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Uchinaa pop e la protesta

STORIA E ANALISI DELL’UCHINAA POP

2.4 Uchinaa pop e la protesta

argomento di trattative e dibattiti politici. Durante gli anni dell’occupazione americana, quando si cominciava ad auspicare ad un possibile ritorno al Giappone, l’opinione generale degli okinawani appoggiava l’ipotesi di tornare a far parte dello Stato nipponico; gli abitanti non tolleravano più l’atteggiamento degli americani nei loro riguardi: okinawani privati delle loro terre per la militarizzazione, per non parlare poi dei disagi e degli incidenti (spesso violenti o mortali) legati alle basi e ai soldati. Dopo il ritorno ufficiale di Okinawa al Giappone, tuttavia, la provincia rimane ancora fortemente militarizzata e non sono calati i disagi e i crimini commessi dal personale militare statunitense (dal 1972 si calcolano circa cinque mila crimini, tra cui anche omicidi).

Molti cantanti okinawani, tra i quali Kina Shōkichi e Daiku Tetsuhiro, si servono della loro musica per denunciare realtà di disagio e malcontento ed inseriscono messaggi politici, proteste sull’inquinamento, difendendo in un certo senso la propria identità culturale okinawana.

“Contemporary forms of cultural resistance may, as well, be evident in the musical, linguistic, and visual elements of Okinawan difference […] that mark Uchinaa Pop (and much folk) music. There are also more directly articulated calls to resist change and maintain an Okinawan identity as well as songs protesting the violence perpetrated against Okinawan life and land by Japanese and U.S. political and military forces.”58

Le critiche e le proteste contro la presenza delle basi accesero dibattiti politici e diplomatici, in special modo durante gli anni Novanta. Nel settembre 1995 accadde che una studentessa okinawana di appena dodici anni venne violentata da tre soldati americani ed il fatto scosse profondamente gli abitanti della provincia ed anche del Giappone. Kina Shōkichi scrisse la canzone “Shōjo no namida ni niji ga kakaru made” 「少女の涙ににじがかかるまで」.

58 ROBERSON James E., “Uchinaa Pop, Place and Identity in Contemporary Okinawan Popular Music”,

Critical Asian Studies, 2001, p. 229,

http://www.academia.edu/301398/Uchinaa_Pop_Place_and_Identity_In_Contemporary_Okinawan_Popul ar_Music . Il grassetto è mio.

「少女の涙ににじがかかるまで」59

<<Finché ci sarà l’arcobaleno nelle lacrime della bambina>>

歩いて歩いて何かを求めて Camminando alla ricerca di qualcosa ここまで登ってきたけれど sei arrivata fino a qui ma

心の中に咲いてた花が il fiore che era sbocciato nel cuore ひとつとつぜん枯れました improvvisamente è morto

涙がでてきてとまらず non riesci a fermare le lacrime あなたに私の心をあげたくて ti dono il mio cuore

少女の涙に虹がかかるまで唄おうよ canterò finché ci sarà l’arcobaleno nelle lacrime della bambina

流れて流れて答えを求めて Fluttuando in cerca di risposte ここまでたどって来たけれど sei arrivata fino qui 心の中で飛んでた小鳥が l’uccellino che volava nel cuore

ひとつ突然消えました all’improvviso è caduto

涙がでてきてとまらず non riesci a fermare le lacrime

あなたに私の心をあげたくて ti dono il mio cuore

少女の涙に虹がかかるまで踊ろうよ danzerò finché ci sarà l’arcobaleno

nelle lacrime della bambina

空がひらいてあなたの顔が il cielo si apre e il tuo viso

なぜか笑ってみえました chissà perché riesce a ridere

風に吹かれて流れるままに il vento che soffia e le correnti

涙と雲がとけました spazzano via lacrime e nuvole

花もきっと小鳥もきっと e di sicuro sia il fiore che l’uccellino

虹の光に包まれて verranno circondati dall’arcobaleno

少女の涙に虹がかかるまで finché non ci sarà l’arcobaleno

59

nelle lacrime della bambina

唄おう踊ろう届くまで canterò, danzerò

色は匂えど散りぬるを per vedere disperdersi i colori

La versione di Daiku Tetsuhiro della canzone “Okinawa wo Kaese” 「沖縄を返せ」 contenuta nell’album “Chibariyō Uchinaa” (1997) dà voce al risentimento degli okinawani verso le ingiustizie, arrabbiati ed uniti per riottenere la propria terra; egli inoltre cambia il ritornello da “Okinawa wo kaese” “ridate okinawa al Giappone” a Okinawa he Kaese” “Ridate la terra ad Okinawa”60

; una piccola variazione che però cambia totalmente il significato del messaggio inserito nella canzone. A differenza della versione originale scritta negli anni Cinquanta come canzone del movimento per il ritorno di Okinawa al Giappone, quella di Daiku dunque assume un carattere molto più “okinawano” dovuto inoltre all’utilizzo, nella parte iniziale, del sanshin e tamburi okinawani.

「沖縄を返せ」61

<<Restituite Okinawa>>

固き士をやぶりて Vinci la persona tosta

民族の怒りに燃える島沖縄よ l’isola che brucia della rabbia del popolo,

民族の怒りに燃える島沖縄よ Okinawa!

l’isola che brucia della rabbia del popolo, Okinawa!

我らと我らの祖先が血と汗をもて cresciuta e protetta dal sangue ed il sudore dei 守り育てた沖縄よ nostri antenati, Okinawa!

我らは叫ぶ沖縄よ noi piangiamo Okinawa!

60 ROBERSON James E., “Uchinaa Pop, Place and Identity in Contemporary Okinawan Popular Music”,

Critical Asian Studies, 2001, p 233

http://www.academia.edu/301398/Uchinaa_Pop_Place_and_Identity_In_Contemporary_Okinawan_Popul ar_Music

61

Dall’album “Chibariyō Uchinaa (ganbarō Okinawa)” 「チバリヨー ウチナー(がんばろう沖縄)」 di Daisaku Tetsuhiro rilasciato nel 1997. La traduzione è mia.

Figura 18 Copertina dell’album

“Chibatiyō Uchinaa” 1997 (Fonte:http://www.daiku-

tetsuhiro.com/discography/cd_tibariyout ina-2/)

我らのものだ沖縄よ è nostra Okinawa!

沖縄を返せ沖縄へかえせ restituite Okinawa, restituite ad Okinawa