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Bono, Giovanni

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Academic year: 2021

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(1)

DIZTONARIO

degli

editori, ttpografi,

librai itineranti

in

ltalia

tra

Quattrocento

e

Seicento

T

l.

COORDINATO

DA

MARCO SANTORO

A

CURA

DI

ROSA

MARI§A

BORRACCINI,

GIUSEPPE

LIPARI,

CARMELA REALE,

MARCO SANTORO, GIANCARLO VOLPATO

PISA

.

ROMA

FABRIZIO

SERRA

EDITORE

(2)

BONO, GIOVANN] a67

partire per Colle Val d'Elsa, dove aveva

già trovato soci in grado di fornirgli

ca-pitali

e materia prima. Nel corso del

viaggio acquistò a Firenze

i

caratteri

tipografici dello stampatore Niccolò di

Lorenzo della Magna.

A Colle, fra

I

uz8 e

i

u7g, riuscì a

stampare ben 5 opere, fra cui si ricorda

la Practica medicinae, sit)e De aegitudini'

bas di Michele Savonarola.

Similmente ad altri stampatori suoi

contemporanei, Bono continuò a

oc-cuparsi anche del commercio dei libri,

non interrompendo i suoi rapporti con

tipografi e librai veneti come Giovanni

Grande di Salgenstat, Andrea Rampin,

Cassino Brison e Carlo Ridolfi, ma

so-prattutto intensificando i suoi contatti

con l'ambiente senese attraverso

il

bi-bliopola Agostino di Vanni.

L attività dimercante dilibricondusse

il Gailo anche a Perugia, dove,

nell'ago-sto r48o,

fu

colpito dalla peste che

in-fieriva da oltre un anno in questa città.

fucoverato nelf infermeria

deli'ospeda-le di S. Maria della Misericordia, prima

di morire dettò il suo testamento.

:Ir:r.'

Bonsa; Coarps; Isrc; Gw;

RHo-FnaNcssco Drxr, Maestro Bono di Bethun

stam?atore di libri in Colle, «Archivio stori

co italiano», xxr (t9o3), pP. 177'197', Cunzto

BastrasoNt

-

GtuuaNo CaroNt,

Impres-sum Senis. Stoie di tipografi, incunaboli e

li-brai, Siena, Accademia Senese degli

Intro-nati, 1998, Pp.22-27.

(Alfonso Ricca)

89. Bono, GtovaNNI

(S.1. xv sec.

-

S.l. xvl sec.) 1474-1478.

S avona q74 ; Mllano 7475-1478.

Frate agostiniano proveniente da paese

di area linguistica germanica

(Teutoni-czs) fu il prototipografo di Savona. Nel convento degli agostiniani della città

ligure stampò, probabilmente nel

me-desimo anno 1474, tl Doctrinale di

A1e-xandre de Villedieu e

il

De

Consolatio-ne

di

Boezio. Secondo la storiografia

locale, la venuta del Bono a Savona

era dovuta all'iniziativa di un gruppo

di

cittadini,

capeggiati da Giacomo

Torteroli, di impiantare un'ofHcina in

città. A tale scopo erano stati invitati

nella località ligure quattro artigiani

Teutonici,

i

quali tuttavia si

allontana-rono dalla città nello stesso anno 1474.

Giovanni Bono risulta attivo a Milano

già l'anno seguente: infatti

il

zr luglio

475

egli sottoscrive

nel

capoluogo

lombardo un'edizione delle

Confessio-ni di sant'Agostino. Ai suoi caratteri e

al medesimo anno 7475 sono attribuiti

altri due incunaboli: laRatto dierum et

mensium di Amadeo di Tortona elaPo'

lyhistor, sive de mirabilibus mundi di Caio

Giulio Solino, nell'edizione di Bonino

Mombrizio. In quello stesso anno,

Gio-vanni vendette 4o.ooo caratteri da

lui

stesso fabbricati a Domenico

Gilber-ti

da Vespolate.

Lattività

milanese di

Giovanni Bono si svolse nel monastero

agostiniano di S. Maria Incoronata e si

protrasse fino alt478,anno in cui risulta

sottoscrivere urt Breviaium Romanum i.

cui unico esemplare superstite è oggi

conservato nella Biblioteca

Trivulzia-na di Milano. Dopo questa data non si

hanno più notizie del tipografo.

Du (Giovanni Dondi); Isrc.

Tounaso

Tontpnolr,

Sqitti

Letterai, Savona, Luigi Sambolino, t859,

Pp.287-3r8; Frornrco

Perstta,

Venturino de

Pioibw,umanistd Ligure del secolo xv, Città

del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vati

cana, 1950; Peolo VeNszIaNt, Notilie sul

(3)

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*

§: i:l. i1; iÌl1 itii iiii )ìr aa" tt. L68 BORDOGNA,

romano sconosciuto ai tLpografi, «La

Bibiiofi-lia », 1xa11 (tgz o), pp. 247 -252.

(Graziano Ruffini)

90. BoRDoGN,A., SrcrsMoNDo

(Brescia xvr sec.? -Yenezia:f,q?)

:555-7592.

Yenezia 1555-1588 ; Ravenna 75go-t5gz.

Libraio, tipografo ed editore, figtio di

Giovanni Bordogna, bresciano,

fu

at-tivo a Venezia nella seconda metà del

xvr secolo. La sua libreria, con annessa

un'omcina tipografica, si trovava a "San

Basso", poco disrante dalla Basilica di

San Marco, "alla porta di canonica". Dal

152 partecipò inrensamente all'Arte dei

Librai e Stampatori, ricoprendo cariche

di prestigio, come ad esempio quelle

di compagno di giunta (1572), sindaco

dell'Arte 9578-157), difensore dell'Arte

(r58r).

Bordogna fu

più

attivo come

com-merciante di libri che come editore e

ti-pografo, infatti ci sono pervenute solo

ventuno opere da lui stampate di

argo-mento assai eterogeneo, con una

pre-yalenza di raccolte di rime e orazioni.

Va inoltre segnalata la possibilità che

non rutd

i

suoi lavori ci siano giunti,

molto probabilmente a causa del fatto

che queste opere, avendo nella

mag-gior parte dei casi un contenuro

ripi-camente popolare e non avendo forse

una vasta distribuzione, siano andate

incontro a deterioramento.

Il suo impegno editoriale raggiunse

l'apice nel 1555, anno

in

cui videro la

luce ben cinque opere, fra le quali è

degna di attenzione la prima ediziqng

dei Segreti del reuerendo donno AIes sio pie-montese, pseudonimo del poligrafo

vi-terbese Girolamo Rusceili.

euest'ope-ra conoscerà numerose ristampe e

tra-duzioni ed è da considerarsi come una

piccola enciclopedia domestica.

SIGISMONDO

Fino al r588 Bordogna lavorerà

stabil-mente aYenezia, occupandosi in gran

parte di opere di poesia. A1 periodo che

va dal q7t aI ry72 risale la

collaborazio-ne con Francesco Patriani, con il quale

pubblicò rre opererte che eiogiavano la

Santa Lega e la vittoria nella battaglia

di Lepanto (Lurcr Gnoro, Oratione di

Luigi Groto cieco ambasciator di Hadia,

t57t; Lutcr Gnoro, Trofeo della yittoio

sacrd, t57z; Onezro ToscaNsu.a,

Es-sortatione di m. Oratio Toscanella a i

ci-stiani contra

il

Turco, r5Tz). Nel r58B si

ha l'ultima attestazione deIl'attività di

Bordogna a Yenezia con Ia Vita di San

Massimo yescoyo, fatta stampare per i

tipi

di Giovanni Antonio Rampazetto

da Camillo Giovannelli, ma riporranre

come sottoscriztone editoriale il non-re

ef

indiizzo

di Sigismondo.

Nel medesimo anno ritroviamo

Bor-dogna a Ravenna dove collaborò con i

fratelli librai veneziani pietro (v.) e

Ca-millo

Giovannelli, cognari

di

Cesare Cavazza che nel 1586, dopo la morte di

quest'ultimo, avevano qui aperro una

libreria e più tardi anche una tipografia.

Proprio per f installazione e la

direzto-ne di quest'ultima venne chiamato

Si-gismondo, per il quale i fratelli avevano

lavorato a Yenezta.

Al

r59o (anche se

uscì nel r59t) r'isale l'edizione prodotta

in collaborazione con i Giovannelli che

riguarda gli Statutorum seu

luis

ciuilis

ciuitatis Rauennae. Quando si rrasferì

a Ravenna, ruttavia, Bordogna non

li-quidò la sua azienda, ma la affidò alle

cure prima di Camillo Giovannelli e poi

all'agente Bernardino Corso.

Ancora

in

questa città, secondo le

indagini di Claudia Giuliani, Bordogna

si sottoscrisse anche da solo, seppur in

un falso editoriale; propose infatti, con

frontespizio da

lui

prodotto e datato

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