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2.3 – La web-survey: limiti e potenzialità della somministrazione

online

Come anticipato, il questionario è stato somministrato online tramite una piattaforma appositamente dedicata alla raccolta dati. La scelta di utilizzare la rete Internet per diffondere il questionario e per raccogliere i dati deriva da una duplice motivazione: da un lato, dalla constatazione che «la crescita della diffusione di questionari auto-somministrati […], dei panel di rispondenti selezionati via internet […], dei social network […], dei motori di ricerca, le tecniche di campionamento non probabilistico guadagnano una nuova attenzione» (Stern et al., 2014, p. 121); dall’altro dal fatto che, con l’avvento di ciò che Savage e Burrows (2007) definiscono «web society», la sociologia è oggi chiamata a rispondere a nuove sfide che sollecitano gli studiosi sociali ad aggiornare le proprie competenze in ambito metodologico, includendo nella cassetta degli attrezzi della sociologia tecniche di ricerca e analisi che operano su dati che fanno ricorso al web per raccogliere informazioni.

Le web surveys, rientrando nelle tecniche di ricerca Internet-based, non solo costituiscono una nuova frontiera della ricerca sociale (Callegaro et al., 2015) ma permettono altresì di «condurre interviste personalizzate in modalità meno costosa, più veloce e in campi che normalmente sono poco accessibili» (Frippiat e Marquis, 2010, p. 288) facendo ricorso alla rete Internet e all’intermediazione di una vasta gamma di dispositivi tecnologici per rilevare informazioni mediante questionari informatizzati e autosomministrati (Callegaro et al., 2015). Come spiega Lombi:

Quando la somministrazione avviene sfruttando la connessione ad una Rete internet, si parla di Internet-based survey, espressioni che includono sia le e-mail survey (il questionario è inserito in una e-mail) sia le web

survey (in questo caso il questionario è raggiungibile tramite un link ad una

pagina web) […] le Internet-based survey non rappresentano una nuova tecnica di ricerca, bensì una tecnica tradizionale (il questionario) che

41 sfrutta un ambiente nuovo (la Rete) per la co-istituzione dell’informazione elementare (Lombi, 2015, p. 8, corsivo dell’Autore).

La web survey, pertanto, rientra a pieno titolo in quel complesso di tecniche e metodologie di ricerca che utilizzano, appunto, l’ambiente web (Singh, 2011) come canale per la co-istituzione dell’informazione elementare (Cipolla, 2013), ovvero che sfruttano strumenti di ricerca (come il questionario in questo caso) mediati da internet per la raccolta dei dati: i cosiddetti metodi elettronici, o e-

Methods, «includono un insieme di tecniche piuttosto eterogenee al loro interno

che possono essere classificate sulla base della dimensione temporale che connota la raccolta dell’informazione (tecniche sincrone o asincrone) oppure considerando il loro rapporto con le metodologie di ricerca tradizionali (tecniche native digitali o “importate” nel web)» (Lombi, 2015, p. 13). La diffusione di questa tipologia di survey è da imputare al fatto che

somministrare un questionario attraverso una piattaforma informatica consente di risparmiare il tempo necessario per la costruzione della matrice dei dati, evitare errori di inserimento dei codici numerici corrispondenti alle risposte date, introdurre più facilmente rispetto ai questionari cartacei domande filtro che rendono autonome le operazioni di salto […] e, infine, sfruttare alcune elaborazioni di base rese disponibili dalla maggior parte dei programmi informatici progettati per la somministrazione di questionari online (Ivi, p. 22).

Nonostante i vantaggi desumibili da una prima e sommaria lettura degli e-

Methods, resta il fatto che fare ricerca sociale, seppur utilizzando i metodi

elettronici che la tecnologia mette a disposizione del ricercatore, comporta inevitabilmente un rigore metodologico che è esattamente identico a uno studio scientifico condotto con metodi tradizionali. Come spiega ancora chiaramente Lombi:

La diffusione di software per la costruzione e somministrazione di questionari online […] ha comportato in molti la sensazione che realizzare un’indagine attraverso una web survey sia un’operazione molto semplice: attraverso interfacce user-friendly, queste piattaforme informatiche guidano il ricercatore nella conduzione dell’indagine, dando la possibilità

42 di raccogliere in poco tempo un elevato numero di questionari. Tuttavia […] la facilità percepita di realizzazione e la rapidità della rilevazione non si traduce frequentemente in ricerche condotte con rigore metodologico. Condurre uno studio scientifico attraverso la somministrazione di una web survey significa adottare una serie di accorgimenti sul piano del metodo in grado di esplorare la realtà indagata fornendone una sintesi adeguata e rigorosa (Ivi, p. 9, corsivo dell’Autore).

Come tutte le tecniche della ricerca sociale, anche le web surveys presentano dei vantaggi e degli svantaggi.

I vantaggi, come riportato nella letteratura sociologica che si occupa di questo tema, riguardano principalmente:

• la riduzione dei costi necessari per la diffusione, la raccolta e l’inserimento dei dati in matrice (Couper, 2000);

• la maggiore accuratezza dei dati raccolti in virtù dell’assenza di errori di inserimento (Schillewaert e Meulemeester, 2005);

• la maggiore tempestività dei dati rispetto ad altri metodi di rilevazione (Cobanoglu et al., 2001), quali il questionario postale e quello telefonico; • la possibilità di creare agevolmente diverse versioni del questionario; • la maggiore copertura geografica, grazie alla possibilità di raggiungere

velocemente e a costi contenuti popolazioni con elevata distribuzione territoriale;

• la possibilità, per gli intervistati, di sospendere la compilazione e riprenderla in un momento successivo (Evans e Mathur, 2005);

• la possibilità di avere un’elevata coerenza interna e di personalizzazione grazie all’uso di domande filtro (Ganassali, 2008);

• la «minor presenza di errori di compilazione derivanti dall’inserimento di controlli sulle risposte […] possibilità di conoscere in tempo reale la percentuale di risposte, tassi di abbandono (drop out) e non risposte (missing) […] maggiore affidabilità delle risposte che indagano temi sensibili per la maggiore percezione di anonimato dei rispondenti» (Lombi, 2015, p. 23, corsivo dell’Autore).

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• la possibilità di tassi di partecipazione inferiori rispetto ad altri metodi di somministrazione, nonostante la possibilità di raggiungere numerosi rispondenti (Gobo, 2015);

• minori tassi di ritorno dei questionari rispetto ad altre modalità di somministrazione (Lozar-Manfreda et al., 2008);

• «problemi in termini di rappresentatività statistica […] [che] riducono le possibilità di costruire modelli predittivi fondati sulle procedure di inferenza statistica» (Lombi, 2015, p. 24)

Bisogna segnalare, infine, che in base alle diverse tipologie di campionamento (probabilistico e non probabilistico), è possibile individuare in letteratura differenti tipologie di web survey. Il riferimento principale è qui al già citato lavoro di Couper (2000), ripreso e ampliato poi da Fricker (2008).

Tra le web surveys che utilizzano un campionamento di tipo probabilistico vengono individuate le seguenti tipologie:

a. quelle con intercettazione sistematica, nelle quali «si propone la compilazione a N intervistati che visitano il sito secondo un certo passo di estrazione» (Lombi, 2015, p. 33);

b. quelle basate su liste di campionamento ad alta copertura, che si applicano «a contesti ove sono già disponibili gli indirizzi e-mail dei possibili rispondenti» (ibidem);

c. quelle fondate sul mixed mode con opzione web, all’interno delle quali «si procede ad un campionamento attraverso modalità tradizionali e si concede la possibilità ai rispondenti di scegliere se compilare la survey in modalità “classica” […] oppure optare per la modalità online» (Ivi, pp. 33-34);

d. quelle compilate da panel di volontari selezionati sulla base di liste, nelle quali le relative «liste sono costruite attraverso criteri probabilistici» (ibidem).

Le surveys online che, di contro, utilizzano un campionamento di tipo non probabilistico si distinguono in:

a. quelle basate sull’autoselezione dei rispondenti, alle quali «i rispondenti accedono volontariamente, senza aver ricevuto un invito personale alla

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compilazione» (Ivi, p. 31) mediante questionari inseriti tramite link in siti internet, forum e social-network;

b. quelle con campionamento a palla di neve, alle quali – come nel caso precedente – i rispondenti accedono «in modo volontario […] [anche se] la modalità di diffusione del link che ospita la web survey segue una logica di diffusione sequenziale che sfrutta le reti sociali dei rispondenti» (Ivi, pp. 31-32), come una parte del campionamento utilizzata in questo lavoro;

c. quelle diffuse tramite raccolta di mailing list, nelle quali i rispondenti possono rispondere dopo aver fornito il loro indirizzo e-mail;

d. quelle compilate da panel di volontari auto-selezionati, nelle quali l’elenco dei rispondenti «è costruito attraverso un invito diffuso via web» (Ivi, p. 32).

Alla luce delle varie potenzialità proprie delle surveys somministrate on line, ma anche a fronte dei limiti evidenziati dalla letteratura metodologica sul tema, la scelta di utilizzare una metodologia quantitativa per la presente indagine empirica rientra nelle motivazioni già esposte all’inizio di questo capitolo. Anche la volontà di utilizzare un campionamento non probabilistico discende dalla semplice verifica delle ipotesi di contenuto che guidano la ricerca, le quali non perseguono l’obiettivo di generalizzare i risultati all’intera popolazione italiana ma vogliono offrire, per quanto possibile, una puntuale e descrittiva fotografia dei processi che sottendono la costruzione di relazioni sociali significative per gli individui attraverso uno strumento tecnologico, lo

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CAPITOLO 3