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Urtica dioica L Famiglia Urticaceae

Nel documento Piante selvatiche commestibili (pagine 52-54)

Etimologia

da ùrere, bruciare, e tactus, il tatto, ovvero pianta bruciante al tocco; dioica dal greco di, due, e oikos, casa (due case) per il fatto che questa specie ha fiori maschili e fiori femminili separati, su piante diverse.

Nomi dialettali o vernacoli

BG: ortìga, urtìga BS: urtìga, ortìga CR: urtìga

Descrizione: pianta erbacea perenne, gene-

ralmente dioica, fornita di rizoma stolonifero, strisciante, giallo, con fusti erbacei eretti, striati, alti 30-120 cm, tetragoni, ispidi; foglie grandi

(fig. B), opposte e disposte a croce, ovato-oblunghe, acuminate, un po’ cordate alla base, den- tate, con lembo lungo 1-2 volte il picciolo, stipolate, fornite di peli urticanti (Fig. A). Fiori piccoli, giallo-verdastri, riuniti in glomeruli raggruppati in spighe ramose, all’ascella delle foglie superiori; fioritura da maggio a novembre. I frutti sono piccoli acheni ovali con un ciuffo di peli all’apice. Una specie affine, l’ortica minore (foglia: fig. C) o ortica ardente (Urtica urens), assai meno fre- quente, è pure diffusa nella nostra Bassa presso gli abitati fra i vecchi muri e i calcinacci, attorno alle stalle, lungo i fossati. Ha foglie più piccole con picciolo più breve della lamina, è annuale, monoica e si riconosce anche al tatto per avere una maggior forza urticante (ne sanno qualcosa le persone che si dedicano alla raccolta delle chiocciole e dei funghi chiodini e che rovistano a mani nude le prode, le sponde dei fossi, i bordi delle strade campestri!).

Distribuzione e habitat: comunissima in tutte le nostre regioni, dal piano fino a 1800 (ra-

ram.2300 m), nei prati vecchi, terreni abbandonati, cumuli di rifiuti, boscaglie, rive (nitròfila), luoghi frequentati dall’uomo e dagli animali. Indicatrice di azoto e di umidità.

per un paio di minuti. Si serve ben calda con crostino o cubetti di pane tostato.

Tagliatelle alle ortiche

Sbollentare in acqua salata mezzo chilo di punte giovani o foglie tenere di ortiche smi- nuzzate; scolarle conservando l’acqua di cot- tura, metterle in una pentola antiaderente con un quarto di panna e far cuocere a fiamma bassa per una decina di minuti. Nell’acqua di cottura conservata far cuocere al dente 4 etti di tagliatelle. Scolarle e condirle con mezzo etto di burro a pezzettini mescolando bene. Ver- sarvi la salsa di ortiche, un pizzico di pepe e portare in tavola con parmigiano per condire. Frittata alle ortiche

Ingredienti: 200 g. di ortiche giovani, 5 uova, 50 g. di salciccia o di soppressa, origano, olio

extravergine d’oliva, sale q.b.. Sbollentate le ortiche in acqua salata, quindi strizzatele, sminuzza- tele e unitele alle uova sbattute assieme ad un pizzico di sale, alla salciccia o soppressa sbricio- lata e a un po’ di origano. Cuocete la frittata in una padella unta d’olio.

Salsa di ortiche per bolliti

Ingredienti: 200 g di ortiche tenere, ½ spicchio d’aglio, 60 ml di vino bianco secco, 2 cucchiai di farina, 2 cucchiai d’olio extravergine di olive, noce moscata, sale e pepe q.b. Pulite con cura le ortiche e frullatele con l’aglio e un goccio d’olio. In una padella mettete l’olio e aggiungete il frullato di ortica lasciando poi appassire. Aggiungete quindi la farina e mescolate con cura per amalgamare, poi sfumate con il vino e aromatizzate con la noce moscata. Questa salsa vi servirà per ricoprire le fette di polpa di manzo bollito tagliato sottile e servito caldo.

Impieghi: per gli impieghi erboristici si usano l’intera parte aerea o talvolta i rizomi estirpati

in autunno (per farne decotti con l’aceto da usare esternamente per combattere l’alopecia e la forfora). Sono stati isolati numerosi principi attivi quali: carotene, vitamine A, B2, K, sali di fosforo, zolfo, magnesio e potassio, carbonato acido di ammonio, acido formico, gallico, acetico, ascorbico, glicolico, pantotenico, acetilcolina, leucina, alanina, asparagina, istamina, glucochini- na, clorofilla, lectina (nei rizomi), tannino, che conferiscono proprietà, diuretiche, depurative, antireumatiche, antiemorragiche, ipoglicemizzanti. L’ortica è anche un’ottima verdura: le foglie, del tutto innocue dopo una breve sbollentatura e poi strizzate, servono per preparare risotti, minestre, frittate, tortelli, torte salate, ripieni, ecc. In campagna si triturava e si aggiungeva al pastone delle galline per migliorare la produzione e il colore delle uova, nel foraggio per au- mentare la produzione di grasso nel latte e colorare di un bel giallo il burro. Prima di portare i cavalli sul mercato si nutrivano con il fieno di ortica per rendere lucido e forte il pelo. Dalla macerazione dei suoi fusti si può ricavare una resistente fibra tessile e l’industria usa la pianta intera per estrarne clorofilla. E’ usata anche in tintoria per la seta e per la lana.

Note e curiosita’: se osserviamo da vicino una pianta di ortica vediamo che essa è ricoperta

da peli rigidi e trasparenti. Questi, osservati al microscopio, appaiono con la forma di ampolle a collo allungato. La parte basale, più grossa, calcarizzata e dura, funziona da serbatoio di acido formico e qualche tossina albuminoide. La parte superiore, invece, è silicizzata e fragile, pronta a rompersi al minimo urto con una linea di frattura obliqua, che ne facilita la penetrazione sotto la cute e iniettando il liquido spinto dalle cellule basali determinando, come ben descrive un vec- chio testo, <”un dolore bruciante, a cui tien dietro una gonfiezza bianca nella parte offesa, che cangiansi più tardi in rossa”>. Ma vi sono specie assai più temibili in questo genere di piante: l’Urtica urentissima dell’isola di Giava e l’Urtica ferox della Nuova Zelanda provocano reazioni violentissime e convulsioni per i dolori tremendi che sensibilizzano la parte interessata per mesi.

Ricette:

Minestra di ortiche

Mettere su fuoco basso in un tegame coperto tre o quattro manciate di punte e foglie tenere di ortica ben lavate e ancora bagnate. Dopo un quarto d’ora scolatele, lasciatele raffreddare e passatele nel frullatore in modo da ottenere una specie di purea. Sciogliete 30 g. di burro in una padella e amalgamatelo con 30 g. di farina bianca aggiungendo sale e pepe. Togliere dal fuoco, aggiungere un terzo di litro di latte intero mescolando bene il tutto e rimettete a fuoco lento girando continuamente per 5 minuti. Aggiungere la purea di ortiche, sempre mescolando,

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Ranunculus ficaria L. (Ficaria verna)

Nel documento Piante selvatiche commestibili (pagine 52-54)