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Valutazione del rischio della catena alimentare

Nel documento Il Ministro della Salute (pagine 32-37)

8. PROMOZIONE DELLA SALUTE PUBBLICA VETERINARIA E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI

8.3. Valutazione del rischio della catena alimentare

Il processo di valutazione del rischio lungo la catena alimentare e dei mangimi è alla base della sicurezza degli alimenti, e coinvolge, in modo trasversale e con differenti ruoli, le istituzioni, i produttori, i consumatori ed il mondo scientifico.

La valutazione costituisce il presupposto per le successive attività di gestione del rischio, messe in atto a livello centrale e periferico, dalle istituzioni a ciò preposte.

Il Ministero della salute rappresenta l’Autorità nazionale che si interfaccia con l’autorità europea per la sicurezza alimentare (European Food Safety Authority - EFSA), ed ha il compito di coordinare l’attività di valutazione del rischio della catena alimentare nel nostro Paese. Il Ministero si avvale del Comitato nazionale della sicurezza alimentare – CNSA – (ai sensi del Decreto del Ministro della Salute 10 aprile 2014 e del Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 44) e del Focal Point italiano dell’EFSA, istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità.

Nel corso del triennio 2019-21, al fine di ottimizzare il sistema di valutazione del rischio della catena alimentare, verrà potenziata l’attività di collaborazione con EFSA per delineare il programma di lavoro di quest’ultima nei diversi settori della valutazione del rischio, attraverso lo scambio delle informazioni scientifiche, sviluppando le relative reti e la comunicazione del rischio attraverso:

• la regolare e qualificata partecipazione all’attività del Foro consultivo;

• un migliore raccordo e coordinamento degli scienziati italiani che fanno parte dei gruppi di lavoro e dei network, istituiti presso detta Autorità;

• il supporto alle istituzioni scientifiche italiane che collaborano con EFSA, ai sensi dell’articolo 36 del Regolamento del Parlamento e del Consiglio Europeo n. 178/2002, con lo scopo di aumentare la loro partecipazione a grant e procurement promossi dalla stessa Autorità europea;

• il coordinamento delle attività del Focal point italiano di EFSA, e la collaborazione per organizzare giornate volte alla promozione della cultura sulla valutazione del rischio nel settore alimentare e dei mangimi.

Per quanto riguarda l’attività nazionale di valutazione e comunicazione del rischio nel corso del triennio si prevede:

• l’incremento dell’attività di valutazione del rischio mediante una programmazione su base triennale, elaborata a seguito dell’analisi critica dei dati pubblicati nella relazione al PNI (Piano nazionale integrato dei controlli); • la promozione del coordinamento e della reciproca collaborazione tra le

diverse Istituzioni ed Enti di ricerca, in modo da garantire che l’attività di ciascuno sia incardinata in un Sistema nazionale ed abbia l’adeguata rilevanza;

• la realizzazione di attività di informazione e di comunicazione per informare i cittadini sulla natura, la gravità e l’entità di eventuali rischi legati ad alimenti e mangimi e sulle misure adottate per prevenire, contenere o eliminare tali rischi, oltre che a contrastare l’ampia ed incontrollata diffusione di false notizie.

9. POLITICHE PER LEFFICIENZA GESTIONALE.

Per quanto concerne le tematiche di gestione di competenza del Ministero della salute si rappresenta, in relazione alla funzione di vigilanza sugli enti afferenti al Ministero, fermo restando l’esigenza di riordino delle Agenzie nazionali e dell’Istituto superiore di sanità, quanto segue.

Sarà dato maggiore impulso alla funzione di vigilanza sugli enti, nelle sue diverse declinazioni. Detta attività consisterà nella funzione di supportare e rafforzare l’azione del Ministero, volta alla realizzazione di obiettivi quali, tra gli altri, l’efficientamento dell’attività svolta dagli enti del servizio sanitario nazionale (in particolare gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico- IRCCS) e dagli enti di ricerca (Istituto superiore di sanità e INAIL settore ricerca), oltre che dagli altri enti vigilati (Agenzia italiana farmaco, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionale, Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà , Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori).

Si proseguirà nel percorso di inserimento degli IRCCS di diritto pubblico nel sistema applicativo informatico PISA (nel quale sono riportati in modo uniforme gli schemi dei verbali che i Collegi sindacali sono tenuti a compilare).

Con riguardo agli enti di ricerca, si continuerà nell’assolvimento degli adempimenti previsti dal d.lgs. 25 novembre 2016 n. 218, in particolare per quanto concerne il monitoraggio dei piani assunzionali.

Proseguirà, inoltre, l’ordinaria attività di vigilanza sugli enti sopra richiamati, consistente, tra l’altro, nel controllo e approvazione delle deliberazioni con le quali vengono adottati i bilanci preventivi e consuntivi, nell’istruttoria relativa ad atti regolamentari degli stessi, di determinazione dei compensi degli organi e dei piani di attività, nell’analisi dei verbali redatti dai collegi sindacali e dagli Organismi indipendenti di valutazione, nonché nella corresponsione dei contributi previsti per il funzionamento degli stessi.

Con riferimento alla Croce Rossa Italiana (che, come noto, dal 1° gennaio 2018 è posta in liquidazione coatta amministrativa ai sensi del titolo V del regio decreto 16/03/1942, n. 267 , come previsto dall’art. 16 del decreto legge n. 148/2017 convertito dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172), il Ministero proseguirà nello svolgimento delle attività previste dalla legge fallimentare, segnalando in particolare che la disciplina contenuta nel suddetto regio decreto prevede che “l’autorità che vigila sulla liquidazione” si intende sostituita al tribunale fallimentare e al giudice delegato nella maggior parte degli atti di competenza di questi ultimi nella procedura fallimentare.

In ordine alla gestione degli indennizzi e risarcimento danni da emotrasfusioni di sangue infetto e vaccini obbligatori si lavorerà a una revisione della legge 210/1992 e della legge 229/2005 relativa agli indennizzi in quanto il modificarsi delle conoscenze scientifiche e gli orientamenti giurisprudenziali in materia di danni da emotrasfusioni infette e da vaccini obbligatori rende consigliabile una revisione generale della normativa del settore.

In particolare, appare urgente considerare l’attualità dei requisiti sulla cui base sono stati riconosciuti i benefici di legge. Infatti, la messa a disposizione da parte del Ministero a carico della fiscalità generale di nuovi farmaci curativi dell’epatite C, consentendo la guarigione dei soggetti, supera il presupposto della permanenza della menomazione che costituisce il requisito fondamentale del riconoscimento dell’indennizzo. Parimenti, l’evoluzione della farmacologia ha consentito anche la cura di patologie connesse alla vaccinazione.

Ulteriore motivo che rende necessaria tale revisione generale risiede anche nell’esigenza di uniformare tale tipo di indennizzo a quelli erogati dallo Stato e aventi presupposti di solidarietà sociale.

Rientra in tale ambito anche una definizione certa della quantificazione degli importi, finora oggetto di un notevole e gravoso contenzioso, conseguente ad alcune lacune della disciplina vigente.

Nel 2019 il Ministero della salute sarà impegnato nell’implementare una reale condivisione informativa dei dati relativi agli indennizzi nonché la riattivazione di incontri di coordinamento Stato – Regioni per una riprogettazione del sistema informativo gestionale interno di questo Ministero. Ciò accompagnato da una riprogettazione e razionalizzazione dei processi interni con eliminazione di tutto il cartaceo e sola gestione digitale. Ciò sarà possibile solo attraverso reperimento di risorse anche attraverso compensazione su capitoli già esistenti. Tale intervento è limitato nel tempo (2/3 anni) e ha costi sostenibili.

Infatti, con la delega delle funzioni statali in materia di indennizzo legge 210/92 alle Regioni, si è venuta a creare una parcellizzazione della gestione del medesimo indennizzo sul territorio nazionale che potrebbe essere prima mitigata e poi risolta attraverso la condivisione digitale delle informazioni.

L’obiettivo è di monitorare il fenomeno, omogeneizzare i criteri di riconoscimento e creare un corretto scambio informativo tra Ministero della Salute, della Difesa (Commissioni medico ospedaliere della sanità militare) e regioni si ritiene quindi fondamentale l’attivazione di corrette procedure di comunicazione anche attraverso la costituzione di una banca dati comune che consenta a tutti gli attori del processo di conoscere in tempo reale lo stato di tutti i procedimenti afferenti la materia.

Da ciò il Ministero potrebbe ricavare efficaci informazioni utili anche per la difesa in giudizio.

E’, altresì, auspicabile l’estensione della procedura dell’equa riparazione ex all’art. 27-bis, comma 1, del decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114.

Infatti, sulla base della positiva esperienza di deflazione del contenzioso in materia di risarcimento del danno anche per gli aspetti connessi al contenzioso sovrannazionale innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), si potrebbe ipotizzare una estensione di una analoga soluzione anche per i contenziosi instaurati dopo il 1/1/2008. Da ultimo è stato avviato nel corso del corrente anno un percorso volto a perseguire il miglioramento della conoscenza scientifica con l’ingresso dell’Ufficio Medico Legale nel sistema Bibliosan degli IRCCS, sistema che abbraccia circa l’80% della pubblicistica scientifica medica mondiale, in materia di complicanze conseguenti a vaccinazioni obbligatorie, a trasfusioni di sangue e somministrazione di emoderivati e di danni causati dall’assunzione di talidomide anche attraverso la realizzazione di una raccolta bibliografica aggiornata delle evidenze scientifiche (pubblicazioni, documenti, atti di convegni, report studi e ricerche bibliografiche internazionali). Ciò dovrebbe creare una base scientifica da condividere con le Commissioni medico ospedaliere (CMO).

Per quanto concerne le politiche di gestione e funzionamento del Ministero, nel corso del 2019 sarà assicurato il coordinamento ai fini del conseguimento degli obiettivi di spesa stabiliti in un apposito accordo con il Ministro dell'economia e delle finanze, secondo quanto previsto dall'articolo 22-bis comma 3 della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

contabili di natura finanziaria con quelle di natura economica e patrimoniale con l’obiettivo di un utilizzo più efficiente delle risorse assegnate all’Amministrazione.

Inoltre, la recente introduzione del cd. “bilancio di genere”, consentirà di valutare il diverso impatto della politica di bilancio sulle donne e sugli uomini, in termini di denaro, servizi, tempo e lavoro non retribuito.

Continueranno e saranno implementate le attività già avviate nell’ambito del controllo di gestione, ovvero verrà proposto un miglioramento degli attuali sistemi informativi, l’adozione di nuovi che possano consentire la produzione di report e una corretta, puntuale e massiva estrapolazione dei dati.

Saranno assicurate, altresì, le attività istituzionali di supporto all'attività del Comando Carabinieri per la tutela della salute, sempre nell'ottica di una maggiore efficacia e efficienza.

Si continuerà a garantire procedure tali da consentire la fluidità dei pagamenti ai fornitori, nel rispetto dei termini previsti dalla normativa vigente anche attraverso l’implementazione del processo di trattazione della fattura elettronica e di dematerializzazione del fascicolo contabile.

Si continuerà, inoltre, la valutazione e ottimizzazione dei consumi energetici delle sedi centrali del Ministero e dei Carabinieri per la Tutela della Salute.

Tenuto conto della concentrazione delle strutture dirigenziali (in particolare per gli uffici dislocati sul territorio) e della progressiva riduzione delle risorse umane, dovuta al completamento delle operazioni di riassorbimento del personale in soprannumero a seguito delle riduzioni di organico previste per legge sarà necessario, al fine di mantenere adeguati livelli di servizio per l’utenza, implementare, ulteriormente, modelli organizzativi e gestionali innovativi come il lavoro a progetto e trasversale tra più strutture generali. Inoltre saranno adottate le iniziative per la revisione e definizione dei fabbisogni di personale, mettendo in atto, compatibilmente con i budget assunzionali, procedure di mobilità, prioritariamente, rivolte al personale comandato.

In attuazione delle disposizioni di cui al d.lgs. 82/2005 “Codice dell'Amministrazione Digitale”, come modificato con il d.lgs. 179/2016, proseguirà l’estensione del Sistema di protocollo e gestione documentale alle sedi periferiche del Ministero.

Nel quadro degli interventi di miglioramento dell'organizzazione del lavoro, di valorizzazione delle risorse umane e al fine di favorire la conciliazione dei tempi di lavoro e di vita, ulteriore impulso e attenzione sarà dato all’esperienza del telelavoro già avviata nel corso degli anni precedenti e a forme di lavoro flessibile. Particolare attenzione sarà posta al benessere organizzativo pianificando azioni utili alla diffusione della cultura della parità e delle pari opportunità anche in collaborazione con il Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG Salute). Inoltre non saranno tralasciate le attività volte a garantire la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro.

L’amministrazione garantirà, come di consueto, specifiche attività formative e adotterà anche modalità di formazione e-learning per ridurre le spese di missione e garantire le medesime opportunità formative al personale in servizio presso gli uffici periferici. Sarà assicurato il coordinamento del ciclo della performance e del relativo processo di valutazione del personale, con particolare attenzione alle nuove linee guida in materia. In continuità con gli anni precedenti particolare attenzione sarà rivolta allo sviluppo della cultura della prevenzione della corruzione, della trasparenza e dell’integrità anche attraverso specifici corsi di formazione. A tal fine, sarà garantita la collaborazione con il

Responsabile della prevenzione della corruzione e con il Responsabile della trasparenza, proseguendo nelle azioni attuative delle disposizioni previste nel vigente Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPC 2018 – 2020).

Sarà assicurato, infine, il necessario coordinamento per l’attuazione in particolare delle disposizioni in materia di trasparenza contenute nel d.lgs. 33/ 2013, per quel che concerne il registro degli accessi (documentale, civico semplice e generalizzato), oggetto di monitoraggio da parte della Funzione Pubblica, che, seppure già istituito e pubblicato nella sezione Amministrazione trasparente del sito istituzionale, va realizzato attraverso l’implementazione del sistema di gestione documentale DOCSPA ai sensi delle Linee Guida Autorità Nazionale Anticorruzione di cui alla deliberazione n. 1309 del 28 dicembre 2016 e della circolare del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione n. 2 del 2017.

Infine, nel corso dell’anno 2019, all’esito della mappatura generalizzata dei processi di competenza del Ministero, realizzata nel 2016, e della valutazione del livello di rischio di corruzione dei processi afferenti a tutte le aree di attività assegnate al Dicastero medesimo, saranno determinate le misure idonee a neutralizzare gli specifici rischi afferenti non solo alle cinque aree già considerate a rischio nell’originario PTPCT, ma anche alle ulteriori sette aree risultate a più elevato rischio a seguito della ponderazione dello stesso.

Nel documento Il Ministro della Salute (pagine 32-37)

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