3.4.1 La situazione del Gruppo e l’entrata in Grey List
Rcs Mediagroup (dove “Rcs” sta per “Rizzoli Corriere della Sera”) è un gruppo editoriale internazionale multimediale attivo nel settore dei quotidiani, dei periodici e dei libri, nel comparto della telefonia, dei new media e della tv digitale e satellitare, oltre ad essere tra i primi operatori del mercato della raccolta pubblicitaria e della distribuzione.20
Rcs è proprietaria del primo e del terzo quotidiano più letti in Italia, rispettivamente “Il Corriere della Sera” e “La Gazzetta dello Sport” e del secondo e del terzo più letti in Spagna, ovvero “El Mundo” e “Marca”, oltre alla famosa casa editrice “Rizzoli”.
La profonda crisi che da 5 anni contraddistingue il settore dell‟editoria, ha determinato perdite di fatturato per RCS di oltre il 30%. Le problematiche reddituali si manifestano nel problema della scadenza a fine anno di un debito di circa 800 mln di Euro.
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Tratto dal Bilancio Consolidato del Gruppo Rcs del 2012, a pagina 6. 21
Tratto dal Bilancio Consolidato del Gruppo Rcs del 2012, a pagina 9. È interessante vedere come la direzione abbia voluto confrontare il risultato per azione ottenuto con quello che il gruppo avrebbe potuto ottenere se avesse già dismesso ciò che liquiderà secondo il piano industriale.
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Come possiamo vedere dalla tabella, la situazione è letteralmente degenerata, e non sembra si stiano manifestando miglioramenti: il gruppo ha dichiarato di aver bruciato altri 125 mln di Euro nella prima metà del 2013.
I dati evidenziano un calo dei ricavi di vendita (da 1'860 mln a 1'600), una struttura dei costi decisamente troppo pesante (i 1'600 mln di ricavi di vendita diventano soltanto 1,3 mln di EBITDA) e delle ammortizzazioni pesantissime (quasi 530 mln).
Data la situazione, Rcs ha messo in atto un piano di sviluppo che prevede circa 180 mln di Euro di investimenti, volto al consolidamento del perimetro del gruppo, alla difesa delle attività “core” e alla tutela di tutti i prodotti premium, pur con l‟intenzione di reindirizzarli verso il web. Per poter affrontare i problemi finanziari e predisporre i nuovi investimenti, l‟azienda ha la necessità di intervenire in modo diffuso con la dismissione di alcune testate periodiche e di altri prodotti che non rispondono più al mercato. Allo stesso tempo vuole esternalizzare le attività non appartenenti al suo core business ed effettuare una riorganizzazione interna.
Nel Giugno 2012, prima dell‟intervento della Consob, il gruppo aveva già bruciato più di un terzo del capitale, con il conseguente obbligo di intraprendere contromisure tempestive pena il rischio di portare i libri in tribunale.
La Commissione ha quindi inserito Rcs in Grey List a partire dalla relazione finanziaria semestrale di Giugno 2013, denunciando “rilevanti incertezze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della società di continuare a operare sulla base del presupposto della continuità aziendale”. Il gruppo dovrà così riportare nei conti trimestrali, così come nelle altre relazioni finanziarie, la posizione finanziaria netta, le posizioni debitorie scadute e le eventuali iniziative di reazione dei creditori del gruppo, oltre a un aggiornamento sulle operazioni di conflitto di interesse, cioè i rapporti verso parti correlate, allo stato di implementazione del piano industriale ed eventuali scostamenti dei dati consuntivi rispetto a quelli previsti.
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La situazione è stata in parte tamponata a Luglio con la difficile ricapitalizzazione che ha visto Fiat salire in testa all‟azionariato.
La scelta della Grey List anziché la Black List è stata motivata col fatto che, essendo in corso un programma di ristrutturazione, un aggiornamento mensile (previsto per le società contenute nell‟altra lista) sarebbe stato fuorviante e poco indicativo.
La politica di Rcs è dunque quella di procedere con l‟adozione concatenata di più soluzioni per il risanamento:
una ricapitalizzazione (già avvenuta);
un piano di dismissioni e di vendite (dovrebbero essere chiusi dieci periodici, è stata ceduta Dada a Orascom TMT Investment, è in vendita la sede storica in Via Solferino..);
una riorganizzazione interna (sono stati dichiarati 800 esuberi). Rcs vuole dunque perseguire i seguenti obiettivi strategici:
focus sull‟innovazione editoriale dei power brand, con contenuti editoriali di qualità creati nativamente digitali;
sviluppo ed ampliamento digitale dell‟offerta anche attraverso progetti di M&A;
Focalizzazione del portafoglio verso le aree di business in cui Rcs può esprimere una solida leadership;
Forte presidio della marginalità con focus sul recupero di efficienza, aumento della produttività e della flessibilità;
Dismissione di attivi non core.22
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3.4.2 La continuità aziendale in Rcs
Il Bilancio 2012 riporta a tal proposito questo parere della direzione:
“Il bilancio Consolidato e il Bilancio d‟esercizio di Rcs MediaGroup Spa sono stati redatti dagli amministratori nella prospettiva della continuità aziendale. Gli amministratori pur considerando le rilevanti incertezze descritte nelle note illustrative del Bilancio consolidato e del Bilancio d‟esercizio, che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo e della Società di continuare ad operare sulla base del presupposto della continuità aziendale, ritengono ragionevole l‟aspettativa che il Gruppo e la Società possano disporre di adeguate risorse per continuare l‟esistenza operativa in un prevedibile futuro e conseguentemente, hanno adottato il presupposto della continuità aziendale per la redazione del bilancio consolidato e d‟esercizio chiuso al 31 Dicembre 2012”. La situazione è in parte diversa trascorso quasi un anno. Lo possiamo capire anche da quanto scritto nel bilancio trimestrale del 30 Settembre 2013:
“Sono state superate le rilevanti incertezze descritte dagli Amministratori nel Bilancio intermedio abbreviato del 31 Marzo 2013 e nel Bilancio Consolidato al 31 Dicembre 2012, che potevano far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare ad operare sulla base del presupposto della continuità aziendale, per effetto positivo dell‟aumento di capitale sociale conclusosi in data 22 Luglio 2013 con la sottoscrizione di complessivi 409,9 mln , nonché per il perfezionamento in data 15 Giugno del contratto di finanziamento delle linee di debito a lungo termine per complessivi 600 mln e la successiva esecuzione. (…)” Nella relazione di revisione del gruppo, KPMG ha appoggiato le tesi della direzione, sia per quanto riguarda il bilancio consolidato del 2012, sia nel successivo semestrale del 2013 (che preannuncia quanto riportato sopra nel bilancio del terzo trimestre).
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