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U.' ORIGINI DELLA GUERRA

Nel documento Chi ha voluto la guerra? (pagine 60-68)

che non da.» prova d uo amore eccessivo per la verità „ sono essenziali ; ma, tra i fatti che non srm, n . • ’ "

alterali, quelli che smentono la tesi tedesca ^”IOSanu‘"le

■nente taciuti, od occupano si poco

possono a mala pena notare, ledendo Po,. „

basta riferirsi alle note che ahi ' sse.ne sicuri, ic noie cne abbiamo messo in fondo ili-, pagine che prò cedono,,. „el,e quali abbiamo segua 1 »im u dimenticanze tronno abili • inaialo simili conciliazione „ <£.n 'Z 0,7? ‘T"‘

concorso : orbene, nel ii6„ 21 un ^ riferisce a rifluii di lai genere I, tal T Si

avesse altra fonte d’inform.azi' , • • ,ell°rc’ che non

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una Piroga dell 'ultimatum austriaco 0il ^ °Henere qui diretti tra Vienna e Pietroburgo (ì) Ai ‘ ' COll°‘

sono consacrale alla proposta d’nn ’ „ C lmee aPPena

■a quale ha occupalo tanto le Canceli°'™ " qUatlr0’

affatto nè degli sforzi fatti n-- .. 61'e’ e n°n Sl parla precisasse la " . P ottenere dalla Germania che

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lE ' Preperativi JZ genera,. ,,i ,«• '*

date spiegazioni sulle cause che ri ’ Pe,°’ S,ano

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in cui rrmper.“rfG„2, "ó ^"ol »U»o

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SECONDO 1 DOCUMENTI DIPLOMATICI. «1 per ristabilire la verità, basta ristabilire i latti sistematica- mente omessi. Allora, la perseverenza impiegata dalla Ger¬

mania nello scartare, gli uni dopo gli altri, tutti i mezzi pos¬

sibili atti a conservar la pace, appare con evidenza, e, nel tempo stesso, l’alto della Russia perde il carattere aggressivo clic gli si è voluto imputare c diviene una semplice misura di difesa.

Insomma, non esiste all' attivo della Germania un sol gesto serio di pace, lutto si riduce a vane parole, mentre, invece, Lutti gli alti clic hanno, a poco a poco, orientato la crisi verso la guerra —nota austriaca, rifiuto d’ogni proroga di termine, dichiarazione di guerra alla Serbia, rigetto delle transazioni proposte, prima intimazione alla Russia, ultimatum seguilo dalla dichiarazione di guerra — lutto questo è stalo o diret¬

tamente voluto da lei o l'atto col suo appoggio e la sua com¬

plicità. Al principio, si nasconde dietro all' Austria, di cui sostiene la politica aggressiva; poi, una volta presa la dire¬

zione manifesta delle cose, è sempre lei clic prende le deci¬

sioni supreme e che le impone all alleala, allora esitante c turbala. È, dunque, lei la gran colpevole.

Si è obbiettato che l’Imperatore Guglielmo aveva, più volle, dato prova, con atti, del suo desiderio di pace : il pas¬

salo, si disse, non permette d’attribuirgli intenzioni bellicose clic sono smentite dalla sua stessa natura. Ma, parlar così significa dimenticare che gli uomini mutano con gli anni e con le circostanze, e, infatti, si ha ragione di credere che Guglielmo II abbia mutato e che, verso la fine del 1913, il vecchio campione della pace si sia abbandonato a idee di guerra. È l’impressione che ci lascia una conversazione avuta da lui col re del Belgio, in presenza del generale di Mollke.

Il Cambon,chc afferma averne avuto notizia da fonte sicura, la riferisce in un documento del Libro Giallo (n" 6). L Im¬

peratore avrebbe dello che « cominciava a convincersi del- l’inevitabilità d una guerra con la Francia, cui si sarebbe dovuti arrivare un giorno o l’altro », e il generale di Mollke avrebbe parlato come il suo sovrano.

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LK OIUGIXf DELLA GUERRA

Cause ben diverse possono aver provocato lai ™rni ■ morale; lo scacco dell» pollile» imperi* ,,| MarimclTZ' popolani» risultatane, il credilo crescente del IV,, ‘

!° f«'- -dire a Guglielmo t,,™Tr rialzare ,1 proprio prestigio con un gran colpo D a»™ , I agitazione nazionalista in Francia eri ,11 , ‘ partl!’

dal parlilo militare, sempre polen e T ■ a.b,'m,'n‘<’

eia voleva e preparava ,ZZc,T,IZ '7‘ 'W ungarico era sotto la minaccia d’un-, r i ’ !mpe‘° auslr°- di Fnmeeaco (iinsepnc Se , , “ d,»lo“«»i>e «He morte

«spellalo troppo per agire, ci sa,X' stato dT”"m "T°

al momento voluto si Irma.. a lemere elle, rimpicciolita e tutta occupata ^da'^difti "Vi* ° ^ "" alleala disposizioni generali cri» n .R° ” ,nlerne- Queste

^LrinPir^^^-'-J-ioro^, di circostanze particolari j i ’ ' un insieme era un amico personale di Guglielmo 'ed'17° FerjJ,nand°

futuro sovrano e il K-iic,.,. • .. ' d cra’ InoIlre, un -Perlalinemc, Li * * Siccome, in tiuei o-im-,,; pi i -i. s ni° dl »erajevo.

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lucrose e si gravi, che gli danno un’ aria speciosVnor T vano essere scovale fuorché a cominciar dal giorn0 ’n "

SECONDO I DOCUMENTI DIPLOMATICI. «3 guiti gli avvenimenti, quale è stata, a ogni fase per cui son passati i negoziati, {'altitudine dei diversi Stali che vi hanno partecipato, la colpevolezza della Germania appare in piena luce: lutto la prova, e niente l’infirma o l’attenua. Cosi l'opi¬

nione esita, ogni di meno, nel designare il governo tedesco come responsabile della spaventevole calamità di cui soffrono, oggi, tutti i popoli. La verità comincia ad infiltrarsi, già, periino, attraverso quella specie di muraglia cinese, che isola oggi l'impero tedesco dal resto del mondo. Benché non siano ancora perfettamente illuminate, vi son. però, di già, coscienze tedesche che si senton turbate e provano il bisogno di decli¬

nare ogni solidarietà con la grande, inespiabile menzogna di cui abbiamo fatto la storia. Senza dubbio, sono ancora un picciol numero, ma quanto non deve mai essere schiacciante l’evidenza dei fatti perché s’imponga a quelli stessi che non possono riconoscerla senza soffrirne crudelmente!

Nota aggiunta.

Il lavoro che precede era già in corso di stampa quando la .\ovddeulsche Allgemeine Zeitung del 21 Dicembre pubblicò una risposta al Libro Giallo. Alcuni fatti citati nel noslro studio vi sono contestati. Qui parleremo soltanto, però, di quelle conte¬

stazioni che si riferiscono a fatti di qualche importanza.

1" Si negano le concessioni latte dall’ Austria a partir dal

•>0 luglio. È peccalo che la realtà di tali concessioni sia stata riconosciuta dallo stesso Governo tedesco. 11 1° agosto, siccome l'ambasciatore d’Inghilterra faceva osservare ”al di Jagow che l’Austria era disposta a trattare con la Russia il segretario di Stalo rispose che quelle disposizioni concilianti erano dovute « all’ influenza tedesca ». Qualunque ne fosse l’origine, non cessavano d’esser vere.

2° Una smentita parziale è opposta al telegramma del Cainbon sulla conversazione di re Alberto con Guglielmo II. L'impe¬

ratore non sarebbe stato presente al colloquio, che ebbe luogo col solo generale di Mollke, il quale non pronunziò mai le parole attribuitegli. Come risposta a tale smentita, ci limi¬

teremo ad affermare che il Cambon è stato informato da fonte

« assolutamente sicura ».

•'* Infine’ Ia gaietta tedesca nega che la mobilizzazione gene¬

rale austriaca sia stala anteriore a quella russa : la prima avrebbe avuto luogo nel pomeriggio del 51, la seconda nella notte dal 50 al 31. Ma, I") nessuna prova, di qualunque genere e portata a conforto di tale asserzione. 2») Il telegramma del Paléologue datato del 51 (L. G.. n° 118) dice chiaramente che la mobilizzazione generale russa è stata determinala dalla niobi hzzazione generale austriaca. S'oppone a tale testimonianza una smentita che non è giustificata da nessuna deposizione contraria. 3”) 11 redattore dell’ articolo sembra aver dimenticato che, secondo il Dumaine (L. G., n° 115), la mobilizzazione generale austriaca ha avuto luogo il 31 di buon’ oro : il che rende inverosimile l’affermazione che abbia potuto essere pio vocala dalla mobilizzazione russa, se questa è avvenuta nella notte dal 30 al 31. 4”) Infine, una confessione della Germania risolve il dibattito : abbiamo visto (p. 42) che il 31 luglio alle

NOTA AGGIUNTA. U;i

•2 del pomeriggio (ora di Berlino). Guglielmo li inviava allo Czar un telegramma in cui non si parla aflallo ili mobilizza¬

zione generale russa. A quell ora. dunque, il governo di Berlino Pignorava, e tale ignoranza, a un' ora già tarda, sarebbe incomprensibile se il decreto russo di mobilizzazione fosse stato della notte. Ma. un altro l'alto verrà a togliere qualsiasi dubbio, ammesso che ce ne possano ancora essere. Dopo aver riprodotto il Icslo del telegramma imperiale, 1 nidore della Prefazione del Libro Bianco (p. 12) aggiunge : « Questo tele¬

gramma non era ancora arrivato a destinazione, quando si seppe che la mobilizzazione di tulle le forze msse. ordinata già in quello stesso giorno (51 luglio) nella mattinala (am \ ormittag).

era in via di realizzazione ». Vonnillag, significa la mattinata, o meglio la seconda parte della mattinala, verso le li, e non la notte dal 50 al 51. Il governo tedesco aveva riposto antici¬

patamente al suo giornale.

Stabilito questo, dobbiamo aggiungere che l’importanza ammessa dalla Germania al fatto della mobilizzazione russa i• un puro fariseismo, perchè avrebbe mobilizzato anche se questa mobilizzazione non fosse avvenuta. Abbiamo visto, infatti, come il telegramma di Guglielmo 11. scritto alle 2 del pome¬

riggio, fosse già minaccioso, benché l’imperatore ignorasse, in quel momento, che i russi avevano mobilizzalo, li cosi pure, in quella stessa mattinata, il Cancelliere annunziava all am¬

basciatore d’Inghilterra che « misure mollo gravi » stavano per esser prese contro la Russia, forse quel giorno stesso.

{Cor. B., n‘ 108 e 109); eppure seppe soltanto più lardi che la Russia mobilizzava (Cor. B., n* 112).— S’era, dunque, alla caccia d’un pretesto; la mobilizzazione russa ha semplicemente fortificalo quello che s’aveva in vista.

F.. DII lì li UFI M ed E. df.nis (Ila!.).

INDICE

PnOEMIO.

I. — L’Ultimatum austriaco e la Risposta serba (23-25 Luglio

Carattere bellicoso dell’ ultimatum austriaco.

L'ultimatum era noto alla Germania. IO

Attitudine delle Potenze. Primi tenutivi di conciliazione, respinti dalla Germania e dall’ Austria.13 La Risposta serba.17

11. — La rottura diplomatica

e la dichiarazione di guerra alla Serbia (25-28 Luglio)

Uno strano passo della Germania.21 Itue nuovi tentativi di conciliazione respinti dalla Germania e

dall’ Austria..

III. — Il primo ultimatum della Germania alla Russia (Giornate del 29 e del 30 Luglio)

La Triplice Intesa c l’Italia persistono nei negoziati. Attitudine dubbia della Germania.20 Primo ultimatum della Germania alla Russia..14 Nuova proposta pacifica della Russia, respinta dalla Germania. . 10

IV. — La dichiarazione di guerra alla Russia e alla Francia (31 Luglio-3 Agosto)

Il secondo ultimatum della Germania alla Russia. il Nuova formula di transazione, accettata dall’ Austria, respinta

dalla Germania.43 Dichiarazione di guerra alla Russia. 47 Dichiarazione di guerra alla Francia.

V. — Conclusione

Conclusione.54

Nota aggiunta.Gi

76167.— Paris, Imprimerle Laulke, 0, rue de Fleurus.

STUDI E DOCUMENTI SULLA GUERRA

COMITATO DI PUBBLICAZIONE

Ernest LAVISSE, dell'Accademia francese, Presidente.

Charles ANDLER, professore all’Università di Parigi.

Joseph BEDIER, professore al « Collège de Trance ».

Henri BERGSON, dell’Accademia francese.

Émile BOUTROUX, dell’Accademia francese.

Ernest DENIS, professore all’Università di Parigi.

Emile DURKHEIM, professore all’Università di Parigi.

Jacques HADAMARD, dell’Accademia delle Scienze.

Gustave LANSON, professore all'Università di Parigi.

Charles SEIGNOBOS, professore all’Università di Parigi.

André WEISS, dell’Accademia di Scienze morali e politiche.

Per qualsiasi comunicazione rivolgersi al Segretario del Comitato Prof. Émile DURKHEIM, 4, Avenue d’Orléans, Paris, 14*.

Nel documento Chi ha voluto la guerra? (pagine 60-68)

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