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Il trasporto trasnfrontaliero dei rifiuti Esportazione dei rifiuti speciali

Nel documento Informazioni legali (pagine 63-70)

Produzione dei rifiuti speciali per macroarea geografica e a livello regionale

3. LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI

3.4 Il trasporto trasnfrontaliero dei rifiuti Esportazione dei rifiuti speciali

La quantità totale di rifiuti speciali esportata nel 2014 è pari a 3,2 milioni di ton-nellate, di cui il 71% (2,3 milioni di tonnellate) è costituito da rifiuti non perico-losi ed il restante 29% (919 mila tonnellate) da rifiuti pericoperico-losi (tabella 3.4.1). Rispetto al 2013, si registra una flessione del 4,7%, corrispondente a 200 mila tonnellate.

In analogia alle precedenti indagini, anche nel 2014, i maggiori quantitativi di rifiuti esportati sono destinati alla Germania e alla Cina.

Rispetto al 2013 diminuiscono del 13,7% le quantità di rifiuti speciali peri-colosi esportati in Germania, corrispondenti a 107 mila tonnellate, mentre au-mentano i rifiuti non pericolosi del 14% (26 mila tonnellate).

Complessivamente, in Germania vengono esportate oltre 889 mila tonnellate di rifiuti speciali (il 27,7% del totale esportato), costituite prevalentemente da rifiuti pericolosi, pari a circa 678 mila tonnellate. Il 58% dei rifiuti perico-losi (392 mila tonnellate) sono quelli appartenenti al capitolo 19 dell’Elenco europeo dei rifiuti, ovvero “rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei

ri-fiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito nonché dalla pota-bilizzazione dell’acqua e dalla sua preparazione per uso industriale” e il 36%

(245 mila tonnellate) da rifiuti appartenenti al capitolo 17 “rifiuti delle

ope-razioni di costruzione e demolizione”.

Relativamente alla prima tipologia, si segnala che 240 mila tonnellate sono “rifiuti stabilizzati/solidificati”, afferenti al sub capitolo 1903; per quanto ri-guarda i rifiuti da costruzione e demolizione la tipologia prevalente, 170 mila tonnellate, è rappresentata da “rifiuti di materiali da demolizione contenenti

amianto” (sub capitolo 1706). Entrambe le tipologie di rifiuti sono destinate

alle miniere di sale del Paese; la miniera salina di Stetten, una delle più pro-duttive, è autorizzata a ricevere 250 tipologie di rifiuti, utilizzate per la messa in sicurezza delle cavità che si generano a seguito dell'attività estrattiva.

Per quanto attiene alla Cina, invece, nel 2014, come per gli anni precedenti, l’importazione dall’Italia, pari a 278 mila tonnellate, è costituita dai soli rifiuti non pericolosi. Si registra, rispetto all’anno 2013, una diminuzione dell’11% (35 mila tonnellate).

Tabella 3.4.1 - Rifiuti speciali esportati per Paese di destinazione (ton-nellate), anno 2014

Fonte: ISPRA

I rifiuti maggiormente esportati in Cina sono rifiuti di carta e cartone prodotti dal trattamento meccanico di rifiuti, 79 mila tonnellate, seguono con 74 mila tonnellate i rifiuti metallici, comprensivi dei rifiuti dell’industria del ferro e

dell’acciaio, pari a 48 mila tonnellate. Tra le altre tipologie si segnalano i rifiuti di plastica, 56 mila tonnellate, derivanti dal trattamento meccanico dei rifiuti, i rifiuti da apparecchiature elettriche e/od elettroniche (RAEE), 36 mila. I rifiuti di plastica sono destinati al recupero di materia e, segnatamente, alla produzione di film e sacchetti in materiale plastico nonché oggettistica di vario genere. In tali rifiuti è inclusa una piccola quota, 304 tonnellate, di rifiuti plastici derivanti dalla produzione, formulazione, fornitura ed uso di plastiche, gomme sintetiche e fibre artificiali.

Significativa è anche l’esportazione dei rifiuti verso la Grecia, oltre 242 mila tonnellate, costituite per il 98% da “ceneri leggere di carbone” destinate ai cementifici; detti rifiuti vengono utilizzati, al posto della sabbia, per creare materiali edili cementizi.

L’analisi dei dati della tabella 3.4.2 mostra che la Lombardia esporta le mag-giori quantità di rifiuti, 743 mila tonnellate, costituite per il 53,5% da rifiuti pericolosi; di questi ultimi, 259 mila tonnellate appartengono al capitolo 19 dell’Elenco europeo dei rifiuti “rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei

rifiuti”, e circa 87 mila tonnellate sono i “rifiuti di materiali da demolizione contenenti amianto” (sub capitolo 1706). Analogamente, i rifiuti non

perico-losi sono costituiti perlopiù da rifiuti appartenenti al capitolo 19, 159 mila tonnellate; 75 mila tonnellate sono, invece, i “rifiuti prodotti da processi

ter-mici” (capitolo 10) destinati al recupero di materia, l’80% di questi ultimi,

sono “rifiuti della metallurgia termica dell’alluminio” (sub capitolo 1003). La regione Puglia esporta circa 612 mila tonnellate di rifiuti speciali, costituiti nella totalità da rifiuti non pericolosi; in particolare, 598 mila tonnellate, sono i “rifiuti prodotti da centrali termiche e altri impianti termici” (capitolo 10), che corrispondono al 98% del totale esportato.

Tabella 3.4.2 - Rifiuti speciali esportati per Regione di provenienza (ton-nellate), anno 2014

Fonte: ISPRA

In figura 3.4.1, sono rappresentati i dati, riferiti all’anno 2014, delle tipologie esportate di rifiuti non pericolosi, individuate dal relativo capitolo dell’Elenco europeo dei rifiuti.

Il quantitativo maggiormente esportato, pari al 58,1% del totale dei rifiuti non pericolosi, è costituito da “rifiuti prodotti da processi termici” (capitolo 10), seguito con il 23,6% dai “rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti” (capitolo 19) e con il 10,2% dai “rifiuti non specificati altrimenti nell’elenco” (capitolo 16). I “rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione” (capi-tolo 17), costituiscono il 3,9% del totale dei rifiuti non pericolosi esportati e sono per la quasi totalità rifiuti metallici.

Figura 3.4.1 - Rifiuti speciali non pericolosi esportati per capitolo del-l’elenco europeo dei rifiuti, anno 2014

Fonte: ISPRA

Analogamente, in figura 3.4.2, sono rappresentati i dati relativi all’anno 2014 sull’esportazione di rifiuti pericolosi, suddivisi per capitolo dell’Elenco eu-ropeo dei rifiuti.

Il 62,8% dei rifiuti pericolosi esportati, sono “rifiuti prodotti da impianti di

trattamento dei rifiuti” (capitolo 19), 577 mila tonnellate; il 27,2%, pari a 250

mila tonnellate, sono i “rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione” (capitolo 17). Apporti modesti, il 3,2% e il 2,8%, derivano invece, dai “rifiuti

non specificati altrimenti nell’elenco” (capitolo 16) e dai “rifiuti prodotti da processi termici” (capitolo 10).

Figura 3.4.2 - Rifiuti speciali pericolosi esportati per capitolo dell’elenco europeo dei rifiuti, anno 2014

Fonte: ISPRA

Nelle figure 3.4.3 e 3.4.4 sono rappresentate le tipologie di gestione a cui ven-gono sottoposti i rifiuti speciali esportati.

Il 93% dei rifiuti non pericolosi, oltre 2 milioni di tonnellate, è destinato al recupero di materia, il 6% è recuperato sotto forma di energia, circa 133 mila tonnellate e infine l’1%, oltre 34 mila tonnellate, è avviato a smaltimento. I rifiuti pericolosi, invece, per il 57%, 523 mila tonnellate, sono avviati a smaltimento, per il 32%, 298 mila tonnellate, sottoposti al recupero di materia e per l’11%, 98 mila tonnellate, recuperati sotto forma di energia.

Figura 3.4.3 - La gestione dei rifiuti speciali non pericolosi esportati, anno 2014

Fonte: ISPRA

Figura 3.4.4 - La gestione dei rifiuti speciali pericolosi esportati, anno 2014

Fonte: ISPRA

Nel documento Informazioni legali (pagine 63-70)

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