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L’opera in esame interesserà un contesto territoriale a prevalente vocazione agricola, quantunque la componente naturalistica non sia affatto trascurabile, in special modo lungo il fiume Sangro.

In relazione agli aspetti di maggior rilevanza riguardanti Flora, Vegetazione e Habitat nel SIC IT7140112 “Bosco di Mozzagrogna”, lungo il suo percorso l’elettrodotto intercetterà

sostanzialmente l’Habitat 92A0 “Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba”.

Considerando inoltre le caratteristiche dell’opera in progetto e gli impatti potenzialmente prodotti, si ritiene che le interferenze con il SIC IT7140110 “Calanchi di Bucchianico (Ripe dello

Spagnolo)”, distante circa 1 km dal tracciato dell’elettrodotto, con il SIC IT7140215 “Lago di Serranella e Colline di Guarenna”, a circa 2,5 km dal tracciato dell’elettrodotto siano da ritenersi non significativi.

Fase di Cantiere

Si rileva la presenza di 2 sostegni all’interno del SIC IT7140112 “Bosco di Mozzagrogna”, localizzati rispettivamente in sinistra e destra idrografica al fiume Sangro. Entrambi i sostegni risultano localizzati in due seminativi, ad una distanza di almeno 50 m dalle aree boschive fluviali.

Non si ritiene pertanto di individuare impatti significativi sulle componenti analizzate.

Fase di Esercizio

L’ubicazione dei sostegni dell’elettrodotto consente ai conduttori di scavalcare l’alveo fluviale e le fitocenosi che vi trovano accoglimento.

Valutando l’altezza da terra dei sostegni e dei conduttori in rapporto all’altezza mediamente raggiunta dalle formazioni forestali attraversate, si può considerare che solo localmente saranno possibili potenziali interferenze. Se a tali interferenze si dovrà dare seguito ad azioni di

contenimento della vegetazione arborea, questi interventi non comporteranno un danno permanente alle cenosi forestali. Infatti, qualora queste azioni comportino unicamente una riduzione della biomassa (es. volume della chioma), la sopravvivenza delle piante interessate non sarà affatto compromessa.

Vista la natura dell’opera, che non comporta sostanziali modificazioni anche nell’uso del suolo, la funzionalità ecosistemica del SIC non appare diminuita in seguito alla realizzazione dell’opera stessa.

Non si ritiene pertanto di individuare impatti significativi sulle componenti analizzate.

1.6.1.1 Fauna

Fase di Cantiere

Le principali interferenze provocate su questa componente in fase di cantiere, possono essere raggruppate nelle seguenti categorie:

• capacità di accoglienza dell’habitat, che diminuirà a causa della distruzione di ambienti naturali e seminaturali entro le aree di cantiere o per il degrado delle sue adiacenze a causa delle

immissioni sonore e visive, che potrebbero portare anche una temporanea ridefinizione delle aree di nidificazione e/o riproduzione in genere della fauna;

• mortalità delle specie, che aumenterà a causa essenzialmente dagli incidenti (aumento delle collisioni imputabile all’aumento dei veicoli delle maestranze);

• libertà di movimento della fauna, che sarà ridotta a causa soprattutto degli ostacoli fisici e, in misura minore, anche delle emissioni sonore e visive.

Nello specifico le azioni di cantierizzazione per la costruzione del nuovo elettrodotto, potranno comportare la ridistribuzione dei territori della fauna residente nell’area (in particolare

micromammiferi e avifauna minore): si può ipotizzare infatti un arretramento ed una ridefinizione dei territori dove si esplicano le normali funzioni biologiche. L’avvicinamento di veicoli di cantiere ad habitat frequentati dalla fauna, potrà causare una certa semplificazione delle comunità animali locali, tendente a favorire le specie ubiquitarie ed opportuniste a danno di quelle più esigenti.

Come per la vegetazione tale impatto risulta poco significativo, e limitato al SIC IT7140112 “Bosco di Mozzagrogna”, in relazione alla modesta superficie interessata dalla fase di cantiere, alla

temporaneità e, soprattutto, al recupero della componente nel breve periodo.

Fase di Esercizio

Le linee elettriche costituiscono un pericolo per l’avifauna, sia a causa degli urti che possono avvenire tra individui in volo e conduttori della linea sia a causa di eventi di elettrocuzione.

In generale è stato osservato che per le specie di tipo II indicate nella seguente Tabella, la mortalità (numero di vittime per numero di vivi) causata dalle linee elettriche è indipendente dalla densità della popolazione. Un modesto incremento di mortalità per una causa indipendente dalla densità è generalmente compensato da una maggiore sopravvivenza dei rimanenti individui, senza quindi costituire un problema di conservazione. Le specie che mostrano una curva di sopravvivenza di tipo II (secondo la classificazione di Pearl del 1928, si veda Figura successiva) sono le specie in cui la probabilità di morte è circa costante durante il corso della vita e il numero di individui che

raggiunge la vecchiaia fisiologica è basso. La maggior parte di specie dell’avifauna presenta questo andamento della curva di sopravvivenza.

Figura 1.6.1.1a Tipi di Curve di Sopravvivenza Secondo Pearl

E’ tuttavia possibile che gravi perdite, dovute ad esempio ad una caccia intensa, modifichino la curva naturale di sopravvivenza di una specie, rendendola sensibile anche a piccole perdite aggiuntive.

La condizione appena descritta potrebbe essere quella in cui si trovano alcune specie inserite nella Lista Rossa dell’Avifauna Europea. L’elenco delle specie della Lista Rossa e frequenti vittime degli elettrodotti è riportata in Tabella 1.6.1.1a, così come presentata da Kjetil Bevanger nella review sul problema pubblicata in Biological Conservation nel 1998 (Biol. Cons. 86 (1998) 67 - 76).

Tabella 1.6.1.1a - Elenco delle specie della Lista Rossa e frequenti vittime degli elettrodotti.

Famiglia Nome Latino Nome Italiano Pelicanidi Pelecanus crispus Pellicano riccio

Pelecanus erythrorhinchos Pellicano bianco americano Pelecanus occidenytalis Pellicano bruno

Ardeidi Botaurus stellaris Tarabuso Ciconidi Ciconia Ciconia Cicogna bianca Fenicopteridi Phenicopterus ruber Fenicottero rosa

Phenicopterus minor Fenicottero minore Anatidi Cygnus olor Cigno reale

Cygnus cygnus Cigno selvatico Cygnus colombianus Cigno minore

Anser anser Oca selvatica

Catartidi Gymnogyps californianus Condor californiano Pandionidi Pandion haliaetus Falco pescatore Accipitridi Pernis apivorus Falco pecchiaiolo

Milvus milvus Nibbio reale Haliaetus luecochephalus Aquila testa bianca Haliaetus albicilla Aquila di mare Aegypius monachus Avvoltoio monaco

Gyps fulvus Grifone

Gyps coprotheres Grifone del capo

Gyps africanus Avvoltoio grifone minore Neophron percnopterus Capovaccaio

Gypaetus barbatus Gipeto

Hieraaetus bellicosus Aquila marziale

Circus cyaneus Albanella reale Circus pygargus Albanella minore Circus aeroginosus Falco di palude Accipiter gentilis Astore

Aquila heliaca Aquila imperiale Aquila chrysaetus Aquila reale

Falconidi Falco rusticolus Girfalco

Falco peregrinus Pellegrino

Gruidi Grus grus Gru cenerina

Grus canadensis Gru canadese Grus japonensis Gru giapponese Grus americana Gru americana Bugeranus carunculatus Gru carnuculata

Rallidi Rallus aquaticus Porciglione

Crex crex Re di quaglie

Porzana porzana Voltolino

Otidi Otis tarda Otarda maggiore euroasiatica

Ardeotis kory Otarda di Kory

Titonidi Tyto alba Barbagianni

Strigidi Bubo bubo Gufo reale

Strix uralensis Allocco degli Urali Strix nebulosa Allocco di Lapponia

Dal confronto della Tabella precedente con l’elenco dell’ornitofauna presente e/o potenzialmente presente nell’area del SIC esaminato, si evince come non vi siano specie potenzialmente impattate dalla costruzione del nuovo elettrodotto.

Nel seguito vengono separatamente analizzati i due problemi inerenti gli urti e l’elettrocuzione mentre nel Paragrafo 1.6.1.1 sono proposte le misure di mitigazione per l’area SIC IT7140112 denominato “Bosco di Mozzagrogna”, unico potenzialmente interferito dalla presenza dell’opera.

Urto dell’Avifauna contro i Conduttori

Le informazioni raccolte negli ultimi decenni relative alla frequenza di accadimento degli incidenti sono insufficienti ad una analisi statistica. La frequenza di urto è infatti fortemente dipendente dall’area geografica di ricerca, dall’abbondanza delle specie, dalle abitudini di volo della specie, dalla tipologia di linea e dalle condizioni meteorologiche. Non è quindi possibile prevedere la frequenza di urti a partire dal progetto di una nuova linea.

E’ tuttavia possibile individuare le specie più soggette a questo pericolo. In particolare sembra che i

“cattivi” volatori (ovvero le specie a più elevato carico alare) siano più soggetti ad urti rispetto alle specie più specializzate nel volo. Conseguentemente tra le specie a più elevata frequenza di impatto vi sono i gruiformi e gli anseriformi. Molto variabile la frequenza mostrata dalle varie specie di caradriformi, fermo restando la più elevata probabilità di urto da parte delle specie a più elevato carico alare. Fanno eccezione i Laridi (gabbiani, sterne) caradriformi a basso carico alare e tuttavia registrati tra le più frequenti vittime di urti. Probabilmente ciò è dovuto all’elevato tempo che tali specie trascorrono in volo: a parità di altre condizioni, la probabilità di incontrare una linea elettrica è infatti proporzionale al tempo di volo. L’elevato numero di vittime tra i gabbiani può essere dovuto anche alla loro elevata numerosità ed alla maggiore frequenza di studi realizzati in prossimità di aree umide (paludi, coste, estuari) rispetto a studi condotti altrove. I pochi elementi quantitativi disponibili sembrano indicare che a parità di altre condizioni le anatre abbiano una probabilità di impatto dalle 50 alle 100 volte superiore a quella dei gabbiani.

Analogamente a quanto avviene per i gabbiani, altri eccellenti volatori quali i rapaci diurni ed i rondoni sono spesso vittime di urti a causa dell’elevato tempo in cui questi uccelli permangono in volo.

Aironi e cicogne sembrano particolarmente vulnerabili alle linee elettriche anche se non è ancora noto se per queste specie sia più importante la possibilità di urto o di elettrocuzione. Probabilmente, nel caso di linee fino a 132/150 o 220 kV l’elettrocuzione è più probabile, a causa della rilevante ampiezza alare di queste specie, della limitata distanza tra i conduttori nelle linee di questa tensione, e delle abitudini di roosting di queste specie, spesso condotta sui sostegni o sui conduttori.

Tutte le specie mostrano una maggiore probabilità di urto contro le corde di guardia piuttosto che contro i conduttori. Le corde di guardia sono posizionate al di sopra dei conduttori allo scopo di proteggere la linea elettrica dalle fulminazioni. Il loro maggior pericolo deriva sia dal minore diametro delle corde di guardia rispetto a quello dei conduttori sia dal fatto che i conduttori sono spesso uniti in fasci di due o tre cavi e sono quindi, in ogni caso, maggiormente visibili, non solo di giorno, ma anche di notte in quanto l’effetto corona consente la loro localizzazione agli uccelli notturni.

Si osserva inoltre che la presenza dei conduttori porta gli uccelli ad alzarsi leggermente in quota (si veda Figura seguente) generando la possibilità di urto contro la fune di guardia molto più sottile e meno visibile; tale elemento è all’origine della maggior parte degli incidenti per collisione

(Beaulaurier, 1981; A.M.B.E., 1993).

Figura 1.6.1.1b Possibilità di Urto contro la Fune di Guardia

Con riferimento a tale aspetto e all’ambito territoriale in cui si inserisce il nuovo elettrodotto, si evidenzia che la scelta progettuale effettuata ha previsto l’esigenza di una maggiore tutela

dell’ambiente e del paesaggio e consente di ridurre tale potenziale impatto. Saranno infatti utilizzati, ove tecnicamente possibile, sostegni caratterizzati da una geometria ridotta della testa palo che consente, a parità di altezza utile dei conduttori rispetto al terreno, il contenimento dell’altezza totale dei sostegni e soprattutto una significativa compattazione della distanza verticale tra

conduttori e fune di guardia (si veda il sostegno a mensole isolanti riportato nella seguente Figura, caratterizzato da una distanza della fune di guardia dal conduttore più basso pari a circa 22 m, anziché 31 m come per i sostegni di tipo tradizionale).

Si ottiene così, in modo sostanziale, la risoluzione del problema evidenziato schematicamente in Figura 1.6.1.1b.

Figura 1.6.1.1c Distanza tra Sostegni e Fune di Guardia

Elettrocuzione

L’elettrocuzione è importante per specie di dimensioni superiori alla cornacchia. Per le altre la possibilità di contatto tra due conduttori o tra un conduttore ed un elemento collegato a terra è limitata. Ciò nonostante, talvolta sono stati osservati incidenti in grandi gruppi di piccoli uccelli che nell’attraversare linee elettriche hanno cortocircuitato le fasi attraverso un collegamento tra corpo e corpo. In questo caso numerosi uccelli sono contemporaneamente rimasti vittima di elettrocuzione.

Le linee caratterizzate da grande distanza tra le fasi e da lunghe catene di isolatori, come le linee a 380 kV, risultano meno critiche rispetto ad altre linee ad alta tensione (220 e 132/150 kV).

Le specie a maggiore apertura alare sono le più frequenti vittime, mentre le linee più pericolose sono quelle con i conduttori disposti a triangolo: le linee con conduttori in linea, disposti orizzontalmente, sono le meno pericolose. Le vittime sono infine più numerose tra i planatori (cicogne, avvoltoi) che usano i sostegni come posatoi.

Per quanto riguarda nello specifico l’elettrodotto a 380 kV in progetto, si sottolinea che le sue caratteristiche geometriche sono tali da rendere improbabili le possibilità di elettrocuzione

dell’avifauna. In particolare si osserva che per il Nibbio Reale, contenuto nell’elenco delle specie

“frequenti vittime degli elettrodotti” appartenenti alla Lista Rossa e potenzialmente presente nell’area limitrofe al SIC attraversato dall’opera, le probabilità di elettrocuzione non sono significative.

La distanza tra due conduttori o tra un conduttore ed un elemento collegato a terra dell’elettrodotto in progetto sarà sempre maggiore di 2,4-2,5 m, mentre l’apertura alare massima del Nibbio reale è pari a circa 1,5 – 1,6 m. Per le sole considerazioni geometriche, quindi, si ritiene assai improbabile l’elettrocuzione di questa specie con la nuova linea elettrica.

Conclusioni

Per quanto concerne gli impatti in fase di esercizio si rilevano potenziali impatti in particolare per quanto riguarda gli urti dell’avifauna contro le funi di guardia. Per tale ragione il Proponente realizzerà le azioni di mitigazione descritte nel Paragrafo 1.6.1.2.

Per tutte le altre componenti faunistiche si evidenzia come le superfici oggetto di mutamento di uso del suolo siano così contenute (e sostanzialmente riconducibili a formazioni antropiche e

sinantropiche di basso pregio naturalistico), da non poter ingenerare una modificazione sensibile nella comunità dei vertebrati presenti.

In conclusione si ritiene che l’incidenza sul SIC IT7140112, e a maggior ragione sui SIC IT7140110 e SIC IT7140215, sia trascurabile.

1.6.1.2 Azioni di Mitigazione in Fase di Esercizio

Fase di Cantiere

Considerate le caratteristiche del progetto e valutati gli impatti da questo esercitati durante la fase di cantiere sulle componenti vegetazione flora, fauna ed ecosistemi, si è prevista la realizzazione di misure di mitigazione al fine di ridurre l’incidenza dell’opera in oggetto nell’area SIC attraversata.

Durante la fase di cantere lo strato di terreno superficiale (terreno vegetale) che sarà rimosso sarà stoccato a parte e sarà riutilizzato per la ricopertura finale delle aree.

Al termine della fase di cantiere tutte le superfici che saranno rese libere saranno, quando opportuno, rivegetate tramite idrosemina di essenze autoctone.

Inoltre, durante la fase di cantiere sarà possibile l’uso per periodi di tempo limitato dell’elicottero.

Per limitarne le interferenze sulla componente ed in particolare sull’avifauna, l’elicottero eseguirà possibilmente i medesimi percorsi (onde creare un effetto abitudine e limitare l’area di impatto). I voli saranno realizzati al di fuori dei periodi riproduttivo e di migrazione; in ogni caso il piano di volo sarà concordato con le autorità competenti.

Fase di Esercizio

Durante la fase di esercizio gli unici impatti sulla componente sono dovuti alla possibilità di urti ed elettrocuzione dell’avifauna.

Come analizzato, la possibilità di elettrocuzione sarà minima, in quanto la distanza tra due conduttori o tra un conduttore ed un elemento collegato a terra è superiore all’apertura alare dell’avifauna presente nell’area.

Le misure di mitigazione saranno volte quindi a minimizzare gli urti dell’avifauna.

Nel territorio dell’area SIC attraversato dall’opera saranno effettuati interventi idonei a migliorare la visibilità delle corde di guardia mediante applicazione di oggetti colorati e/o rifrangenti. Tra gli accorgimente possibili e tipicamente utilizzati per i segnalatori risultano:

1. Possibilità di fissare alla fune di guardia spirali di plastica colorata, più voluminose nella loro porzione centrale, di circa 30 cm di diametro, lunghe circa 1 metro e distanziate di circa 10 metri. La loro sperimentazione ha evidenziato una diminuzione delle collisioni variabile dall’80 al 90% ed una efficacia sia sull’avifauna sedentaria che migratrice (A.M.B.E., 1992; 1993;

Faanes, 1987; Heijnis, 1980; R.E.E., 1993). Tali spire costituiscono anche un valido sistema di avvertimento sonoro notturno a causa del rumore che viene prodotto dal vento che soffia tra le stesse; possono essere utilizzate sia spirali bianche, per le specie crepuscolari, sia rosse, per le specie diurne. A tale sistema di segnalazione visiva si può affiancare anche l’utilizzo di una sagoma in fibra di vetro raffigurante un falco pellegrino in picchiata. Tale sagoma ha lo scopo

di incutere timore negli uccelli che si avvicinano all’elettrodotto onde farne deviare la direzione o l’altezza di volo. I risultati dell’utilizzo di questa sagoma mostrano una diminuzione del 65%

del numero di incidenti (A.M.B.E., 1992; Heijnis, 1980).

2. Possibilità di fissare alla fune di guardia, a circa 20-30 metri di distanza tra loro, delle piastre di 30 cm di lato, di colore giallo con una o due diagonali nere. La loro efficacia è paragonabile a quella delle spirali.

3. Possibilità di fissare nei punti alti della linea particolari dispositivi che, sfruttando i campi magnetici prodotti dalla linea elettrica, generano una fioca luminescenza capace di segnalare l’ostacolo e quindi mitigare l’impatto sull’avifauna di passo.

1.7 CONCLUSIONI

In conclusione si può affermare che, eseguendo gli interventi di mitigazione precedentemente descritti, la realizzazione dell’intervento non comporterà alcun impatto significativo su Flora, Fauna ed Habitat presenti nell’area SIC IT7140112 denominato “Bosco di Mozzagrogna” da esso

attraversato. A maggior ragione si escludono impatti sul SIC IT7140110 “Calanchi di Bucchianico (Ripe dello Spagnolo)” e sul SIC IT7140215 “Lago di Serranella distanti rispettivamente 1 km e 2,5 km dal tracciato.

Analogamente alle componenti biotiche, anche per quelle abiotiche, vista la natura degli interventi, non si prevede alcun impatto significativo sui SIC esaminati.

Nella Tabella seguente si riporta una sintesi dei potenziali impatti del progetto sull’area SIC IT7140112 attraversata dal tracciato del nuovo elettrodotto, su specie ed habitat, nella fase di cantiere ed esercizio.

Tabella 1.7a: Sintesi degli Impatti sulle Specie ed Habitat Prioritari

Fase Pressioni ambientali

Cantiere Esercizio Perdita di habitat e specie prioritarie No No Frammentazione habitat/specie No No

Perturbazioni di specie prioritarie/fondamentali Si No Impatto visivo-paesaggistico Si Si Impatto sulle componenti abiotiche

(idrogeologia, geologia, etc.)

No No Variazione degli indicatori chiave del valore di

conservazione (qualità acque, qualità atmosfera, cambiamenti climatici, …)

No No

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