Nonostante l’equità nella salute trovi fondamento nella Costituzione del nostro Pa-ese e la legge istitutiva del SSN ribadisca che “la Repubblica tutela la salute come fonda-mentale diritto dell’individuo e interesse della collettività mediante il servizio sanitario nazionale”, persistono sacche di disuguaglianza nella fruizione di tale diritto.
Negli anni, gli investimenti fatti hanno contribuito a migliorare sensibilmente lo stato di salute degli italiani. Ciononostante, continuano a persistere importanti sperequa-zioni in termini di mortalità e morbosità, in massima parte riconducibili alle condisperequa-zioni socioeconomiche dei singoli cittadini, soprattutto causate dalla differente distribuzione
123 Baglio G, Di Palma R, Eugeni E, Fortino A. Gli immigrati irregolari: cosa sappiamo della loro salute? Epidemiol Prev
2017 (in press).
124 Baglio G, Eugeni E, Gnolfo F, Napoli PA per il Gruppo di Lavoro “Rete di assistenza socio-sanitaria ai migranti in
transito a Roma (Anni 2014 e 2015)”. Fenomeno dei migranti in transito a Roma: sperimentazione di un modello di prossimità assistenziale. In: Rapporto Osservasalute 2016. Stato di salute e qualità dell'assistenza nelle regioni italiane. Milano: Prex Ed 2017:304-5.
125 Regione Lazio. Nota Prot. 527930/GR/II/27 del 5 ottobre 2015.
delle risorse e dell’accessibilità effettiva ai servizi sanitari nelle diverse aree del Paese. Tali diseguaglianze, che non sono eticamente accettabili, possono essere in buona misura aggredite attraverso politiche e investimenti mirati, in quanto, almeno in parte, se ne conosce il meccanismo generatore.
La finalità del presente documento è stata la ricerca di elementi, supportati dalle migliori evidenze, da proporre ai decisori politici e a tutti gli stakeholder con un ruolo nella riduzione delle disuguaglianze di salute. Sono state analizzate esperienze e buone pratiche nazionali ed europee, tenendo conto del posizionamento dell’Italia nel contesto internazionale, soprattutto riguardo agli impegni sottoscritti sulla salute e sul contra-sto delle diseguaglianze con l’Unione Europea e l’Organizzazione Mondiale della Sanità e sugli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, programmi che utilizzano l’equità come denominatore comune. Inoltre, il nostro Paese si appresta a coordinare la nuova Joint Action dell‘Unione Europea sulle disuguaglianze di salute.
Le analisi condotte nell’ambito del documento restituiscono il quadro di un Paese ancora disuguale nella salute; suggeriscono, inoltre, che non agire sulle disuguaglianze potrebbe costare molto di più, tanto in termini economici, per le ricadute sulla produt-tività e sul fabbisogno assistenziale, quanto per l’impatto sui costi sociali e sui carichi di sofferenza delle persone e delle loro famiglie.
Il documento “L’Italia per l’equità nella salute” che è un documento in divenire, co-stituisce la piattaforma da cui partire per impostare un dibattito aperto a tutti i portatori di interesse, in particolare a chi ha responsabilità sulle tematiche delle disuguaglianze nella salute e nelle relative politiche intersettoriali così come ai rappresentanti delle parti sociali e della società civile.
Esso, infatti, è reso disponibile per una consultazione pubblica sul sito dell’INMP, ente deputato alla promozione della salute delle popolazioni più svantaggiate e al contra-sto delle disuguaglianze. Tutti i soggetti interessati contribuiranno attraverso osserva-zioni, commenti e proposte di modifica. I risultati di tale consultazione pubblica saranno valutati in sede istituzionale e integrati nel documento che potrà essere utilizzato dai policy maker per le politiche, i programmi e le attività, nell’ambito di una strategia nazio-nale condivisa, organica e di lungo periodo, che impegni trasversalmente tutti i settori, secondo la prospettiva della “salute in tutte le politiche”.
Nel dicembre 2014 è stato pubblicato il secondo Rapporto sulle disuguaglianze di salute in Italia127, elaborato da un gruppo di lavoro interregionale della Commissione Sa-lute della Conferenza delle Regioni, coordinato dalla Regione Piemonte. Per valorizzarne i risultati, la Conferenza Stato Regioni ha assegnato all’INMP il compito di diffondere i messaggi del rapporto ai principali attori che, a livello nazionale o locale, hanno la possi-bilità di orientare le politiche sanitarie e non sanitarie, e di promuovere con questi attori collaborazioni, azioni congiunte e alleanze utili allo scopo di moderare le disuguaglianze di salute. L’INMP a sua volta si è avvalso delle strutture competenti della Regione Piemon-te128 per avviare e realizzare un piano di consultazioni con questi attori129. In particolare, è stata sviluppata una strategia di comunicazione volta ad adeguare i contenuti infor-mativi del Rapporto alla tipologia e alla disponibilità degli interlocutori, predisponendo strumenti di divulgazione ad hoc, quali factsheet e policy brief130 personalizzati ai diversi contesti. Inoltre, per facilitare la conduzione degli incontri, ciascun interlocutore è stato interpellato con una griglia di domande specifica al proprio ruolo. I risultati raggiunti sono molto differenti a seconda del punto di partenza di ogni interlocutore e spaziano da chi ha solo beneficiato del semplice trasferimento delle conoscenze sulle disuguaglianze di salute fino a quanti hanno voluto concorrere con un impegno diretto e proprie azioni a un piano di contrasto delle disuguaglianze di salute. Questo capitolo intende dar conto dei risultati preliminari di questa consultazione.
Il percorso
Il primo passo prevedeva l’identificazione delle diverse categorie di interlocutori da interpellare e l’analisi del loro profilo. Stante l’ambizione del progetto e i limiti temporali e di risorse, si è stabilito di concentrare l’attenzione da un lato su interlocutori con una responsabilità diretta o strumentale sulle politiche (come i Ministeri e la Conferenza delle Regioni nonché enti e agenzie nazionali), e dall’altro su organizzazioni “ombrello”, che han-no per definizione compiti di rappresentanza di diverse categorie di portatori di interesse
127 Costa G et al.(a cura di), L'equità nella salute in Italia. Secondo rapporto sulle disuguaglianze sociali in sanità, edito
da Fondazione Smith Kline, presso Franco Angeli Editore, Milano, 2014.
128 SCaDU Servizio di Epidemiologia di riferimento regionale e Centro regionale di documentazione per la promozione
della salute DORS della ASL TO3 del Piemonte, che sono le strutture a cui la Regione Piemonte ha affidato il compito di coordinamento del gruppo di lavoro interregionale “Equità nella salute e nella sanità” della commissione Salute delle Regioni e che hanno curato l’elaborazione e la redazione del rapporto sull’equità nella salute
129 In particolare, nell’ambito del progetto triennale dell’INMP 2012-2014 l’ASL TO3 del Piemonte ha ricevuto i seguenti
incarichi coi rispettivi finanziamenti. Per il 2014: “Valorizzazione dei risultati del Libro bianco (Equità nella salute e nella sanità)” (103.000 Euro), “Elaborazione di adeguata documentazione scientifica sull’efficacia delle azioni di contrasto delle disuguaglianze di salute” (109.000 Euro). Per il 2016: “Elaborazione di adeguata documentazione scientifica sull’efficacia delle azioni di contrasto delle disuguaglianze di salute” (135.000 Euro).
130 La documentazione è disponibile sul sito www.disuguaglianzedisalute.it