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Note floristiche piemontesi n. 888. Solanum carolinense L. (Solanaceae)

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Academic year: 2021

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Note floristiche piemontesi n. 847-899

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A. Selvaggi, 2018) ma non è possibile capire se si trattasse di una presenza solo coltivata o spontaneizzata. La specie è tuttora oggetto di coltivazione e vendita nei vivai del territorio piemontese.

M. Evangelista

887. Sicyos angulatus L. (Cucurbitaceae)

+SET/INV: Pianura cuneese settentrionale: 1) comune di Casalgrasso (CN), C.na La Macchina, 239 m, ottobre 2014. Leg. et det. M. Evangelista (hb. Evangelista); 2) comune di Caramagna Piemonte (CN), Bosco piccolo del Merlino, Bealera Nuova, 250 m, agosto 2017. Leg. et det. M. Evangelista (hb. Museo Civico di Storia Naturale di Carmagnola); 3) comune di Caramagna Piemonte (CN), loc. Ponte Grosso, boscaglia ripariale lungo piccolo canale che si stacca dal Canale del Molino e confluisce nel T. Meletta, 249 m, 7 settembre 2017. Leg. et det. M. Evangelista (hb. Evangelista).

OSSERVAZIONI. Si tratta di una specie neofita di origine nordamericana, segnalata come naturalizzata invasiva o in molte regioni italiane e in Piemonte (Galasso et al., 2018). Per un quadro sull’origine e distribuzione della specie in Piemonte vedi Bouvet et al. (2013c). Le stazioni oggetto della presente nota rappresentano le prime segnalazioni della specie per la Pianura cuneese settentrionale e costituiscono una conferma della sua presenza nei settori planiziali della provincia di Cuneo, dove era precedentemente nota per Cherasco (Rota & Cavallo, 2012). F. Vidotto, A. Selvaggi

888. Solanum carolinense L. (Solanaceae)

+ SET/NAT: Pianura cuneese-torinese: 1) comune di Moretta (CN), margine campo di mais a est del paese lungo la strada per Murello, 253 m, 9 agosto 2017.

Leg. et det. A. Selvaggi (hb. ANP); 2) comune di Fossano (CN), strada tra

Cen-tallo e Levaldigi, campo di barbabietola da zucchero, 385 m, 11 agosto 2008. Obs. F. Vidotto; ibidem, 9 agosto 2017. Obs. A. Selvaggi; 3) comune di Saluzzo (CN), 1,5 km a ovest di Torre S. Giorgio, margine campo di mais, 259 m, 11 agosto 2008. Obs. F. Vidotto (Foto F. Vidotto confermata da eds.); 4) comune di Centallo (CN), 200 m a est di C.na delle Masche, 431 m, 11 agosto 2008. Obs. F. Vidotto (Foto F. Vidotto confermata da eds.); 5) Savigliano (CN), a est di c.na Riforano verso T. Mellea, 379 m, 17 agosto 2008. Obs. F. Vidotto (Foto F. Vidotto confer-mata da eds.); 6) comune di Peveragno (CN), a nord del paese, tra C.na del Gallo e rio Redale, su mais e fagioli, 510 m, 7 ottobre 2005. Obs. F. Vidotto, A. Saglia (foto F. Vidotto confermata da eds.); ibidem, 20 agosto 2009. Obs. F. Vidotto; 7) comune di Osasio (TO), campo di mais nei pressi della cascina Borgonuovo, 243 m, 30 ottobre 2017. Obs. F. Vidotto.

OSSERVAZIONI. Specie alloctona di origine nordamericana naturalizzata nelle regioni del nord Italia (Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli–Venezia Giu-lia) e presente come casuale in altre regioni italiane del centro-sud (Galasso et al., 2018). Circa l’origine e la distribuzione in Piemonte si veda Bouvet et al. (2013d).

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Rivista piemontese di Storia naturale, 39, 2018: 189-221 ISSN 1121-1423

211 Le stazioni oggetto di nota integrano le conoscenze distributive di questa specie in Piemonte, dettagliando la localizzazione delle segnalazioni riportate generica-mente in Saglia et al. (2006) e nella cartografia in Bouvet et al. (2013 c) nel settore planiziale delle province di Cuneo e di Torino e integrando con nuovi ritrova-menti.

G. Bruno

889. Rubus phoenicolasius Maxim. (Rosaceae)

+ SET/NAT: Valle di Susa, comune di Villar Focchiardo (TO), sulla scarpata a monte e a valle del primo tornante della pista agro-silvo-pastorale sopra la borgata Feisana (in prossimità di un cippo), 878 m, esp. N, obs. 16 luglio 2017; ibidem,16 novembre 2017. Leg. et det. G. Bruno, conf. A. Selvaggi (hb ANP).

OSSERVAZIONI. Specie originaria dell’Asia orientale (Cina, Corea e Giap-pone), coltivata per i frutti eduli o utilizzata come portainnesto di Rubus idaeus L. (Banfi & Galasso, 2010), è segnalata allo stato naturalizzato in Piemonte nel Ver-cellese, Biellese, Novarese e nel Settore insubrico del lago Maggiore in provincia di Verbania (Soldano, 1982; Soldano & Sella, 2000; Zanetta, 2004; Antonietti et

al., 2012). La specie, presente, oltre che in Piemonte, in Lombardia, Friuli-Venezia

Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto, è classificata come invasiva in Italia (Ga-lasso et al., 2018) e come tale è segnalata anche in Lombardia dove è in grado di formare estese coperture monofitiche, ricoprendo il terreno e quindi reprimendo la crescita del sottobosco (Banfi & Galasso, 2010). In Piemonte è inserita nella “Black List–Warning List (Allerta)” regionale (DGR 12 giugno 2017, n. 33-5174). La stazione di Villar Focchiardo è composta di 3 nuclei che hanno fruttificato e i cui getti radicano all’apice. L’origine probabile è da ricondurre ai materiali appor-tati durante la costruzione di una pista agro-silvo-pastorale negli anni 2014-15 all’interno di un bosco di castagno e faggio; il movimento terra ha inoltre favorito l’insediamento di un significativo nucleo di Buddleja davidii Franch. che convive a stretto contatto con R. phoenicolasius.

M. Evangelista, G. Bellone

890. Matricaria discoidea DC. subsp. discoidea (Asteraceae)

+SET/NAT: Valle Vermenagna: 1) comune di Roccavione (CN), pressi della cava della Dormiosa, lungo la carrozzabile che conduce a Tetto Sales, 650 m, 9 giugno 2017. Leg. et det. M. Evangelista (hb. Museo Civico di Storia Naturale di Carmagnola); 2) comune di Limone Piemonte (CN), Colle di Tenda, piazzola lungo la strada, calcare, 1800 m, 12 settembre 2008. Obs. G. Bellone (foto G. Bellone confermata da eds.); 3) comune di Limone Piemonte (CN), scarpata presso la Baita Tre Amis, 1865 m, esp. E, 5 settembre 2009. Obs. G. Bellone (Foto G. Bellone).

OSSERVAZIONI. Si tratta di una neofita invasiva diffusa in tutto il centro-nord Italia; in Piemonte è considerata presenza naturalizzata (Galasso et al., 2018). Le stazioni oggetto della presente nota testimoniano per la prima volta la presenza di questa specie nella Valle Vermenagna.

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