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le mie lacrime,
ma
restituitemi almio padre.Pregandoli per Dio per questomodo
, quellefiere pessime il missono in quel pozzo dovenon eraacqua, non temendo Dio, nòcurandolisuoi prie-glii si mosson a pietà; e stringendo le lormani
e bagnando li lor piedi di lacrime, gridando e dicendo: fra-telli miei aviate misericordia dime
!E
gittato inquelpozzodellasolitudine con amarissime lacrime e amarissimi piantielamentipiangevasemedesimo
lacobsuo padre, gittando grandissimi suspiri di cuore, e diceva: raguarda padremio
quelloche è intervenuto al tuo figliuolo! Ecco elle io son messo nel pozz3 sìcome
mortoITu
aspetti padre mioilmio tornare, eio giacciocome
micidiale. Dicesti padre mio: va a visitare lituoi fratellicome
pastori, e torna adme
prestamente,ma
que-sti lianno fatto
come
crudelissimilupi, e hanno separatome
da te; onestis-simo e amabile padre tu non puoi ra-guardare lamia
faccia né udire lamia
voce, né ame
s'acosta la tua35 santa senetù e vecchiezza: ne ioposso vedere la tua faccia edolce antichità, però che la
mia
condizionenon èmi-gliore che sia quella d'uno il quale sia morto. Piangi , padre, il tuo fi-gliuolo, e te pianga similmente il fi-gliuol tuo; però che così in puerizia sono separato dalla faccia tua. Chi
mi
daràuna
colomba parlante, a ciò che partendosi di qui anunzia alla tua senetù il mio pianto!Mancano
padremio
, le lacrime e il pianto , la voce è indebolita, e non è chime
aiuti!terra, o terra, la qual gridasti a Dio santo per Abel giusto ingiusta-mente morto, si
come
ci dissono linostri antichi, che la terra gridò per
il sangue giusto, e tu ora grida a lacob padre
mio
, e'apertamente gli anunzia quello che m'è intervenuto dalli miei fratelli. Poi che ebbono messolosephnel pozzoli scelerati sede-ronconallegrezza permangiare ebere.E
sicome
si alegrano li combattitori quando hanno vinto li nimici e tolta la preda, cosi con gran gaudioman-36
giavano.
E
così congaudiomangiando, levando gli ocelli vidono mercatanti ismaeliti,li quali andavano inEgittomenando
cammelli li quali portavano speziarie. Dissono 1' uno con 1'altro:meglio è che noi vendiamo losepli a questi mercatanti, a ciò clie partitosi di qui
muoia
in altra religione, e la nostramano
nonsia tanto crudele so-pra il nostro fratello. Trassono lo-sepli delpozzo sìcome
bestie salvati-clie, e venderonlo a quelli ismaeliti prendendo ilprezzo, non avendo niun rispettoal padreil quale tanto l'ama-va.Camminando
acadde clie vennero in quel luogodove fusepulta lama-dre d'Iosepli, però che quivi morì tornando diMesopotamia.
E
comevideil sepulcro di Rachel sua
madre
su-bito corse e gittossi in sulla sepol-tura della madre, lacrimando e pian-gendo, e gridò in amaritudine dellaanima
sua, dicendo: Rachel,Ra-chel, surgi della polvere, levati su e vedi rangustia del tuo figliuolo lo-seph il quale tu amasti tantoI Vedi
37 quello elle li sopraviene; è menato in Egitto per schiavo
come mal
fattore. Li miei fratelli spogliatomi
m'hanno
e venduto in servo; e il pa-dre mio Jacob non sa questo. Aprimimadre mia
e ricevimi nella tua se-poltura; sia a te e adme un
mede-simo letto. Ricevi madre il tuo fi-gliuolo, a ciò che nonmoia
con morte violenta. Ricevimi madre, che subito sono subtratto dalmiopadre,sicome
dapueriziason privato dalla tuacom-pagnia. Odi
madre mia
dolce il pianto delmio
cuore e il duro lamento, e ricevimineltuomonumento.
Sì agli oc-chi mieinonsostengono le lacrime, ne l'animamia
basta ai pianti. Rachel Rachel, non odi tu la voce del tuo figliuolo"? Io sono menato per forza e tu nonmi
vuoi ricevere.Io chiamai lacob, e non udì la voce mia. Ecco ancoraiochiamo te, e tu certononodi me.Qui sopra la tua sepultura morrò, a ciò che io non sia menato in altre regionicome
malfattore.Quando
quelli ismaeliti li quali avevano comperato38
loseph,vidono chesi presto corresse e stessesoprail
monumento
dellamadre, dissono infraloro: questogiovanecerca di fare, per arte magica, permodo
elle fugga da noi, e, noi non veden-dolo,esca dalle nostre mani.
Adunque
pigliamolo e leghiamolo con pochi le-gami, a ciò che con le sue artima-giche non ci tolga il vedere; e an-dando a lui con furia dissono: leva su da questo
momento
e lassa stare questa tua arte magica, aciò che noi non ti percotiamo, e perdiamo 1'oro, il quale noi aviamo dato perte.E
da poi che si levo su, raguardandoli la faccia lovidono lacrimare, e piacevol-mente il domandarono: perchè pian-gi? perchè se'tubagnato di lacrime?Gran
dolore hai, poi che tu visitasti questo sepulcro essendo tu in questa via.Adunque
levato via il timore dì' a noi chi tu se',e quale è la ca-gione che tu sia venduto.Quando
quelli pastori tivenderono a noi dis-sono: menatelo cautamente, a ciò che non vi fugga per la via; noi siamo
39 senza colpa.Ecconoitel'aviamodetto, e però dì a noi di chi tu se' servo: se tu se'servo di quelli pastori, o si
tu se' libero. Dì a noi la cagione, il
perchè ti gittaste in su quella sepul-tura, e perchè tanto
amaramente
hai pianto. Noi t aviamo comperatoesia-mo
tuoi signori, sì come nostro servo dichiaraci tutto.A
chi il debbi tu manifestare se non a noi?Tu
se'dinostra ragione (1). Tuo'tu fuggire per
modo
che noi nonce neavediamo,sì
come
ci dissonoquelli pastori"? Noiti preghiamo che tu ci dica chi tu
se', e che condizione è la tua. Sia di
buon
animo. Par che tu sia libero; non ti tratteremocome
servo,ma come
fratello, o carissimo figliuolo.Certo noi conosciamo in te gran li-bertà e stare onesto e gran virtù.
Tu
se' degno,o giovane di stare dinanzi al Re, e essere onorato con grandi
fi) Essere di rarfione d'alcuno per ap-parlenere lia nelManuzzi un unico esempio
dell' Inhod, alla Virlù.
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uomini. Certo il tuo aspetto dimostra tu essere onestissimo, e non passerà molto tempo die tusarailibero.Sarai nostro amico in quella terra nella quale noi ti meniamo. Quale è quello elle volentieri non ra^uardi li tuoi ocelli"?e l'aspettodimostra in teavere scienza. Rispose losepli con suspiri e pianto, e disse:
mai
fui servo, né furo, né ladro, némago,
cioè incan-tatore, né per ninnamia
sceleragine sono venduto nelle vostre mani,ma
sono dilettofigliuolo del
mio
padre,e quelli pastori sono miei fratelli.Man-dommi
ilmio
padre a vederecome
stavano, il quale hasomma
cura di loro.Erano
stati quivi ne'monti al-quanto tempo, e però il mio padremi mandò
a vederli, et eglino con gran zelo d'invidiacommossimi
ven-deron a voi.Xon
potevano sostenere tanta dilezione e amore quanto aveva inverso dime
il padre mio. Questo sepulcro è la sepultura dellamadre
mia.Venendo
ilpadre miodi Cbaran per andare nelluogo dove es'lial41 sente abita, passando di qui, qui mori
la
madre
mia, e in questo sepulcro ilquale voi vedete è sepulta.
Udendo
questoquelli mercatanti, ebbonlicom-passione,e lacrimaron, edissonli:non voleretemereg-iovane,tuverrai a
som-mo
onore entrando tu in Egitto, la tua effig'ia dimostra latuagentilezza.Sta con
buon
animo:tu se'libero dalla invidia e dalle insidie de'tuoifra-telli, li quali ti venderon a noi. Li fratelli di losepb poiche l'ebono ven-duto ucisono
un
cavretto, e imbratta-ron il vestimento suo in quel sangueemandaronlo al padre dicendo: questo trovamo in questi monti, e conosce-rne elle è il vestimento di Joseph
,
onde noi ne siamo in gran dolore e amaritudine.
Onde
noi timandiamo
il suo vestimento padre nostro, non potendo trovare loseph. Conosci
adun-que si è la veste del tuo figliuolo:tutti quelli cbe l'hanno veduta dicono che è la veste di loseph.
Vedendo
Ja-cob questa veste con pianto e grida disse : questa è la vesta delmio
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figliuolo loseplil
La
fiera pessima ha divorato il mio fig-liuolo! Con amaro animo (1) infra li pianti intollerabil-mente diceva: o figliuol mio perchè non son io divorato ancora io?perchè non venne adosso adme
quella bestia a ciòchesaziatadelle miecarni avesse lassato te immaculato'? perchè non divorò estrangolò me"? misero, io per-chè non son fatto suo cibo?Guai
adme
! guai adme
! Le interiora delmio
corpo si spezano per lo mio fi-gliuolo loseph! Mancatimi
sono gli occhi miei piangentiI Ecco, la veste tuami
sforza in altro pianto!E
però (2)figliuol mio, non t'ha divo-ratola fiera,
ma
lemani umane
t'han-no ucciso. Certo se la bestia t'avesse(l'iAmaro animo. Non trovo nel Manuzzi
clu! pure ha il teslo della (jusca, un esem-pio che si addica esplicitamente alsignificato di questa bella locuzione ad indicare animo grandemente addolorato.
{ì) Pel significalo di questo però si veda
il Fanfani nel Voc. dell' Uso a questa voce;
e il N. 1 delle Esercitazioni filologiche del Parenti pag. 55.