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VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVA ALLE MANSIONI SVOLTE DA LAVORATRICI GESTANTI, PUERPERE O IN PERIODO DI ALLATTAMENTO

Lavoratrici Madri Premessa

VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVA ALLE MANSIONI SVOLTE DA LAVORATRICI GESTANTI, PUERPERE O IN PERIODO DI ALLATTAMENTO

Per le lavoratrici che hanno comunicato il loro stato in gravidanza, puerperio o allattamento (di cui all’art. 6, D. Lgs.

151/01) sono poste in atto le misure di tutela previste sulla base della valutazione dei rischi connessi alla mansione e all’attività.

ISTITUTO COMPRENSIVO UMBERTIDE MONTONE

PIETRALUNGA Umbertide PG

Documenti di Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori

(D.Lgs. 81 del 09/04/08 e successive modifiche ed integrazioni)

Data 1^ emissione: 08-11-2008 Data Revisione: 28.10.2017 N. Revisione: 09

Sez: 0 Doc: 0 Pagine: 54 di 82

Agenti fisici

Gli agenti fisici rappresentano un fattore di rischio perché possono comportare lesioni del feto e/o rischiano di provocare il distacco della placenta. I rischi indicati sono da riferire, anche se con modalità ed intensità diverse, sia al corpo docente che a collaboratrici ed impiegate.

SI NO

Fatica psicofisica e orario di lavoro X

O

Insegnanti. Nella pratica di insegnamento dover lavorare con classi numerose, soprattutto con alunni molto piccoli o problematici, può avere ripercussioni sulla salute delle donne che si trovano negli stati sopra indicati. In tal caso deve essere disposto lo spostamento ad altra mansione o contenuto di lavoro. R = P x D = 1x 2 = 2

Insegnati di sostegno. Per loro la fatica fisica può essere lieve solo nel caso della cura di soggetti non particolarmente problematici, ma più spesso la fatica può essere notevole se i loro assistiti sono portatori di handicap gravi (…e devono essere movimentati e sollevati - vedi oltre per quest’aspetto). R = P x D = (1÷3)x 3 = 3÷9

Collaboratrici scolastiche. In questo caso è l’attività fisica a costituire il rischio maggiore. In base all’attività svolta si deve valutare l’adeguamento delle mansioni e attività alla durata dei turni. È necessario che ci sia la possibilità di sedersi più spesso e di effettuare pause più lunghe o frequenti. R

= P x D = 1x 2 = 2

Impiegate. In base all’attività svolta e allo stato di salute si deve valutare un eventuale adeguamento dell’orario di lavoro. R = P x D = 1x 2 = 2

Carichi posturali scorretti e prolungati nel tempo (postazione eretta) X O

La donna deve evitare di tenere la posizione eretta per più di metà dell’orario di lavoro.

Insegnati. È meglio evitare di tenere la posizione eretta per lungo tempo. Inoltre, nella scuola dell’infanzia le lavoratrici spesso possono anche assumere posizioni particolarmente scomode ed affaticanti, soprattutto per portarsi a livello dell’alunno, che potrebbe per esempio trovarsi seduto al tavolino o su un materasso. R = P x D = (1÷2)x 3 = 3÷6 (R = 1 x 3 = 3 per la scuola primaria e secondaria di primo grado)

Collaboratrici scolastiche. Limitare il più possibile la permanenza in piedi ed è anche necessario ridurre le mansioni che prevedono affaticamento (come le pulizie di fatica). R = P x D = (1÷3)x 3 = 3÷9

Impiegate. Bisogna tenere posture corrette ed evitare di tenere posizioni fisse e protratte nel tempo: anche se sedute è bene variare spesso la posizione, per evitare l’insorgere di disturbi dorso lombari. R = P x D = (1÷2)x 3 = 1÷6

Posizioni di lavoro e movimenti problematici (torsioni, movimenti ripetuti),

spostamenti, sia all’interno sia all’esterno del luogo di lavoro X

Colpi (dovuti sia ad urti contro mobili, pareti o suppellettili, ma soprattutto dovuti al contatto con gli alunni, accidentalmente nella loro attività)

X

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(D.Lgs. 81 del 09/04/08 e successive modifiche ed integrazioni)

Data 1^ emissione: 08-11-2008

Insegnati / Collaboratrici scolastiche. Sono soprattutto le lavoratrici della Scuola dell’Infanzia ad essere esposte a rischi dovuti a colpi (sia derivanti da urti contro mobili, pareti o suppellettili, sia dovuti al contatto accidentale con gli alunni). La scuola ha stimato la frequenza di questi urti in un intervallo che va da un colpo a settimana a più colpi nella stessa giornata; la violenza dei colpi può anche essere notevole in quanto si è alla presenza di alunni il cui peso può, a volte, superare i 30 Kg. R = P x D = (1÷4)x 4 = 4÷16 (più alto per la scuola dell’infanzia)

Insegnanti di sostegno. Nell’assistenza di disabili psicofisici l’insegnante può incontrare tale rischio: la valutazione di questo è in funzione del tipo di handicap del bambino (da valutare singolarmente). R = P x D = (1÷4)x 4

= 4÷16

Movimentazione manuale di carichi pesanti (in riferimento al sollevamento di bambini o oggetti pesanti) che comportano rischi, soprattutto dorso lombari

X peso): la frequenza è molto variabile (anche parecchie volte al giorno) e il peso sollevato va da un minimo di 12÷14 kg ad un massimo che può arrivare a superare i 30 kg in alcuni di cinque anni alla fine dell’anno scolastico (si tenga presente che il limite massimo per la donna “non incinta” è già di 20 kg!). Per una donna in gravidanza si giudica pericolosa la movimentazione non occasionale di carichi superiori a 5 kg!

Insegnanti / Insegnanti di sostegno. Spesso il sollevamento dell’alunno comporta anche l’assunzione di posture scorrette, in quanto lo stesso può trovarsi, inizialmente, disteso a terra e può reagire movendosi scompostamente.

Anche nella Scuola Primaria è possibile che la docente o la collaboratrice scolastica siano chiamate, occasionalmente, a sollevare i bambini. Infine in presenza di alunni con handicap, la necessità di movimentazione può essere costante. R = P x D = (2÷4)x 4 = 8÷16 (più alto per la scuola dell’infanzia e per gli insegnanti di sostegno)

Collaboratrici scolastiche È necessaria una riduzione del carico di lavoro, evitando il sollevamento dei bambini e di carichi pesanti; R = P x D = (1÷3)x 4 = 4÷12

In ogni caso, in gravidanza (o in allattamento) il sollevamento e la movimentazione di carichi non devono essere effettuati e sarà richiesto l’intervento di un altro collega od operatore.

Vibrazioni meccaniche o movimenti (per rischio di aborto spontaneo) X

Rumore X

Radiazioni ionizzanti X

Radiazioni non ionizzanti X

Sollecitazioni termiche X

Lavoro solitario X

Utilizzo professionale di mezzi di trasporto X

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(D.Lgs. 81 del 09/04/08 e successive modifiche ed integrazioni)

Data 1^ emissione: 08-11-2008

Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 ai sensi dell’art. 75, D.Lgs 626/94 X

Toxoplasma X

* È un rischio solo in assenza di copertura vaccinale

** È un rischio solo se la lavoratrice non ha copertura immunitaria O

Il rischio indotto da tali agenti non è legato, ovviamente, ad una loro manipolazione in un ciclo produttivo, ma è legato alla presenza di numerosi bambini, i più esposti nella popolazione a contrarre e diffondere malattie esentematiche ed a trasmetterle anche agli adulti, con particolare rischio per le lavoratrici donne in gravidanza, presenti soprattutto nelle scuole dell’infanzia.

Gli agenti biologici rappresentano un fattore di rischio quando tali agenti o le terapie, che si rendono necessarie per combatterne gli effetti, mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro. Le donne in gravidanza sono invitate a valutare con il loro ginecologo, in base anche alla loro “storia clinica”, la necessità o meno di essere messa in maternità anticipata, per ridurre il rischio d’esposizione a tali agenti.

Insegnanti / collaboratrici scolastiche. Nella scuola dell’infanzia o primaria tali figure sono particolarmente esposte. R = P x D = (1÷4)x 4 = 4÷16 (più alto per la scuola dell’infanzia)

Con riferimento al virus della rosolia, non è considerato un fattore di rischio qualora sussista la prova che la lavoratrice è sufficientemente protetta contro tale agente dal suo stato di immunizzazione (vaccinazione o aver avuto la malattia).

Con rif. al CMV: é un virus diffusissimo del gruppo degli Herpesvirus. È molto diffuso anche tra i bambini (soprattutto tra 0 3 anni )ed un bambino infetto elimina il virus per parecchi mesi sia con la saliva che con le urine; …perciò, la trasmissione da bambino ad adulto può avvenire con relativa facilità, in tutte quelle occasioni in cui si verificano contatti stretti e prolungati con secrezioni infette (asili nido, scuole materne o in famiglia). In gravidanza, l'infezione da CMV può essere trasmessa al feto e può dare luogo a diversi esiti: raramente porta alla morte fetale; in circa il 10 % dei casi porta alla nascita di un neonato con infezione congenita con segni o sintomi evidenti di malattia, di varia gravità; per il restante 90% dei casi, alla nascita di un neonato con infezione congenita asintomatica.1

 Con rif. al virus della varicella: é un rischio per le prime 20 settimane di gravidanza, solo se la lavoratrice non ha la copertura immunitaria

Le donne in gravidanza sono invitate a valutare con il loro ginecologo e il medico curante, in base anche alla loro “storia clinica”, la necessità o meno di essere messa in maternità anticipata, per ridurre il rischio d’esposizione a tali agenti (si raccomanda)

1

Tratto da un documento del Servizio di Virologia dell'IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia vedi anche Allegato 3

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Data 1^ emissione: 08-11-2008

Sostanze etichettate R46 X

Sostanze etichettate R47 X

Agenti chimici che figurano nell’allegato VIII, D.Lgs. 626/94 X

Mercurio e suoi derivati X

Medicamenti antimicotici X

Monossido di carbonio X

Agenti chimici pericolosi di comprovato assorbimento cutaneo X

Piombo e suoi derivati, nella misura in cui questi agenti possono essere assorbiti

Gli agenti chimici rappresentano un fattore di rischio in relazione al “come” e al “quando” sia noto che mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro. La donna deve essere allontanata dalla mansione, quando in questa c’è l’impiego di sostanze chimiche che comportano la sorveglianza sanitaria dei lavoratori. Quando il rischio è solo moderato (come nella scuola) è comunque consigliabile evitare alle donne in attesa l’uso di sostanze chimiche che possono dare loro fastidio (per es. provocare le nausee)

Collaboratrici scolastiche. Anche se tra i prodotti impiegati per le pulizie effettuate non sono presenti sostanze con le caratteristiche sopra elencate, si sconsiglia alle collaboratrici in attesa l’uso di tutti i prodotti chimici etichettati, affidando loro mansioni alternative. Meglio sarebbe anche evitare la realizzazione di quantità di fotocopie e ciclostili. R = P x D = (1÷3)x 3 = 3÷9

Processi

SI NO

Processi industriali che figurano nell’allegato VIII, D.Lgs. 626/94 X

Condizioni di lavoro particolari

SI NO

Lavori su postazione elevata (scale) X

Lavori sotterranei X

OSSERVAZIONI La donna in gravidanza deve evitare di lavorare su scale (per esempio, nell’esecuzione di pulizie), per ridurre il rischio caduta che può provocare aborto.

Collaboratrici scolastiche: per effettuare l’attività di pulizia possono dover usare le scale portatili. In gravidanza è fatto loro divieto dell’uso di scale portatili. R = P x D = (1÷4)x 4 = 4÷16

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(D.Lgs. 81 del 09/04/08 e successive modifiche ed integrazioni)

Data 1^ emissione: 08-11-2008 Data Revisione: 28.10.2017 N. Revisione: 09

Sez: 0 Doc: 0 Pagine: 58 di 82

RIASSUNTO DELLE SITUAZIONI CHE, NELLA SCUOLA, PORTANO ALL’ASTENSIONE ANTICIPATA DAL