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Tipologie di e-commerce

Nel documento DROPSHIPPING: MODALITÀ E PROSPETTIVE (pagine 11-15)

E- COMMERCE: EVOLUZIONE E PROSPETTIVE

1.2. Tipologie di e-commerce

Il mondo dell’e-commerce è molto ampio e si possono trovare moltissimi tipi diversi di modelli. Queste sono le quattro tipologie più diffuse:

1.2.1. B2C: Business to consumer

Il modello B2C prevede che un’azienda venda prodotti o servizi direttamente al consumatore finale. Questo è il modello più conosciuto avendo un legame diretto con il consumatore e quindi con la maggior parte della popolazione, ma non solo, esso è anche il modello di business che è più in crescita. Dunque il target di questa tipologia è estremamente ampio, infatti ci sono migliaia di negozi online di abbigliamento, scarpe, gioielli, elettronica ecc…, con il vantaggio di poter entrare in contatto con molti più consumatori, difficilmente raggiungibili da uno store fisico. Infatti la maggior parte degli

Italia 2030, «Tutte le sfighe e i miracoli dell’e-commerce, in una timeline», URL: https://italia2030.eu/

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storia-ecommerce-nascita-spiegazione-timeline/3186 (17/01/2022).

e-commerce offre spedizioni internazionali, aumentando così in modo esponenziale il bacino di utenti e quindi di conseguenza, anche un potenziale profitto. Questo modello ha molti vantaggi, tra i quali: bassi costi per iniziare, infatti non serve un grande capitale per avviare uno shop online, contatto con il cliente limitato: esso può essere anche un “contro”, ma come pro ha sicuramente il fatto che è possibile concludere una transazione attraverso un semplice listino (a differenza del B2B o C2C) e infine il fatto che un e-commerce è aperto 24/7, condizione assolutamente da non sottovalutare.

Esso però comporta anche dei svantaggi, tra i quali sicuramente il fatto che è un settore altamente competitivo, infatti quasi ogni nicchia è coperta da più negozi online, ma anche il fatto che occorre garantire spedizioni veloci e resi sicuri (per esempio il servizio Prime del colosso Amazon, pioniere di questo modello di e-commerce, che garantisce l’arrivo della merce il giorno successivo all’acquisto).

1.2.2. B2B: Business to Business

Il modello B2B rappresenta e-commerce professionali che si rivolgono esclusivamente ad altre aziende e non a clienti privati, di conseguenza abbiamo da una parte l’azienda fornitrice di beni e/o servizi e dall’altra l’azienda che funge da consumatore. Questo è un modello meno conosciuto rispetto a quello precedente, anche per il semplice fatto che a differenza del B2C in cui intervenivano anche gli utenti privati, qua il target risulta essere nettamente più ristretto visto che vi partecipano soltanto le aziende.

Inoltre, i prodotti non sono altamente standardizzati e le transazioni B2B hanno solitamente un ciclo di vendita più lungo, essendo spesso sottoposte a trattative e negoziazioni per stabilire congiuntamente il prezzo vista la grande quantità di merce trasferibile, d’altra parte però hanno un valore degli ordini più elevato e acquisti più ricorrenti. Il pagamento non è sempre immediato e spesso il processo d’acquisto non è sempre facilmente comprensibile, ci possono essere contratti particolari. Un esempio sono i future contract, che come afferma borsaitaliana.it sono un <<contratto a termine

standardizzato con il quale le parti si impegnano a scambiare una certa attività (finanziaria o reale) a un prezzo prefissato e liquidazione differita a una data futura >> . 8

Essi possono essere utilizzati anche come investimento, infatti supponiamo di voler stipulare un future per l’acquisto di un barile di petrolio a 55 USD con scadenza a marzo.

Ciò significa che io devo obbligatoriamente acquistare il mio barile di petrolio entro marzo e devo riuscire a rivenderlo speculando sulla differenza della compravendita e se immaginiamo che dopodomani l’OPEC intervenga affermando di tagliare la produzione di petrolio fino a giugno, questo farebbe aumentare il prezzo del petrolio e determinerebbe un guadagno a chi ha stipulato il contratto future per comprare il barile al prezzo fisso di 55 USD . 9

Nel 2020 circa la metà degli acquirenti B2B è composta da Millennial (quasi il doppio rispetto al 2012), infatti man mano che i giovani raggiungono l’età necessaria per poter avviare un’attività o eseguire transazioni aziendali, la compravendita B2B nello spazio online cresce sempre più, grazie soprattutto alle nuove e varie modalità che si presentano sul web.

Tra i vantaggi di questa modalità troviamo sicuramente una forte intenzione d’acquisto, ordini potenzialmente cospicui e il fatto che sia un settore in continua crescita. Mentre tra le condizioni sfavorevoli troviamo la lunghezza delle trattative e l’elevata competizione, visto che il prezzo rappresenta un fattore molto importante nel processo decisionale.

1.2.3. C2B: Customer to business

Le aziende C2B permettono alle persone di vendere prodotti e servizi alle aziende, infatti in questa particolare tipologia di commercio sono i consumatori a creare un valore per

aziende di potersi proporre per soddisfare questo bisogno. Per esempio, freelance che hanno la possibilità di vedersi affidare impieghi direttamente online. Per loro questo è un grande vantaggio visto che possono risparmiare molto tempo ed energie nella ricerca di aziende, quando possono invece pubblicizzarsi e avere molta più visibilità su un sito online. Oltre ai freelance, un altro esempio è quello dei blogger e degli influencer che attraverso collaborazioni aiutano aziende ad aumentare la visibilità nel momento del lancio di un prodotto, o semplicemente a consolidare quella che è la loro posizione nel mercato grazie a un personaggio pubblico e/o famoso con una solida fanbase. Tra i benefici abbiamo senza dubbio la flessibilità, quindi la possibilità di offrire il proprio servizio a distanza purché vi sia una connessione internet e l’assenza di magazzino che fa diminuire l’investimento iniziale vista la mancanza della merce da stoccare e la scomparsa della logistica. Mentre tra gli svantaggi abbiamo il traffico di utenti, che deve essere elevato affinché si venga promossi da un’azienda con il compito di promuovere un prodotto/

attività e anche le basse commissioni, cioè la percentuale ottenuta da ogni vendita, la quale è insignificante se non vi è un elevato volume d’affari.

1.2.4. C2C: Customer to customer

Letteralmente da consumatore a consumatore, questa forma di e-commerce si ispira ai tradizionali “mercatini dell’usato”, essa infatti permette a un soggetto privato di offrire un prodotto o un servizio a un altro consumatore, traendo il proprio guadagno dall'addebito di commissioni sulle transazioni o sulle inserzioni, proprio come il modello C2B. Il classico esempio che ci viene in mente è Ebay, che assieme ad Amazon sono stati i pionieri dell’e-commerce, ognuno nelle rispettive forme (Ebay per i C2C e Amazon per il B2C), ma ancora oggi queste aziende rientrano nella top 10 degli e-commerce più popolari del

mondo, e l’Italia non fa eccezione, dove questi colossi occupano rispettivamente il primo e il secondo posto nella classifica dei “100 siti di e-commerce più popolari in Italia” . 10

Gli attori che quindi intervengono sono esclusivamente consumatori, i quali offrendo prodotti, beni e servizi ad altri consumatori online, fissano il loro prezzo, ma come spesso accade si intraprende una pratica di negoziazione da parte dell’acquirente con lo scopo di far calare il prezzo. In altri casi invece il venditore decide di mettere all’asta un oggetto, spesso di grande valore, da collezione o difficile da trovare, per potersi aggiudicare il massimo profitto possibile. Da non trascurare è l’abbattimento dei costi, poiché un privato non incontra tutte le spese che deve invece affrontare un’azienda, sia sulla gestione del prodotto ma anche sui costi della pubblicazione e della diffusione dei prodotti . Altro 11 vantaggio è il fatto di poter raggiungere un’audience elevata eliminando gli intermediari.

Un punto a sfavore invece può essere lo scarso controllo, infatti vendendo su piattaforme di terzi non si hanno molte possibilità di personalizzazione della propria pagina del prodotto.

Nel documento DROPSHIPPING: MODALITÀ E PROSPETTIVE (pagine 11-15)

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