HOLDING DEI TRASPORTI: “310 MILA EURO ALLA PROVINCIA DI PERUGIA COME ‘SOG-GETTO MAGGIORMENTE RAPPRESENTATI-VO’” - ZAFFINI (AN – PDL) CHIEDE CHIA-RIMENTI URGENTI ALLA GIUNTA REGIONA-LE
Franco Zaffini, capogruppo di An – Pdl a Palazzo Cesaroni, chiede chiarimenti alla Giunta sul fi-nanziamento di 310 mila euro che sarebbe stato accordato alla Provincia di Perugia quale sogget-to maggiormente rappresentativo nella nuova holding dei trasporti. Secondo Zaffini si tratta di una elargizione ingiustificata ed di una “forzatura amministrativa in quanto non viene richiesta né una documentazione delle spese sostenute dalla Provincia né un preventivo di quelle da sostene-re”.
Perugia, 13 febbraio 2009 - “Un impegno straor-dinario per la costituzione della holding regionale dei trasporti vale alla Provincia di Perugia un fi-nanziamento regionale forfettario da 310 mila euro. Viene da chiedersi quali e quante preziose energie l’ente abbia profuso rispetto agli altri soggetti coinvolti nel riassetto societario del tra-sporto pubblico locale”. Il capogruppo regionale di Alleanza nazionale – Pdl, Franco Zaffini, ha presentato una interrogazione alla Giunta in cui chiede spiegazioni circa “una determinazione di Palazzo Donini, datata 22 dicembre 2008, che ha destinato il cospicuo finanziamento alla Provin-cia, nonostante la Regione si fosse già dotata, nel 2006, di apposito tavolo tecnico, composto da rappresentanti di Regione, Provincia di Peru-gia, Provincia di Terni e Comuni di PeruPeru-gia, Terni e Spoleto, coadiuvato da due consulenti esterni retribuiti per le questioni legali e di diritto socie-tario della nuova holding”. “Oggi – afferma Zaffi-ni- la Regione ci fa sapere che siccome la Provin-cia di Perugia sarà il ‘soggetto maggiormente rappresentativo nella holding’ le vengono affidati ben 310 mila euro per spese non meglio definite.
Questo ‘finanziamento-strenna’ - continua il ca-pogruppo di An-Pdl - oltre che criticabile sotto il profilo dell’etica politica, perché si sa che certi
‘gettoni’ si corrispondono giusto a Natale e a Fer-ragosto, è l’evidente risultato di una forzatura amministrativa in quanto non viene richiesta né una documentazione delle spese sostenute dalla Provincia, né un preventivo di quelle da sostene-re, insomma, una sorta di finanziamento 'a buon peso', per un compito che la Provincia di Perugia è chiamata a svolgere alla stessa stregua di quella di Terni e degli altri Comuni coinvolti e per cui esiste già un soggetto competente nominato nel 2006”. “Nella costituzione di una holding – prosegue Zaffini - i costi da sostenere sono quelli legati agli aspetti legali che la Regione già so-stiene pagando le profumate parcelle dei consu-lenti esterni, per questo non mi spiego quali altre spese abbia dovuto o debba affrontare la Provin-cia di Perugia. Ma questo pare che neanche la Regione lo sappia, né tanto meno che le interes-si, visto che non ha neanche chiesto un
giustifi-cativo dei costi. Mi sembra quindi legittimo – conclude il consigliere regionale - chiedere una rendicontazione dettagliata dei 310 mila euro magnanimamente elargiti alla Provincia, a fronte di un trasporto pubblico locale in crisi che vede la Spoletina trasporti in pole position con un buco da 5 milioni di euro”.
“LE ISTITUZIONI INTERVENGANO PER PROMUOVERE LA SICUREZZA STRADALE” - NOTA DI GIROLAMINI (SDI)
Il capogruppo socialista in Consiglio regionale, Ada Girolamini, richiama l'attenzione delle istitu-zioni sul problema degli incidenti stradali. Secon-do il consigliere regionale l’Italia e l’Umbria non possono continuare ad essere un esempio nega-tivo in questo settore, ed è necessario che anche i parlamentari portino avanti nelle sedi opportu-ne tutte le iniziative utili.
Perugia, 17 febbraio 2009 - “La richiesta di mag-giore sicurezza sulle strade è strettamente con-nessa all’esigenza di mobilità che, in Italia, come in tutti i Paesi economicamente avanzati, è au-mentata considerevolmente”. Lo afferma il capo-gruppo socialista in Consiglio regionale Ada Giro-lamini, sottolineando che “nonostante nel perio-do 2000-2007 gli incidenti siano diminuiti del 7,2 per cento, i morti del 19,7 per cento e i feriti del 7,5 per cento, ogni giorno in Italia si verificano in media 652 incidenti stradali, che provocano la morte di 16 persone e il ferimento di altre 912, con un costo sociale ed umano elevatissimo”. Il consigliere regionale dello Sdi-Uniti nell’Ulivo au-spica che le istituzioni intervengano per arginare il fenomeno degli incidenti stradali intensificando le azioni di educazione, prevenzione e contrasto.
“Nel complesso, nell’anno 2006 – spiega morti. Il costo diretto o indiretto, è stato stimato a 160 miliardi di euro, che corrispondono al 2 per cento del Pil dell'Unione europea. Per questo mo-tivo la Commissione Europea nel programma d'azione per la sicurezza stradale 2003-2010 ha previsto una serie di misure quali il rafforzamen-to dei controlli stradali, l'ampio ricorso a nuove tecnologie per la sicurezza, il miglioramento delle infrastrutture stradali e azioni intese a migliorare il comportamento degli utenti. L'obiettivo finale è quello di ridurre di almeno il 50% il tasso dei de-cessi entro il 2010. L’Italia – continua - sarà uno dei Paesi che non rispetterà l’indicazione dell’Unione europea, parametro entro il quale rientreranno Germania, Inghilterra, Spagna, Por-togallo, Francia e Olanda, dove si sono imple-mentate misure reali di contrasto al fenomeno, sul fronte dei controlli e a garanzia del rispetto delle regole: in Italia solo il 4 per cento dei pa-tentati è stato sottoposto all’alcool-test, rispetto al 64 per cento dei Paesi più severi e al 29 per
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cento della media europea; in Francia si effet-tuano 8 milioni di controlli l’anno, in Germania 5, in Spagna 4 milioni e nel Regno Unito 1 milione.
In Italia nel 2007 ci sono stati solo 800mila con-trolli e 47mila multe per guida in stato di ebbrez-za”. Ada Girolamini ricorda che nella regione Umbria “nell’anno 2007, sono stati rilevati 3.581 incidenti stradali, che hanno causato il decesso di 92 persone, mentre altre 5076 hanno subito le-sioni di diversa gravità. Tale trend nazionale tro-va riscontro anche in Umbria che, nonostante un leggero calo dei decessi, si conferma una realtà con un alto numero di infortuni stradali, tempo-ranei e permanenti, spesso collegati all’uso di droghe e abuso di alcool. Nella nostra regione – aggiunge - il dato costituisce la prova che, anche in termini di costi sociali legati all’assistenza e al-la riabilitazione, ci troviamo di fronte ad una e-mergenza che non ha trovato soluzione. E’ del tutto evidente il limite delle politiche di preven-zione ed educapreven-zione finora messe più o meno in atto”. Il consigliere regionale socialista lancia in-fine alcune “proposte contro il fatalismo: dare piena attuazione all’articolo 10 (Sicurezza stra-dale) del 'Patto per Perugia Sicura' siglato nel marzo 2008, in virtù del quale i firmatari si im-pegnavano a intensificare i servizi coordinati di controllo sulla viabilità nelle aree di maggior ri-schio e consentire alle Forze di Polizia lo svolgi-mento di un più capillare ed efficace controllo del territorio, come già stabilito in precedenti accordi assunti in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Migliorare le condizioni delle reti viarie per avere strade più sicure. Ri-chiamare le famiglie ad un maggior senso di re-sponsabilità e disciplina nei confronti dei propri figli. Rafforzare l’educazione nelle scuole, fuori dalle discoteche e dai luoghi di ritrovo, attraver-so campagne volte a promuovere il rispetto per la propria vita e per l’altro. Promuovere campa-gne con immagini 'realistiche' sulla morte e sugli infortuni temporanei e permanenti. Per almeno due anni dal conseguimento della patente, con-sentire la guida solo di auto a bassa cilindrata.
Ridurre ulteriormente gli orari della vendita di al-colici e modificare gradualmente le abitudini di divertimento anticipando le chiusure dei locali at-traverso accordi nazionali. Valorizzare il lavoro svolto dall’Aci a livello nazionale e locale, con un suo maggiore coinvolgimento nelle politiche di prevenzione e sensibilizzazione”.
“CON LA HOLDING REGIONALE C’È IL RI-SCHIO CONCRETO DI UN RIDIMENSIONA-MENTO DELLA FCU” – LIGNANI MARCHESA-NI (CDL PER L’UMBRIA): “LA REGIONE SCOPRA LE CARTE E RENDA PUBBLICO IL REGOLAMENTO”
Secondo il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Cdl per l’Umbria) con la nuova holding regionale dei trasporti esiste un concreto rischio che sia ridimensionata la Ferrovia centrale umbra, “l’unica azienda a reale vocazione regio-nale, con un ruolo strategico nei collegamenti
dell’Alta Valle del Tevere”. Secondo il consigliere del Pdl è necessario che la Regione Umbria “ren-da edotto tutto il Consiglio regionale su un Rego-lamento che – afferma – sembra essere quello che prevede due aziende provinciali in un’unica holding, con la Fcu confinata nell’azienda perugi-na al solo scopo di contribuire a saperugi-nare le critici-tà, anche finanziarie, della Spoletina, dell’Apm e ovviamente della Minimetrò spa, ammesso che entri nel soggetto unico”.
Perugia, 19 febbraio 2009 – “Il sindaco di Um-bertide è consapevole del rischio di ridimensio-namento della Ferrovia centrale umbra, alla luce della composizione della holding regionale dei trasporti, ma è incapace, per evidenti motivazio-ni politiche, di denunciare apertamente una si-tuazione che rischia di penalizzare l’unica azien-da a reale vocazione regionale e che ha un ruolo strategico nei collegamenti dell’Alta Valle del Te-vere”. Lo afferma il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Cdl per l’Umbria), che de-finisce la Fcu “un’azienda sostanzialmente sana che, negli ultimi tempi, pur con criticità non an-cora risolte, sta cercando di rendere più competi-tivi i propri servizi e di ampliare la propria rete chilometrica”. “Già l’accordo commerciale dell’anno scorso sul biglietto unico regionale – continua l’esponente del Pdl - ha manifestato la volontà di privilegiare altri vettori a discapito proprio della Fcu, ed il silenzio assordante di questi giorni rende i sospetti in tal senso terri-bilmente fondati. L’indirizzo sembra ormai essere quello di due aziende provinciali in un’unica holding regionale: un fatto che – secondo Lignani - di per sé penalizza la Fcu, unico vettore a voca-zione regionale, confinandola nell’azienda peru-gina al solo scopo di contribuire a sanare le criti-cità, anche finanziarie, della Spoletina, dell’Apm e ovviamente della Minimetrò spa, ammesso che entri nel soggetto unico. Un Regolamento in tal senso – spiega il consigliere - è già stato redatto ed analizzato in sede di Giunta regionale e sinda-cati confederali, ma ovviamente è ancora celato all’analisi dei consiglieri regionali, dei sindacati autonomi e soprattutto degli utenti”. “Siamo pe-rò ragionevolmente sicuri – continua - che il sin-daco di Umbertide ne abbia almeno preso visio-ne. È proprio il caso di dirlo: ‘chi sa, parli’, e co-munque gli assessori Rometti e Mascio hanno il dovere di rendere edotto il Consiglio regionale su di un Regolamento che comunque prevedrà una quota della Regione intorno al 20 per cento sulla futura holding. È chiaro che in gioco non c’è solo una struttura societaria, ma soprattutto la possi-bilità di migliorare il servizio clienti della Fcu”.
“Se il gioco è quello sopra descritto – conclude Lignani Marchesani - il tratto Sansepolcro–Ponte San Giovanni rischia di rimanere una sorta di
‘ramo secco’ per utenti deboli, destinato progres-sivamente a sparire. Un progetto inaccettabile per tutta l’Alta Valle del Tevere, al quale i primi cittadini hanno il dovere di opporsi”.
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“LIVIANTONI MODIFICHI IL REGOLAMEN-TO ED EVITI IL CONTENZIOSO CON LE IM-PRESE” – NEVI, FRONDUTI E SEBASTIANI (FI-PDL) CHIEDONO L’AUDIZIONE IN COM-MISSIONE DELL’ASSESSORE REGIONALE
Perugia, 5 febbraio 2009 – “In relazione al ricor-so presentato dalle Asricor-sociazioni dei costruttori edili contro la Regione Umbria per evitare che venga attuato il regolamento regionale sull’edilizia, siamo costretti a dire, anche questa volta – affermano i consiglieri regionali Nevi, Fronduti e Sebastiani (FI-Pdl) – ‘noi l’avevamo detto’. Siamo stati anche sbeffeggiati dall’assessore Liviantoni – proseguono i consi-glieri forzisti - che in Commissione disse che l’opposizione faceva solo allarmismo e che aveva un accordo pieno con le categorie”. “Poiché così non è, annunciamo che chiederemo alla Seconda Commissione consiliare di convocare in audizione l’assessore, per sapere quali sono gli intendimen-ti della Giunta in merito. La nostra posizione – concludono - è semplice: modifichi il regolamen-to ed eviti il contenzioso con le imprese. Pensia-mo che questo sia il miniPensia-mo, in un Pensia-momento di crisi così drammatico”.
“LA REGIONE INDIVIDUI IMMEDIATAMEN-TE I SITI DOVE LE IMPRESE POSSONO SCA-RICARE IL MATERIALE DI SCAVO” - NEVI (FI – PDL) ANNUNCIA UNA INTERROGA-ZIONE
Perugia, 25 febbraio 2009 - “Presenterò una in-terrogazione urgente alla Giunta regionale per sapere come intende rispondere e in quali tempi al grido di allarme delle associazioni dell’edilizia per ciò che attiene alla mancanza di siti idonei per lo smaltimento di materiale da scavo”. Lo annuncia il consigliere regionale Raffaele Nevi (Forza Itali a – Pdl), sottolineando che “la folle legge nazionale, guarda caso prodotta da Peco-raro Scanio, impone alle imprese di smaltire il materiale in siti appositi che però non esistono e quindi si rischiano sanzioni pesantissime oltre a costi insopportabili per trasportare il materiale anche a 30 - 40 chilometri dal cantiere. La Re-gione – osserva Nevi - dovrebbe convocare im-mediatamente i Comuni e obbligarli ad individua-re immediatamente i siti dove le impindividua-rese posso-no scaricare il materiale senza costi insopportabi-li anche al fine di evitare abusi”.