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Vantaggi e svantaggi di una Società Benefit

A questo punto dell’elaborato ci si domanda quali siano i vantaggi per un imprenditore che decida di istituire un società benefit o modifichi l’atto costitutivo della propria società affinché quest’ultima acquisisca la qualifica di società benefit.

La società benefit permette di prendere in considerazione interessi differenti fra loro nella gestione aziendale. Gli interessi economici sono considerati con la stessa importanza di quelli sociali. Il bilanciamento degli interessi gode di una protezione legale anche in caso di ipotesi di vendita della società o per le società quotate in borsa. La forma giuridica della società benefit permette agli investitori la garanzia che l’azienda mantenga la responsabilità di perseguire la propria mission nel tempo. La gestione trasparente e responsabile dell’impresa permette di attrarre capitali di investimento notevoli; infatti, le società benefit si impegnano per statuto a redigere annualmente e pubblicare report di Impatto annuale rispetto alle società tradizionali, contenente le attività finalizzate al beneficio comune. Tali elaborati forniscono informazioni interessanti per investitori riguardo il management aziendale. Il report B

Impact Assessment permette agli investitori di confrontare la performance aziendale

dalla società interessata rispetto alle altre che si sono sottoposte allo stesso protocollo. Si tratta perciò di un vero e proprio benchmark riguardo la gestione, la sostenibilità, l’impatto e le operazioni aziendali.

La qualifica di società benefit rafforza inoltre una solida reputazione nei confronti di investitori e consumatori, oltre alla possibilità di partecipare ad un network di imprese che si posizionano in prima linea all’interno di un movimento in crescita.

La società benefit, dal punto di vista dei dipendenti, è in grado di attrarre talenti interessati a lavorare all’interno di una realtà nuova, impegnata nel perseguire una missione di impatto positivo e di partecipare alla creazione del valore aziendale. Le società benefit prestano maggiore attenzione al management all’approvvigionamento e al controllo degli sprechi, nonchè al contenimento dei costi.

La qualifica di società benefit permette maggiori tutele legali e offre la possibilità di investimento per i consumatori consapevoli che sono interessati alla sostenibilità, al biologico, al commercio equo e alle filiere trasparenti.

Ad oggi, la società benefit possiede un valore dimostrativo ad investitori e imprenditori di ogni settore come modello di eccellenza ed esempio da seguire59.

Denozza sostiene che i vantaggi che possono essere attribuiti al modello della società benefit sono notevoli: una maggiore reputazione e sostegno degli stakeholders non finanziari rispetto alle altre tipologie di società tradizionali; l’aumento del potere discrezionale dei manager che nella società benefit non sono più vincolati al perseguimento dell’interesse dei singoli soci, ma potranno bilanciare l’interesse di questi con quello di tutti gli altri stakeholders destinatari del beneficio comune indicato nello statuto. Infine, un altro vantaggio è quello di poter considerare il modello della società benefit come uno strumento messo a disposizione degli azionisti che consente loro di ideare occasioni di investimento differenti da quelle offerte dai modelli tradizionali, il cui scopo risiede nella massimizzazione del profitto60.

Tra gli svantaggi che possono essere attribuiti al modello benefit, essendo una società anche a scopo di lucro, non è prevista la percezione del 5x100061 come accade ad esempio per le Associazioni; non è previsto alcun vantaggio fiscale o bandi riservati. L’introduzione del modello benefit e la relativa disciplina sembra, da alcune dichiarazioni rilasciate nei primi anni di vigore della legge, che siano stati accolti positivamente. A tal proposito si riportano in seguito diverse dichiarazioni di alcuni esponenti che fin da subito sono stati colpiti positivamente da questo nuovo modo di fare impresa.

Mauro del Barba è considerato il padre del modello benefit, preso in esame in Parlamento nell’aprile del 2015 e diventato poi realtà nella Legge di Stabilità del 2016.

59 B-LAB EUROPE AMSTERDAM, http://www.societabenefit.net/perche-diventare-societa-benefit/, CROWDFUNDME S.P.A., https://www.crowdfundme.it/blog/riepilogo-settimanale/cosa-sono-le-societa-benefit-e-perche-siamo-felici-di-iniziare-a-proporle- agli-investitori/

60 DENOZZA, op. cit., p. 33.

61 Il 5x1000 è una quota dell'imposta IRPEF (il 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche), che lo Stato distribuisce tra gli enti che svolgono attività socialmente rilevanti. Le associazioni o enti in oggetto si occupano di attività di interesse sociale, volontariato o ricerca scientifica.

Egli afferma che: «La società benefit è uno strumento all’avanguardia, finalizzato a

orientare lo sviluppo economico nella prospettiva della sostenibilità ambientale e sociale»62.

Inoltre, aggiunge che: «Gli imprenditori hanno finalmente modo di riappropriarsi del

loro sogno originario, quello di avere un impatto positivo sul mondo»63.

Il premio Nobel per l’economia Robert Shiller sostiene che: «Le Benefit Corporation

hanno un doppio scopo e avranno risultati economici migliori di tutte le altre aziende»64.

Paolo di Cesare, fondatore di Nativa, la prima B-Corp italiana pronuncia che: «Sta già

tutto lì, nella nostra tradizione imprenditoriale. Prima ancora della ricerca del successo, in Italia si ricerca il successo di un’idea. Che poi spesso ha a che fare con la comunità, con le persone, con le materia prime… Se oggi sempre più imprenditori imboccano questa strada è perché hanno capito che c’è un futuro e che non sono soli. Sono persone, queste, che il concetto di benefit lo avevano già nel proprio dna. Ora vogliono far parte di qualcosa di più grande»65.

Luca Guzzabocca, fondatore e general manager della start-up Right-Hub, esclama: «Cercheremo di dare il nostro contributo per lo sviluppo delle B-corp, in cui crediamo.

Ritengo che quella delle Benefit Corporation sia una strada interessante ed efficace per far crescere la consapevolezza della necessità di un nuovo modo d’intendere l’attività d’impresa, che dev’essere sostenibile sotto tutti i profili»66.

Da quanto si può intendere dalle dichiarazioni riportate, in Italia c’è speranza e volere che questo nuovo modello di fare impresa possa continuare nel tempo e che anche gli altri Paesi abbiano la capacità di cogliere questo cambiamento e attuarlo.

62 SILVA, “Il difficile debutto della Benefit Corporation”, in Il Sole 24 Ore, 8 Febbraio 2016.

63 TESTA, “Società benefit, l’Italia ha il primato europeo. Il boom delle b-corp (che fa paura)” in Corriere della Sera, 5 Luglio 2016.

64 Ibidem. 65 Ibidem. 66 Ibidem.

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