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Il volontariato di protezione civile come indice per misurare la resilienza di una comunità. Un caso studio: la Regione Emilia-Romagna

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Academic year: 2021

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Abstract

Titolo tesi: Il volontariato di protezione civile come indice per misurare la

resilienza di una comunità. Un caso studio: la Regione Emilia-Romagna

Candidato: Stefani Giada

L’elaborato analizza il volontariato di protezione civile della regione Emilia-Romagna per valutare se la presenza di cittadini iscritti ad un’organizzazione di volontariato di protezione civile all’interno di un comune, possa incidere sull’indice di resilienza di quel territorio. Lo studio si è svolto attraverso alcuni dei principali eventi che hanno colpito il territorio italiano negli ultimi anni, in particolare il Sisma in Emilia Romagna del 2012, l’alluvione nella provincia di Modena nel 2014 e il Sisma in centro Italia nel 2016. Dopo aver analizzato la storia dell’attuale sistema nazionale di protezione civile, le normative vigenti e passate, e le diverse tipologie di rischio che possono colpire il territorio nazionale, l’indagine è stata realizzata tramite un questionario che è stato sottoposto a un campione significativo di volontari di protezione civile appartenenti a diverse tipologie di organizzazioni ed equamente distribuiti nelle nove province della regione Emilia-Romagna. Tramite il questionario è stata realizzata una mappatura del volontariato regionale e sono state studiate le conoscenze che i volontari hanno del territorio, dei rischi e delle giuste norme da tenere in caso di evento; analizzando inoltre quanto la loro presenza incida sulla comunicazione del rischio e sulla diffusione della cultura di protezione civile. La ricerca dimostra come la presenza tra i cittadini, di volontari di protezione civile, possa aumentare l’indice di resilienza di una comunità solo quando i volontari presentano delle caratteristiche specifiche. Lo studio documenta perché è compito primario della istituzioni, in particolare di quelle locali, investire sul volontariato di protezione civile, integrarlo all’interno di progetti locali di prevenzione e monitoraggio, in primis nella realizzazione dei piani d’emergenza comunali. Nel documento vengono valutate quale sono le attività da realizzare per aumentare la diffusione della cultura di protezione civile che deve passare, non solo nella messa in sicurezza delle infrastrutture, ma soprattutto nella diffusione della cultura di autoprotezione dei singoli cittadini. Il lavoro si conclude con la proposta per la realizzazione di un indice di pericolosità comunale considerando le seguenti tipologie di evento: sismico, vulcanico, meteo, idraulico, idrogeologico, maremoto, incendio, incidente nucleare, ambientale e industriale.

The thesis analyses the voluntary work of the region Emilia-Romagna’s civil defence, in order to evaluate whether the presence of citizens joining a voluntary organization within a municipality, may affect the rate of resilience of the area. The study was carried out through some of the main events which struck the Italian territory in the last years, particularly the 2012 earthquake in Emilia Romagna, the 2014 flood in the province of Modena and the 2016 earthquake in central Italy. After having analysed the history of the civil defence’s present national system, the current and past regulations and the several typologies of risk that can strike the national territory, the survey was carried out through a questionnaire submitted to a meaningful number of civil defence members, belonging to different types of organizations and equally distributed among the nine provinces of Emilia Romagna. By means of questionnaire, a mapping of the regional voluntarism was made. Furthermore, the volunteers’ knowledge of the territory, of the risks and the regulations to follow in case of any events were studied, analysing also how much their presence can affect the risk communication and the spread of the civil defence culture.

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The research shows how the presence of civil defence volunteers among citizens can increase the resilience of a community, only when the volunteers have some specific features. It documents why it is a primary duty of the institutions, in particular local ones, to invest in the voluntary work of the civil defence and to integrate it within local projects of prevention and monitoring, first and foremost in the realisation of municipal emergency plans. The document examines what are the activities to organise so as to increase the spread of the civil defence culture, not only through infrastructures safety, but most importantly through the diffusion of a self-protection culture of each citizen. This work comes to an end with the proposal of creation of a municipal danger index, considering the following types of event: seismic, volcanic, meteorological, hydraulic, hydrogeological, seaquake, fire, nuclear, environmental and industrial accident.

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