• Non ci sono risultati.

Vedi Fig.43n.

Capitolo II Luoghi annessi al culto

43. Vedi Fig.43n.

338 CIL, VI, 32421; LANCIANI, NSc, p.454 n.12; MEKACHER 2006, p.207 e fig. 40.

Vedi Fig.43o.

Fu trovata il 5 novembre del 1883 nella zona nord occidentale del Peristilio, utilizzata nelle fondazioni della Casa delle Vestali 340.

B - Frammenti marmorei iscritti

Cat.51 - Lastra di Praetextata

Roma, Museo Nazionale Romano, Terme di Diocleziano s.n.inv.

marmo

[PRAETEX]TATA / V V [MAXI]MA

Frammento di lastra marmorea ritrovato lungo la via Nova il 7 giugno 1882 341.

Cat.52 - Pilastro per Terentia Flavola ? Roma, Museo Nazionale Romano, Terme di Diocleziano s.n.inv.

[... V V ]/ MAXIMAE / CN STATILIVS / MENANDER / FICTOR / V V /[...]

Pilastrino di marmo greco, forse di sostegno a un busto. Ritrovato nell’Atrium Vestae 342.

Cat.53 - Frammento di base di statua Roma, Atrium Vestae

inv. 12508

h cm 66,5, b cm 74

marmo bianco con venature grigie

...[CONTINE] NTIS VITAE / PVDICITIAE CASTITATIS / IVXTA LEGEM / DIVINITVS DATAM /

DECRETO PONTIFICVM

Base frammentaria ritrovata nel 1891 “lungo il lato occidentale dell’atrio delle Vestali, facendosi i lavori di nettezza, si rimise in luce un

341 CIL, VI, 32410; ORLANDI 1995-1996, p.364; MEKACHER 2006, p.203. 342 CIL, VI, 32423; LANCIANI, NSc, p.456 n.19; MEKACHER 2006, p.207.

piedistallo marmoreo al proprio posto, e posato sopra uno zoccolo di travertino alto cm 20. Manca la metà superiore” 343.

Cat.54 - Frammento di base

Roma, Museo Nazionale Romano, Terme di Diocleziano s.n.inv.

marmo

... SAN [CTISSIMAE]/ OB EX [IMIAM ...]/ SINCER [...] / ADQV [E...]/ AMICITIA [...]/ L

[...]IA AVRELIA EPI [PH] ANA C F / BENEFICIIS E[IV] S IVTA / ADQV[E PROT] ECTA

Ritrovata nell’Atrium Vesta tra 1883 e 1884 344.

Cat.55 - Frammento di base Roma, Atrium Vestae

inv. 408054 h cm 92,5, b cm 80

marmo bianco con numerose venature simmetriche bluastre

D[...]/ CO[...]/ OB[..]

Ritrovata sul Palatino tra il 1883 e il 1884 nelle strutture dello Stadio345.

343 CIL, VI, 32424; MEKACHER 2006, pp.207-208 e fig.30. Vedi Fig.44a. 344 CIL, VI, 32425; MEKACHER 2006, p.208.

C - Statue di Vestali

a - Statue intere

Cat.56 - Statua di Vestale Roma, Antiquarium Forense Inv. 424931

h cm 190

marmo a grana grossa grigiastro

Statua muliebre stante vestita con una tunica, la bianca carbasina di lino, senza cintura e con rimbocco all’altezza dei polpacci, su cui si avvolge il mantello che lascia scoperto il ventre e che è tenuto raccolto sull’avambraccio sinistro e le cui pieghe formano sul davanti un triangolo, ha sul capo il suffibulum, il velo pretestato tipico delle Vestali346.

Fu ritrovata il 2 gennaio 1884 durante gli scavi condotti da Rodolfo Lanciani 347.

Sul capo la caratteristica acconciatura: sui capelli spartiti in mezzo alla fronte, una calotta di supporto dei sex crines, o trecce artificiali348, che Varrone349 dice caratteristiche sia delle spose che delle Vestali, sormontati a guisa di diadema dalle infule350.

346 IACOPI 1974, pp.73-78, fig.73. La statua è stata esposta, insieme alle altre due

Vestali dell’Antiquarium Forense, nel corso della mostra allestita a Roma al Colosseo nell’ottobre 2004 “Forma, La città moderna e il suo passato”. Cfr. MEKACHER 2006,

cat. P13, pp.222-223, figg. 48, 85, 89, 90, 96-98. Vedi Fig.45a.

347 “Marmo, statua muliebre senza la testa e mani, ammantata con fori delle spalle al

petto ove doveva esservi imperniata una collana. Foro Romano nel portico delle Vestali, dal lato che guarda il Palatino”, Giornale dei lavori 13b, Nr.76. LANCIANI,

Nsc, pp.434-487.

348 SENSI 1980-1981, pp. 67-71.

349 Varrone così come lo tramanda il grammatico Nonio Marcello (Non. 353 L). 350 La torta infula di Prudenzio (contra Symmach. II, 1086 e 1094), era una benda di

lana bianca e purpurea, attributo prettamente sacerdotale e sacrale, che ricadeva ritorta o terminando in quattro fiocchi (o vittae) sulle spalle. SENSI 1980-1981, p. 71.

La mancanza di entrambe le mani rende incerti gli attributi. Nella destra si suppone una patera sacrificale, la sinistra probabilmente era velata dal lembo del mantello.

I piedi che escono fuori dall’orlo della tunica appaiono rivestiti d’una calzatura morbida a forma di calza, che lascia distinto l’alluce.

Il tipo statuario è desunto da prototipi greci del IV secolo attribuiti generalmente a Demetra e adattati in età romana a raffigurare divinità quali Cerere, Fortuna, Flora, Igea, oppure statue iconiche di matrone romane o di imperatrici.

È ascrivibile forse agli inizi del III secolo per l’uso pronunciato del trapano e per i confronti con l’Agrippina del Laterano o la Giulia Mamea del Louvre 351.

Cat.57 - Statua di Vestale Roma, Antiquarium Forense Inv. 424933

h cm 190

marmo greco a grana fine

La figura femminile stante veste una tunica, con cintura annodata sotto il seno e senza rimbocco, la scollatura è triangolare, su cui indossa un mantello, tirato sul capo a sostituire il suffibulum 352.

Presenta la caratteristica acconciatura delle Vestali con i sex crines, sormontati da una benda di lana bianca e purpurea, attributo prettamente sacerdotale e sacrale, cioè l’infula, che le ricade sulle spalle.

Il mantello è avviluppato intorno al braccio sinistro e lascia scoperto il braccio destro con l’avambraccio nudo, purtroppo mutilo che quindi rende incerti gli attributi, forse sosteneva una patera sacrificale.

Anche qui i piedi, che escono fuori dall’orlo della tunica, appaiono rivestiti d’una calzatura morbida a forma di calza, che lascia distinto l’alluce.

Fu ritrovata il 9 dicembre 1883 durante gli scavi condotti da Rodolfo Lanciani353, il quale volle riconoscere in essa la Vestale Flavia Publicia la cui iscrizione fu ritrovata sotto a questa statua354.

Il tipo statuario è desunto da prototipi greci ellenistici del IV secolo a.C., come le altre è ascrivibile forse agli inizi del III secolo d.C.

352 IACOPI 1974, pp.73-78 e fig.74. Vedi Fig.45b.

353 “Marmo, statua di Vestale ammantata in atto di sacrificare, mancante delle braccia.

Portico delle Vestali”, Giornale dei lavori 13b, Nr.14.LANCIANI, Nsc, pp.434-487.

354 CIL, VI, 32417. MEKACHER 2006, cat. P6, pp.217-218, figg. 82-84, 104. Vedi supra Cat.46 e Fig.43c.

Cat.58 - Statua di Vestale Roma, Antiquarium Forense Inv.424932

h cm 184,5

marmo greco bianco a grana grossa

Figura muliebre stante sulla gamba destra, con il ginocchio sinistro lievemente flesso, veste una tunica, con ampio rimbocco all’altezza delle anche, la scollatura è triangolare, sopra indossa un mantello, tirato sul capo a sostituire il suffibulum, che sul petto è tenuto scostato dalla mano sinistra 355.

Fu ritrovata il 2 gennaio 1884 durante gli scavi condotti da Rodolfo Lanciani356.

Presenta la caratteristica acconciatura delle Vestali con i sex crines e l’infula che le ricade sulle spalle.

Il mantello, avvolto intorno al braccio sinistro, lascia scoperta la mano sinistra e quasi tutto il braccio destro di cui è mancante l’avambraccio, sono incerti gli attributi, forse sosteneva con la mano destra una patera sacrificale o una fiaccola.

Anche in questa figura i piedi fuoriescono dalla tunica e appaiono calzati di una morbida calza.

Il tipo statuario è desunto da prototipi greci ellenistici, come le altre è ascrivibile forse agli inizi del III secolo d.C.

355 IACOPI 1974, pp.73-78 e fig.75; MEKACHER 2006, cat. P7, p.219, figg. 78, 79, 93-

Documenti correlati