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Valore sociale e commerciale dell’otokoyaku

L’otokoyaku, però, anche se svolge ruoli maschili, viene considerata una persona con fascino ma senza sesso (sexy but sexless). Questa definizione è molto importante nella descrizione della figura dell’otokoyaku perché è alla base del pensiero della compagnia teatrale Takarazuka e alla base delle volontà del fondatore Kobayashi Ichizō. Il suo obiettivo, infatti, non consisteva nella

45TAKAYAMA Hideo, "Gendai no shōjo no yume no katachi" (La forma dei sogni delle ragazze di oggi), 1984, Shisō no kagaku 52

(no. 9), cit., pag. 42.

46BRAU Lorie, The Women’s Theatre…, pag. 90.

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costituzione di attrici che interpretavano ruoli maschili al fine di conquistare, sessualmente parlando, le numerose fan che frequentavano gli spettacoli proposti dal Takarazuka Kageki Dan; i concetti alla base della compagnia teatrale erano formare giovani donne agli ideali dell’Impero giapponese (concentrati nel ryōsai kenbo) e, attraverso la figura dell’otokoyaku, mostrare degli uomini ideali che avrebbero fatto da modello di ispirazione per i giovani uomini. Il Takarazuka Kageki Dan resta però un teatro creato da un imprenditore e quindi legato agli affari economici; promulgando l’ideologia dello Stato giapponese, bisognava anche avere dei profitti da esso. Al fine di ricavare un introito, la figura dell’otokoyaku era incaricata di attrarre i clienti e quindi di affascinare gli uomini e le giovani donne senza però far scaturire nei fan un desiderio sessuale. Inoltre, per accentuare questa asessualità e, allo stesso tempo, promuovere il ryōsai kenbo, le giovani ragazze della compagnia teatrale dovevano rimanere nubili e dovevano astenersi da pratiche eterosessuali rimanendo inesperte nel campo delle relazioni al fine di non far scaturire, all’interno dei fan, dei sentimenti “pericolosi” ed “anomali”.

“From the beginning, the Revue management has sought to limit the female fans' infatuation to the ideal man performed by an otokoyaku”.48

Inoltre, si pensava che una donna sposata, allo stesso tempo, non avrebbe convinto nel ruolo di otokoyaku e non avrebbe attratto un gran numero di spettatori.49 Questa frase va molto in

contrasto con le idee con cui fu creato il Takarazuka Kageki Dan e fa fuoriuscire l’aspetto commerciale presente all’interno della compagnia. Il matrimonio, per le attrici di ruoli maschili o anche femminili (in generale Takarajennu), veniva visto come un punto di non ritorno. Una volta che la persona decidesse di contrarre un matrimonio, doveva abbandonare la compagnia e quindi non poteva più esibirsi. Quindi, da un lato, in linea con i pensieri di Kobayashi Ichizō, dopo vent’anni circa di carriera, l’attrice era esortata a lasciare il teatro e a trovare un marito con cui svolgere i propri doveri sociali e morali promossi dall’Impero giapponese; dall’altro lato, vi era il valore commerciale dell’otokoyaku. Un’attrice di ruoli maschili che si fosse sposata e poi avesse continuato ad esibirsi non avrebbe giovato molto, economicamente parlando, al profitto della compagnia non possedendo più quello charme, fascino androgino che un tempo possedeva. Ovviamente, se quell’attrice non si fosse sposata o non avesse scelto un altro tipo di carriera, come il cinema, sarebbe potuta rimanere all’interno della compagnia come insegnante delle nuove generazioni di otokoyaku e musumeyaku. Le attrici che, quindi, riuscivano ad incorporare dentro di sé sia il genere maschile sia il genere femminile senza essere vincolate da essi erano

48ROBERTSON Jennifer, The Politics of Androgyny…, cit., pag. 433.

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le candidate perfette per interpretare il ruolo maschile nelle esibizioni della compagnia teatrale Takarazuka.

“The otokoyaku, in short, is appreciated as an exemplary female who can successfully negotiate both genders, and their attendant roles, without being constrained by either”.50

Il ruolo femminile (musumeyaku), invece, sebbene importante negli spettacoli teatrali della compagnia, non viene visto allo stesso modo di quello maschile perché non consiste nella fonte primaria di profitto e di interesse da parte dei fan. Nei negozi in cui si vendono goods (oggettistica) riguardante le attrici, la maggior parte, se non quasi totalità della merce, raffigura le attrici di ruoli maschili; durante la promozione di uno spettacolo, inoltre, le locandine sono ideate per farlo risaltare, mettendolo in primo piano rispetto alla musumeyaku; nella vita quotidiana, salendo sulla metropolitana a Tōkyō le pubblicità del Takarazuka Kageki Dan presentano sempre la top star otokoyaku del momento (in questo caso, Yuzuka Rei 柚香光, appartenente allo hanagumi 花組).

Internazionalmente parlando, invece, la compagnia teatrale cambia il suo programma e l’otokoyaku, insieme alla musumeyaku, si esibiscono in spettacoli diversi rispetto ai soliti rappresentati in Giappone. Le troupes della compagnia teatrale Takarazuka hanno svolto, e continuano a svolgere tutt’ora, numerosi tours in tutto il mondo come Stati Uniti d’America, Francia, Germania, Polonia, Russia, Svezia, Canada, America del Sud, Asia e anche Italia. Il programma portato all’estero consiste solamente in spettacoli nel formato revue e non presenta le esibizioni di classici occidentali riadattati con elementi giapponesi romantici che hanno portato la compagnia teatrale al successo in madre patria; gli spettacoli più in voga in Giappone rimangono anche oggigiorno gli adattamenti di opere occidentali.51 Gli spettacoli del

Takarazuka Kageki Dan riscuotono molto successo anche all’estero grazie al loro “mondo dei sogni” che, grazie alla bravura e alla purezza delle attrici, pervade tutto il teatro. Lorie Brau descrive così l’opera Takarazuka Odorisanka 宝塚踊り参加 (“inno al Takarazuka nel ballo e nel canto”, Paean to Takarazuka in Song and Dance):

“Scores of dancers in colorful kimonos weave patterns on a huge stage, recalling the lavish spectacle of Busby Berkeley musicals. But when they glide off, the lights dim to reveal another mood, another century. A Heian period courtier in gorgeous robes

50ROBERTSON Jennifer, The Politics of Androgyny…, cit., pag. 433. 51BERLIN Zeke, The Takarazuka Touch…, pag. 46.

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postures to the strains of lush orchestral music that alternates with nō chant. Several set changes later, the tempo picks up as an ensemble of shamisen, three-stringed Japanese lutes, twangs a lively accompaniment for an Edo period festival scene done in kabuki style. The hero of the scene, a stylish man-about-town who flirts with two courtesans at once, is played by a woman”52

La sua descrizione rende l’idea di quanto le attrici del Takarazuka riescano ad incantare con la loro bravura e a creare un mondo che allontana le persone dalla realtà facendole entrare nel magico reame dei sogni. In questi tours possiamo carpire molto più abbondantemente il valore commerciale che soppianta il valore morale che Kobayashi Ichizō si era incaricato di promuovere; in queste esibizioni non vi è la concezione per cui le donne che guardano una musumeyaku recitare debbano imparare un comportamento ideale da lei; oppure, il ruolo dell’otokoyaku non è quello di formare i ragazzi che vedono lo spettacolo all’estero offrendo un uomo ideale da seguire ma semplicemente un intrattenimento per tutti. Studiando la figura delle attrici del Takarazuka e pensando all’Italia, si può considerare un paragone con le soubrettes degli anni Settanta. Ad esempio, nelle apparizioni televisive e canore, la cantante Raffaella Carrà utilizzava dei vestiti che ricordavano molto quelli indossati dagli otokoyaku della compagnia teatrale Takarazuka.

Per quanto riguarda il loro valore commerciale, la figura del Takarajennu è pagata in modo discreto e molte attrici del Takarazuka Kageki Dan fanno affidamento sui loro genitori per gran parte della loro carriera teatrale. Tuttavia, l’otokoyaku che attira più persone e, quindi, riesce a riempire i teatri riceve un buono stipendio. L’immagine della persona che si esibisce in ruoli maschili viene molto sponsorizzata attraverso le loro foto stampate su carte di credito telefoniche, souvenirs, cartoline e magazines in cui si parla delle particolarità delle top stars e molte altre curiosità relative alla compagnia teatrale Takarazuka.53