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• Ad avviso della Sezione è necessario innanzi tutto sottolineare l’ingente stanziamento di risorse finanziarie che si registra nei bilanci regionali della Sardegna nel corso degli anni con il dichiarato obiettivo di ridurre i tempi nelle liste d’attesa in sanità, attraverso il miglioramento delle infrastrutture e delle applicazioni operativo-gestionali (circa 49 milioni di euro per il PRGLA 2010-2012).

939.387

7.810 30.575

371.510

50.405

479.087 Visite specialistiche e approfondimenti diagnostici complessivamente

eseguiti

Complessivamente eseguite (939.387) Urgenti (7.810)

Brevi (30.575) Programmabili (371.510)

Differibili (50.405) Non Valorizzate (479.087) *

In ultimo per il 2019 dallo Stato sono state trasferite alla Regione risorse per 4,210 milioni di euro per il potenziamento delle tecnologie informatiche, mentre con la legge di regionale di stabilità 201919 (L.R. n. 48/2018 art. 8) sono state finanziate risorse a favore del personale delle Aziende sanitarie da destinare in maniera prioritaria quale incentivo per lo smaltimento delle liste d’attesa per la riprogrammazione delle agende di prenotazione e la riduzione dei tempi d’attesa (v. cit.

art. 8 comma 31 L.R. n. 48/2018; D.G.R. n. 46/47 del 22/11/2019), ammontanti a circa 22 milioni di euro. Si devono, ulteriormente, considerare i finanziamenti statali specificamente destinati dalla recente normativa alle Regioni, in concomitanza con l’emergenza Covid, previa predisposizione di piani operativi per il recupero delle liste d’attesa ( D.L. n. 104 del 2021 art.

29 “disposizioni urgenti in materia di liste d’attesa”).

Sul piano operativo, pertanto, la Sezione raccomanda alla Regione di dare corso agli “obiettivi strategici” contenuti nel Programma presentato al Ministero della salute nel corso del 2019 e a quelli del PRGLA appena adottato, nonché alla conseguente attuazione dei Protocolli Operativi stipulati con le Aziende( già rivolti all’abbattimento delle liste d’attesa attraverso gli incentivi retributivi in favore di ciascuna Azienda per il potenziamento delle prestazioni aggiuntive ), in raccordo con le citate normative statali e con il PNGLA: ciò a garanzia della certezza di conseguire le tranches di finanziamento statale (strettamente dipendenti dalle positive verifiche presso l’Osservatorio Nazionale sulle Liste di Attesa del Ministero della salute).

• Nel corso della presente istruttoria la Regione si è limitata a descrivere e citare le numerose iniziative assunte e i provvedimenti adottati20 nel corso degli anni considerati, diretti al governo e alla gestione delle liste d’attesa. La Regione non ha, invece, fornito indicazioni in ordine alla ricaduta di tali misure sulla effettiva riduzione/abbattimento dei tempi d’attesa negli esercizi considerati (ovvero assegnati all’utente al momento della prenotazione per godere della prestazione sanitaria), pur potendosi desumere che la Regione disponga di una

19 A tale ultimo proposito, relativamente ai fondi stanziati con la legge regionale di stabilità 2019, la questione di legittimità costituzionale dell’art. 8 comma 31 della legge regionale n. 48/2018 è stata dichiarata infondata (Corte cost. n. 11 del 29 gennaio 2021).

20 In Relazione v. recepimento intese raggiunte in ambito nazionale, delibere di indirizzo e linee guida, stanziamenti ed erogazioni di fondi per implementare e ammodernare le infrastrutture tecnologiche legate ai sistemi di prenotazione elettronica, infrastrutturazione CUP telefonico, disciplina ALPI, iniziative di formazione dei medici/specialisti prescrittori, ricetta dematerializzata ecc…

consistente banca dati per effetto dell’asserito uso delle agende informatizzate e della centralizzazione di queste ultime presso il CED regionale, risalente negli anni.

Da parte del competente Assessorato non è stato prodotto all’esame della Sezione un complessivo quadro di riferimento, organico ed aggiornato, necessariamente organizzato per volumi di prenotazioni, classe di priorità, volumi di prestazioni erogate, anche distinte tra quelle intestate alle Aziende e quelle proprie delle strutture private accreditate, se del caso corredato dalla rappresentazione delle difficoltà che si frappongono ( fuori dall’emergenza Covid) all’allineamento delle procedure in atto con quelle stabilite nei Piani nazionali e regionali da tempo introdotti. Più specificamente non è stato trasmesso alcun monitoraggio contenente le rilevazioni dei tempi di attesa, secondo la classe di priorità e i previsti tempi massimi da rispettare, atto ad evidenziare l’andamento nel corso degli anni considerati della gestione in argomento, in linea con gli obiettivi del Piano nazionale (PNGLA) e del Piano regionale (PRGLA).

Ai fini conoscitivi della presente indagine di controllo i report di fonte Cup Web, resi disponibili, risultano del tutto insufficienti, sia sul piano quantitativo (parziali rispetto alla realtà operativa delle Aziende), sia perchè detti report riguardano solo monitoraggi ex ante e non anche ex post. Analogamente, con riguardo ai “ flussi informativi…,”citati nelle ultime risposte dell’Assessorato regionale, deve precisarsi che, allo stato degli atti, non sono accessibili o resi noti.

Conclusivamente la Sezione fa presente che, ai fini della presente attività di controllo, la carenza delle acquisizioni istruttorie ha determinato notevoli difficoltà nella ricomposizione di un organico quadro di riferimento, in quanto sarebbe stato opportuno predisporre un agevole strumento conoscitivo di semplificazione del quadro gestionale in esame, di cui deve essere assicurata la trasparenza e la pubblica fruibilità.

• Nel merito delle risultanze, ad avviso della Sezione, la quantificazione regionale dei volumi di erogazioni per il 2019 – posta a fondamento dei Protocolli Operativi sottoscritti con le Aziende – potrebbe essere vantaggiosamente raccordata con i volumi di prestazioni come dichiarati dalle Aziende nella presente sede di rilevazione istruttoria (analiticamente riferiti nel capitolo VII), in quanto si possono agevolmente riscontrare significative discordanze

(quanto meno confrontando le modalità di rilevazione e di trattamento dei dati seguiti da ciascuna Azienda).

La Sezione ravvisa, infatti, nelle operazioni di auto-rilevazione cui le Aziende hanno dato luogo, un oggettivo contributo di chiarezza e di certezza, che dovrebbe incontrare una adeguata utilizzazione da parte della Regione nell’ambito delle procedure che si dovranno necessariamente impostare, nella prospettiva di assicurare il rispetto delle linee guida recate dal PNGLA e dello stesso PRGLA.

• In ordine alle presenti risultanze, non sono pervenute considerazioni o valutazioni da parte della Regione in aderenza al principio di confronto e collaborazione propri del controllo sulla gestione, contrariamente alle Aziende, le quali hanno proposto precisazioni e richieste di rettifiche (in particolare la rimodulazione della casistica di drop out da limitarsi alle rinunce tacite).

• Passando agli esiti della rilevazione condotta in istruttoria presso le Aziende del SSR (rivolta a verificare i tempi assegnati al paziente al momento della prenotazione rispetto ai tempi massimi contemplati per le diverse classi di priorità, e al riscontro della effettività di erogazione dell’offerta di servizi sanitari), si devono confermare le disomogeneità di procedure nella rilevazione e nel trattamento dei dati, tra le diverse Aziende, ascrivibile all’assenza in concreto di una coordinata regia regionale delle attività/gestioni in argomento, ravvisabile- come già segnalato- anche nella divergenza dei volumi di prestazioni/erogazioni come quantificate per il 2019 in sede di Protocolli Operativi ( n. 986.694 , v. precedente tabella C) e nel presente monitoraggio (n. 939.387 che comprendono anche quelle assunte dalle strutture private accreditate, v. precedente tabella H e grafico M).

• La Sezione fa presente che non sono pervenute notizie in corso di istruttoria nel merito dei lavori del tavolo regionale composto dai diversi Soggetti del sistema, tenuto al periodico coordinamento e alla verifica dell’efficace applicazione delle misure stabilite, in sintesi tenuto alla stretta osservazione dell’andamento dei tempi di attesa (ovvero del tasso di rispetto delle prescrizioni contenute nel PNGLA e nel PRGLA) in ciascuna realtà aziendale o accreditata/convenzionata.

Con specifico riguardo, infine, alla gestione delle agende informatizzate e rispetto alla conduzione dei servizi di prenotazione e dei centralini telefonici da parte delle strutture aziendali, è risultato che gli operatori addetti agli uffici di sportello e ai centralini di Call center dipendono da ditte esterne, in forza di contratti di somministrazione di servizi o di prestazioni occasionali. Si riferiscono numerosi casi di esposti da parte degli utenti che lamentano inefficienze dei servizi in questione. Pertanto va assicurata la massima vigilanza sulla corretta esecuzione dei contratti in questione, esercitando i dovuti controlli e verificando l’adeguatezza professionale degli addetti incaricati dalle ditte private. Sul punto è auspicabile l’avvio di appositi controlli di qualità in ordine al grado di soddisfazione dell’utenza.

• Va adeguatamente sottolineato, conclusivamente, che le carenze di coordinamento complessivo, unitamente alla inadeguata misurazione dei processi produttivi all’interno di ciascuna Azienda (tenuto conto dell’effettiva disponibilità di dotazioni umane e strumentali che nel corso degli anni si sono significativamente ridotte), potrebbero vanificare gli ingenti impegni finanziari già assunti per incentivare le prestazioni aggiuntive.

La Sezione tiene particolarmente a segnalare che tale critica condizione organizzativa delle strutture aziendali del SSR determina sempre più frequentemente la distribuzione della richiesta di prestazioni in aree territoriali differenti da quelle di residenza dei pazienti (problematica delle AREE DI GARANZIA). La penalizzazione che ne discende in termini di costi economici ed umani a carico del paziente, non trova, allo stato, alcuna compensazione, poiché detti costi non sono ricompresi nei LEA (livelli essenziali di assistenza).

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