senza paura delle conseguenze, di fare qualcosa per difendere quello che pensano senza preoccuparsi degli svantaggi. Isaia conclude che tutti e due devono assolutamente cambiare… e lui ha un piano per farlo.

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