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Trasversalità e standardizzazione: il valore aggiunto della riprogettazione delle strategie formative

9.1 Le indagini computer-assisted, la ricerca della qualità totale e il protagonismo dellÊintervistatore

9.2 Trasversalità e standardizzazione: il valore aggiunto della riprogettazione delle strategie formative

L’ “approccio trasversale” applicato a questa rivisitazione radicale dell’impian-to formativo, ha guidadell’impian-to la progettazione e la realizzazione di un nuovo modulo standardizzato, applicabile alle diverse indagini sulle famiglie condotte con tec-nica computer-assisted, significativamente diverso da quello fornito in passato alla rete di rilevatori regionali, sia per il bilanciamento rimodulato di tempi e con-tenuti del percorso in/formativo, che per impostazione del “patto d’aula”, che per l’individuazione di una parte formativa volta a sviluppare specifiche competenze comunicative. Con tali finalità il “cronoprogramma” (Figura 9.1) è stato individuato come lo strumento più idoneo per il planning del percorso di formazione e per la valutazione del bilanciamento tra aspetti teorici e pratici, tra approccio conte-nutistico e orientamento tecnico, tra questioni generali (metodologia, strategie di somministrazione, interpretazione dei quesiti, aspetti tecnici più strettamente legati all’uso dello strumento elettronico) e questioni specifiche associate alle ti-picità proprie delle due indagini. Certamente una novità dell’impianto formativo è la qualità dell’interazione fra intervistatore e individuo intervistato. In effetti, seb-bene la transizione concettuale e metodologica dalle tecniche Papi alle tecniche computer-assisted sia stata suffragata e corroborata da rigorosi studi e test sul campo, non sempre ai moduli formativi più prettamente tecnici si affiancano accu-rati moduli sull’effetto psicologico dell’impiego del personal computer, sul compor-tamento dell’intervistatore e del rispondente. Il computer, se non adeguatamente usato e gestito, può diventare una barriera nel flusso comunicativo, nello scambio tra i due attori. Il mancato contatto oculare, lo sguardo focalizzato sullo schermo piuttosto che sulla persona che si ha di fronte, svilisce il linguaggio “non-verbale”, indebolisce la figura dell’intervistatore, trasmette chiusura, distacco, è percepito come un limite di chi sta somministrando l’intervista. Allo stesso modo, una mag-giore concentrazione e preoccupazione dell’intervistatore verso il funzionamento tecnico del questionario elettronico, distoglie la sua attenzione dalla relazione con la famiglia e dall’esatta raccolta delle informazioni offerte. Dunque, in indagini la cui unità di rilevazione è l’individuo, l’impatto che l’uso del personal compu-ter ha sull’incompu-tervista, e in particolare sulla relazione incompu-tervistatore-individuo, non va stimato esclusivamente in sede di correzione dell’informazione statistica e di monitoraggio della qualità del dato, bensì gestito e contenuto grazie all’adeguata progettazione di moduli formativi ad hoc sulle tecniche del colloquio, mutuate

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9. Le strategie formative degli attori coinvolti nel lavoro sul campo

dalle scienze e tecniche psicologiche e rivisitate per gli obiettivi specifici di un’in-dagine statistica.

Sebbene le famiglie possano sperimentare una sorta di ‘ansia psicologica’ ag-giuntiva nei confronti del pc, poiché potrebbero immaginare una diffusione molto più amplificata e impropria delle loro risposte rispetto a quella possibile tramite raccolta paper and pencil, numerosi studi – specialmente di matrice statunitense3 – evidenzia-no che, in particolare in relazione alle sensitive questions, tale reticenza nei confronti della rilevazione via pc diminuisca notevolmente.

Peraltro, accanto a questioni di natura più prettamente psicologica, l’approc-cio tipicamente screen-oriented del Capi-Cati, approcl’approc-cio che non permette una visione d’insieme del questionario, può rivelarsi ulteriore fattore di svilimento dell’intervista. Lo scorrimento quesito per quesito del questionario elettronico, impedendo agli intervistatori di gestire liberamente e autonomamente il percorso e costringendo l’intervista a un flusso unidirezionale4, richiede una conoscenza analitica e ragionata della sequenza dei moduli e del contenuto informativo dei quesiti.

Tali evidenze, che sollevano questioni sulla completezza e la qualità del dato rilevato con tecniche computer-assisted, sono state importante stimolo per l’orga-nizzazione delle sessioni formative dedicate all’uso del pc. Attraverso esercitazioni pratiche in aula, l’intervistatore comprende sia l’impatto di tale strumento sul suo comportamento in sede d’intervista, sia le strategie relazionali da adottare per tra-smettere al rispondente il vissuto del pc come strumento di reciproca agevolazione dell’intervista.

Nella progettazione generale grande cura è posta: • alla scelta del numero degli intervistatori coinvolti;

• al numero di giorni di istruzione e di ore da trascorrere in aula plenaria e in aula tecnica;

• ai contenuti e agli obiettivi dell’indagine nei vari moduli formativi; • alla selezione del materiale di ausilio da consegnare all’intervistatore5;

• agli aspetti tecnico-metodologici caratteristici di una tecnica di rilevazione computer-assisted.

L’obiettivo ultimo è quello di tenere sotto controllo le fonti di indebolimento e valorizzare ed esaltare le potenzialità connesse all’impiego del computer (Fi-gura 9.2).

3 E.D. de Leeuw, J.J. Hox, G.Snijkers. 1998. “The effect of computer-assisted interviewing on data quality”. Journal of the Market Research Society, 37, 4.

4 Nelle interviste computer-assisted è interdetta la possibilità di scorrere liberamente avanti e indietro il questionario elettronico. In tal senso il percorso consentito è in una unica direzione.

5 Tra il materiale consegnato ai rilevatori durante le giornate formative segnaliamo: la guida di istruzione al questionario, il questionario in forma cartacea, la lettera alle famiglie a firma del Presidente dell’Istat, il tesserino di riconoscimento, Guida Tecnica per la gestione dei software, etc.

L’esperienza pioneristica dell’indagine sulle Forze di lavoro (cfr. cap.7) nella tec-nica mixed mode arricchita dalle competenze e abilità assunte e prodotte dalle altre indagini computer-assisted sulle famiglie susseguitesi nel corso degli ultimi tre anni, suffraga, inoltre, quanto sia rilevante introdurre nel programma formativo moduli de-dicati agli aspetti dell’intervista più propriamente legati alla conquista della famiglia. Nella formazione Capi-Cati la possibilità di istruire direttamente i rilevatori, e di avere da loro un feedback immediato in aula durante le giornate di istruzione6, soddisfa ampiamente questa necessità.

6 Al termine dei giorni di formazione i rilevatori compilano una “Scheda di valutazione del corso” e una “Scheda di autoapprendimento”.