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TENSIONE CONTINUA

6. Diagnostica mediante le scariche parziali

7.3 PROCEDURA PER L’USO DEL SISTEMA DIGITALE IN BANDA ULTRA LARGA TECHIMP PD BASE 2

7.3.5 USO DELL’UNITA’ D’ACQUISIZIONE

Dopo aver effettuato tutti gli step precedenti è necessario acquisire gruppi di segnali e per fare ciò basterà cliccare su Acquire and Save avendo preventivamente compilato e segnalato quale sia il circuito di misura usato, il nome e la cartella dei file, ecc.. , usando la finestra Acquisition Setting.

Acquisiti dunque gruppi di segnali e salvati nell’apposita directory pre definita, per poter effettuare un’elaborazione degli stessi è necessario convertire i file salvati dal formato *.pd2 al formato *.pdbw o *. pdb , che fa capo al secondo software PD Processing® , il quale ha come unico scopo quello di elaborare i segnali per capire a quale famiglia appartengono e fornire ove possibile una probabile classificazione degli stessi.

7.4 USO DEL SOFTWARE PD PROCESSING

®

Dopo aver convertito con il software d’acquisizione iniziale PDBase 2 i propri files in quelli PDProcessing, aprendo il medesimo programma è possibile da subito selezionare la cartella e quindi i files che si vogliono analizzare. Selezionando il file da analizzare e confermato, il PDProcessing provvederà a visualizzarne il contenuto in tre sezioni:

 acquisition pattern & processing controls  pulse section

 acquisition parameters.

Nella prima sezione Acquisition Pattern & Processing Controls vengono messi in evidenza due diagrammi, uno PDPattern in cui vengono posizionati gli impulsi di corrente di scarica parziale in base alla fase che essi hanno se confrontati con una sinusoide fittizia disegnata sullo sfondo del diagramma; l’altro diagramma Classified Input Map visualizza ugualmente gli impulsi di scarica parziale come punti, stavolta però classificandoli in base alla teoria del tempo-frequenza. Le altre due sezioni sono di immediata conoscenza e quindi non ce ne curiamo.

Andiamo dunque nella sezione Acquisition Pattern & Processing Controls, in basso a sinistra troviamo due pulsanti:

 Run Classification

Prima di tutto dobbiamo cliccare sul primo pulsante e ci apparirà una finestra con tre opzioni da scegliere:

 Fuzzy  Manual  Map Zoom.

Sono tre metodi di classificazione degli impulsi di corrente di scarica parziale. Il primo metodo di classificazione usa degli algoritmi in logica fuzzy e in automatico suddivide il pattern tempo-frequenza in classi. Il secondo metodo prevede che l’operatore abbia sensibilità della teoria tempo-frequenza e che quindi riesca ad addestrare il software sulla suddivisione in classi degli impulsi acquisiti. Il terzo metodo è semplicemente il secondo con un opzione di zoom.

Scegliendo dunque il secondo metodo che prevede appunto come già accennato una certa sensibilità nel classificare gli impulsi in base alla loro frequenza e al tempo di scarica, la schermata che ci appare prevede che con l’ausilio del mouse andiamo a selezionare le varie aree alle quali pensiamo siano associati impulsi di natura simile. Per ogni area selezionata ( sempre che osservando ne vediamo più d’una ) dobbiamo salvarle una dopo l’altra altrimenti potremmo analizzarne soltanto una e questo lo si fa selezionando appunto tale area e cliccando poi su select e ok.

Fatto ciò possiamo cliccando ok tornare sulla schermata principale iniziale e abbiamo due opzioni:

 possiamo cliccando su entire acquisition analizzare tutta l’acquisizione senza le singole aree selezionate;

 possiamo cliccando su single classes analizzare le singole classi.

Dopo di ché sarà necessario in ogni caso tornare in basso a sinistra e cliccare sul pulsante Processing and Identification, in questo modo attiviamo il riconoscimento automatico della tipologia di scarica parziale.

In questa sezione verrà visualizzata appena vi si accede una schermata nella quale ci sono sei diagrammi, una colonna di parametri e una sezione OPZIONI.

La colonna centrale della schermata visualizza i parametri statistici degli impulsi di corrente di scarica parziale suddividendoli secondo le due polarità.

I diagrammi che vengono visualizzati verranno redatti appunto con l’ausilio di questi parametri e delle acquisizioni fatte precedentemente.

La parte interessante è la sezione OPZIONI nella quale sono visualizzati quattro pulsanti:

 identification  report

 view all parameters  manual filter.

La sottosezione “identification” cerca, in base alla teoria tempo-frequenza, di dare un primo livello di classificazione alle scariche parziali.

Questo primo livello “First Identification Level” è costruito in modo tale da poterci dire se gli impulsi di corrente di scarica parziale sono di cinque tipologie:

 Corona Discharges  Surface Discharges  Internal Discharges  Invalid Data

 Noise.

Esiste dunque un secondo livello “Second Identification Level” di identificazione della tipologia delle scariche parziali, nel quale esistono vari tipi di classificazione:

 Treeing Alert  ID Invalid – Noise  ID Likelihood

 PD from voltage source.

Questa sottosezione di seconda identificazione cerca di dirci, senza quantificare il fenomeno, da dove proviene il problema nel caso di dati acquisiti invalidi o presenza di rumore; inoltre essa ci mette in allerta tramite un indicatore in per unità sulla possibile presenza in percentuale di scariche parziali interne ad albero.

Viene pure specificato se gli impulsi di corrente di scarica parziale provengono dall’alimentazione.

La sottosezione “Identification” viene correlata infine con due sottosezioni nelle quali vengono riassunti in una i dati in ingresso , mentre nell’altra i risultati in uscita.

La sottosezione “Report” serve esclusivamente a generare un file Word nel quale vengono riassunti i dati di input ed output correlati da grafici e calcoli effettuati dal software, nonché i parametri rilevati e le relative identificazioni, sempre se ce ne sono. La sottosezione “View All Parameters” è retoricamente chiara e non serve dare delle delucidazioni, mentre un ultima sottosezione importante è “Manual Filter”.

Quest’ultima sottosezione è importante poiché consente tramite un filtro manuale di escludere parti del pattern in cui io ritengo ci siano impulsi di corrente di scarica parziale non validi o comunque che identifico come rumore. Lo sbaglio è quello di usare il filtro manuale per cercar di identificare la natura delle scariche parziali, escludendo o includendo più o meno parti del pattern stesso, infatti come abbiamo visto questo “Manual Filter”, deve servire unicamente ad escludere sezioni di pattern in cui si ritiene non ci siano segnali impulsivi interessanti allo scopo della discriminazione dei fenomeni impulsivi suddetti.

8. Misure di scariche parziali su trasformatori isolati in resina