DISCIPLINATO DAL PRESENTE DECRETO
Allegato 1 – Vita utile convenzionale, tariffe incentivanti e incentivi per i nuovi impianti
Fonte
rinnovabile Tipologia Potenza VITA UTILE
degli IMPIANTI
ad acqua fluente (compresi gli impianti in acquedotto)
1<P≤20 20 257 0
Gas residuati dai processi di depurazione
1<P≤1000 20 111 0
1000<P≤5000 20 88 0
P>5000 20 72 0
Biogas
a) prodotti di origine biologica;
1<P≤300 20 187 40
300<P≤1000 20 147 40
1000<P≤5000 20 104 40
P>5000 20 91 40
b) sottoprodotti di origine biologica di cui alla Tabella 1 – A, e rifiuti diversi da quelli di cui alla lettera c)
1<P≤300 20 227 10
300<P≤1000 20 175 10
1000<P≤5000 20 125 10
P>5000 20 101 10
c) rifiuti per i quali la frazione biodegradabile è riconosciuta forfetariamente ai sensi dell’Allegato 2
1<P≤1000 20 216 10
1000<P≤5000 20 109 10
P>5000 20 66 10
Biomasse
a) prodotti di origine biologica;
1<P≤1000 20 209 40
1000<P≤5000 20 143 40
P>5000 20 122 40
b) sottoprodotti di origine biologica di cui alla Tabella 1 – A, e rifiuti diversi da quelli di cui alla lettera c)
1<P≤1000 20 227 10
1000<P≤5000 20 151 10
P>5000 20 145 10
c) rifiuti per i quali la frazione biodegradabile è riconosciuta forfetariamente ai sensi dell’Allegato 2
1<P≤5000 20 174 10
P>5000 20 125 10
Bioliquidi sostenibili 1<P≤5000 20 121 40
P>5000 20 110 40
Tabella 1.1
I valori della potenza di soglia sono fissati in 5000 kW per tutte le tipologie di fonte rinnovabile.
(*) Il premio CHP è ammesso fino ad una potenza di 10.000 kW.
CALCOLO INCENTIVO
Il GSE provvede per ciascun impianto alla determinazione dell’incentivo sulla base dei dati della produzione di energia elettrica immessa in rete e dei prezzi zonali comunicati dal GME, applicando la seguente formula:
I= T – Pz Dove:
I è l’incentivo;
T è la tariffa incentivante ricavata per ciascuna fonte e tipologia di impianto dalla tabella 1.1;
Pz è il prezzo zonale orario, della zona in cui è immessa in rete l’energia elettrica prodotta da ciascun impianto.
Nel caso in cui il valore dell’incentivo risulti negativo esso è posto pari a zero.
Tabella 1.A - ELENCO SOTTOPRODOTTI UTILIZZABILI NEGLI IMPIANTI A BIOMASSE E BIOGAS Fermo restando il rispetto delle disposizioni in materia di sottoprodotti di cui al decreto legislativo n. 152 del 2006, si elencano di seguito i sottoprodotti utilizzabili negli impianti a biomasse e biogas ai fini dell’accesso ai meccanismi incentivanti di cui al presente decreto
1. Materiali sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano - Reg. Ce 1069/2009
• classificati di Cat. 3 (con specifiche previste nel regolamento stesso):
carcasse e parti di animali macellati non destinati al consumo umano per motivi commerciali;
prodotti di origine animale o prodotti alimentari contenenti prodotti di origine animale non più destinati al consumo umano per motivi commerciali o a causa di problemi di fabbricazione o difetti che non presentano rischi per la salute pubblica o degli animali;
sottoprodotti di origine animale derivanti dalla fabbricazione di prodotti destinati al consumo umano,compresi ciccioli, fanghi da centrifuga o da separatore risultanti dalla lavorazione del latte;
sangue che non presenti alcun sintomo di malattie trasmissibili all’uomo o agli animali;
carniccio;
.tessuto adiposo di animali che non presenti alcun sintomo di malattie trasmissibili all’uomo o agli animali;
rifiuti da cucina e ristorazione;
sottoprodotti di animali acquatici;
• classificati di Cat. 2 (con specifiche previste nel regolamento stesso per l’impiego in impianti di biogas, qualora l'autorità competente ritenga che non presentino rischi di diffusione di malattie trasmissibili gravi, dopo la trasformazione preliminare o senza trasformazione preliminare)
stallatico (escrementi e/o urina di animali, guano non mineralizzato, ecc...);
tubo digerente e suo contenuto.
2. Sottoprodotti provenienti da attività agricola, di allevamento, dalla gestione del verde e da attività forestale
• effluenti zootecnici;
• paglia;
• pula;
• stocchi;
• fieni e trucioli da lettiera.
• residui di campo delle aziende agricole;
• sottoprodotti derivati dall’espianto;
• sottoprodotti derivati dalla lavorazione dei prodotti forestali;
• sottoprodotti derivati dalla gestione del bosco;
• potature, ramaglie e residui dalla gestione del verde pubblico e privato.
3. Sottoprodotti provenienti da attività alimentari ed agroindustriali
• sottoprodotti della trasformazione del pomodoro (buccette, bacche fuori misura, ecc.);
• sottoprodotti della trasformazione delle olive (sanse, acque di vegetazione);
• sottoprodotti della trasformazione dell’uva (vinacce, graspi, ecc..);
• sottoprodotti della trasformazione della frutta (condizionamento, sbucciatura, detorsolatura , pastazzo di agrumi, spremitura di pere, mele, pesche,noccioli, gusci, ecc.);
• sottoprodotti della trasformazione di ortaggi vari (condizionamento, sbucciatura, confezionamento, ecc.)
• sottoprodotti della trasformazione delle barbabietole da zucchero (borlande; melasso; polpe di bietola esauste essiccate, suppressate fresche, suppressate insilate ecc...)
• sottoprodotti derivati dalla lavorazione del risone (farinaccio, pula, lolla, ecc...)
• sottoprodotti della trasformazione dei semi oleosi (pannelli di germe di granoturco, lino, ecc.)
• pannello di spremitura di alga;
• sottoprodotti dell’industria della panificazione, della pasta alimentare, dell’industria dolciaria (sfridi di pasta, biscotti, altri prodotti da forno, ecc.).
• sottoprodotti della torrefazione del caffè.
Tabella 1-B Elenco prodotti di cui all’articolo 8, comma 4, lettera b)
Colture per bioenergia
Coltura Competizione alimentare o foraggiera Valenza ambientale Prescrizione
cover crop, utile contro erosione nella copertura invernale del terreno. Protezione dalla liscivazione di elementi nutritivi. Funzione ecologica e reddituale
Saggina spagnola, Phalaris
arundinacea L. azotofissatrice
Sorghum bicolor nessuna
Sorghum sudanensis produzione italiana pari a 6.000 ton nel
2001 in diminuzione rotazione
Sorgo da fibra sudangrass ( (Sorghum bicolor L)
non utilizzabile per l'alimentazione umana o zootecnica ex Direttiva 76/934/CEE della Commissione, del 1 dicembre 1976, relativa alla fissazione di quantità massime per le sostanze e per i prodotti indesiderabili negli alimenti per gli animali
rotazione
Sulla (Hedysarum coronarium L. nessuna rotazione su mais per limitare la
diabrotica
cover crop, utile contro erosione nella copertura invernale del
Arundo donax (canna comune) nessuna efficienti da un punto di vista del
bilancio del carbonio
Cactacee nessuna efficienti da un punto di vista del
bilancio del carbonio
Cannuccia di palude (Phragmites nessuna efficienti da un punto di vista del
australis) bilancio del carbonio
Disa o saracchio (Ampelodesmos
mauritanicus) nessuna clima mediterraneo
Ginestra odorosa (Spartium
junceum L.) nessuna Essendo una pianta che sviluppa le
sue radici in profondità, può essere utilizzata per consolidare terreni.
Igniscum (Fallopia sachalinensis) utilizzo solo energetico (combustibile e biogas)
efficiente dal punto di vista economico perchè utilizzabile dopo la semina per 20 a; pianta utilizza poche risorse e aumenta il humus del suolo;
energetico nessuna efficienti da un punto di vista del
bilancio del carbonio
Pennisetum spp nessuna clima mediterraneo
Saccharum spontaneum nessuna specifica per ambiente caldo umido
(Sicilia)
Topinambur (Helianthus
tuberosus) nessuna efficienti da un punto di vista del
bilancio del carbonio
Olmo siberiano (Ulmus pumila
L.) ottime per zone marginali
Gli elenchi di cui alle tabelle 1-A e 1-B possono essere aggiornati con decreti del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali