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6. Interpretazione dei dati raccolti 31

6.2 Verifica della seconda ipotesi 35

Grazie al percorso didattico creato per sensibilizzarlo e informarlo, il bambino prenderà maggior consapevolezza di questo particolare e complicato fenomeno nonché del proprio ruolo, riuscendo a capire che ogni suo piccolo intervento, nel tempo, farà la differenza.

AM: “Come mai era importante sette?”

B3: “Perché non avevo visto ancora altre cose tipo l’inquinamento dell’aria … non sapevo che c’erano così tanti inquinamenti.”

Dall’estratto dell’intervista riportato emerge quanto la non conoscenza iniziale del fenomeno dell’inquinamento abbia influenzato negativamente la percezione dell’importanza del proprio ruolo in alcuni allievi a inizio itinerario mentre, una volta approfondito tale discorso, il punteggio che questi bambini si sono attribuiti è cambiato: dei tre che avevano una bassa percezione dell’importanza del proprio ruolo (un allievo si è attribuito un’importanza di “cinque” mentre gli altri due intervistati “sette”), tutti, a fine itinerario, si sono dati la massima importanza per fronteggiare il fenomeno dell’inquinamento (conferendosi il voto più alto: “10”).

Questo cambiamento legato alla percezione dell’importanza che i bambini hanno del proprio ruolo è chiaramente visibile negli estratti delle interviste dei bambini:

AM: “All’inizio tu hai messo che il tuo intervento era importante cinque su 10, cosa intendevi con questo? Cioè, perché era importante cinque su 10?”

B15: “Perché se pensavo che se gli altri non facevano il lavoro mio era anche quasi inutile, quindi ho messo la metà.”

AM: “Ok … quindi tu, il tuo ruolo era importante però per gli altri che non facevano niente il tuo intervento era poco utile.”

B15: “Poco, sì.”

AM: “E come mai adesso nella nuova … nel nuovo formulario hai messo 10 su 10?”

B15: “Perché dopo ho capito che i miei compagni anche loro si impegnavano a farle le cose e allora ho messo dieci … sono andato più sul sicuro.”

AM: “Quindi cos’è che ti ha fatto cambiare idea?”

B15: “Il fatto che tutti i miei compagni hanno detto: - io metto sette gocce nella piantina - … e a me ha fatto cambiare idea.”

Si può notare come in questo bambino (che all’inizio si era dato un’importanza di “cinque”), l’elemento che ha fatto la differenza è la consapevolezza di non essere l’unico a fare qualcosa concretamente per l’ambiente. Questo cambiamento di opinione è avvenuto nell’ultima lezione dell’itinerario, nella quale i bambini hanno dovuto inserire nel bicchiere il numero di “gocce” che avrebbero messo in atto settimanalmente per aiutare l’ambiente: una goccia equivale a un piccolo intervento che potrebbe essere il muoversi a piedi nei brevi tragitti o l’andare in bus qualora fosse possibile senza utilizzare l’automobile.

Per ciò che concerne il secondo allievo (che si è dato un’importanza di “sette”), questo cambiamento è avvenuto grazie a un’altra lezione, la gita sul territorio:

AM: “Come mai era importante sette?”

B3: “Perché non avevo visto ancora altre cose tipo l’inquinamento dell’aria … non sapevo che c’erano così tanti inquinamenti ...”

AM: “Ok, sì … eh … Mmmmh … E quindi sette su 10 è legato al fatto che non conoscevi gli altri tipi di inquinamento?”

B3: “Abbastanza.”

AM: “Ok … eeeee … reputavi il tuo intervento utile oppure no?”

B3: “Abbastanza.”

AM: “Abbastanza … e che cosa ti ha fatto cambiare idea?”

B3: “Ehmmm … Fare quel giro con la tavola con l’appunto dove si scriveva le cose che vedevamo che inquinavano l’aria …”

AM: “Quindi quando siamo andati a fare il giro a Rivera?”

B3: “Sì.”

AM: “Come mai questo?”

B3: “Perché ho visto molte più cose che inquinavano … lo Splash&Spa non inquina ma attira la gente con le macchine che inquina.”

AM: “Ok … si …”

B3: “E … fabbrica che non l’avevo mai vista prima.”

B3: “Mmmmm (fa sì con la testa).”

Per ciò che riguarda l’ultimo allievo, invece, questo cambiamento di percezione è anch’esso ricondotto ad un’attività particolare, nella quale è avvenuta la spiegazione dei possibili interventi concreti da poter mettere in pratica per diminuire l’inquinamento dopo essere stati sul territorio.

AM: “Da 1 a 10, sette … come mai è importante sette? Cioè lo reputi …”

B13: “Perché la prima volta che lo abbiamo fatto ehm … (pausa di riflessione) … io non avevo ancora capito e ho messo il numero così. Però adesso che ci hai spiegato e ho capito ho messo 10 perché ora so meglio cosa fare e tutto.”

AM: “Cos’è che non avevi capito bene all’inizio?”

B13: “Eh … cosa si poteva fare per migliorare.”

Si può dire, quindi, che l’elemento che ha permesso a questi bambini di prendere maggior consapevolezza del proprio ruolo può essere direttamente collegato ai princìpi utilizzati per costruire l’itinerario presentato in seguito agli allievi, attività che, data la caratteristica di rendere “attivi” i bambini, ha permesso loro di cambiare percezione verso l’importanza che ricoprono per far fronte all’inquinamento, confermando così la seconda ipotesi di ricerca.

Questo cambiamento di percezione dei bambini legata all’importanza del loro ruolo è visibile nell’ultimo grafico (“Quanto è importante il tuo intervento da 1 a 10?”), il quale mostra chiaramente l’evoluzione che ha subìto la considerazione che gli allievi hanno verso il proprio ruolo: se inizialmente erano 13 quelli che sostenevano che era di massima importanza, al termine dell’itinerario 15 sono gli allievi che si sono attribuiti la stessa rilevanza (due dei quali inizialmente erano i bambini che si sono attribuiti i punteggi più bassi).

Da segnalare, inoltre, che l’evoluzione della propria percezione è sempre andata verso l’alto o è rimasta invariata. Di seguito sono riportati i casi più significativi, poiché il resto del campione si è attribuito la massima importanza già dal principio:

• B3 è passato da 7 a 10; • B6 è passato da 8 a 9; • B13 è passato da 7 a 10; • B15 è passato da 5 a 10.

il secondo formulario, ma non ha partecipato ad alcuna lezione poiché malato per varie settimane (non rientrando perciò nel campione considerato per la ricerca).

Per concludere, dai dati evince un chiaro cambiamento di percezione del proprio ruolo in coloro che inizialmente si attribuivano una scarsa importanza mentre, per coloro che si conferivano già la massima rilevanza, si nota un evidente cambiamento per ciò che concerne le conoscenze possedute e un chiaro cambiamento legato al chiarimento del concetto di inquinamento, inizialmente ricollegato unicamente ai rifiuti gettati nella natura ma ora esteso alle varie forme esistenti (in particolare a quello presente nella loro regione di residenza: l’inquinamento atmosferico).

Inoltre, grazie a questi dati, trova in parte conferma l’ipotesi inziale secondo la quale il bambino (qualora possedesse una scarsa percezione della propria importanza) grazie a questi interventi ridimensiona la percezione del proprio ruolo, conferendosi, al termine dell’itinerario, maggior importanza e rilevanza per far fronte all’inquinamento tramite piccoli ma essenziali interventi che, se fossero messi in atto da ognuno di noi quotidianamente, potrebbero fare la differenza e garantire un futuro meno inquinato e più prosperoso per le generazioni future, sensibilizzando così i bambini del giorno d’oggi che, una volta cresciuti, potrebbero fare dello sviluppo sostenibile (o del rispetto dell’ambiente più in generale) un vero e proprio principio di vita.

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