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TOPOGRAFIA E COSTRUZIONI STRADALI

Nel documento COMPLEMENTI DI MACCHINE ELETTRICHE (pagine 66-72)

(Prof. CARLO BECCHI)

A) Topografia.

l) Generalità. - Scopo della topografia; limiti di applicabilità nel campoplani~

metrico e nel campo altimetrico; richiami sulla cartografia esistente.

2) Rilevamento planimetrico. - Rilevamento planimetrico con squadri ed alli·

neatori; richiami sulle misure di lunghezza ed angolari; strumenti per la misura diretta delle lunghezze; squadri a tragnardo; squadri a prismi; allineatori a prismi; la croce di prismi - Metodi di rilevamento in coordinate cartesiane.

Strumenti a traguardo ed a cannocchiale per la misura di angoli; confronti -Richiami di ottica geometrica sulle lenti e sui sistemi di lenti; tipi di cannocchiali;

ocnlari; campo, chiarezza ed ingrandimento - I reticoli; i cerchi graduati ed i mezzi di lettura; la livella (torica e a calotta sferica)~ Il goniometro; sue particolarità cp-8truttive; correzioni; errori residui; modalità d'impiego - Il teodolite; differenziazione dal precedente; correzione e modalità d'impiego.

Rilevamenti planimetrici per punti singolari; le intersezioni; il problema della distanza inaccessibile; il problema di Pothenot; cenni sulle triangolazioni e sui colle-gameuti alla base misurata.

Strumenti a cannocchiale per la misura di angoli e distanze· Correzioni particolari del tacheometro e particolarità costruttive; il reticolo mnltiplo; il cannocchiale distan-ziometrico; il cannocchiale anallattico; il cannocchiale a lunghezza costante • Tipi di autoriduttori . I goniografi - Il distanziometro ad angolo parallattico variabile.

Il rilevamento in coordinate polari; collegamento di stazioni successive; poligo-nali e relative compensazioni.

3) Rilevamento allimelrico. - Rilevamento altimetrico coi livelli a cannocchiale;

tipi di livelli tradizionali; livelli di alta precisione; la lastra pian-parallela; livelli a pendolo; ecclimetri (cenni); correzioni.

Metodi di livellazione.

Live1lazione barometrica,. tacheometrica e trigonometrica.

4) Restiluzione dei dali. - Il piano quotato ed il piano a curve di livello; il di8egno topografico • La misura delle aree col planimetro polare.

Cenni sulla fotogrammetria terrestre ed aerea.

Esercitazioni.

Correzione pratica dei diversi strumenti.

Battute di celerimensura con restituzione dei dati.

Livellazione per equidistanza.

Impiego del planimetro polare.

B) Costruzioni stradali.

l) Introduzione. - L'evoluzione, l'espansione e la tipizzazione delle vie e dei veicoli per i trasporti terrestri.

2) Studio preparatorio del traffico. - Ricerche e dati statistici sul traffico e sugli incidenti.

Le caratteristiche principali dei veicoli per strada ordinaria.

Le resistenze al movimento e lo studio grafico del moto; pendenze convenienti e tipo medio ponderato di utente.

Il problema del frenamento; la portata di una pista; il rendimento delle piste affiancate; larghezza di una strada.

Il problema delle curve; il concetto di velocità di base; accorgimenti in curva.

Incroci e biforcazioni extraurbani.

3) Criteri generali di progettazione. - Considerazioni economiche, geologiche, topografiche, climatiche, artistiche, ecc.

Confronti fra diversi tracciati; la virtualità in altimetria ed in andamento pia-nimetrico.

4) I progetti ed i loro allegati. - I diversi tipi di progetti; lo studio dei movimenti delle terre; notizie sull'analisi dei prezzi e sul capitolato speciale di appalto.

5) Esecuzione dei lavori stradali. - Problemi di tracciamento.

Scavo, trasporto e messa a dimora delle terre; mezzi d'opera ordinari e mecca-nizzati; organizzazione dei lavori in terra.

Opere di consolidamento e di bonifica dei terreni; opere provvisorie e di lunga durata.

La spinta delle terre e la verifica di stabilità dei muri di sostegno; tipi di muri.

Le pavimentazioni delle strade; tipi; loro caratteristiche; criteri economici di scelta.

Prove normali sui materiali stradali; norme di accettazione.

Preparazione dei sottofondi e proporzionamento delle pavimentazioni; accorgi-menti costruttivi nei diversi tipi; particolari di rifinitura.

Modalità esecutive ed attrezzature occorrenti.

Le opere di civilizzazione per le strade: segnaletica ed opere accessorie.

La manutenzione delle pavimentazioni.

Esercitazioni.

Studio di un breve tracciato e relativo computo metrico dei movimenti delle terre.

URBANISTICA - I

(Prof. GIORGIO RIGOTTI)

(nprogramma è identico a quello svolto per «Tecnica urbanistica» nella Facoltà di Ingegneria).

La materia è stata divisainquattro parti principali;

a) le aree destinate alle comunicazioni;

b) le aree destinate alle costruzioni;

c) le aree destinate al verde;

d) i servizi pubblici distributivi.

Le prime tre comprendono nel loro complesso tutto il territorio urbano o extra-urbano ricadente sotto l'organizzazione del piano regolatore; la quarta raggruppa, negli impianti e nelle reti distributive, elementi strettamente legati all'ordinamento territoriale.

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Nelle aree destinate alle comunicazioni sono studiate le comunicazioni terrestri (strade di ogni tipo, piazze, incroci, ecc.), i mezzi pubblici di trasporto di persone e di cose (tramvie, ferrovie, autobus, funivie, ecc.), il traffico e la sua regolazione; le comunicazioni acquee destinate alla navigazione interna (canali navigabili, fiumi, porti interni) e alla navigazione marittima (porti di ogni tipo); le comunicazioni aeree esclusivamente per quanto riguarda i punti di contatto deI mezzo aereo con la terra (aeroporti, idroscali, aeroscali, eliporti).

Nella parte delle aree destinate alle costruzioni oltre alle esigenze urbanistiche specifiche per ogni categoria di fabbricati (residenze, industrie, caserme, alberghi, ospedali, scuole, teatri, chiese, mercati, ecc.) sono studiate le relazioni di interdipen-denza fra le varie parti costrnite della città, e le necessità derivanti da fattori naturali (soleggiamento, ventilazione, clima), topografici (allineamenti, planimetria e alti-metria del territorio), collettivi e sociali (densità, affollamento, accentramento, pro-porzionamento dei servizi, ecc.).

La parte sulle aree destinate al verde raggruppa l'esame di tutto il territorio non ancora considerato nelle precedenti e in cui l'elemento naturale prende il soprav-vento su quello costruito - Verde pubblico (giardini, parchi), impianti sportivi (campi per giuochi, installazioni per svaghi collettivi), verde vincolato (cimiteri, vincoli pa-noramici, ecc.), rappresentano la parte, chiamiamola cosÌ, organizzata - Ma è pure considerata nella sua giusta importanza l'altra parte, il verde agricolo, che rappre-senta nell'urbanistica moderna uno degli elementi vitali, l'industria estensiva prin-cipale dell'ordinamento territoriale.

I servizi pubblici distributivi si riallacciano al principio della collaborazione umana che cerca di soddisfare bisogni collettivi ripartendo con equità ciò che si ha a disposizione e, nello stesso tempo, rendendo possibile la ricerca di nuove fonti che non avrebbero potuto essere sfruttate dai singoli individui - Acquedotti, fognature, illuminazione pubblica, distribuzione di energia elettrica e di gas, nettezzl1 urbana e rifiuti domestici, ecc. sono altrettante facce del poliedrico tema proposto.

Al corso teorico per sommi capi più sopra tracciato si aggiungono le esercitazioni a cui si affida un duplice scopo: quello pratico-illustrativo della materia e quello edu-cativo dell'abitudine al lavoro in gruppo. .

L'urbanistica è infatti nel suo complesso un insieme di conoscenze e di studi che si sviluppano in tutte le branche dello scibile umano, non è possibile perciò che una sola persona assommi in se stessa una tale massa di cogni:l;ioni: nasce la necessità, quindi, della collaborazione, dell'aiuto reciproco, del lavoro in gruppo. L'abituare già in sede scolastica a un tale tipo di lavoro è anche lo scopo del corso, perciò i temi delle esercitazioni sono necessariamente suddivisi in due parti: una formata da argo-menti che devono essere svolti individualmente, e una formata da problemi che per la loro soluzione abbisognano della collaborazione di gruppi più o meno numerosi con l'inserimento di discussioni collegiali, di critiche reciproche.

URBANISTICA· II

(Prof. ALE3SANDRO MOLLI BOFFA)

I. - Composizioni di elementi urbani.

Premesse. - Definizione, correlazione e sintesi di scienze e di arti che costitui-scono l'urbanistica - Visione simultanea ed armonica dei problemi urbanistici e loro soluzione - Esempi e critica di città con parziale soluzione dei problemi.

La casa, la strada, la piazza - Loro caratteristiche - Camillo Sitte e il gusto per le piazze e il sistema di piazze - Esempi di piazze antiche e moderne - Importanza delle piazze neI complesso urbano.

Studio critico di un elemento urbano esistente, a scelta dell'allievo, in relazione al sito e al tempo della sua formazione, alla sua evol~zione,all'attuale funzione e correlazione con il resto della città, alla viabilità, all'edilizia, all'estetica, all'igiene, all'economia, ecc.

Elementi di demografia. - Importanza dello studio dei cittadini - L'individuo e la "COllettività.

Lo stato della popolazione· Dei censimenti· La quantità e la distribuzione degli abitanti· L'accentramento, la densità, e l'affollamento nello studio dei piani regionali e comunali - La qualità degli abitanti - Loro attività economiche ed influenze sulla città.

Il movimento naturale emigratorio - Spopolamento e inurbamento - Cause, effetti e rimedi - Del decentramento industriale - L'equilibrio tra agricoltura e in-dustria - Previsione della popolazione.

DeU'edilizia residenziale e sociale - coUeuiva. - Elementi sintetici per la progettll-zione dell'edilizia residenziale - Aree e cubature medie, nette

e

lorde, di vani abitabili ed accessori secondo l'ampiezza degli alloggi. e delle case - Alloggi e famiglie - Grado di affollamento • Calcolo del fabbisogno edilizio di una popolazione - Esempio.

Primi elementi di composizione • Relazione fra due case; loro distanza in rela·

zione alla loro altezza ed orientamento - Norme pratiche di composizione - Spazio libero privato e pubblico; l'orto familiare eil giardino domestico - L'edilizia resi·

denziale in elevazione ed in estensione - Confronti delle loro caratteristiche - Loro economia d'impianto e di esercizio.

Caratteristiche di nuclei residenziali: Della sicurezza e salubrità del sito - Della individualità dei nuclei: separazione, autonomia delle istituzioni e dei servizi, valoriz-zazione delle caratteristiche della natura e quelle architettoniche - Architettura e città • Della facilità dei collegamenti e della dotazione di servizi.

Criteri di dimensionamento di nuovi nuclei urbani - efficienza e sfruttamento dei servizi e delle istituzioni; lunghezza dei percorsi: criteri umani· sociali • Complessi residenziali: loro' suddivisioni e correlazioni: l'unità di vicinato e la comunità (unità residenziale): raggruppamento di unità residenziali con nucleo comune di istituzioni:

l'unità cittadina e la costituzione della«grande città>l. Esempi di schemi radiali ed assiali di vari autori.

L'edilizia pubblica dei nuclei residenziali: il trinomio chiesa, centro scolastico, giardino di quartiere - I complessi amministrativi e commerciali principali e secon·

dari - I complessi sociali, assistenziali e culturali - Il sistema delle aree verdi e di svago nei nuclei residenziali - Esempi italiani e stranieri.

Sistemazione dei vecchi nuclei residenziali - Indagini igienico-edilizie e sul traffico - Dello sventramento - Nuove strade di tracciato di minor resistenza - Del risanamento

• Del diradamento - Rivalutazione degli ambienti storici ed artistici - Del rinuclea-mento e dotazione di servizi degli antichi centri· L'economia nella sistemazione dei vecchi centri - Esempi italiani e stranieri.

Esercitazioni sulla composizione di nuovi nuclei urbani, e sulla sistemazione di antichi nuclei di città storiche.

I I. - Storia dell'urbanistica.

Ceuni sull'urbanistica dell'Egitto - Mesopotamia • degli Ittiti e dei Greci.

L'urbanistica degli Etruschi e dei Romani.

L'urbanistica nell'alto Medio Evo e all'epoca dei Comuni.

L'urbanistica del rinascimento e dell'età barocca.

L'urbanistica dell'età Napoleonica e della seconda metà dell'ottocento.

L'urbanistica della prima metà del novecento - Teorie urbanistiche contem-poranee.

III. - Redazione di un piano regolatore.

Ceuni di legislazione urbanistica italiana e straniera.

Documentazione per la redazione di un piano regolatore urbano Cartografia -Questionari - Segni convenzionali· Relazioni e norme tecniche d'esecuzione.

Il piano regionale • La regione Essenza, necessità, scopi dei piani regionali -Caratteri geografici, geoeconomici e geosociali - Metodologia e organizzazione del piano - Esempi di pianificazione regionale antica e moderna.

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Il piano regolatore generale comunale ed intercomunale - Impostazione del piano generale comunale di massima nel quadro del piano regionale - Considerazioni sociali - economiche - giuridiche.

Le vie di grande comunicazione (adducenti, circonvallazioni tangenziali, di pene-trazione, ecc.) e la rete dei servizi di trasporti (sistemazione ferro-tranviarie - metro-politane - autolinee - areoporti - navigazione interna - ecc.).

La destinazione delle zone (zone residenziali, amministrative e commerciali, in-dustriali ed artigiane, annonarie, ospitaliere, militari, cimiteriali, ecc.) - Il sistema delle zone verdi - Determinazione delle aree libere pubbliche e delle aree per istituzioni e servizi pubblici.

Sistemazione ed ampliamento dei nuclei urbani esistenti - Mono e policentrismo - Del rinucleamento del tessuto urbano amorfo e caotico.

Piani regolatori di centri minori, rurali, e turistici.

Piani particolareggiati - Piani finanziari - gradualità d'esecuzione.

Conclusioni - Breve memoriale per il cultore di urbanistica.

Redazione di un piano regolatore generale comunale con impostazione di piano regionale e stralci di piani particolareggiati eseguita da squadre di allievi.

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ORARI

Nel documento COMPLEMENTI DI MACCHINE ELETTRICHE (pagine 66-72)

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