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2.3 Rischi ed effetti indotti

2.3.2 Tsunami

Le coste emiliano-romagnole si estendono per 130 km, sono basse e sabbiose, con spiaggia quasi continua e ampia da pochi metri ad oltre 200 metri, con una ampiezza media di circa 70 m.

La duna costiera è presente solo lungo il 30% circa del litorale, nel settore centrale e settentrionale, mentre è stata spianata in quello meridionale; la quota media è di 2-3 metri.

Nel settore centrale e soprattutto in quello settentrionale, a tergo del sistema litoraneo, si trovano vasti territori bonificati, con quote inferiori al livello del mare.

Da un punto di vista amministrativo l’area costiera interessa 4 Province e 13 Comuni, con 522.829 abitanti che in estate arrivano a 844.143.

Di seguito l’elenco dei comuni interessati con la popolazione:

68 http://geo.regione.emilia-romagna.it/gstatico/documenti/pnsrs/zip/037027_0052MZS.7z

69 E. Guidoboni, G. Ferrari, D. Mariotti, A. Comastri, G. Tarabusi, G. Sgattoni, G. Valensise (2018) - CFTI5Med, Catalogo dei Forti Terremoti in Italia (461 a.C.-1997) e nell’area Mediterranea (760 a.C.-1500). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). http://storing.ingv.it/cfti/cfti5/

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PROVINCIA COMUNE RESIDENTI LETTI PER LOCALITA' E ZONA

TURISTICA POPOLAZIONE ESTIVA

RESIDENTI E TURISTI

FERRARA

Codigoro 12.884

35.010 74.501

Comacchio 22.747

Goro 3.860

RAVENNA Cervia 28.940 36.054 64.994

Ravenna 158.739 33.388 192.127

FORLI'-CESENA

Cesenatico 25.633 34.513 60.146

Gatteo 9.118

13262 51.723

San Mauro Pascoli 11.690

Savignano sul Rubicone 17.653

RIMINI

Bellaria-Igea Marina 19.358 28.319 47.677

Cattolica 17.125 19.227 36.352

Misano Adriatico 13.005 11.978 24.983

Riccione 35.223 35.643 70.866

Rimini 146.854 73.920 220.774

TOTALE 522.829 321.314 844.143

Informazioni aggiuntive sono reperibili sul Sistema informativo del Mare e della Costa (Sic)70, strumento di raccolta, gestione ed elaborazione di dati, prevalentemente cartografici, relativi alla porzione emersa e a quella marina antistante71.

70 http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/geologia/temi/costa/sistema-informativo-del-mare-e-della-costa-sic

71 I dati sono georeferenziati nel sistema di riferimento geografico adottato dalla RER (UTMRER Fuso 32 con falso Nord -4.000.000). Per allinearsi alla direttiva europea INSPIRE (2007/2/CE ratificata con D.lgs. 32/2010) tutti i dati di nuova acquisizione vengono prodotti direttamente nel sistema WGS84 (o ETRS89) e in seguito convertiti nel sistema regionale. Come previsto dalla direttiva INSPIRE, inoltre, a ciascun livello cartografico vengono affiancati i metadati, che contengono le informazioni utili a descrivere l’identità delle informazioni, quali: tipo di dato, origine, proprietà, qualità, processi di elaborazione, ecc..

Figura 2-21 Pagina web del Sistema informativo dell’assetto e dell’evoluzione della costa72.

Come noto, le condizioni per cui si verifichi un’onda di tsunami sono del tutto particolari e sono correlate alla presenza di fattori che possano generare un rapido spostamento di un grosso volume d’acqua (terremoti di energia elevata e poco profondi, eruzioni vulcaniche sottomarine, frane sottomarine o costiere) e alla morfologia del fondale marino in prossimità della costa.

Relativamente al tratto costiero della Regione Emilia Romagna diverse condizioni che possano generare un’onda di tsunami sono sostanzialmente assenti, rendendo generalmente moderata la pericolosità di questo fenomeno.

Tuttavia la possibile occorrenza di terremoti di energia relativamente elevata (M≥6) localizzati in mare, il livello costiero estremamente basso, con quote che a tratti possono essere negative (legate anche al fenomeno dell’erosione costiera e della subsidenza) e soprattutto la densissima urbanizzazione di tutta la fascia costiera, che di conseguenza comporta un livello elevatissimo di esposizione, rendono il rischio tsunami degno di attenzione.

Considerando al momento solo le potenziali sorgenti tsunamigeniche ‘vicine’, la storia sismica dell’area adriatica presenta alcuni casi di terremoti di energia prossima o superiore a M=6 che hanno avuto origine in mare (o in prossimità della costa); effetti di maremoto, per quanto leggeri, sono registrati anche dalle fonti storiche.

72 http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/geologia/temi/costa/sistema-informativo-del-mare-e-della-costa-sic

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Tabella 2-3 Terremoti più significativi localizzati in prossimità della costa romagnola (Rovida et al., 2016). Legenda:

Imax: intensità massima; Ref: studio di riferimento (GUAL007: Guidoboni et al., 2007).

Figura 2-22 Terremoti localizzati in area emiliano-romagnola dal catalogo CPTI15 (Rovida et al., 2016) [https://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/) e dal database strumentale ISIDE.

Gli eventi storicamente più rilevanti della storia sismica della costiera romagnola sono indicati in Tabella 2-3. Nelle mappe dei terremoti storici e strumentali (Figura 2-22) di interesse per la Regione Emilia-Romagna sono ben visibili le localizzazioni in mare che caratterizzano la sismicità dell’area costiera.

Insieme agli studi di sismologia storica che hanno documentato gli effetti di questi terremoti e dai cui dati sono stati ricavati i parametri epicentrali, nel corso degli ultimi due decenni sono state sviluppate diverse ricerche sugli tsunami di area mediterranea e italiana, nell’ambito di progetti nazionali o europei (Tinti e Maramai, 1996; Tinti et al., 2004; Maramai et al., 2014), e specificamente anche per l’area adriatica (Pasaric ́ et al., 2012).

Per quanto le ricerche storiche sugli tsunami siano state inizialmente realizzate senza un consistente apporto di competenze storiche, competenze oggi impegnate nella verifica e nell’approfondimento dei dati raccolti in questi anni consentono comunque di caratterizzare sufficientemente il livello di pericolosità per l’area di interesse.

Fra i terremoti più rilevanti dell’area, quelli per i quali dalle fonti storiche emergono tracce di effetti di tsunami, sono quelli del 14 aprile 1672, del 17 marzo 1875 e del 16 agosto 1916.

Anno Me Gi Or Mi Area Descrizione Att. Causa Int

1672 04 14 15 45 Adriatico centr. Ritiro e allagamento a Rimini 4 EA 2

1875 03 17 23 51 Adriatico centr. Allagamento a Rimini e Cervia 4 ER 3

1916 08 16 07 06 Adriatico centr. Onde di tsunami a Tavollo (Gabicce) 4 ER 2

Tabella 2-4 Parametri dei maremoti considerati (Maramai et al., 2014). Legenda: Att. (attendibilità dell’evento) 4:

evento di tsunami certo; Causa “EA”: terremoto associato; “ER”: terremoto sottomarino; Int. (intensità secondo la scala Sieberg-Ambraseys, Ambraseys, 1962): 1= very light, 2= light, 3= rather strong, 4= strong, 5= very strong, 6=

disastrous.

Come si può vedere dai parametri dei maremoti individuati secondo la letteratura più recente (Maramai et al., 2014), gli effetti documentati sulla costa romagnola sono estremamente contenuti, classificati rispettivamente di intensità 2 della scala Sieberg-Ambraseys per gli eventi del 1672 e del 1916 (“debole”, generalmente riconosciuto solo su spiagge basse e da persone esperte del luogo) e di intensità 3 per l’evento del 1875 (“abbastanza forte”, inondazione di spiagge basse, danni lievi alle strutture). Se nei casi del 1672 e 1916 gli effetti sono al limite dell’osservabilità, più significativi appaiono gli effetti di tsunami nel 1875, quando fu osservata una forte agitazione del mare fra Rimini, Pesaro e Ancona e alcune onde di maremoto fra Cervia e Cesenatico, che tuttavia non produssero danni in un contesto urbanizzato profondamente diverso dall’attuale73.

L'importante incremento edilizio che ha interessato di fatto tutta la linea di costa a partire dagli anni '50, con particolare riferimento all'area romagnola, determinerebbe diversi e maggiori effetti al verificarsi di un evento.

Per gli tsunami è possibile fare riferimento anche al Catalogo dei Forti Terremoti in Italia (CFTI5Med), citato nel precedente paragrafo, che rende consultabili su web le informazioni sui possibili effetti ambientali, in qualche caso insieme alle fonti storiche documentali. Dati aggiornati sui maremoti, compresi quelli raccolti dal catalogo Maramai et al. (2014), sono integrati e consultabili nella sezione “altri dati” dell’Archivio Storico Macrosismico Italiano 74.

Figura 2-23 Eventi di maremoto sulla costa emiliana-romagnola, da CFTI5Med.

73

- Ambraseys N., 1962. Data for the investigation of the seismic sea waves in the Eastern Mediterranean, Bulletin of Seismological Society of America, 52, 895-913.

- Euro-Mediterranean Tsunami Catalogue. A unified catalogue containing 290 tsunamis generated in the European and Mediterranean seas since 6150 B.C. to current days, http://roma2.rm.ingv.it/en/facilities/data_bases/52/euro-mediterranean_tsunami_catalogue.

- Guidoboni E., Ferrari G., Mariotti D., Comastri A., Tarabusi G., Valensise G., 2007. CFTI4Med, Catalogue of Strong Earthquakes in Italy (461 B.C.-1997) and Mediterranean Area (760 B.C.-1500). INGV-SGA. http://storing.ingv.it/cfti4med.

- ISIDE - Italian Seismological Instrumental and Parametric Data−Base. http://cnt.rm.ingv.it/iside

- Maramai A., Brizuela B., Graziani L., 2014. The Euro-Mediterranean Tsunami Catalogue, Annals of Geophysics, 57, 4, 2014, S0435; doi:10.4401/ag-6437.

- Pasaric ́ M., Brizuela B., Graziani L., Maramai, A., Orlic ́ M., 2012. Historical tsunamis in the Adriatic Sea. Natural Hazards, 2012 (6), 281–316, DOI 10.1007/s11069-011-9916-3.

- Rovida A., Camassi R., Gasperini P. , Stucchi M. (a cura di), 2011. CPTI11, la versione 2011 del Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Milano, Bologna, http://emidius.mi.ingv.it/CPTI, doi:10.6092/INGV.IT-CPTI11.

- Tinti S., Maramai A., 1996. Catalogue of tsunamis generated in Italy and in Coˆte d’Azur, France: a step towards a unified catalogue of tsunamis in Europe. Annals of Geophysics, 39(6), 1253–1299.

- Tinti S., Maramai A., Graziani L., 2004. The new catalogue of Italian tsunamis. Nat Hazards 33, 439–465.

74 https://emidius.mi.ingv.it/ASMI/

61

Figura 2-24 Sistema di allerta mareggiate Emilia Romagna.

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