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I vantaggi e le criticità

3. LE MACROTIPOLOGIE DI ATTIVITÀ PRATICA

3.1 I compiti di realtà

3.1.5. I vantaggi e le criticità

Dalle testimonianze rilevate, si evincono molteplici vantaggi per gli allievi legati sia all’apprendimento, sia allo sviluppo emotivo.

Infatti, in termini di apprendimento, i compiti di realtà:

- aiutano a colmare il gap formativo derivante da un approccio esclusivamente teorico, consentendo processi di apprendimento più efficaci, veloci e continui;

- consentono agli allievi di acquisire competenze e saperi in linea con le richieste del mercato del lavoro, preparandoli all’inserimento lavorativo.

Sul versante emotivo, invece, le attività relative ai compiti di realtà:

- aumentano l’auto-consapevolezza e l’autogratificazione per i risultati raggiunti; - richiedono una crescita personale in termini di autodisciplina e stima di sé; - favoriscono il coinvolgimento emotivo, aumentando la carica motivazionale.

Le testimonianze raccolte riportano anche criticità di diversa natura nella realizzazione dei compiti di realtà. In particolare, si possono individuare tre tipi di criticità che dipendono dalle caratteristiche dell’attività e una criticità contingente, determinata dall’impossibilità di fare attività didattica in presenza e di usufruire dei laboratori a causa dell’attuale emergenza sanitaria.

Le criticità di sistema riguardano, da un lato, il maggiore impegno richiesto agli allievi e ai docenti e, dall’altro, il fatto che spesso per l’acquisto di materiale utile alla attività siano richieste spese, anche significative, che non trovano copertura nel finanziamento del percorso.

Di seguito proponiamo una schematizzazione delle principali problematiche riscontrate e delle possibili soluzioni proposte:

TIPOLOGIA CRITICITÀ DESCRIZIONE SOLUZIONI PROPOSTE

caratteristiche degli allievi

- eterogeneità del carattere dei ragazzi che determina difficoltà del lavoro di gruppo; - stanchezza dei ragazzi, che ha richiesto intervento del docente per portare a termine lavoro;

- atteggiamento di superficialità tipico della lezione frontale.

- calibrare impegno in modo differenziato per i soggetti in difficoltà; - trovare stimoli ulteriori per allievi “difficili”;

monitorare il processo per attivare collaborazioni tra gli allievi ad es. con metodologia peer to peer.

impegno dei docenti

- coinvolgimento maggiore in termini di tempo lavoro (per progettare, organizzare e allestire l’attività);

- maggiore attenzione durante l’erogazione delle attività didattiche:

sia sotto il profilo di sicurezza dei ragazzi che utilizzano strumenti e macchinari; sia per il fatto che ciascuno di loro porta

avanti una attività specifica su cui il docente deve poter intervenire in tempo reale per correggere errori.

-

programmazione delle attività;

-

formazione specifica dei docenti

impegno economico

Spesso per l’acquisto di materiale utile alla attività, sono richieste spese, anche significative, che non trovano copertura nel finanziamento del percorso.

-

la possibilità di finanziare il compito di realtà già in fase di progettazione didattica agevolerebbe la pianificazione delle attività e

TIPOLOGIA CRITICITÀ DESCRIZIONE SOLUZIONI PROPOSTE

di “organizzarsi” solo per la volontà di realizzare un percorso innovativo;

-

promuovere e sviluppare forme di

partenariato con le imprese disposte ad investire nella formazione;

-

proporre sul mercato la produzione

dei beni e servizi oggetto dei Compiti di Realtà, per rientrare dei costi

sostenuti per la

produzione/erogazione.

emergenza sanitaria COVID - 19

impossibilità di fare attività didattica in presenza e usare i laboratori a causa dell’attuale emergenza sanitaria.

trovare modalità alternative di realizzare l’esperienza.

Es. al posto dell’attività del ristorante didattico, illustrare (in modalità video) la preparazione di alcune pietanze seguendo le indicazioni del docente.

Il modello incontra sicuramente la prima difficoltà nell’essere una nuova proposta: retaggi professionali e immobilità del sistema rendono faticoso l’avviamento di questo paradigma educativo.

Quindi le criticità potranno solo venire dalla scuola e dalla capacità di ingaggio che hanno i formatori nei confronti del gruppo classe. Infatti, tutti i ragazzi sono ben contenti di queste nuove sfide e le modalità di realizzazione, le tempistiche e la libertà di espressione sono sempre ben accette ed enfatizzate positivamente dai nostri giovani studenti.

Solo il successo scolastico ma specialmente quello lavorativo ci dirà se tale metodo funziona. Oggi, in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo, dove ogni giorno è un divenire di apertura e chiusura non solo lavorativa ma anche sociale e di cambiamento, abbiamo l’obbligo di preparare al meglio le nuove classi di lavoratori, attingendo a nuove metodologie didattiche e di apprendimento, preparando i ragazzi ad un mondo in cui le sfide non sono chiare nemmeno a noi, ma in cui diventa fondamentale rafforzare e imparare a contare sulle proprie capacità e quelle della forza del team.

In base alla nostra esperienza, il Compito di Realtà ha molti vantaggi:

- in primo luogo, l’apprendimento learning by doing costituisce un forte punto di attrazione per i corsisti, che si sentono maggiormente coinvolti nell’attività laboratoriale;

- in secondo luogo, perché l’apprendimento passa attraverso esperienze altamente coinvolgenti e dinamiche, che riproducono la vita lavorativa reale.

infine, ma non per importanza, l’attività pratica realizzata tramite il Compito di Realtà aiuta a colmare il gap formativo derivante da un approccio esclusivamente teorico: i processi di apprendimento sono sicuramente più efficaci, veloci e continui.

Le criticità riscontrate, nostro malgrado, sono soprattutto di carattere economico e logistico: - ingenti risorse economiche per l’acquisto di materiale;

- il tempo necessario per allestire i materiali;

- i docenti hanno dovuto collaborare con la struttura per identificare i fabbisogni di acquisto e per superare le problematiche in itinere: spesso le strutture formative non hanno a disposizione personale da poter dedicare ad ulteriori attività;

- la simulazione di una realtà su scala richiede la disponibilità di uno spazio importante e non sempre è possibile trovare spazi sufficientemente grandi per ospitare l’attività;

ENDOFAP

Le criticità hanno riguardato l’eterogeneità dei caratteri degli allievi, in alcuni momenti è sopraggiunta la stanchezza in alcuni di loro ed è stato necessario un intervento fattivo del docente in quanto l’attività di produzione doveva pur andare avanti. Il compito di realtà descritto ha consentito agli allievi di prendere atto di problemi reali, stimolando l’utilizzo pratico di apprendimenti teorici per la risoluzione e dunque migliorando l’autoconsapevolezza, l’autodisciplina e la stima di sé. Ha funzionato in questo senso anche l’approccio della peer education e il momento della autovalutazione finale condotto con il docente e il tutor del percorso.

Si è trattato indubbiamente di una efficace occasione di learning by doing monitorato costantemente ma lasciato comunque anche allo spirito di iniziativa di ognuno degli allievi.

I vantaggi principali sono riconducibili sia ad una maggiore carica motivazionale da parte degli allievi, sia all’efficacia nell’apprendimento ed, infine, in una maggiore autogratificazione per i successi raggiunti. Le maggiori criticità son riconducibili al numero elevato di allievi che, seppur in officina, possono riprodurre qualche atteggiamento di superficialità tipico della lezione frontale.

Altra criticità è la difficoltà di approntare materiali di consumo o attrezzature data la dipendenza esclusiva da finanziamenti pubblici.

L’esperienza quanto mai positiva, richiederebbe un rinnovato partenariato con le aziende disposte ad investire in formazione, in particolare per noi Magneti-Marelli e Fiat e la diversificazione delle fonti di finanziamento, affiancando alla formazione anche la produzione di servizi che, in maniera complementare, potrebbe contribuire al sostegno del Centro.

Il vantaggio è legato al fatto che i ragazzi, sperimentandosi attraverso le attività pratiche, hanno modo di acquisire competenze e saperi in linea con le richieste del mercato del lavoro. Una volta completata la formazione hanno meno problemi ad inserirsi lavorativamente.

CNOS-FAP GENOVA SAMPIERDARENA CIOFS-FP TOSCANA

CNOS-FAP PALERMO

Inoltre, relativamente all’impegno dei docenti, l’attività laboratoriale descritta, richiede una maggior attenzione durante l’erogazione delle attività didattiche sia sotto il profilo di sicurezza dei ragazzi che complessivamente utilizzano attrezzature, che per il fatto che ciascuno di loro porta avanti una attività specifica su cui si deve essere presenti per correggere errori. Richiede anche una volontà a programmare e programmarsi con l’agenzia e con gli altri docenti e competenze per poter alternarsi in itinere alle esigenze laboratoriali.

Si tratta di una esperienza stimolante sia per i partecipanti che per le agenzie e i docenti coinvolti. Tutti gli attori, ancora impegnati nel project work, sono entusiasti dell’esperienza. Le principali criticità si sono superate con l’ottimizzazione e razionalizzazione delle spese, quindi con la programmazione, con la qualifica dei docenti: ciò è nato anche per le capacità tecniche professionali dei docenti impegnati, con la qualità del partenariato.

Ovviamente la possibilità di finanziare il compito di realtà già in fase di progettazione didattica agevolerebbe la pianificazione delle attività e consentirebbe di superare le difficoltà di “organizzarsi” solo per la volontà di realizzare un percorso innovativo.

Ciò per rappresentare che, come spesso avviene, le cose vengono bene “anche per la volontà” di tutti gli attori di realizzare qualche cosa di particolare per una categoria di utenza che ha bisogno di specifici stimoli didattici. Preme anche sottolineare come la realizzazione di un compito di realtà possa essere svolto non soltanto con la disponibilità di attrezzatura e strumenti ma anche con rapporti consolidati tra corpo docente, agenzia, ragazzi. Tali aspetti sono ugualmente importanti per superare le difficoltà che vi sono nel simulare la realtà.

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