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Rivista di psichiatria, 2011, 46, 3

232

Giovanni Liotti, Benedetto Farina Sviluppi traumatici. Eziopatogenesi, clinica e terapia della dimensione dissociativa

Raffaello Cortina Editore, Milano 2011, pagine 240, €€ 22,00

Il volume Sviluppi traumatici di Gio-vanni Liotti e Benedetto Farina si pro-pone di essere una guida alla diagnosi e al trattamento dello spettro dei disturbi traumatici dello sviluppo dell’adulto, ovvero dei disturbi riconducibili allo sviluppo della personalità in contesti relazionali traumatici.

Alcuni dati epidemiologici che introdu-cono il volume, derivati dalla recente pubblicazione su Archives of General Psychiatry del 2010 di un imponente studio epidemiologico della Harvard Medical School, danno la dimensione del problema clinico: il 30% circa delle patologie psichiche che esordiscono nella vita adulta riconoscono come fat-tore o cofatfat-tore causale maltrattamenti e abusi subiti nell’infanzia. A ciò fanno eco altri dati segnalati dagli autori del volume e derivati dal National Child Abuse and Neglect Data System del Dipartimento della Salute degli USA: oltre un bambino su cento nella popo-lazione generale degli Stati Uniti è vit-tima di maltrattamento e la maggior parte degli abusi e dei maltrattamenti infantili non è costituita dalle violenze fisiche o sessuali quanto piuttosto dal

neglect, ovvero dalla trascuratezza

emotiva grave che, essendo a volte me-no evidente delle violenze, rischia di di-venire un elemento anamnestico tra-scurato.

Le indagini cliniche ed epidemiologi-che accumulate degli ultimi anni segna-lano che le conseguenze psicopatologi-che nella vita adulta del trauma dello sviluppo sono multiformi: possono pre-sentarsi aggregate in quadri ben defini-ti come il disturbo post-traumadefini-tico da stress complesso, che molti clinici e ri-cercatori vorrebbero separato dall’ori-ginale PTSD con la denominazione di

disturbo traumatico dello sviluppo,

op-pure nel disturbo di personalità border-line (nell’80% dei casi associato a mal-trattamenti e abusi durante lo sviluppo) o nei disturbi dissociativi. Oppure pos-sono manifestarsi con una specifica sin-tomatologia che solitamente complica altri quadri clinici peggiorandone la prognosi.

Il sottotitolo del libro, Eziopatogenesi,

clinica e terapia della dimensione disso-ciativa, indica la tesi degli autori: le

molteplici forme della psicopatologia del trauma dello sviluppo hanno un co-mune fondamento patogenetico costi-tuto da processi mentali dissociativi. Te-si derivata dalle originali teorie di Pier-re Janet di inizio Novecento, condivisa dalla maggioranza degli studiosi del trauma complesso e sostenuta da un numero crescente di ricerche cliniche

ed epidemiologiche (tra le altre, ne è prova il fatto che l’American Journal of Psychiatry solo nel 2010 abbia dedicato a questi temi ben quattro articoli tra re-view e autorevoli commenti).

Con numerosi esempi clinici il volume descrive i differenti sintomi con cui i processi dissociativi possono manife-starsi: dalle alterazioni della coscienza, della memoria e dell’identità alla disso-ciazione somatoforme, sino alla perdita temporanea della capacità di regolare le emozioni.

Gli autori riassumono le ricerche e le riflessioni sui disturbi mentali che con-seguono allo sviluppo della personalità in contesti familiari traumatizzanti e presentano una nuova teoria sul rap-porto fra trauma e dissociazione, a par-tire dalle ricerche sull’attaccamento e dalla visione evoluzionistica della rela-zione interumana.

Il libro, nonostante l’ampio spazio dedi-cato ai dati di ricerca e alle ipotesi pa-togenetiche, rimane una guida clinica e si conclude con tre capitoli in cui ven-gono diffusamente trattati il piano ge-nerale di cura, le tecniche per il tratta-mento degli specifici compiti terapeuti-ci (per esempio la gestione delle memo-rie traumatiche) e le indicazioni per la gestione della relazione terapeutica, per definizione problematica in questi disturbi.

Benedetto Farina

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