1 IL CONTESTO
1.3 Il contesto epidemiologico e sanitario
1.3.2 Tutela della salute del lavoratore
In considerazione della realtà altamente industrializzata del territorio dell’ASL, decisamente importanti tra le aree d’intervento sono la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e la sicurezza negli ambienti di lavoro.
Gli infortuni sul lavoro
I dati relativi agli infortuni sul lavoro di seguito rappresentati sono stati elaborati dal sistema informativo integrato nazionale
“Flussi informativi INAIL – ISPESL - Regioni e Province autonome” per la prevenzione degli infortuni e delle patologie nei luoghi di lavoro. Nel 2014 l’INAIL ha aggiornato e riclassificato tutti i dati contenuti negli archivi del sistema informativo, utilizzando la classificazione ATECO edita nel 2007, che presenta lievi differenze rispetto all’edizione precedente (anno 2002).
I dati riguardanti gli infortuni sono aggiornati alla data del 31/12/2013; i dati relativi al 2013 sono ancora instabili in quanto molti degli infortuni denunciati risultano tuttora in fase di istruttoria presso l’INAIL. Sono compresi gli infortuni stradali avvenuti in occasione di lavoro, mentre sono esclusi gli infortuni occorsi agli addetti ai servizi domestici, agli studenti, agli sportivi professionisti ed i dati relativi agli infortuni in itinere.
L’andamento complessivo degli infortuni in occasione di lavoro che sono stati definiti positivamente dall’INAIL evidenzia la tendenza ad una riduzione del numero assoluto degli eventi.
Andamento infortuni totali per anno di accadimento (periodo 2002 – 2013)
Fonte dati INAIL (infortuni definiti positivamente in occasione di lavoro esclusi: Colf, Studenti di scuole pubbliche e private, sportivi professionisti ed in itinere) 2013 Dati non definitivi
Con riferimento alla classificazione delle attività economiche ATECO 2007 ed agli anni successivi alla sua adozione (escludendo, per i motivi di instabilità del dato sopra ricordati, il 2013), si evidenzia che sia il macrosettore dell’Industria sia quello dei Servizi presentano una riduzione nel corso degli ultimi anni, anche se per quest’ultimo macrosettore la tendenza è
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lievemente inferiore rispetto al primo. Infatti, nel settore Industria, gli infortuni nel 2012 si sono ridotti del 42% rispetto al 2008, mentre nel settore dei Servizi la riduzione è stata pari al 22% nello stesso periodo.La tabella che segue evidenzia il numero e la ripartizione percentuale degli infortuni nel macro-settore industria e servizi, disaggregati per anno dell’evento e per macro settore di attività economica ATECO. Sono riportati anche gli infortuni agricoli e quelli in “conto stato” (rientrano in quest’ultima categoria gli infortuni occorsi ai dipendenti delle amministrazioni statali).
Andamento infortuni per gruppo ATECO 2007 (periodo 2008 – 2013)
SETTORE ATECO 2008 2009 2010 2011 2012 2013
A Agricoltura, silvicoltura e pesca 19 32 23 23 14 17
B Estrazione di minerali 6 5 4 1 6 0
C Attivita' manifatturiere 2.509 1.856 1.788 1.704 1.443 1.231
D Fornitura di energia 6 11 16 10 5 3
E Fornitura di acqua 98 88 125 108 85 100
F Costruzioni 913 845 729 705 500 381
TOTALE INDUSTRIA 3.551 2.837 2.685 2.551 2.053 1.732
G Commercio 798 702 729 695 601 501
H Trasporto e magazzinaggio 526 483 478 432 329 332
I Alloggio e ristorazione 214 198 169 183 182 148
J Informazione e comunicazione 35 42 40 32 28 26
K Finanza e assicurazioni 29 37 22 19 16 17
L Attivita' immobiliari 81 72 73 63 47 32
M Professioni 192 152 132 146 132 105
N Noleggio, agenzie di viaggio 402 348 352 318 300 263
O Amministrazione pubblica 63 65 60 69 60 57
P Istruzione 26 23 40 22 26 40
Q Sanita' 532 538 530 507 454 397
R Arte, sport, intrattenimento 23 28 28 23 30 24
S Altre attivita' di servizi 76 69 68 63 44 34
T Attivita' di famiglie 0 0 0 1 0 0
X Non Classificato 35 20 22 17 104 204
TOTALE SERVIZI 3.032 2.777 2.743 2.590 2.353 2.180
TOTALE INDUSTRIA E SERVIZI 6.583 5.614 5.428 5.141 4.406 3.912
Agricoltura 55 41 66 61 47 52
Conto Stato 154 153 154 161 147 128
TOTALE 6.792 5.808 5.648 5.363 4.600 4.092
Fonte dati INAIL (infortuni definiti positivamente in occasione di lavoro esclusi: Colf, Studenti di scuole pubbliche e private, sportivi professionisti ed in itinere)
Indicatori di FREQUENZA e di GRAVITA’ degli infortuni sul lavoro
Per una reale comprensione del fenomeno infortuni nella nostra realtà locale, si è proceduto ad un’ulteriore elaborazione dei dati, allo scopo di individuare i settori a maggior rischio per frequenza e gravità degli eventi infortunistici, sulla base dei dati più aggiornati (31.12.2012) forniti dal sistema informativo integrato nazionale “Flussi informativi INAIL – ISPESL - Regioni e Province autonome” (edizione 2014).
A tal fine sono stati utilizzati due tipi di indicatori statistici:
gli indicatori di frequenza → TASSI GREZZI DEGLI INFORTUNI INDENNIZZATI ( N° INFORTUNI OGNI 1000 ADDETTI);
gli indicatori di gravità → % INFORTUNI GRAVI E MORTALI / INFORTUNI TOTALI DEFINITI POSITIVAMENTE.
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Per confrontare l’andamento infortunistico del territorio della ASL Monza e Brianza con quello regionale e nazionale, si sono inoltre utilizzati i tassi standardizzati, calcolati considerando come distribuzione “standard” quella degli addetti dell’intero territorio nazionale, stratificati per codici ATECO.Gli indicatori sono informazioni selezionate allo scopo di permettere una sintetica ed immediata valutazione della distribuzione, delle caratteristiche e delle differenze degli eventi infortunistici che si verificano nell’ambito di un intervallo temporale, di un territorio o di un settore economico; sono, inoltre, un utile strumento per la rilevazione dei cambiamenti del fenomeno infortunistico nel tempo e nello spazio.
Indicatori di frequenza e gravità: andamento temporale
Per quanto riguarda il dato complessivo degli infortuni, il trend temporale nel territorio dell’ASL Monza e Brianza mostra una costante riduzione della frequenza nel periodo 2008-2012.
L’indice di frequenza infortunistico è sensibilmente inferiore a quello nazionale e, negli anni 2011 e 2012, anche a quello della Lombardia. Nel periodo considerato si rileva una riduzione significativa dell’indice di frequenza, pari al 19,7% nel quinquennio e del 12,1% nell’ultimo anno reso disponibile dai Flussi INAIL.
Trend temporale indice di frequenza
2008 2009 2010 2011 2012 Delta % 2012- 2008 Delta % 2012-2011
Monza e Brianza 20,87 20,69 21,17 19,07 16,76 -19,7% -12,1%
Lombardia 20,74 20,75 20,99 19,41 17,52 -15,5% -9,7%
Italia 22,96 22,04 21,98 20,21 18,06 -21,3% -10,6%
INAIL Tasso standardizzato infortuni definiti positivi
L’ indice di gravità infortunistico rimane invece costante negli anni, con un lieve incremento nel 2012. L’indice di gravità rimane pressoché sovrapponibile a quello lombardo e inferiore a quello nazionale.
Trend temporale indice di gravità
2008 2009 2010 2011 2012 Delta % 2012- 2008
Delta % 2012-2011
Monza e Brianza 4,9 5,2 4,7 4,6 5,9 20,4% 28,3%
Lombardia 4,9 5,5 5,3 5,3 5,4 10,2% 1,9%
Italia 6,3 6,9 7 7 7,2 14,3% 2,9%
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Indicatori di frequenza e gravità per macrosettore economico ATECO 2007Nella tabella seguente viene riportata la distribuzione degli indici di frequenza (tassi grezzi) e di gravità per i macrosettori ATECO 2007 per il triennio 2010-2012.
Distribuzione indici di frequenza e gravità per settore economico ATECO ATTIVITÀ ECONOMICA INDICE DI FREQUENZA INDICE DI GRAVITÀ
A Agricoltura 32,0 6,8
B Estrazione minerali 38,4 18,2
C Manifatturiero 16,1 4,6
D Fornitura di energia 22,9 0,0
E Fornitura di acqua 66,5 3,3
F Costruzioni 21,8 9,4
G Commercio 12,3 4,4
H Trasporti 34,1 7,5
I Alloggio e ristorazione 16,9 2,5
J Servizi di informazione 3,4 4,4
K Attività finanziarie 1,8 12,5
L Attività immobiliari 14,7 10,8
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ATTIVITÀ ECONOMICA INDICE DI FREQUENZA INDICE DI GRAVITÀ
M Attività professionali 6,6 3,4
N Noleggio, agenzie di viaggio 31,8 3,6
O Amm.ne pubblica e difesa 18,3 5,7
P Istruzione 18,8 1,9
Q Sanità e assistenza sociale 33,8 1,6
R Attività artistiche, sportive 20,9 1,9
S-U Altre attività di servizi 6,2 10,3
T Attività di famiglie e convivenze 7,5 100,0
ASL MONZA E BRIANZA 16,9 5,0
LOMBARDIA 17,9 5,3
ITALIA 20,4 7,0
I settori produttivi a maggior frequenza di infortuni nell’ambito della nostra ASL, escludendo i settori ATECO B e D che non raggiungono i 1000 addetti ed i cui indici non sono pertanto statisticamente significativi, sono in ordine decrescente i seguenti:
E Fornitura di acqua H Trasporti, Q Sanità ed assistenza sociale, N Noleggio e agenzie di viaggio, A Agricoltura, F Costruzioni, I settori produttivi a maggior gravità di infortuni sono in ordine decrescente i seguenti: K Attività finanziarie, L Attività immobiliari, S-U Altre attività di servizi, F Costruzioni, H Trasporti, A Agricoltura. L’alto indice di gravità dei settori K, S-U e H è molto probabilmente legata alla conseguenza degli incidenti stradali che occorrono in occasione di lavoro. Nel settore L sono comprese imprese che, oltre all’attività immobiliare esercitano anche attività tipiche delle imprese di costruzione.
Si evidenziano anche i cinque settori con il maggior numero assoluto di infortuni definiti positivamente, che sono: C – Manifatturiero, G – Commercio, F – Costruzioni, Q - Sanità, H - Trasporti. Si segnala come i settori Edilizia e Trasporti siano quelli a maggior rischio infortunistico sia per l’alto indice di frequenza che per l’alto indice di gravità degli infortuni. Il settore Sanità, che ha un indice di frequenza alto dovuto alla segnalazione anche delle punture d’ago (che non comportano assenza dal lavoro), ha comunque l’indice di gravità basso (in quanto gli infortuni da puntura d’ago molto raramente sono responsabili dell’infezione di microorganismi responsabili di gravi malattie infettive).
Distribuzione indici di frequenza e gravità nei settori economici con il maggior numero di infortuni ATTIVITÀ ECONOMICA ADDETTI INFORTUNI INDICE FREQUENZA INDICE GRAVITÀ
C Manifatturiero 311.477,4 5.005 16,1 4,6
G Commercio 146.831,3 1.813 12,3 4,4
F Costruzioni 79.325,7 1.729 21,8 9,4
Q Sanità e assistenza sociale 43.950,4 1.484 33,8 1,6
H Trasporti 27.694,7 944 34,1 7,5
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Nota su fattori di scala del grafico: addetti x 1000 ; infortuni x 100A fronte della numerosità degli infortuni nel settore C - Manifatturiero di seguito se ne presenta una analisi più approfondita
Distribuzione indici di frequenza e gravità nel settore manifatturiero
ATTIVITÀ ECONOMICA INDICE FREQUENZA INDICE GRAVITÀ
C10-11-12 Industrie alimentari e delle bevande 22,1 3,9
C13 Industrie tessili 14,3 0,8
C14 Confezione di articoli di abbigliamento 8,9 2,3
C15 Fabbricazione di articoli in pelle e simili 10,5 9,1
C16 Industria legno e sughero 26,1 12,7
C17 Fabbricazione di carta e di prodotti di carta 19,8 7,8
C18 Stampa e riproduzione di supporti 10,5 3,7
C19 Fabbricazione di coke e derivanti del petrolio 30,1 0,0
C20 Fabbricazione di prodotti chimici 11,4 4,5
C21 Fabbricazione farmaceutici di base 5,7 5,7
C22 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 29,4 4,0
C23 Lavorazione minerali non metalliferi 26,0 7,1
C24 Metallurgia 24,1 2,8
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ATTIVITÀ ECONOMICA INDICE FREQUENZA INDICE GRAVITÀ
C25 Fabbricazione di prodotti in metallo 25,8 4,4
C26 Fabbricazione computer, elettronica e ottica 2,4 3,3
C27 Fabbricazione apparecchi elettrici, apparecchi ad uso domestico 13,3 0,9
C28-33 Fabbricazione apparecchi non classificati altrove 17,3 3,7
C29-30 Fabbricazione autoveicoli, rimorchi e di trasporto 27,5 0,7
C31 Fabbricazione di mobili 17,9 7,5
C32 Altre industrie manifatturiere 8,5 3,4
Escludendo il settore C19 che conta meno di 200 addetti totali, i settori delle attività manifatturiere a maggior frequenza di infortuni sono: C 22 Industria gomma e plastica, C 29-30 Fabbricazione mezzi di trasporto, C 16 industria del legno, C 23 Industria minerali non metalliferi, C 24-25 Industria metalli,
Anche per il settore manifatturiero si evidenziano i cinque settori con il maggior numero assoluto di infortuni definiti positivamente. I settori C25-Fabbricazione di prodotti in metallo, C28-33-Fabbricazione apparecchi non altrove classificati sono riferibili al comparto meccanico. Il settore C 31-Fabbricazione di mobili che ha un Indice di frequenza relativamente basso, ha un indice di gravità alto.
Distribuzione indici di frequenza e gravità nei settori economici con il maggior numero di infortuni
ATTIVITÀ ECONOMICA ADDETTI INFORTUNI INDICE FREQUENZA INDICE GRAVITÀ
C25 Fabbricazione di prodotti in metallo 46.182,0 1.191 25,8 4,4
C28-33 Fabbricazione apparecchi nca, 46.742,8 810 17,3 3,7
C31 Fabbricazione di mobili 29.037,8 519 17,9 7,5
C22 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 17.137,0 503 29,4 4,0
C10-11-12 Industrie alimentari e delle bevande 10.369,1 229 22,1 3,9
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Nota su fattori di scala del grafico: addetti x 1000 ; infortuni x 100
GLI INFORTUNI MORTALI
Nella tabella che segue sono riportati gli infortuni mortali registrati ed indagati dal Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (PSAL), verificatisi nei comuni afferenti alla ASL di Monza e Brianza, inseriti nel Registro degli infortuni mortali in ambiente di lavoro, disaggregati per settore di attività economica ATECO, nel periodo 2008 – 2014.
Tabella degli Infortuni mortali per anno evento e settore di attività economica ATECO (fonte: archivio SPSAL) SETTORE DI ATTIVITÀ
ECONOMICA ATECO 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 TOTALE %
A agricoltura 1 - - - - - - 1 5
C attività manifatturiere 4 3 1 1 1 1 1 12 54
F costruzioni 2 2 2 - - 1 - 7 31
industria 7 5 3 1 1 2 1 20 90
G commercio - - - - 1 - - 1 5
O amministrazione pubblica e difesa - 1 - - - - - 1 5
servizi - 1 - - 1 - - 2 10
industria e servizi 7 6 3 1 2 2 1 22 100
La quasi totalità degli infortuni mortali si verifica nel macro-settore Industria (20 casi, pari a circa il 90%), il restante
10% (2 casi) nel macro-settore Servizi. All’interno del macro-settore Industria, ben il 31% degli infortuni mortali
avviene nel settore F Costruzioni (7 casi).
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Nota: per gli anni 2016 – 2008 i dati si riferiscono alla ASL MI3 dove era presente anche l’area di Sesto San Giovanni ora ricollocata, con la nascita della Provincia di Monza e Brianza, nella ASL di Milano Città (tale area pesava comunque solo per il 20% nei casi di infortunio mortale)
Per quanto da numeri così piccoli sia azzardato a livello statistico trarre certezze, si osserva comunque un evidente
positivo trend in discesa. Questo può essere spiegato con una serie di ragioni: la crisi economica che ha ridotto in modo particolare l’attività in edilizia e più in generale ha portato di fatto a lavorare con più attenzione non assillati dalla fretta;
l’emanazione nel 2008 del Testo Unico per la sicurezza del lavoro (D.Lgs. 81/2008) che ha indotto tutte le aziende a rivedere il loro sistema di prevenzione interno.
Nella valutazione degli infortuni è interessante considerare anche la distribuzione rispetto al rapporto di lavoro:
Numero degli INFORTUNI MORTALI (2008-20014), per tipo di rapporto di lavoro (fonte: archivio SPSAL)
TIPODIRAPPORTODILAVORO ANNI 2008 - 2014
LAVORATORI DIPENDENTI 13
TITOLARI AZIENDE CON E SENZA DIPENDENTI/LAVORATORI AUTONOMI 8
SOCIO DI COOPERATIVA 1
IN COMPLESSO 22*
* di cui 6 soggetti stranieri
Ricordando come il tessuto produttivo della Brianza è costituito prevalentemente da micro e piccole imprese (93%
delle ditta con meno di 10 dipendenti), non stupisce quindi che al secondo posto, dopo i dipendenti (59% degli eventi
pari a 13 casi), si posizioni la categoria dei Titolari di Aziende e Lavoratori Autonomi nel 36% (8 casi).
Gli infortuni mortali registrati dal Servizio PSAL riguardano nel 27% (6 casi) dei casi soggetti stranieri.
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LE MALATTIE PROFESSIONALI
Si riportano di seguito i dati relativi alle malattie professionali denunciate all’INAIL dal 2008 al 2013. I dati sono forniti dal sistema informativo integrato nazionale “Flussi informativi INAIL – ISPESL - Regioni e Province autonome” (edizione 2014) e sono aggiornati alla data del 31/12/2013 in quanto l’INAIL pubblica i dati considerati stabili.
Malattie professionali denunciate per anno di manifestazione e per comparto (anni 2008-2013) COMPARTO 2008 2009 2010 2011 2012 2013
01 Agrindustria e pesca 0 0 0 1 1 0
02 Estrazioni minerali 0 1 0 0 0 0
03 Industria Alimentare 1 5 7 2 3 2
04 Industria Tessile 10 20 39 25 12 29
05 Industria Conciaria 0 0 0 0 0 0
06 Industria Legno 6 10 3 7 9 6
07 Industria Carta 2 4 6 8 1 2
08 Industria Chimica e Petrolio 10 7 33 8 5 2
09 Industria Gomma 2 2 0 2 0 1
10 Ind.Trasf. non Metalliferi 6 0 1 2 3 3
11 Industria Metalli 5 7 2 1 2 3
12 Metalmeccanica 20 17 49 36 28 23
13 Industria Elettrica 3 0 6 2 0 3
14 Altre Industrie 3 4 4 7 4 1
15 Elettricita Gas Acqua 0 0 0 1 0 0
16 Costruzioni 14 17 33 20 26 32
17 Commercio 3 8 2 3 3 4
18 Trasporti 1 0 2 0 3 5
19 Sanita' 4 2 5 7 13 12
20 Servizi 17 14 24 21 22 31
99 Comparto non determinabile 67 61 57 29 59 49
TOTALE INDUSTRIA 174 179 273 182 194 208
Agricoltura 2 1 3 2 4 4
Conto Stato 0 0 1 1 0 0
TOTALE 176 180 277 185 198 212
I comparti maggiormente interessati si confermano essere quello Manifatturiero, Costruzioni, Sanità e Servizi
Nella seguente tabella vengono invece riportate le malattie professionali riconosciute dall’ente assicurativo, ossia i casi per i quali l’INAIL ha ritenuto sussistere una correlazione tra insorgenza della patologia e attività lavorativa svolta.
Si evidenzia che su 1.228 malattie denunciate, per 704 è stato riconosciuto il ruolo causale svolto dall’attività lavorativa (57 % del totale).
Malattie professionali riconosciute per anno di manifestazione e per comparto (anni 2008-2013)
COMPARTO 2008 2009 2010 2011 2012 2013
01 Agrindustria e pesca 0 0 0 1 1 0
03 Industria Alimentare 1 3 5 0 3 1
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COMPARTO 2008 2009 2010 2011 2012 2013
04 Industria Tessile 7 14 34 21 10 23
06 Industria Legno 3 7 2 3 8 4
07 Industria Carta 1 1 4 2 1 1
08 Industria Chimica e Petrolio 3 4 20 4 4 2
09 Industria Gomma 0 1 0 2 0 1
10 Ind.Trasf. non Metalliferi 2 0 1 2 2 1
11 Industria Metalli 3 5 2 0 1 3
12 Metalmeccanica 5 9 33 23 15 15
13 Industria Elettrica 1 0 2 1 0 3
14 Altre Industrie 2 3 2 4 2 1
15 Elettricita Gas Acqua 0 0 0 1 0 0
16 Costruzioni 3 12 16 13 20 27
17 Commercio 1 3 0 1 3 1
18 Trasporti 0 0 1 0 3 3
19 Sanita' 2 2 2 5 4 10
20 Servizi 6 8 11 8 8 10
99 Comparto non determinabile 44 42 34 11 23 12
TOTALE INDUSTRIA 84 114 169 102 108 118
Agricoltura 2 0 1 2 1 3
Conto Stato 0 0 0 0 0 0
TOTALE 86 114 170 104 109 121
Nella prossima figura viene riportata la distribuzione delle malattie professionali riconosciute per anno e per tipo di patologia, facendo riferimento alla voce “codice sanitario” dei flussi informativi INAIL-ISPESL-Regioni e Province autonome.
E’ importante evidenziare l’incremento delle affezioni muscolo scheletriche dovute a sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e rachide lombare, che costituiscono il 54% delle tecnopatie riconosciute nel periodo 2008-2013.
L’aumento del numero di denunce all’INAIL da parte di lavoratori affetti da patologie muscolo scheletriche può essere spiegato dal fatto che il D.M. 9 aprile 2008 ha aggiornato l’elenco delle malattie professionali cosiddette “tabellate” cioè delle malattie che godono della presunzione legale d’origine e per le quali il lavoratore non è più tenuto a dimostrare il nesso causale lavoro -patologia, inserendo tra queste anche le patologie muscolo scheletriche.
Seguono poi le ipoacusie (18,6%) ed i tumori (17,6%). Analogamente all’andamento osservabile a livello nazionale, risultano diminuite le malattie di origine esclusivamente lavorativa (es. ipoacusia da rumore) con incremento delle patologie a genesi multifattoriale, per le quali l’esposizione ad agenti patogeni presenti sul lavoro è solo una delle cause determinanti la malattia (malattie muscolo scheletriche, neoplasie).
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1.3.2.2 I risultati dei controlliLa prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e la sicurezza negli ambienti di lavoro sono obiettivi fondamentali degli interventi di salute pubblica. I settori produttivi “a maggior rischio” nel nostro territorio, per la percentuale di infortuni che hanno avuto come esito la morte o danni permanenti sul totale degli infortuni indennizzati, per la durata media dell’inabilità temporanea e per l’elevata incidenza, sono l’edilizia, l’agricoltura, il settore trasporti, l’industria del mobile e della gomma plastica.
Le attività correlate alla sicurezza nei luoghi di lavoro sono svolte dai Servizi PSAL e IS del Dipartimento di Prevenzione Medica.
Gli interventi sono effettuati sulla base di specifici progetti regionali, di disposizioni di legge, su richiesta di Enti pubblici, lavoratori e loro rappresentanti, e della programmazione definita dal presente piano.
Le tabelle che seguono riportano in sintesi le principali attività di controllo svolte negli anni 2011 – 2014:
Tabella attività di controllo nei luoghi di lavoro
TIPOLOGIA ATTIVITA’ ANNO
2011
ANNO 2012
ANNO 2013
ANNO 2014 ATTIVITA’ PROGRAMMATA
Cantieri 556 580 557 564
Controlli SGS (verifica del Sistema di gestione della sicurezza in azienda) 130 83 60 65
Controlli previsti da Piani Mirati Prevenzione (spargisale, polveri di legno, carrelli elevatori, sostanze
stupefacenti e lavoro, stress lavoro correlato, REACH, ecc.) - 80 122 120
Agricoltura 63 64 64 60
Verifica dichiarazione di conformità nuovi impianti elettrici, Aziende con verbali di verifica di Soggetti
Abilitati, Aziende prive di denuncia impianti/verifica periodica 22 45 71 60
Vigilanza impiantistica in aziende di diversi comparti 63 86 60 71
Gru a torre 106 113 102 102
ATTIVITA’ SU RICHIESTA SPSAL
Autorizzazione all’utilizzo o alla detenzione di gas tossici 9 10 13 14
Attività di indagine in azienda (Vigilanza per esposti, deroghe ex art. 65 D. Lgs. 81/08, ecc…) 190 144 214 177 Valutazione piani di sorveglianza sanitaria e relazioni sanitarie periodiche con valutazione e
accertamenti 51 48 32 85
Attività medico - legali e autorizzative in ambito lavorativo 47 46 42 50
Indagini su richiesta o d'iniziativa su infortuni o ex art. 23 D. Lgs. 81/08 122 120 112 112
Indagini su richiesta o d'iniziativa su malattie professionali 162 149 150 157
Comunicazioni di non conformità ex DPR 459/96 - Direttiva Macchine 7 2 2 0
Programmazione anno 2015 del Piano integrato di prevenzione e controllo
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TIPOLOGIA ATTIVITA’ ANNO
2011
ANNO 2012
ANNO 2013
ANNO 2014 Rilascio pareri o autorizzazioni su progetti di edilizia produttiva, compresi commercio all’ingrosso
depositi. 70 53 18 43
Verifica documentazione SCIA 324 348 354 307
Verifica SCIA con sopralluogo 85 108 81 71
ATTIVITA’ SU RICHIESTA SIS
Impianti elettrici di messa a terra e di protezione scariche atmosferiche 150 136 116 169
Omologazione di impianti elettrici installati in luoghi con rischio di esplosione 9 2 4 1
Attrezzature in pressione 421 407 489 429
Apparecchi di sollevamento e idroestrattori 904 1251 856 756
Idroestrattori a forza centrifuga 5 5 8 18
Ascensori 81 72 54 79
Rilascio libretti tirocinio a conduttori generatori di vapore 26 13 36 20
Esposti su sicurezza impianti 6 5 2 6
Collaborazione specialistica richiesta da altri Servizi ASL/Enti esterni 12 5 1 3
Valutazione dichiarazione di conformità nuovi impianti elettrici 650 506 393 384
Accertamenti di tirocinio ad aspiranti conduttori di generatori di vapore - - - 4
Duplicati di libretti di omologazione impianti 16 15 11 14
In particolare, nel corso del 2014 è stata svolta l’attività di seguito descritta:
La vigilanza programmata in edilizia è stata effettuata in 564 cantieri. In generale, si conferma la tendenza positiva, già rilevata negli anni precedenti, alla diminuzione dei verbali di prescrizione, con il 20% di contravvenzioni sul totale dei cantieri controllati. Sono proseguite le iniziative di vigilanza integrata tra i vari Enti della Pubblica Amministrazione, in particolare con la Direzione Provinciale Lavoro, la Polizia Locale e le Commissioni Prefettizie (INAIL, INPS, Cassa Edile, ecc.) al fine di prevenire sia gli infortuni sia il lavoro nero. In particolare sono stati ispezionati 20 cantieri in cui operavano complessivamente 69 imprese e 193 lavoratori occupati; 22 imprese sono state sanzionate e sono state riscontrate irregolarità contrattuali per 35 lavoratori.
Anche nel 2014 è continuato il controllo delle gru a torre nei cantieri: sono stati sottoposti a controllo n.102 cantieri edili, con l’emissione di n. 76 prescrizioni (n. 5 sanzioni amministrative e n. 1 sanzione penale), con successiva completa ottemperanza alle stesse e ripristino delle condizioni di sicurezza.
La vigilanza programmata nelle aziende con il controllo dell’applicazione dei requisiti essenziali per una corretta gestione del sistema di prevenzione d’impresa, è stata condotta in 65 ditte dei settori produttivi selezionati per livello di rischio infortunistico o di rischio chimico potenziale, associando sopralluogo conoscitivo e audit in azienda per la raccolta dei dati:
nel 18% delle aziende controllate si sono rilevate infrazioni alle norme in materia di igiene e sicurezza del lavoro.
In questa programmazione sono comprese le verifiche di 21 RSA / RSD, concordate con il PAC Sociosanitario, finalizzate alla controllo del mantenimento dei requisiti di sicurezza e salute dei lavoratori, previsto dall’accreditamento regionale.
Sono state impartiti provvedimenti prescrittivi e/o dispositivi in 15 strutture; di tali provvedimenti è stata verificata l’ottemperanza in 14 strutture. Per una struttura il giudizio dei requisiti sul mantenimento dell’accreditamento è ancora in sospeso.
L’attivazione dei Piani Mirati di Prevenzione ha coinvolto 464 aziende, con una buona di adesione ai seminari (circa una ditta su tre):
PIANOMIRATOPREVENZIONE DITTE
COINVOLTE PARTECIPAZIONE AI
SEMINARI PERCENTUALE
Stress lavoro-correlato 123 54 44%
Utilizzo in sicurezza dei prodotti chimici secondo i regolamenti REACH e 54 24 44%
Programmazione anno 2015 del Piano integrato di prevenzione e controllo
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PIANOMIRATOPREVENZIONE DITTE
COINVOLTE PARTECIPAZIONE AI
SEMINARI PERCENTUALE CLP
Formazione dei lavoratori 118 54 46%
Tossicodipendenze e lavoro 169 27 16%
totale 464 159 34% (media)
La vigilanza programmata è stata effettuata in: 34 ditte per il piano “Carrelli elevatori e viabilità sicura in azienda” e
“Presse piegatrici”; 25 per il piano “Applicazione del Vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute con le polveri di legno”, 10 per il piano “Utilizzo in sicurezza dei prodotti chimici secondo i regolamenti REACH e CLP”, 25 per il piano “Valutazione del rischio stress lavoro-correlato” e 26 per il piano
“Tossicodipendenze e lavoro”. I risultati dei controlli, in fase di elaborazione, saranno illustrati ai gruppi di lavoro del Comitato Provinciale di prevenzione nel 2015.
Nel 10 % delle aziende controllate sono state rilevate infrazioni alle norme in materia di igiene e sicurezza del lavoro.
La vigilanza sulla sicurezza degli impianti nel 2014 è stata indirizzata su tre specifiche direttrici:
a) Aziende prive di denuncia dei propri impianti o senza evidenza di verifica periodica ai sensi di legge b) Aziende con verbali di verifica di Soggetti Abilitati (per il controllo dell’operato degli stessi Soggetti) c) Aziende che hanno presentato all’ASL denunce di nuovi impianti elettrici incomplete o non accettabili.
E’ stata pertanto confermata l’azione di “emersione del sommerso”, con la ricerca di aziende che non hanno denunciato o sottoposto a controlli i propri impianti. Nel complesso sono stati effettuati n. 60 controlli in altrettante aziende; le irregolarità
E’ stata pertanto confermata l’azione di “emersione del sommerso”, con la ricerca di aziende che non hanno denunciato o sottoposto a controlli i propri impianti. Nel complesso sono stati effettuati n. 60 controlli in altrettante aziende; le irregolarità