Già con i dati di marzo, gli effetti del COVID-19 sul credito sono evidenti, con un cambio di passo sia per i prestiti alle imprese, sia per quelli alle famiglie, e un andamento divergente dei due segmenti. I prestiti alle società non-finanziarie hanno sorpreso, registrando un aumento significativo su base mensile, per oltre 16 miliardi, e un gradino del tasso di variazione, passato a +1,4% a/a dal -1,2% di febbraio. I flussi lordi mensili indicano che l’aumento è stato determinato dalle operazioni sopra 1 milione. Ciò fa ritenere che, a seguito del lockdown, le grandi imprese abbiano da subito incrementato gli utilizzi o acceso nuove operazioni. I prestiti alle famiglie, invece, hanno mostrato un rallentamento dello stock, a +1,7% dal 2,5% di febbraio. La frenata dello stock è stata significativa per il credito al consumo, che ha mostrato un forte calo del flusso mensile. Anche le erogazioni di mutui per acquisto abitazioni hanno risentito del calo di attività, risultando in notevole contrazione, che interrompe la forte crescita dei mesi precedenti.
Con la diffusione dell’epidemia di COVID-19 il quadro del credito bancario è cambiato radicalmente. I prestiti alle società non-finanziarie hanno sorpreso a marzo, segnando un aumento significativo su base mensile e un gradino del tasso di variazione, passato a +1,4% a/a dal -1,2% di febbraio (dati corretti per le cartolarizzazioni). Si interrompe così la sequenza di variazioni negative ripresa a gennaio 2019, dopo un 2018 tornato in positivo. L’andamento di marzo è stato determinato da un flusso netto di prestiti pari a 16,4 miliardi nel mese, l’importo più elevato da inizio 2018 quando si era avuto un gradino simile del tasso di variazione, a suo tempo riconducile al rispetto del benchmark sulle TLTRO II. In questa circostanza, l’aumento si è verificato in corrispondenza di un incremento mensile di 45 miliardi dell’utilizzo delle banche italiane del rifinanziamento BCE, un importo elevato che potrebbe aver alimentato la crescita dei prestiti alle imprese a seguito del lockdown. Considerate le tempistiche, si ritiene che l’erogazione di prestiti garantiti dallo Stato o dal Fondo di Garanzia per le PMI non abbia avuto impatti significativi sul flusso di marzo, dopo l’entrata in vigore il giorno 17 delle misure del Decreto Cura Italia.
Il rimbalzo del tasso di variazione dei prestiti alle imprese risulta generalizzato tra i principali settori di attività economica. Sulla base dei dati al netto delle sofferenze (prestiti vivi), per il complesso delle imprese, a marzo la variazione annua è stata quasi nulla, pari a -0,4% a/a dopo il calo significativo del primo bimestre e del 2019 (-3,7% a/a a febbraio e -4,6% nell’ultimo trimestre 2019, questi dati includono le famiglie produttrici). Tra le componenti, i prestiti al settore manifatturiero sono tornati in aumento, dell’1,9% a/a a marzo, dopo il calo dei 5 mesi precedenti e una fase di sostanziale stazionarietà da inizio 2019 a settembre (-2,2% a/a a febbraio 2020). I prestiti al commercio hanno visto dimezzarsi il calo, a -3,2% a/a dal -6,4% di febbraio. Per i prestiti alle costruzioni, la contrazione si è fatta più moderata, sebbene ancora molto marcata, del -9,6% a/a dalla flessione a due cifre dei 4 mesi precedenti (-12,1% a/a a febbraio e -11,8% a fine 2019).
Prestiti vivi per i principali settori di attività economica, società non-finanziarie e famiglie produttrici (var. % a/a)
Fonte: Banca d’Italia ed elaborazioni Intesa Sanpaolo
-16%
-12%
-8%
-4%
0%
4%
mar-14 giu-14 set-14 dic-14 mar-15 giu-15 set-15 dic-15 mar-16 giu-16 set-16 dic-16 mar-17 giu-17 set-17 dic-17 mar-18 giu-18 set-18 dic-18 mar-19 giu-19 set-19 dic-19 mar-20
totale settori costruzioni manifatturiero commercio
Analizzando i flussi lordi mensili, emerge che l’incremento dei prestiti alle società non-finanziarie è stato determinato dalle operazioni sopra 1 milione. Si conferma, infatti, il segno positivo delle erogazioni lorde complessive, per il sesto mese consecutivo, con un balzo della dinamica a +19,9% a/a. Ancora una volta, l’andamento è stato determinato dai prestiti oltre 1 milione, schizzati a +57% a/a per un importo lordo di 24,4 miliardi, dopo che già a gennaio si erano visti volumi significativi, pari a 20,4 miliardi, in aumento del 15,2% a/a. Ciò fa ritenere che, a seguito del lockdown, le grandi imprese abbiano da subito incrementato gli utilizzi o acceso nuove operazioni. Diversamente, le erogazioni fino a 1 milione sono rimaste in calo, addirittura più intenso, pari a -20,6% a/a, dal -3,4% di febbraio.
Prestiti al settore privato residente in Italia, dati corretti per le cartolarizzazioni e al netto delle controparti centrali (var. % a/a)
Erogazioni alle società non finanziarie – flussi al netto delle rinegoziazioni (var. % a/a)
Fonte: Banca d’Italia Fonte: Banca d’Italia ed elaborazioni Intesa Sanpaolo
All’opposto rispetto ai prestiti alle imprese, a marzo la dinamica dei prestiti alle famiglie ha rallentato, scendendo a +1,7% a/a dopo oltre tre anni di crescita robusta sempre attorno al 2,5%
segnato anche il mese precedente, con una media di +2,6% a/a da gennaio 2017 a febbraio 2020. Tra le componenti, la frenata è stata particolarmente evidente per il credito al consumo ma si ricorda che l’aggregato dei prestiti alle famiglie include anche quelli alle famiglie produttrici per i quali non disponiamo al momento di dati recenti. La crescita dello stock di mutui, almeno sulla base delle variazioni non corrette per i prestiti cartolarizzati, non ha mostrato segni di particolare rallentamento (+1,1% a/a a marzo, come a gennaio e a fine 2019).
Il credito al consumo ha visto una rapida frenata, sebbene i primi segni di rallentamento fossero emersi già nei due mesi precedenti. A marzo il credito al consumo erogato dalle banche ha registrato un flusso lordo mensile quasi dimezzato rispetto a un anno prima (-47% a/a, dal +2,5%
di febbraio e +10% in media nel 2019), con un volume di soli 2,1 miliardi, inferiore persino a quanto realizzato nell’agosto dei tre anni precedenti (2,4 miliardi ad agosto 2019). Inoltre, lo stock di credito al consumo ha rallentato bruscamente, a +5,3% a/a dal +7,9% di febbraio.
Anche i flussi lordi mensili di prestiti per acquisto abitazioni hanno virato in negativo, interrompendo la forte ripresa che aveva caratterizzato l’ultimo trimestre 2019 e il primo bimestre del 2020. A marzo, infatti, la variazione annua è risultata pari a -16,8% a/a, da una crescita che, già a due cifre da ottobre 2019, risultava essersi ulteriormente rafforzata nei due mesi precedenti (+52,8% a/a a febbraio e +56,1% a gennaio).
Il calo è stato determinato dai nuovi contratti, passati da un +25,3% a/a a febbraio a un -30,9% a marzo. Le rinegoziazioni, invece, pur in forte frenata, sono rimaste in aumento, dei 12,1% a/a rispetto a un tasso di crescita di febbraio del 161% , dopo importi circa triplicati nei quattro mesi precedenti. Sul totale delle erogazioni, le rinegoziazioni hanno rappresentato una quota del 44%
dal 35% di febbraio, ma in linea con le percentuali tra il 35% e il 46% registrate da ottobre 2019.
-6
mar14 mar15 mar16 mar17 mar18 mar19 mar20 Famiglie
mar17 lug17 nov17 mar18 lug18 nov18 mar19 lug19 nov19 mar20
fino a 1M oltre 1M
Prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, flussi lordi mensili Contributo di rinegoziazioni e nuovi contratti alla crescita delle operazioni mensili di prestiti per acquisto abitazioni (%)
Fonte: Banca d’Italia, elaborazioni Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Fonte: BCE ed elaborazioni Intesa Sanpaolo
Distinguendo in base al tipo di tasso, a marzo sia le erogazioni a tasso fisso sia quelle a tasso variabile sono risultate in riduzione, ma le prime sono state più impattate delle seconde dal calo di attività. Le erogazioni a tasso fisso, infatti, hanno subito una contrazione del -14,6% a/a, che interrompe la crescita a due cifre vista da settembre 2019 (circa +90% a/a in media nel 1*
bimestre 2020). Quelle a tasso variabile, invece, hanno mostrato un calo essenzialmente in linea con quello registrato a febbraio (-22,5% a/a e -21,7% rispettivamente nei due mesi).
Erogazioni di prestiti per l’acquisto dell’abitazione: a tasso fisso in
% sul totale e differenziale tassi, tra fisso e variabile
Erogazioni alle famiglie per credito al consumo (EUR mld)
Fonte: Banca d’Italia ed elaborazioni Intesa Sanpaolo Fonte: Banca d’Italia
In conclusione, a seguito del ritorno alla crescita dei prestiti alle società non-finanziarie e nonostante il rallentamento di quelli alle famiglie, a marzo i prestiti al settore privato hanno accelerato a +1,4% a/a, dal +0,4% di febbraio e +0,2% dell’ultimo bimestre 2019 (dati al netto delle controparti centrali e corretti per le cartolarizzazioni). Sulla base delle anticipazioni ABI, la dinamica risulta confermata ad aprile, con un +1,5% a/a, mentre l’aggregato più ristretto dei prestiti a famiglie e imprese segnerebbe un +1,4% a/a rispetto al +1,6% di marzo, consolidando il recupero rispetto al +0,5% di febbraio.
-40%
mar13 mar14 mar15 mar16 mar17 mar18 mar19 mar20 Serie destagionalizzata (mld) var % a/a (dx)
-30%
nov16 gen17 mar17 mag17 lug17 set17 nov17 gen18 mar18 mag18 lug18 set18 nov18 gen19 mar19 mag19 lug19 set19 nov19 gen20 mar20
Rinegoziazioni
% mutui a tasso fisso sul totale nuove erogazioni (sx) Differenziale tassi (Fisso - Variabile) (dx)
0.0
mar10 mar11 mar12 mar13 mar14 mar15 mar16 mar17 mar18 mar19 mar20