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6.1 I cluster tecnologici Italiani

6.1.3 Veneto nanotech

Nel 2002 `e stato firmato il protocollo d’intesa che sanciva la nascita in Veneto di un distretto incentrato sulle nanotecnologie. Tale scelta `e stata dettata dalla presenza di forti competenze scientifiche e produttive nel settore, nonch´e un ma-nifestato interesse delle industrie presenti nel territorio verso le nuove possibilit`a offerte dall’impiego di prodotti nati dallo studio delle nanotecnologie.

In aggiunta si manifestava un interesse concreto in termini economici per la presenza di investitori interessati ad impiegare le loro disponibilit`a nel settore. Nel 2003, le universit`a di Padova, Venezia e Verona, in collaborazione con il MIUR ed altri partner sia pubblici che privati hanno fondato Veneto Nanotech S.C.p.A., una societ`a che ha lo scopo di coordinare il distretto e di definire le linee guida da seguire per contribuire allo sviluppo delle nuove tecnologie ed alla crescita del distretto. Tra i compiti dell’ente rientrano anche le ricerche per comprendere verso quali direzioni evolver`a il settore biotecnologico nei prossimi anni, promuovendo le iniziative imprenditoriali verso tali ambiti grazie a percor-si formativi ed attivit`a divulgative in merito alle potenzialit`a del settore delle nanotecnologie.

Il distretto Veneto, con circa 600 ricercatori nell’ambito delle nanotecnologie, si propone come punto di riferimento per le ricerche in tale settore, attualmente sono attivi dei progetti di ricerca in merito a:

• individuazione di nanostrutture per sensori chimici e biochimici, in grado di migliorarne le prestazioni

• deposizione di strati resistenti alla corrosione, in modo da poter migliora-re la migliora-resistenza all’usura di strumenti impiegati in diverse aziende, come quella alimentare, aeronautica, biomedica, tessile, . . .

• materiali nanostrutturati per rivestimenti protettivi o decorativi, ovvero lo studio pellicole utili alla protezione di superfici metalliche o polimeriche, oppure utili nell’ambito dell’occhialeria, imprese orafe e studi di design. • deposizione di film sottili di dimensioni nanometriche e di rivestimenti

spessi di nanocompositi di tipo inorganico, organico o ibrido, a beneficiarne potrebbero esserne ad esempio aziende che li utilizzino per fini estetici. • costruzione di microarray finalizzati allo studio della genomica e della

pro-teomica, questo progetto si suddivide in te obiettivi, il primo `e di creare dei microarray di nuova generazione le cui sottostrutture siano riutiliz-zabili, il secondo `e di elaborare software per riconoscere e ricodificare il segnale prodotto dai microarray ed il terzo `e realizzare un laboratorio spe-rimentale di test e sviluppo di sensori microelettronici di DNA di nuova architettura.

• individuazione di nanomateriali per i sistemi industriali, in particolare la ricerca di materiali leggeri e resistenti nanostrutturati per il settore dell’occhialeria e degli articoli sportivi. Tra gli scopi del progetto rientrano anche gli studi di nuovi sistemi produttivi in grado di minimizzare lo sfrido grazie a tecniche di formatura di nuova concezione, innalzando le barriere d’ingresso per i competitors asiatici e garantendo quindi un vantaggio competitivo per il nostro Paese.

• sviluppo di sistemi polimerici modificati con nanoparticelle di diversa com-posizione, in particolare l’interesse `e rivolto all’individuazione di nuove vernici ad alte prestazioni e di materiali da impiegare anche in edilizia, ma con un ridotto impatto ambientale.

Tutti questi progetti vengono condotti in collaborazione con centri di ricerca all’interno del distretto, imprese locali e centri di ricerca internazionali.

Tra gli scopi di Veneto nanotech c’`e anche il trasferimento tecnologico verso il mercato, per questo vengono messi a disposizione delle aziende dei laboratori di ricerca per capire come applicare le nuove tecnologie agli ambiti industriali esi-stenti, apportando degli accorgimenti al processo produttivo per adattarlo alle nuove esigenze. Inoltre il centro nanofab [38] si propone anche come centro di consulenza e di interazione con le proprie strutture e con istituzioni accademiche locali ed internazionali.

Nel distretto `e presente anche un altro centro, il LaNN un laboratorio di ri-cerca per la nanofabbricazione e i nanodispositivi basati sulla nanolitografia. In pratica si studia come sia possibile incidere nanostrutture per la produzione industriale, il centro infatti prevede che tali tecniche possano essere impiegate in un ampio raggio di settori, dalla nanosensoristica al fotovoltaico, dalla na-noelettronica alla creazione di dispositivi per la genomica.

Oltre alla necessaria opera di ricerca, il distretto si occupa anche della creazione di eventi divulgativi sulle nanotecnologie, in modo da sensibilizzare la popo-lazione in merito alle potenzialit`a delle scoperte che si possono fare in questo settore. Oltre agli eventi vengono anche create delle pubblicazioni che permet-tono di capire cosa sono le nanotecnologie e quali possono essere i loro impieghi. Per quanto riguarda l’organizzazione degli atenei veneti sul tema, `e stato fonda-to il CIVEN, Coordinamenfonda-to Interuniversitario VEnefonda-to per le Nanotecnologie, mediante la collaborazione di Universit`a degli studi di Padova, Universit`a Ca Foscari di Venezia, Universit`a degli Studi di Verona e IUAV. Si tratta di un’ associazione senza fini di lucro, con lo scopo di progettare e realizzare iniziative di formazione, ricerca, sperimentazione industriale e di trasferimento tecnologi-co al mondo imprenditoriale nell’ambito del settore delle nanotecnologie. Per rendere operativo il progetto, anche il MIUR ha stanziato un fondo da 20 milioni di euro.

L’associazione, oltre a seguire e favorire l’interazione tra imprese ed universit`a, ha predisposto anche un master interuniversitario in nanotecnologie, rilasciato dalle tre universit`a associate e tenuto con lezioni in Inglese da ricercatori di fama internazionale, provenienti da istituti come UCLA, MIT e Cambridge. Tra i corsi ed i workshop offerti dal CIVEN, alcuni sono erogati in un modo finalizzato, ovvero vengono creati dei corsi su misura per la formazione di per-sonale specializzato da inserire nel contesto aziendale dell’impresa che propone il corso stesso.

Dallo studio di questo distretto, emerge una fitta rete di collaborazioni tra enti ed imprese, settore pubblico e privato, mirata realmente al raggiungimento di obiettivi ambiziosi. Sebbene in un campo operativo diverso, il distretto Veneto nanotech sembra stia seguendo le linee seguite da distretti pi`u noti e di successo, adattando opportunamente le procedure al tessuto economico e sociale in cui si opera, seguendo un p`o quello che sostengono alcuni giornalisti, ovvero che una silicon valley si pu`o replicare in altri luoghi del mondo, contestualizzando opportunamente le idee e le politiche di sviluppo.

Per quanto riguarda le business plan competition, veneto nanotech, in collabo-razione con IMAST, il distretto tecnologico campano orientato sullo studio dei polimeri, propone nanochallenge e polymerchallenge. Per ognuno dei due con-corsi viene scelto un vincitore che viene premiato con un totale di 300 mila euro da utilizzare per iniziare la propria attivit`a all’interno del cluster corrispondente.

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