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Capitolo 2 Haiku giapponese come fonte d’ispirazione in poesia

2.5. Tracce di Haiku nella poesia di Rosaria Giuranna

Il componimento poetico che voglio presentarvi è stato realizzato dalla poetessa sorda siciliana Rosaria Giuranna che ho avuto il piacere di conoscere personalmente al seminario “Lo Haiku dal giapponese alla Lingua dei Segni Italiana - Dialogo con la

poetessa LIS Rosaria Giuranna” presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Durante questo incontro, la poetessa ci ha raccontato inizialmente la sua esperienza personale: a scuola nessun insegnante le ha fatto scoprire la poesia, sono stati i suoi genitori sordi a trasmetterle il valore delle storie. Essi le raccontavano i film che vedevano e R. Giuranna riportava il contenuto in LIS ai suoi compagni di classe.

Quando a scuola le insegnanti le mostravano le poesie in italiano, R. Giuranna era convinta di riportare la stessa brevità in LIS però vedeva che il senso non era lo stesso. In una prima fase dunque ha provato a riportare in una LS la struttura poetica di un testo in una LV come l’italiano, eseguendo una “trascrizione parola per parola”; ma la novità è apparsa nel 1981 quando la ricercatrice italiana Elena Pizzuto decise di analizzare il suo segnato definendolo “haiku”.

Grazie al contributo di E. Pizzuto, R. Giuranna ha conosciuto il poeta americano Joseph Castronovo il quale le ha confessato la possibilità di creare una poesia senza un testo scritto, trascrivendo i pensieri attraverso simboli. Con il tempo, è riuscita ad esprimere la sua arte in LIS dichiarando che la poesia è rappresentativa del valore che ciascuno di noi possiede, la poesia è qualcosa di prezioso.

L’haiku recitato da R. Giuranna nel 1998 e racchiuso nel CD “Sette poesie in lingua dei

segni italiana”(2000), racconta il progressivo avvicinamento di due persone (non è

spiegato se siano una donna o un uomo, una madre o un figlio, due donne o due uomini), si tratta di due persone che si incontrano, si abbracciano e si allontanano alla fine del componimento. Data la sua ciclicità, lo haiku incomincia con una situazione iniziale in cui due persone sono distanti tra loro, pian piano iniziano ad avvicinarsi e alla fine si separano.

A differenza dell’haiku giapponese e italiano in cui centrale era la rappresentazione della natura, questo haiku può appartenere alla categoria “Vita di tutti i giorni”, dato che si descrive una storia che accosta tante persone.

Ciò che rende unico l’haiku di R. Giuranna è la capacità di dare vita ad una storia autentica in un lasso di tempo abbastanza ridotto come si può osservare nei fotogrammi derivati dalla versione originale dello haiku.

Esaminando lo haiku nel dettaglio, possiamo vedere che le uniche configurazione usate per creare la poesia sono la configurazione S e la configurazione B con lo scopo di rendere il componimento uniforme ed equilibrato. All’inizio, la mano dominante e la mano non dominante assumono entrambe la configurazione S (CL per persona) indicanti l’incontro tra due persone una di fronte all’altra, successivamente la mano dominante assume la configurazione B con l’estensione del pollice mentre la mano non dominante mantiene sempre la configurazione S dell’incontro.

Dopo il momento di incontro, entrambe le mani assumono la configurazione B, una mano che si appoggia sull’altra mano nella realizzazione di una casa, un movimento che si dirige verso l’alto e nel finale, le mani assumono di nuovo la configurazione S (CL per persona) indicanti le due persone che si sono allontanate con un movimento verso il basso.

La metafora sottostante che si vuole comunicare è l’unione di due persone opposte accomunate dal sentimento, dalla voglia di costruire un futuro insieme che si interrompe con una separazione. Come afferma R. Giuranna, è importante ricordare che, due

persone devono amarsi con il cuore e non con la mente: se l’amore è solamente

qualcosa di cerebrale non funziona, perché la mente sopprime quello che il cuore vuole, viene a mancare il vero sentimento e il tutto crolla.

Per la realizzazione dello haiku, Giuranna usa teniche di simmetria e asimmetria: innanzitutto crea una simmetria temporale nello haiku impiegando la stessa

configurazione delle mani, lo stesso luogo e lo stesso orientamento e movimento delle mani per i segni iniziali e finali rendendo l’haiku lineare. Tra i segni iniziali e finali, ci sono i segni realizzati con la configurazione B nello spazio segnico e secondo Kaneko (2008), questa disposizione determina un “sandwich effect” che costituisce un buon effetto di simmetria temporale.

Al di là di questi espedienti simmetrici, nel componimento si possono osservare espedienti asimmetrici: i segni iniziali e finali, sebbene siano gli stessi all’inizio e alla fine, hanno una diversa velocità.

Questo haiku è caratterizzato da un ritmo dinamico determinato dall’alternarsi di movimenti lenti e rapidi. Inizialmente, il movimento è piuttosto lento e progressivo proprio come avviene nella realtà quando due persone si incontrano. La conoscenza tra due persone avviene in maniera graduale. Dopo essersi conosciute e abbracciate, il

movimento incomincia a salire verso l’alto verso la costruzione di un futuro ed in seguito il movimento diventa rapido e deciso verso il basso indicante la separazione. Un altro espediente asimmetrico impiegato da R. Giuranna è l’espressione facciale, aspetto saliente di una LS.

Nei fotogrammi che ho inserito (figura 20), si percepisce poco il cambiamento di sguardi, ma se si guarda attentamente il video, si può notare che le espressioni facciali della poetessa sorda cambiano a seconda dello svolgimento della poesia senza procedere lungo un pattern simmetrico. Nella prima scena, l’espressione del viso è neutra, pian piano inizia a cambiare e diventa felice nel momento in cui le due persone si incontrano e si abbracciano ed infine l’espressione del viso è negativa quando le due persone si separano. Inoltre, è importante osservare nel componimento il cambiamento di sguardo della poetessa, che sembra essere chiaramente coinvolta in questo incontro la quale passa da uno stadio inizialmente neutro, ad un momento di felicità e per finire ad uno stadio negativo condividendo con il pubblico il rimpianto della separazione.

Attraverso questo componimento poetico segnato, la poetessa vuole mostrarci l’essenza di un’interazione umana e l’uso della simmetria la quale crea profondità nella

performance.

In questo capitolo si è studiato il modo in cui i poeti creano la poesia: se, nelle lingue orali, per la creazione di una poesia entrano in gioco principi quali la prosodia, il ritmo, la velocità dell’eloquio, l’accento e la quantità vocalica, nelle LS sono necessari i parametri fonologici (la configurazione delle mani, il movimento, l’orientamento del palmo, il luogo di esecuzione e le componenti non manuali), l’uso dello spazio, il legame tra elementi manuali e non manuali, gli espedienti simmetrici tra le due mani e le espressioni facciali.

La grande capacità delle LS di rappresentare visivamente il coinvolgimento del corpo e degli elementi articolatori consente alla poesia stessa di congiungersi all’opera musicale e alla danza.