22 July 2021
AperTO - Archivio Istituzionale Open Access dell'Università di Torino
Original Citation:
Foreste di protezione: tecniche gestionali e innovazione nelle Alpi occidentali
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“Foreste di protezione: tecniche gestionali
e innovazione nelle Alpi occidentali”
Filippo Brun, Renzo Motta, Simone Blanc, Giorgio Vacchiano
E-mail: filippo.brun@unito.it, renzo.motta@unito.it, simone.blanc@unito.it, giorgio.vacchiano@unito.it
Il progetto tratta l'applicazione concreta degli indirizzi raccomandati dai manuali di selvicoltura delle foreste di
protezione, attraverso la realizzazione di cantieri-pilota, la valutazione della loro efficacia e del loro costo.
Si prevede di approfondire gli studi sugli agenti di disturbo e di svolgere attività di formazione e comunicazione.
Obiettivi del progetto
Verificare i costi e l'efficacia degli interventi selvicolturali nelle foreste di protezione
Confrontare metodologie, tecniche e strumenti a disposizione nei paesi interessati
Integrare le conoscenze scientifiche nelle pratiche di gestione
Migliorare le competenze tecniche dei differenti servizi forestali
Sensibilizzare maggiormente le amministrazioni, le comunità e le collettività locali sul
ruolo prioritario delle foreste di protezione nella salvaguardia dei
territori alpini e nella pianificazione territoriale.
Attività
Fiera commerciale di “Bosco e territorio” – Oulx Loc. Beaulard (TO) 17-19 settembre 2010
Sono stati insediati 7 cantieri sperimentali (4 in Valle d'Aosta e 3 in Piemonte), in foreste con ruolo di protezione diretta nei confronti di caduta massi, distacco valanghe (su versante) e lave torrentizie (boschi ripari). In tutti i cantieri si sono svolti corsi di formazione locali o internazionali per la valutazione della stabilità e la proposta di intervento (martellata) mediante un approccio partecipativo. Nell'autunno 2010 e primavera 2011 verranno realizzati i tagli e saranno visitati i cantieri per valutare l'effetto del trattamento proposto sulla resistenza e resilienza del bosco. Nell'estate 2010 è stata inoltre rilevata in campo la resilienza (velocità di rinnovazione) in seguito a incendi e schianti distruttivi in Valle di Susa e Valle d'Aosta, e la resistenza (stabilità meccanica dei fusti) in seguito a infezione fungina e carico di neve. Si prevede di pubblicare l'integrazione dei manuali di selvicoltura delle foreste di protezione per l'anno 2012.
Partner territoriali
Obiettivo Cooperazione territoriale europea Italia-Francia (Alpi)
2007-2013
Objectif Coopération territoriale européenne France-Italie (Alpes)
2007-2013
Zonizzazione Definizione, priorità e cartografia delle foreste di protezione diretta
Cantieri - pilota
Realizzazione di una rete internazionale e locale di cantieri – pilota finalizzata allo studio economico degli interventi realizzati, delle ricadute economiche e all'analisi costo-efficacia.
Sviluppo delle conoscenze ecologiche e selvicolturali
Studio dell’impatto degli agenti di disturbo biologici e climatici sulla stabilità delle foreste di protezione.
Formazione
Corsi internazionali e locali sulla gestione degli interventi selvicolturali e formazione dei formatori (esperti e personale altamente qualificato)
Comunicazione
Sensibilizzazione degli amministratori a livello locale e internazionale, della popolazione e dei tecnici.
Realizzazione di documenti tecnici, strumenti di divulgazione e pagine Web
Istituti di ricerca
Università di Torino:
Dipartimento di Agronomia, Selvicoltura e Gestione del Territorio
Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria Forestale e Ambientale
Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali
Cémagref Grenoble (FR): Unité de Recherches Ecosystèmes
Montagnards
WSL Birmensdorf (CH): Istituto federale di ricerca per la
foresta, la neve e il paesaggio
I.P.L.A. SpA (TO): Istituto per le Piante da Legno e l'Ambiente
La gestione delle foreste di protezione è una delle priorità nella gestione dei territori alpini.
La foresta spesso protegge direttamente le zone abitate, le infrastrutture e le attività umane nei confronti di pericoli naturali come le valanghe, le cadute di massi, le lave torrentizie, i fenomeni di erosione superficiale.
Il ruolo di protezione della foresta completa quello delle opere artificiali nella difesa dei centri abitati e delle infrastrutture.
La stabilità di questi popolamenti forestali di montagna è indispensabile per la sopravvivenza delle popolazioni alpine.
Regione Piemonte (IT): Direzione Opere pubbliche, Difesa del suolo, Economia
montana e foreste
Regione Autonoma Valle d’Aosta (IT): Direzione foreste e infrastrutture Office National des Forêts (FR): Agence des Hautes-Alpes e Agence de Savoie Consorzio Forestale Alta Valle Susa (IT)
Communes de Montgenèvre e de Veynes (FR)
Conseil Général de la Savoie (FR): Service des Affaires Européennes
Canton du Valais (CH): Département des transports de l’énergie et de
l’environnement –(DTEE) Service des Forêts et du Paysage
Canton de Vaud (CH): Département de la Sécurité et de l’Environnement (DSE),
Service des forêts de la faune et de la nature (SFFN)
Comune Località Tipo forestale Pericolo naturale Bene protetto
Morgex Vieforche Abetina endalpica Caduta massi e blocchi di ghiaccio
Viadotto autostrada A5 Brusson Dajey Pineta endalpica a pino
silvestre e abete rosso Caduta massi
Strada comunale e centro abitato Courmayeur Ban de Ville Pecceta montana/
subalpina e lariceto Valanghe
Strada comunale e centro abitato Verrayes Creux Pineta endalpica Valanghe e erosione Strada comunale
Montgenèvre-Claviere
Cote de Bes-Bois de la Blanche
Lariceto con pino cembro
Valanghe e caduta massi
Centro abitato e pista da sci Torre Pellice Angrogna Formazione ripariale a
latifoglie Lave torrentizie
Centro abitato e strada statale Valdieri Bosco delle
Ciuliere Faggeta
Valanghe e caduta massi
Centro abitato e strada regionale
" Progetto finanziato nell'ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Alcotra 2007-2013" Progetto n. 32
Cantieri pilota italiani
Approfondimento:
cantiere di Claviere
L’intervento, realizzato dal Consorzio Forestale Alta Valle Susa (CFAVS), consiste
nella costruzione di cavalletti in legno in aree valanghive.
Questa tecnica permette alla rinnovazione naturale di larice e pino cembro di insediarsi e affermarsi e quindi garantire, in modo duraturo, la funzione protettiva nei confronti della pista da sci e del centro abitato sottostante.
UNIVERSITA’DEGLI STUDI DI TORINO