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Due campioni di miele di castagno etneo sono stati testati su 38 ceppi (8) per verificarne l’eventuale attività antimicrobica, in accordo con la letteratura riferita all’attività di altri mieli noti italiani e seguendo le linee guida internazionali del Clinical Laboratory Standards Institute (CLSI) (9, 10). L’attività antimicrobica dei campioni è stata valutata partendo da una soluzione madre, la stock-solution pari all’80% (v/v) in acqua.

Tabella 3. Attività antimicrobica valutata in Minima Concentrazione Inibente (MIC), del miele di castagno siciliano su isolati clinici o standard di riferimento (ATCC)

Microrganismo Campione testato MIC (% v/v)

Acinetobacter baumannii Isolato clinico 5,0

Enterococcus faecalis ATCC 29211 10,0

Escherichia coli ATCC 25922 10,0

Escherichia coli Isolato clinico 20,0

Pseudomonas aeruginosa ATCC 27853 10,0

Pseudomonas aeruginosa Isolato clinico 20,0

Proteus mirabilis Isolato clinico 2,50

Staphylococcus spp.

S. epidermidis ATCC 14990 2,50

S. capitis Isolato clinico 5,0

S. chromogenes Isolato clinico 2,50

S. cohnii Isolato clinico 10,0

S. haemolyticus 1 Isolato clinico 2,50

S. haemolyticus 2 Isolato clinico 2,50

S. haemolyticus 3 Isolato clinico 2,50

S. haemolyticus 4 Isolato clinico 0,75

S. haemolyticus 5 Isolato clinico 1,25

S. haemolyticus 6 Isolato clinico 1,25

S. haemolyticus 7 Isolato clinico 2,50

S. hominis 1 Isolato clinico 2,50

S. hominis 2 Isolato clinico 2,50

S. hominis 3 Isolato clinico 2,50

S. saprophyticus Isolato clinico 10,0

S. xylosus Isolato clinico 5,0

Streptococcus spp.

S. agalactiae ATCC 13813 10,0

S. pyogenes ATCC 19615 1,25

S. parasanguinis ATCC 15912 10,0

S. gordoni ATCC 10558 10,0

S. mutans ATCC 25175 20,0

S. sanguinis ATCC 10556 20,0

S. anginosus ATCC 12395 20,0

S. mitis ATCC 49456 20,0

S. salivarius ATCC 7073 20,0

S. oralis ATCC 35037 20,0

Candida spp.

C. albicans ATCC 10231 5,0

C. albicans Isolato clinico 10,0

C. albicans Isolato clinico 5,0

C. albicans Isolato clinico 20,0

C. albicans Isolato clinico 20,0

L’attività antimicrobica e le proprietà conservanti del miele sono da tempo conosciute, in particolare, quelle del miele di acacia, di manuka, di millefiori, mentre poco o nulla si conosce sul miele di castagno, e in particolare di quello etneo. Poiché la composizione del miele è fortemente influenzata dall’ambiente in cui esso viene prodotto si è voluta studiare l’attività antimicrobica di questa particolare produzione siciliana. A tal fine è stato utilizzato miele prodotto da due diverse aziende di Zafferana Etnea (CT). L’attività antimicrobica è stata studiata nei confronti di 5 ceppi fungini (Candida albicans), e 33 ceppi batterici: Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, Klebsiella pneumoniae, Acinetobacter baumannii, Enterococcus faecalis, Proteus mirabilis, due stafilococchi coagulasi positivi (Staphylococcus aureus), 16 stafilococchi coagulasi negativi (S. epidermidis, S. chromogenes, S. haemolyticus, S. hominis, S.

saprophyticus, S. xylosus, S. cohnii), 10 streptococchi (Streptococcus agalactiae, S. pyogenes, S.

mutans, S. sanguinis, S. anginosus, S. mitis, S. gordonii, S. salivarius, S. parasanguinis, S. oralis) (Tabella 3).

Per ciò che concerne l’attività antimicotica, le MIC sui ceppi di Candida albicans hanno mostrato valori maggiori o uguali al 5,0% (v/v).

Conclusioni

Per le già citate caratteristiche e come confermato da ricerche autorevoli, per le proprietà antibatteriche, nutraceutiche, anti-tussive e protettive dell’apparato gastroenterico, alcuni tipi di miele si prestano a far parte di alcune formulazioni già presenti in commercio quali cerotti, pomate, sciroppi, lassativi e nutraceutici, genericamente indicati come med-honey.

Per le prospettive future, sarebbe opportuno concentrarsi sulle proprietà curative nelle ferite e nelle ulcere cutanee. Si è visto infatti che nella guarigione delle ferite si ha un contributo nella riduzione delle interleuchine IL-1, IL-2, IL-12 e del TNF-alfa, un’azione che porta alla riduzione dell’edema, all’aumento della formazione di collagene, a una riduzione delle cicatrici cheloidee, a una positiva influenza nella dermatite allergica e nell’anafilassi (11). Le proprietà cicatrizzanti del miele sono ben consolidate ed è stato suggerito che, tra i suoi costituenti farmaco-attivi, l’acido chinurenico (KA) eserciti un’azione antinocicettiva sui tessuti danneggiati antagonizzando il recettore dell’N-metil-D-aspartato (o recettore NMDA) livello dei recettori dell’Acido γ-amminobutirrico (GABA) periferici (12, 13). Il miele quindi potrebbe essere considerato come componente di rimedi topici nell’ambito delle ferite chirurgiche (11). Una attività tipica del miele di castagno pare sia rappresentata dall’inibizione delle N-Acil-omoserine-lattoni in alcuni ceppi batterici, attraverso la modulazione del cosiddetto quorum sensing (QS) implicato nella formazione di biofilm batterico (14). Il miele avrebbe anche delle ottime potenzialità nell’integrazione con le terapie chemioterapiche perché eserciterebbe una inibizione della carcinogenesi e della crescita tumorale in modelli animali (13). Esistono quindi delle prove sufficienti che raccomandano l’uso del miele nella gestione di condizioni patologiche, ma sono necessari ovviamente ulteriori studi per valutare e confermare i vari aspetti terapeutici del miele, probabilmente dovuti alle sue proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie, apoptotiche e antiossidanti (2).

Bibliografia

1. Comunità Europea. Direttiva 2001/110/CE del Consiglio dell’Unione Europea del 20 dicembre 2001 concernente il miele. Gazzetta Ufficiale Unione Europea L 10 del 12/1/2002. pag. 47. Disponibile all’indirizzo: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:02001L0110-20140623&from=EN; ultima consultazione 01/07/2021.

2. Samarghandian S, Farkhondeh T, Samini F. Honey and Health: A review of recent clinical research.

Pharmacognosy Res. 2017;9(2):121-7.

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5. Viuda-Martos M, Ruiz-Navajas Y, Fernández-López J, Pérez-Alvarez JA Functional properties of honey, propolis, and royal jelly. J Food Sci 2008;73(9):R117-24.

6. Gao B, Zhu S. An insect defensin-derived beta-hairpin peptide with enhanced antibacterial activity.

ACS Chem Biol 2014;9(2):405-13.

7. Fidaleo M, Zuorro A, Lavecchia R. Antimicrobial activity of some italian honeys against pathogenic bacteria. Chem Eng Transs 2011;24:1015-20.

8. Lissandrello E. Attività antibatterica e antimicotica del miele di castagno etneo. In: 41° Congresso Società Italiana di Microbiologia; Riccione, 2013. Disponibile all’indirizzo:

https://www.researchgate.net/publication/284550408_Attivita_antibatterica_e_antimicotica_del_miel e_di_castagno_etneo; ultima consultazione 01/07/2021.

9. CLSI M100 S29 Performance standards for antimicrobial susceptibility testing. Wayne, PA: Clinical and Laboratory Standards Institute; 2019.

10. CLSI M60 Performance standards for antifungal susceptibility testing of yeasts. Wayne, PA: Clinical and Laboratory Standards Institute; 2017.

11. Krajewski A, Garg M, Chandawarkar RY. Topical herbal remedies: research opportunities for plastic surgeons. J Plast Reconstr Aesthet Surg 2010;63(6):896-905.

12. Beretta G, Artali R, Caneva E, Orlandini S, Centini M, Facino RM. Quinoline alkaloids in honey:

further analytical (HPLC-DAD-ESI-MS, multidimensional diffusion-ordered NMR spectroscopy), theoretical and chemometric studies. J Pharm Biomed Anal 2009;50(3):432-9.

13. Uthurry CA, Hevia D, Gomez-Cordoves C. Role of honey polyphenols in health. Journal of ApiProduct and ApiMedical Science 2011;3(4):141-59.

14. Truchado P, Gil-Izquierdo A, Tomas-Barberan F, Allende A. Inhibition by chestnut honey of N-Acyl-L-homoserine lactones and biofilm formation in Erwinia carotovora, Yersinia enterocolitica, and Aeromonas hydrophila. J Agric Food Chem 2009;57(23):11186-93.

FUNZIONE NATURALE, MODIFICAZIONI STRUTTURALI