Antonella Farsetti
6.1 XML: un miraggio?
Al fine di abbandonare l’uso quasi esclusivo di formati proprietari come il pdf e con l’obiettivo di massimizzare la visibilità delle pubblicazioni FUP migliorandone anche l’archiviazione a lungo termine, è iniziato uno studio di fattibilità sull’utilizzo del formato XML per le pubblicazioni FUP, in particolar modo per le riviste.
Sono state scelte le riviste come risorse informative sulle quali testare per pri-me l’uso di XML al fine di rispondere alle esigenze di maggiore visibilità presso le banche dati internazionali. Da un’indagine condotta presso alcune di queste, è scaturita l’esplicita richiesta di fornire alla banche dati e agli aggregatori inter-nazionali, file in formato SGML oppure XML. Dato che questo per la FUP alla data attuale non è possibile, il Consiglio Scientifico ha deliberato un incremento dell’investimento sul settore riviste della FUP per migrare il ciclo produttivo verso l’uso di XML.
Questo sarà un processo laborioso e abbastanza lungo, ma sarà sicuramente un ottimo investimento dato che XML si sta sempre più affermando come standard per l’archiviazione a lungo termine ed offre ampie possibilità di gestione dei documenti essendo un formato aperto e piattaforma indipendente.
L’uso di XML permetterà grazie ad opportuni fogli di stile, una maggiore stan-dardizzazione dei layout dei prodotti editoriali FUP e agevolerà la gestione stessa dei
contenuti. Inoltre associato ad opportuni metadati (es. Dublin Core8) potrà facilitare
l’archiviazione ed estrazione degli stessi, nonché una maggiore reperibilità dei docu-menti sul Web.
Attualmente è in corso la definizione di una comune DTD per le riviste che po-tranno avere un layout finale sia in pdf sia in HTML, per andare a rispondere alle esigenze di alcune delle redazioni che si sono rivolte a FUP e che ancora prediligono l’uso di HTML per i loro prodotti, spesso distribuiti gratuitamente in rete. Al fine di individuare una DTD comune si sono analizzate tutte le riviste attualmente edite da FUP, evidenziando le loro componenti strutturali a livello sia di testata di periodico che di singolo articolo parallelamente all’analisi di alcune DTD standard già esistenti, quali TEILITE, DocBook e XML Special.
La struttura generale dell’informazione contenuta nelle riviste potrebbe essere così riassunta:
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• definizione e codifica metainformativa sia a livello di singolo articolo con
me-tadati Dublin Core, sia a livello di testata di rivista;
• definizione e codifica gerarchico-strutturale sia a livello articolo sia a livello
fascicolo (più file articoli formano un unico file fascicolo);
• elaborazione di fogli di stile per il formato HTML e per il pdf.
L’uso di XML permetterà inoltre una maggiore reperibilità in rete delle risorse ad accesso libero offrendo un accesso di qualità anche senza l’intermediazione delle ban-che dati, qualora siano associati alle pubblicazioni gli opportuni metadati standard.
7. D
Dalle esperienze di questi primi due anni di sperimentazione, peraltro supportata anche dalla letteratura di riferimento, è risultato che il contesto di diffusione del for-mato digitale non ha avuto la velocità di sviluppo ipotizzata sia per quanto riguarda il commercio elettronico che gli strumenti di lettura a video.
Inoltre da più indagini condottee9 sugli utenti accademici nella loro veste di autori
e lettori, è emerso che la versione elettronica non ha ancora un diffuso riconoscimento di autorevolezza culturale.
Pertanto al fine di garantire ai nostri autori i meccanismi di diffusione riconosciuti dalla comunità accademica, la FUP ha deciso di associare alla diffusione elettronica anche iniziative di distribuzione tradizionale sul territorio, in particolare per una se-lezione di titoli riguardanti monografie scientifiche e didattiche. Grazie alle nuove tecnologie di stampa digitale possiamo infatti pubblicare la versione elettronica e stampare un bassa tiratura della stessa, direttamente proporzionata alle richieste degli utenti finali.
8. L’ ‘-’
La Firenze University Press gestisce, in collaborazione con lo CSIAF, l’archivio isti-tuzionale dei documenti elettronici dell’Università degli Studi di Firenze che contiene i lavori per la didattica e la ricerca prodotti da docenti e ricercatori dell’Ateneo. Gli autori, previa registrazione, depositano direttamente i propri documenti nell’archivio. L’accesso alle informazioni ed ai documenti è libero. L’archivio offre garanzie di stabi-lità e chiara affiliazione dell’informazione all’Università di Firenze e grazie al protocol-lo utilizzato (Open Archive Initiative Protocol for Metadata Harvesting) permette protocol-lo scambio e l’interoperabilità delle informazioni con i maggiori centri di ricerca a livello mondiale; quello di Los Alamos per i fisici e i matematici, Repec per gli economisti.
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La creazione di una rete di trasmissione e di accesso agevolato ai documenti, è un messaggio di apertura versi modi alternativi di diffusione da associare a quella com-merciale legata anche alla sostenibilità economica della struttura.
L’accesso libero (open access) ai documenti, quale quello dell’archivio e-prints, può incrementare in maniera sostanziale la fruizione e la diffusione dei risultati della ricer-ca e della didattiricer-ca prodotti all’interno dell’Ateneo. L’adozione o sviluppo di servizi di
linking permetterà il colloquio fra ambienti diversi e soprattutto risorse diverse
agevo-lando la loro fruizione da parte dell’utente.
10. C
La sfida dell’editoria digitale accademica presenta molteplici contraddizioni ed aspetti ancora da analizzare. Tuttavia l’interesse del mondo accademico per le poten-zialità dell’ambiente digitale è oramai evidente. Le potenzialià dei formati elettronici devono ancora essere mediate con la realtà dell’editoria cartacea che offre ancora sta-bilità e sicurezza. Tuttavia l’editoria elettronica grazie alle garanzie offerte dal deposito legale sarà sempre più presente in ambito accademico.
Inoltre l’adozione di formati aperti, non proprietari, quali anche XML, è sempre più importante in un contesto digitale che si evolve velocemente.
I formati aperti usati nella rappresentazione dell’informazione, uniti alle evoluzioni tecnologiche consentono oggi di realizzare un punto di accesso integrato fra ambienti di diversa natura, es. commerciale e gratuito, includenti divesa tipologia documentaria, es. documenti preprint, working paper, pubblicazioni monografiche, periodici. Tutto ciò sta delineando per l’utente la possibilità di accedere ad un sistema informativo nel quale so-no abolite le barriere e dove potrà disegnare la propria biblioteca digitale senza difficoltà di dialogo e lettura poiché sistemi e documenti dialogheranno tra di loro.
11. R
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6 Il testo dell’accrodo è visibile alla pagina < http://epress.unifi.it/info.htm>.
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8 http://dublincore.org>.
Text understanding from discourse model and internal processes CLIP 2003