2. Prima della lettura
2.3 La trama de Il piccione Labbra Rosse
Il romanzo Il piccione Labbra Rosse si propone come una sinfonia musicale, presentando le voci di più personaggi attraverso una struttura polifonica; il narratore, come l'osservatore, approfondiscono costantemente il tema del romanzo in forma di giravolta e interludio rendendo la lettura interessante grazie all’alternarsi di variegati scorci personali. La trama si snoda attraverso un continuo flusso di ricordi, ripresi e analizzati dalle differenti voci narranti; la fabula assume la forma di un fitto groviglio caratterizzato da descrizioni psicologiche e flashback che trasportano il lettore all’interno del testo in una costante condivisione con il sentimento dell’interlocutore scritto.
Il romanzo si apre con la prefazione dell’autore che racchiude in poche righe l’epilogo e il tema del romanzo: sei adolescenti descritti durante la loro ricerca di felicità e di realizzazione personale negli anni della Rivoluzione Culturale. L’autore, in questa prima fase, annuncia la morte di due dei ragazzi rendendo chiaro al lettore che il romanzo non è finalizzato all’intrattenimento ma alla condivisione di sentimenti. A seguito di questa breve introduzione inizia il romanzo vero e proprio con la presa di parola da parte del narratore mediante la descrizione di un stormo di piccioni; questo brano anticipa le parole del primo dei sei protagonisti, Zheng Fan, allevatore appunto di questi volatili. Il ragazzo si presenta al pubblico inserendo l’evoluzione della sua passione nel contesto familiare e sociale dell’epoca. La miseria contraddistingue la vita di Zheng Fan che, incompreso dalla madre e dai compagni di classe, è costretto a lavorare fin dalla tenera età per permettersi vacui sfizi. Ne segue la presa di parola del narratore che a sua volta presenta il personaggio, prima in relazione all’allevamento di piccioni per poi sfociare nella descrizione dell’attuale condizione del soggetto: costretto
al lavoro in fabbrica e vittima delle persecuzioni durante la Rivoluzione Culturale. In successione si assiste alla repentina presa di parola di Gong Ji, altro personaggio che, prendendo a esempio Zheng Fan, apre una critica a discapito del ragazzo poiché disinteressato al contesto politico e incapace di reagire all’attuale situazione impostagli dalla società. La digressione sfocia in una denuncia al Partito e ai soprusi subiti dal popolo, individuati come causa della morte di un’altro personaggio, Kuai Kuai, miglior amico di Gong Ji.
Da qui in poi la narrazione si colora di una nuova tematica: l’amore. Amore inteso come platonico, sentimento nuovo e ingestibile agli occhi dei due ragazzi. La descrizione prende forma, in primis, attraverso gli occhi di Kuai Kuai: timido e riservato, affronta il suo cuore con discrezione. Innamorato di Yan Ping, compagna di classe durante le scuole elementari, racconta la sua esperienza mediante un elenco temporale di incontri causali con la ragazza; la narrazione si corolla di metafore e similitudini che palesano il tormento interiore del personaggio incapace di affrontare il sentimento. A commento di questo procrastinare, il narratore riporta uno scambio di battute tra Kuai Kuai e Gong Ji, in cui il secondo incita l’amico all’azione. Di seguito la visione di Yan Ping, innamorata del ragazzo, lo descrive nella sua fragilità contestualizzando la relazione all’interno del panorama politico dell’epoca; la presa di coscienza degli avvenimenti temporali caratterizzano la relazione ponendo i due amati agli antipodi in una scontro che si rivela neutrale perché estraneo al nucleo della narrazione: il sentimento.
All’esperienza tormentata dell’amore si affianca la difficile ed offuscata visione del futuro; la scelta in ambito scolastico, dapprima condivisa, si biforca a causa del cambio d’interesse di Gong Ji a favore della letteratura. La scienza, fino ad allora ricercata e amata dai due ragazzi, si trasforma in un mostro. Il rifiuto per questa
disciplina si concretizza attraverso la presa di coscienza dell’io e l’autoaffermazione delle stesso per una riscoperta del vero sentire che regala a Gong Ji un attimo di serenità; la scelta però genera nell’amico disapprovazione e scaturisce nel conflitto. Questa disputa provoca malessere a entrambi che, soli, boccheggiano nel progredire delle personali esperienze.
A seguito di questo sviluppo si inserisce nuovamente la figura di Zheng Fan: di estrazione sociale inferiore rispetto agli altri due, viene scelto a rappresentanza del ceto sociale discriminato dal punto di vista economico e quindi incapace di perseguire una libera scelta del proprio destino. Il susseguirsi di sequenze in cui i differenti personaggi prendono la parola è finalizzato alla denuncia dell’ingiustizia che il ragazzo è costretto a subire. Si palesa dunque il tema dell’impossibilità di scegliere il proprio destino che, già sviluppato precedentemente in riferimento a temi differenti, ora si attualizza nella catastrofe e nel dolore di una vita limitata, non voluta ma imposta; l’interiorizzazione genera indignazione soprattutto in quei ragazzi che non hanno mai dovuto affrontare questa problematica. Il narratore propone quindi un confronto della biforcazione che la vita, fino ad allora condivisa, subisce: da un lato Zheng Fan, sfortunato per nascita, dall’altro Kuai Kuai, rappresentante invece dell’élite politica e agevolato anche durante la carriera universitaria.
È doveroso ricordare che la proposta di traduzione de Il piccione Labbra Rosse è parziale e si limita alla trama sopracitata. Tuttavia, si è scelto di fornire un riassunto totale dell’opera per una completa fruizione nonché comprensione della stessa; il seguente paragrafo, dunque, sintetizza le sezioni successive e non presenti in traduzione.
Nel successivo sviluppo della trama Gong Ji e Kuai Kuai si riappacificano tornando a condividere personali esperienze e emozioni. Nonostante frequentino università differenti, durante le vacanze estive fanno ritorno al paese natale e è proprio in questa occasione che, grazie alle parole di Gong Ji, i tre ragazzi si avventurano in una escursione verso la vetta del Tiantai. Descritta come un’ascesa atta alla ricerca di se stessi, i tre amici riescono nell’impresa camminando con leggerezza attraverso un susseguirsi di luoghi incantati, specchio della loro serenità. L’escursione, metafora del raggiungimento della vita adulta, muta repentinamente durante la fase di discesa; il tracciato, ricco di insidie, mette a dura prova i ragazzi che spaesati iniziano a porsi domande sul proprio futuro. La montagna dunque si prefigura come percorso di vita che vedrà la disgregazione del gruppo dovuta alla consapevolezza della differenza creatasi e maturata durante gli anni di separazione.
Il romanzo prosegue attraverso uno scambio epistolare tra Kuai Kuai e Gong Ji; il primo, costretto al lavoro coatto e massivo voluto dal Grande Balzo in avanti, prima presso un bacino idrico poi in una fabbrica di acciaio; il secondo, concentrato sugli studi universitari. Kuai Kuai confessa all’amico la sua frustrazione e l’impossibilità di dedicare del tempo allo studio; lo scarto dell’esperienza di vita tra i due ragazzi è lampante e il rapporto scade nell’incomprensione. La necessità di aiuto si sviluppa attraverso la condivisione del proprio sentire, che non si limita solamente all’aspetto lavorativo ma sfocia anche nell’ambito sentimentale. I due personaggi si raccontano al lettore attraverso la scrittura, intervallata da brevi considerazioni del narratore; l’amore, vissuto come in tenera età, costituisce il secondo grande rimorso della vita di entrambi. Le amanti, Xiao Ling e Yan Ping, vivono attraverso il ricordo dell’adolescenza in una costante ricerca dell’amato; tuttavia, le relazioni non raggiungono mai un apice ma si cristallizzano in una velata negazione. I rapporti interpersonali vengono descritti
basandosi sulla narrazione di entrambe le parti; l’accento dell’intero romanzo pone in risalto la percezione dell’individuo regalando al lettore una visione d’insieme corollata da molteplici punti di vista.
Il caleidoscopio delle singole sezioni cesella l’ossatura del romanzo mentre la trama cede lo scettro alla caratterizzazione psicologica; la lettura, dunque, conduce in un limbo lasciando la narrazione sospesa data l’assenza di una conclusione delle vicissitudini dei protagonisti.