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Valutazione della stabilità metabolica di NBDHEX e suoi analoghi

3. NBDHEX E IL SUO ANALOGO STRUTTURALE MC3181

3.2 MATERIALI E METODI

3.2.2 Valutazione della stabilità metabolica di NBDHEX e suoi analoghi

Incubazione di NBDHEX e suoi analoghi con glutatione (GSH)

Al fine di valutarne la reattività spontanea nei confronti del GSH, NBDHEX

MC3181, MC2753, MC4351 sono stati incubati (concentrazione finale, 10 µM),

in un mezzo a pH 7,4 o 6,5 (volume finale, 0,2 mL) contenente 0,1 M KH

2

PO

4

e 1

mM GSH. Le reazioni sono state avviate mediante l’aggiunta di GSH alla miscela

dei rimanenti componenti del mezzo preincubata per 3 min (25°C o 37°C),

condotte a 25°C o 37°C per diversi tempi, ed infine arrestate mediante l’aggiunta

di 10 µL di acido perclorico (HClO

4

) 20% (p/v) e 100 µL di CH

3

CN mantenuto in

ghiaccio. Campioni “tempo 0” sono stati preparati aggiungendo tutti i componenti

della miscela di reazione (volume finale: 0,2 mL) a provette mantenute in ghiaccio

e contenenti 0,1 mL di CH

3

CN e 10 µL HClO

4

20% (p/v).

I campioni sono stati quindi centrifugati a 20.000g per 10 min a 4°C al fine di

allontanare il precipitato di perclorato di potassio. Aliquote dei surnatanti così

ottenuti sono state trasferite in fialette da autocampionatore e successivamente

analizzate mediante cromatografia liquida ad elevate prestazioni (High

Performance Liquid Chromatography, HPLC) con rivelazione UV-visibile a 433

nm (vedi “Analisi HPLC”), o, grazie alla stretta collaborazione del Dott. Daniele

Dalzoppo (Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università di Padova) mediante

cromatografia liquida (Liquid Cromatography, LC) accoppiata a rivelatore

spettrofotometrico a serie di diodi (Diode Array Detector, DAD) e spettrometria

di massa tandem (Tandem Mass Spectrometry, MS/MS; vedi “Analisi

LC-DAD-MS/MS”).

Incubazione di NBDHEX e di MC3181 con citosol epatico umano, di ratto e di

topo, in presenza di GSH

Nell’intento di valutare il possibile contributo di GST citosoliche alla

coniugazione di NBDHEX e MC3181 con GSH, ciascuno dei due derivati

dell’NBD è stato incubato alla concentrazione finale 10 μM in un mezzo di

reazione (volume finale: 0.2 mL) contenente 0,1 M KH

2

PO

4

(pH 7,4 o 6,5), 1 mM

43

GSH, e 0,5 mg/mL di citosol epatico umano, di ratto o di topo. Le reazioni sono

state avviate mediante l’aggiunta del GSH alle miscele degli altri componenti del

mezzo di reazione (precedentemente incubate per 3 min a 37°C o 25°C), condotte

a 37°C o 25°C, e infine arrestate dopo intervalli di tempo prestabiliti mediante

l’aggiunta di 10 µL di HClO

4

20% (p/v) con 100 µL di CH

3

CN mantenuto in

ghiaccio. Campioni “tempo 0” sono stati preparati aggiungendo tutti i componenti

tipici della miscela di reazione (volume finale: 0,2 mL) a provette mantenute in

ghiaccio e contenenti 10 µL di HClO

4

20% (p/v) e 100 µL di CH

3

CN. I campioni

così ottenuti sono stati agitati tramite agitatore a vortice, posti in ghiaccio e

centrifugati a 20.000g, per 10 min a 4°C, per allontanare le proteine denaturate.

Aliquote dei surnatanti sono state quindi trasferite in fialette da autocampionatore

e successivamente analizzate mediante HPLC con rivelazione UV-visibile (vedi

“Analisi HPLC”).

Incubazione di GS-NBD con omogeneizzato di rene di ratto

Al fine di ottenere informazioni preliminari circa la possibile

biotrasformazione, il prodotto di coniugazione dell’NBDHEX e dell’MC3181 con

GSH (GS-NBD) è stato incubato alla concentrazione finale di 50 μM, in un mezzo

di reazione (volume finale: 0,2 mL) contenente 0,15 M KCl, 0,05 M KH

2

PO

4

(pH

7.4) e lo 0,5% (v/v) di omogeneizzato di rene di ratto [Gunnarsdottir e Elfarra,

1999]. Le reazioni sono state avviate mediante l’aggiunta del GS-NBD alle

miscele degli altri componenti del mezzo di reazione (precedentemente incubate

per 3 min a 37°C), condotte a 37°C, e infine arrestate a intervalli di tempo

prestabiliti mediante l’aggiunta di 15 μL di TCA 50% (p/v) mantenuto in

ghiaccio. Campioni “0 min” sono stati preparati aggiungendo tutti i componenti

della miscela di reazione (volume finale: 0,2 mL) a provette mantenute in

ghiaccio, contenenti 15 μL di TCA 50% (p/v). I campioni ottenuti sono stati

quindi agitati tramite agitatore a vortice, centrifugati a 20.000g per 10 min a 4°C,

per allontanare le proteine denaturate. Aliquote dei surnatanti così ottenuti sono

state trasferite in fialette da autocampionatore e analizzate mediante HPLC con

rivelazione UV-visibile (vedi “Analisi HPLC”).

44

Successivamente, nell’intento di ottenere maggiori informazioni sulla natura dei

metaboliti prodotti, i medesimi campioni sperimentali sono stati analizzati con

LC-DAD-MS/MS (vedi “Analisi LC-DAD-MS/MS”).

Incubazione di GS-NBD con microsomi epatici umani e di ratto maschio

Il GS-NBD (concentrazione finale: 50 μM) è stato incubato in una miscela di

reazione (volume finale: 0.2 mL) contenente 0,05 M KH

2

PO

4

, 0,15 M KCl (pH

7.4) e 0,5 mg proteina/mL di microsomi epatici umani (pool da individui di

entrambi i sessi) o di ratto maschio. Le reazioni sono state condotte a 37°C e

arrestate dopo intervalli di tempo prestabiliti mediante l’aggiunta di 15 µL TCA

50% (p/v). I campioni così ottenuti sono stati agitati tramite agitatore a vortice,

posti in ghiaccio e centrifugati a 20.000g, per 10 min a 4°C, per allontanare le

proteine denaturate. Aliquote dei surnatanti sono state quindi trasferite in fialette

da autocampionatore e successivamente analizzate mediante HPLC con

rivelazioni UV-visibile (vedi “Analisi HPLC”).

Incubazione di MC2753 e MC4351 con microsomi epatici umani

Nell’intento di valutare il possibile coinvolgimento di enzimi microsomiali

epatici non dipendenti da NADPH nella biotrasformazione di MC2753 e

MC4351, ciascun composto è stato incubato, alla concentrazione finale 10 µM, in

un mezzo (volume finale, 0,2 mL) contenente microsomi epatici umani (0,05 mg

di proteina/mL; HLMs) e 0,1 M KH

2

PO

4

(pH 7,4). Le singole reazioni sono state

avviate mediante l’aggiunta dei microsomi epatici agli altri componenti del mezzo

(preincubati per 3 min in a 37°C), condotte a 37°C per diversi tempi (0, 1, 2, 5, e

10 min per MC2753; 0, 10, 15, 20, e 30 min per MC4351), e infine arrestate

mediante l’aggiunta di 0,1 mL di CH

3

CN freddo (0°C). I campioni “tempo 0”

sono stati preparati aggiungendo tutti i componenti della miscela di reazione a

provette mantenute in ghiaccio e contenenti 0,1 mL di CH

3

CN. Incubazioni di

controllo sono state condotte in assenza di microsomi (“buffer”). I campioni così

ottenuti sono stati posti in agitazione con l’ausilio di un agitatore a vortice e

centrifugati a 20.000g per 10 min a 4°C. Aliquote dei surnatanti sono state quindi

trasferite in fialette da autocampionatore e successivamente analizzate mediante

HPLC-DAD. Il possibile coinvolgimento di esterasi nel metabolismo

microsomiale epatico di MC2753 è stato studiato incubando il composto, alla

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concentrazione finale 10 µM, con microsomi epatici umani (0,05 mg di

proteina/mL) in 0,1 M KH

2

PO

4

(pH 7,4), sia in presenza sia in assenza

dell’inibitore di carbossilesterasi benzil (concentrazione finale, 50 µM); il volume

finale del mezzo di incubazione era pari a 0,2 mL. Le singole reazioni sono state

avviate mediante l’aggiunta dei microsomi epatici ai rimanenti componenti del

mezzo di incubazione (preincubati per 3 min in a 37°C), condotte a 37°C, e infine

arrestate dopo 10 min mediante l’aggiunta di 0,1 mL di CH

3

CN freddo (0°C). I

campioni sono stati quindi centrifugati a 20.000g per 10 min a 4°C. Aliquote dei

surnatanti così ottenuti sono state trasferite in fialette da autocampionatore e

analizzate mediante HPLC-DAD.

Incubazione di NBDHEX e MC3181 con citosol di fegato umano, di ratto e di

topo, in presenza di PAPS

NBDHEX e MC3181 (concentrazione finale 10 µM) sono stati incubati in un

mezzo di reazione (volume finale: 0,2 mL) contenente 0,05 M Tris (pH 7.4), 0,2

mg/mL di citosol di fegato umano (pool da individui di entrambi i sessi), di ratto o

di topo. Le reazioni sono state avviate mediante l’aggiunta del cofattore PAPS (50

µM) agli altri componenti del mezzo di reazione (precedentemente incubati per 3

min a 37°C), condotte per 60 min a 37°C e, infine, arrestate aggiungendo 0,1 mL

di CH

3

CN mantenuto in ghiaccio. Campioni “tempo 0” sono stati preparati

aggiungendo tutti i componenti della miscela di reazione a provette mantenute in

ghiaccio e contenenti 0,1 mL di CH

3

CN. Reazioni di controllo sono state

condotte, inoltre, in assenza del cofattore PAPS. I campioni così ottenuti sono

stati centrifugati a 20.000g per 10 min a 4°C, per allontanare le proteine

denaturate. Aliquote dei surnatanti sono state quindi trasferite in fialette da

autocampionatore e successivamente analizzate mediante HPLC con rivelazione

UV-visibile (vedi “Analisi HPLC”) o mediante LC-DAD-MS/MS (grazie alla

stretta collaborazione del Dott. Daniele Dalzoppo).

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