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I Bardi Jawi tra CBT e salvaguardia del territorio Kimberley, WA

4.1 Tratti distintivi del territorio e dei suoi primi abitant

Il Kimberley, regione situata a nord dello stato dell’Australia Occidentale fra le città di Broome e Cable Beach (zona rossa, Figura 8), è una delle mete turistiche più visitate negli ultimi anni.

Considerata una delle ultime frontiere incontaminate di tutto il mondo, è grande tre volte l’Inghilterra ma con una popolazione che si aggira attorno ai 40.000 abitanti. La regione è nota per il suo aspetto selvaggio, dovuto alle montagne rossastre e all’Outback desertico, ma soprattutto per la più grande e varia collezione di decorazioni rupestri: l’area è caratterizzata da pendii e sporgenze rocciose che contengono una sorta di galleria d’arte dell’umanità. Tutto, dalle rocce dipinte alle incisioni fino alla posizione delle pietre stesse è testimonianza dei primi abitanti dell’Australia, del loro credo e delle loro consuetudini sociali. Di fatto, gli indigeni della regione del Kimberley sono i primi custodi del territorio australiano.

“Abbiamo una connessione spirituale con il nostro territorio. Il territorio è parte di chi siamo 135

attraverso canzoni, danze e storie. E’ nostra responsabilità prenderci cura del territorio per essere certi che non perderemo la nostra cultura e il dreaming, l’essenza concreta che ci rende chi siamo”. Traduzione personale della filosofia Bardi-Jawi espressa nel sito ufficiale di Kooljaman at Cape Leveque http://www.kooljaman.com.au/about-us/spirit

Figura 8. Le regioni del Western Australia (fonte: https://www.beefcentral.com)

4.1.1 Focus su Kooljaman-Cape Leveque

Per proseguire nella descrizione del caso studio si porterà come esempio un luogo specifico del Kimberley ovvero Kooljaman, nome con cui i Bardi chiamano Cape Leveque, una remota località situata all’estremo nord della regione, nella Penisola del Dampier (Figura 9).

Kooljaman, come precisato anche dal sito ufficiale , è un campeggio “off-the-grid” 136

- ovvero letteralmente fuori dal mondo - situato in un’area di circa 1000km2

reclamata dalle comunità del luogo in accordo con il Native Title Act e il cui sostentamento si basa sulla luce solare e sulle risorse idriche locali, perciò a impatto (quasi) zero sul territorio circostante. La struttura è inoltre fornita di sistemazioni a

http://www.kooljaman.com.au 136

basso impatto ambientale create appositamente per catturare <<il carattere e la bellezza un po’ rudi della terra dei Bardi Jawi>> . 137

Con l’aggiunta delle comunità indigene di Djarindjin e Ardyaloon, l’area di Kooljaman è interamente a gestione indigena: esse si sono infatti prodigate nello sviluppare il campeggio nel rispetto della conoscenza della terra che è innata in loro e in particolare nella popolazione Bardi Jawi.

Figura 9. Mappa etno-turistica di Kooljaman-Cape Leveque (fonte: https:// www.kooljaman.com.au/news)

Proprietario della terra prima del 1993 era il Dipartimento Federale dei Trasporti, che controllava il territorio al fine di garantire il funzionamento del faro. Una volta automatizzata la struttura nel 1986, la zona fu acquistata dalla Commissione per lo Sviluppo Indigeno (Aboriginal Development Commission) a beneficio dei locali: venne così creato un complesso turistico in linea con le tradizioni del luogo.

Traduzione personale 137

Fin da subito, la chiave per il successo si è dimostrata essere quella del basso impatto ambientale e di progetti specifici al fine di garantire la gestione della struttura agli indigeni e minimizzare i costi. Kooljaman ospita circa 30.000 visitatori l’anno e si è da subito affermato come un luogo in cui la cultura indigena può 138

entrare in contatto positivamente con la filiera turistica, un luogo in cui i visitatori possono ammirare la bellezza delle zone circostanti partecipando ad attività uniche e sostenendo economicamente le popolazioni (Figure 10 e 11).

Figura 10. Scorcio di una delle sistemazioni disponibili nel campeggio (fonte: https://www.kooljaman.com.au)

C. Travesi, Speaking for the land, 2014. Traduzione personale 138

Figura 11. Attività di pesca con un indigeno (fonte: http://acrossplatinumtravel.com/ australia/luxury-resorts-and-villas/kooljaman-cape-leveque/)

4.1.2 I Bardi Jawi e l’importanza della memoria culturale

Bardi e Jawi sono due gruppi linguistici originari della Penisola del Dampier.

Le prime testimonianze della loro presenza sul territorio australiano risalgono a non meno di 40.000 anni fa e, originariamente, essi vivevano separati: i Jawi erano isolani, probabilmente originari di King Sound nelle Sunday Islands, mentre i Bardi erano stabili sulla terraferma. Come è noto, per secoli essi furono costretti a spartire la propria terra con esploratori e mercanti che cercavano fortuna nel Kimberley ma, ad oggi, la situazione è profondamente cambiata: i Bardi Jawi, uniti nel 2005 in un’unica comunità comprendente circa cento elementi, hanno trovato un nuovo ruolo sociale e politico nell’essere custodi del territorio, accogliendo con gioia chiunque sia sinceramente interessato a scoprire qualcosa di più sulla loro cultura e sulle loro tradizioni. Come illustrato sempre nel sito internet, l’esperienza turistica è molto importante per le comunità proprietarie di Kooljaman in quanto il soggiorno nel campeggio permette alle famiglie indigene di far prosperare la propria cultura

mantenendo però il senso della comunità . Ciononostante, ai turisti è chiesto di 139

rispettare alcuni limiti di accesso al territorio: in quanto legittimi possessori infatti, i Bardi Jawi possono regolare ed eventualmente limitare ad estranei il godimento delle aree a loro competenti e proprio per questo motivo, i turisti devono richiedere uno specifico permesso per accedere e devono essere sempre accompagnati nelle visite da un Bardi o un Jawi . Comprensione e rispetto sono due parole 140

fondamentali nel dialogo che i locali pongono con i turisti e la ragione principale con la quale essi giustificano l’accesso limitato alla terra è principalmente culturale: alcuni luoghi hanno infatti un significato spirituale, mentre altri sono siti dediti a cerimonie a cui persino gli indigeni accedono solo in specifiche occasioni. Attualmente, stando al sito ufficiale, la tassa di ingresso al campeggio è di 10 AUD per visitatore al giorno . 141

Come emerge dalla testimonianza di Céline Travesi, la politica turistica si intreccia fortemente con quella della divulgazione della conoscenza voluta dai Bardi Jawi, in quanto essi sono effettivamente connessi con alcuni luoghi del territorio circostante e questo “diritto al possesso” li vincola alla responsabilità di prendersene cura. E’ inoltre da considerare che il turismo Bardi Jawi non si basa esclusivamente sulla divulgazione delle conoscenze territoriali, ma anche di quelle culturali: essi ad esempio sono molto attenti nel precisare che non suonano il didgeridoo , al 142

contrario di altre popolazioni, e questa forte affermazione del proprio essere si percepisce anche nella posizione di supremazia gerarchica che, sebbene sottintesa, emerge nel momento in cui essi si relazionano con il visitatore . 143

Traduzione personale. 139

C. Travesi, op.cit. Traduzione personale 140

https://www.kooljaman.com.au/about-us/location 141

Parola onomatopeica con la quale gli occidentali chiamano uno dei primi strumenti aerofoni 142

ad ancia labiale in uso agli indigeni australiani C.Travesi, op.cit. Traduzione personale 143