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Conoscere per prevenire

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Academic year: 2021

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INDICE

Capitolo 1 – Introduzione ……… pagg 1-5

Capitolo 2 – Inquadramento normativo ………. pagg 6-7

Capitolo 3 – Percorso IVG ………... pagg 7-16

Capitolo 3.1 – Percorso diagnostico-assistenziale …... pag 10 Capitolo 3.2 – Fase consultoriale pre-IVG ……….. pagg 10-12 Capitolo 3.3 – Fase ospedaliera ………... pagg 12-16

Capitolo 3.4 – Fase post-IVG ………. pagg 16-17

Capitolo 4 – Iter dell’interruzione volontaria di gravidanza per le donne

maggiorenni………. pagg 18-23

Capitolo 4.1 – Intervento entro i primi 90 giorni………... pagg 19-22

Capitolo 4.2 – Intervento dopo i 90 giorni ……….... pagg 22-23

Capitolo 5 - Iter dell’interruzione volontaria di gravidanza per le donne minorenni

………pagg 25-26

Capitolo 6 – Iter dell’interruzione volontaria di gravidanza per le donne straniere

………pagg 27-28

Capitolo 7 – Controllo post-intervento e dimissione ……… pag 29

(2)

1. Introduzione

La mia tesi nasce con lo scopo di disegnare un progetto che riguarda un percorso assistenziale per le donne che affrontano un’interruzione volontaria di gravidanza. Il progetto

ha come obiettivo principale la riduzione delle IVG e la prevenzione di gravidanze

indesiderate ; questo vede la sua realizzazione attraverso la formazione degli operatori socio-sanitari, la sperimentazione di percorsi organizzativi volti a favorire l’accesso e la

fruibilità dei servizi e l’informazione in ambito sessuale e riproduttivo. Lo scopo è quello di

favorire l’accesso ai servizi consultoriali e contestualmente sensibilizzare le donne nei luoghi

di maggiore aggregazione, usando un linguaggio corretto e i codici culturali di riferimento

per le donne immigrate.

Approssimativamente, vengono espletati circa 50 milioni di aborti ogni anno nel mondo. Di

questi, si calcola che il 40% venga effettuato illegalmente . Il 15 gennaio 2009, il Parlamento

Europeo ha approvato una mozione sui fondamentali diritti sulle libertà civili, sulla giustizia e sugli affari interni nell’Unione Europea, sottolineando la necessità di misure

antidiscriminatorie. In particolare all’art.61 è stata evidenziata la necessità di pubblicizzare i

diritti alla salute sessuale e riproduttiva, anche al fine di prevenire le gravidanze indesiderate, gli aborti illegali e ad alto rischio. L’avvento di nuove modalità scientifiche che

possono rendere l’IVG praticabile con cure mediche( la RU 486)è stata introdotta da poco

in Italia.

Il Ministero della Salute ha pubblicato in aprile 2008 la Relazione sull'attuazione della legge

per la tutela sociale della maternità e per l'interruzione volontaria di gravidanza (IVG) con i

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sistema di sorveglianza epidemiologica delle IVG relativi all'andamento generale del

fenomeno, alle caratteristiche delle donne che ne fanno ricorso e alle modalità di

svolgimento.

In estrema sintesi le osservazioni riportate nel documento sono state le seguenti:

• sulla base dei dati provvisori nel 2007 il numero assoluto di IVG è stato di 127.038

IVG, con un decremento del 3% rispetto al dato definitivo del 2006 e un decremento

del 45.9% rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il più alto ricorso all'IVG.

• il tasso di abortività (numero delle IVG per 1000 donne in età feconda tra 15-49

anni), nel 2007 è risultato pari a 9,1 per 1000, con un decremento del 3,1% rispetto

al 2006 (9,4 per 1000) e un decremento del 47,1% rispetto al 1982 (17,2 per 1000).

Il tasso di abortività per le minorenni è risultato nel 2006 pari a 4,9 per 1000 (4,8

per 1000 nel 2005), con valori che confermano il minore ricorso all'aborto tra le

giovani italiane rispetto a quanto registrato negli altri Paesi dell'Europa

Occidentale.

• il rapporto di abortività (numero delle IVG per 1000 nati vivi) è risultato pari a

224,8 per 1000 con un decremento del 4,5% rispetto al 2006 (235,5 per 1000) e un

decremento del 40,9% rispetto al 1982 (380,2 per 1000).

• la percentuale di IVG effettuate dopo i 90 giorni è stata complessivamente nel 2006

del 2.9%, quella dopo 21 settimane è stata dello 0.7%, invariata rispetto all'anno

precedente.

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estera (31.6% degli interventi totali nel 2006), fenomeno che influisce

sull'andamento generale dell'IVG in Italia determinando una stabilità nel numero

totale degli interventi e nascondendo la diminuzione presente tra le donne italiane.

• tutte le Regioni, tranne Marche e Lazio, sono state in grado di fornire un dato

aggiornato della percentuale di personale obiettore. Si evince un notevole aumento

generale dell'obiezione di coscienza negli ultimi anni per tutte le professionalità, con

percentuali pari al 69.2% per i ginecologi (rispetto al 59.6% della precedente

relazione), 50.4% per gli anestesisti (rispetto a 46.3%) e 42.6% per il personale non

medico (39% nella precedente relazione). Questi valori raggiungono percentuali

particolarmente elevate nel sud Italia.

Negli ultimi anni il numero di donne che affronta l’esperienza abortiva più di una volta nella

sua vita è in aumento soprattutto da quando le donne immigrate sono diventate una

componente sempre più rilevante nella coorte di donne che scelgono di interrompere una

gravidanza.

Il tema della prevenzione è molto vasto e dibattuto. E’ convinzione abbastanza diffusa che

il colloquio, l’approccio, nel corso di una certificazione per IVG debba essere oltre che personalizzato, teso ad individuare una maggiore o minore propensione ad utilizzare l’IVG

come mezzo di controllo delle nascite. Questo è tanto più vero quando si tratta di donne immigrate che provengono da paesi dove l’aborto volontario ha ancora questa

connotazione.

Dai dati provvisori relativi all’anno 2007, presentati nella relazione del Ministro della Salute,

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delle donne residenti e non residenti. L’analisi differenziata per residenza esprime altresì un

decremento costante del ricorso all’aborto delle donne italiane (meno 47.1% rispetto al

1982), ma un aumento della popolazione femminile immigrata che lo richiede (31.6% del

totale). Si raccomanda quindi che le ASL/ASO effettuino un costante monitoraggio delle

modalità operative dei Servizi Consultoriali e Ospedalieri attraverso indicatori quali: la

percentuale di interventi effettuati a 11 – 12 settimane, i tempi d’attesa, la percentuale di

personale obiettore, la percentuale di ritorno ai consultori per il controllo post IVG e la scelta

contraccettiva con particolare attenzione alle fasce esposte.

Tra le principali cause del ricorso all’IVG da parte delle donne straniere si trova

generalmente la scarsa conoscenza della fisiologia della riproduzione e dei metodi per la

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2. Inquadramento normativo

L'interruzione volontaria della gravidanza in Italia è regolata dalla legge n.194 del 1978.

Questa legge consente alla donna di interrompere la gravidanza quando esistono e sono

state accertate le seguenti condizioni:

 non ha superato i 90 giorni dall’ultima mestruazione certa quando la prosecuzione della gravidanza comporta un serio pericolo per la salute fisica o psichica o a gravi

condizioni economiche, sociali e familiari ;

 quando la circostanza in cui è avvenuto il concepimento sono tali da pregiudicare lo stato di salute fisica o psichica o quelle del nascituro.

Secondo l'articolo 15 della stessa, "le regioni, d'intesa con le università e con gli enti

ospedalieri, promuovono l'aggiornamento del personale sanitario ed esercente le arti

ausiliarie sui problemi della procreazione cosciente e responsabile, sui metodi anticoncezionali, sul decorso della gravidanza, sul parto. e sull’uso delle tecniche più

moderne, più rispettose dell’integrità fisica e psichica della donna e meno rischiose per

l'interruzione della gravidanza.

L’interruzione volontaria di gravidanza dopo i primi 90 giorni, può essere praticata:

 quando la gravidanza o il parto comportino un serio pericolo per la tua vita

 quando sono stati accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro che determino un grave pericolo per la tua

salute fisica o psichica.

La legge dispone che l’intervento di IVG possa essere scelto sia da donne maggiorenni che

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può essere effettuata anche farmacologicamente tramite una pillola abortiva (RU 486), da

assumere entro la settima settimana di gravidanza.

Il luogo istituzionale di applicazione della legge è il Consultorio Familiare (ed eventuali strutture particolarmente dedicate con competenze consultoriali) mentre l’Ospedale e le

altre strutture autorizzate sono il luogo istituzionale per l’esecuzione dell’intervento.

La legge istitutiva dei Consultori familiari 405/75 e il Progetto Obiettivo Materno Infantile

(POMI) del 2000 assegnano un ruolo centrale e strategico ai consultori nella promozione e tutela della salute della donna su obiettivi prioritari quali, tra gli altri, l’interruzione volontaria

della gravidanza (IVG). La complessità del comportamento sessuale individuale e della

corretta applicazione dei metodi contraccettivi implicano che una parte di gravidanze indesiderate sia inevitabile: l’IVG rimane pertanto una necessità assistenziale che deve

essere garantita dal Servizio Sanitario Nazionale.

Il monitoraggio delle IVG avviene attraverso la compilazione del modello D12 dell’ISTAT

che deve essere compilato per ciascuna IVG nella struttura in cui è stato effettuato l’intervento. Il modello contiene informazioni socio-demografiche delle donne, sui servizi

coinvolti nel rilascio della certificazione e nell’esecuzione dell’IVG oltre che sulle modalità

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3. Percorso IVG

Può essere una delle occasioni per favorire la prevenzione dell’aborto ripetuto, ma presenta

una grave criticità per tutte le donne dovuta alla mancanza di continuità assistenziale tra

consultorio ed ospedale, che rende il percorso più complesso e non ne facilita il ritorno in consultorio dopo l’intervento. La codifica del percorso all’interno di protocolli aziendali o

interaziendali, nei quali inserire anche alcune specifiche in particolar modo per le straniere,

può contribuire a risolvere questa criticità ed a limitare anche la difformità di prestazioni tra

i servizi.

Azioni individuate

Counselling e prescrizione della contrazione già al momento della richiesta dell’IVG, a partire dai problemi che hanno portato al suo non utilizzo o utilizzo non corretto, in modo da

poter avviare tempestivamente l'assunzione di un metodo contraccettivo il giorno stesso

dell'intervento.

Inserimento IUD/impianti al momento dell'IVG, essendo considerato un intervento sicuro ed efficace dalle recenti revisioni sistematiche della letteratura scientifica e comportando un

vantaggio in termini di inizio immediato della contraccezione, con la necessità di porre poi

l'attenzione sull'indispensabilità dei controlli a livello consultoriale.

Counselling individuale o in piccoli gruppi nelle strutture in cui si effettua l'IVG, prima della dimissione, per la condivisione dei vissuti rispetto all'intervento e di informazioni chiave sulla

contraccezione, rimandando poi alla visita di controllo al consultorio per approfondimenti.

Altre azioni trasversali che sono state proposte per contribuire al rafforzamento della

prevenzione delle gravidanze indesiderate sono le seguenti:

Utilizzo della mediazione linguistico-culturale, il cui supporto è molto importante e sempre auspicabile sia per migliorare l'accesso ai servizi da parte delle donne straniere che per

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facilitare la comunicazione nei vari momenti di contatto ed incontro con le immigrate, in

particolare quando si affronta il counselling sulla contraccezione. In questi casi, infatti, può

aiutare a far comprendere verbalmente alla donna straniera come funziona il proprio corpo

ed accettare culturalmente come un contraccettivo vada a regolare la sua fertilità, in modo

che questa possa fare un uso appropriato della contraccezione anche in relazione alla

propria progettualità di vita. Necessario organizzare la presenza di mediatrici in base ai

bisogni del territorio e presentare correttamente il loro ruolo, specificando il loro vincolo al

segreto professionale e raccogliendo sempre il consenso della donna alla loro prestazione.

Incontri con le comunità migranti, da promuovere nei loro luoghi e durante i loro abituali momenti di ritrovo come occasioni per incrementare la conoscenza dei servizi disponibili in

Italia e di quanto previsto dalla legge n. 194/78, per sensibilizzare in generale sulla

questione della prevenzione e della tutela e promozione della salute delle donne, e nello

specifico sulla contraccezione e programmazione familiare. I servizi dovrebbero collaborare

con i referenti delle comunità e le associazioni presenti sul territorio a tale scopo, stilando e

sottoscrivendo congiuntamente anche dei patti di intesa.

Erogazione gratuita di contraccettivi per promuoverne l'utilizzo nei momenti chiave quali l'adolescenza, il post-partum ed il post-IVG, superando le barriere economiche all'accesso

che potrebbero ostacolare alcuni gruppi specifici a fare una corretta prevenzione delle

gravidanze indesiderate. È necessario stabilire chiari criteri di erogazione in base allo

specifico target da supportare, garantire la sostenibilità di quest'azione per evitare che si

configuri come un intervento spot ed accompagnarla sempre con un adeguato counselling

e un prolungato follow-up per monitorare l'effettivo utilizzo corretto dei contraccettivi erogati.

Da considerare l'opportunità di includere tra i contraccettivi erogati anche alcune tipologie

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3.1 Percorso diagnostico-assistenziale

La procedura di accoglienza e di presa in carico per il Percorso Interruzione Volontaria di

Gravidanza (IVG) vede il coinvolgimento dei consultori familiari e dei presidi ospedalieri. Il

servizio consultoriale assiste la donna in stato di gravidanza operando conformemente alla

normativa 194/78, avvalendosi anche della collaborazione dei servizi sociali e delle

associazioni di volontariato sul territorio al fine di:

 Fornire alla donna le possibili soluzioni ai problemi proposti;

 Aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero all’IVG;

 Metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre;

 Promuovere ogni intervento atto a sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti

necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto;

 Favorire la consapevolezza della scelta da parte della donna;

 Valutare, se la donna lo desidera, forme di sostegno che consentano di proseguire

la gravidanza;

 Informare la donna , laddove esistano le condizioni cliniche, sulla possibilità di

scegliere tra IVG chirurgica o farmacologica;

 Proporre e programmare il ritorno al consultorio per la visita di controllo

post-intervento , per avviare un’adeguata contraccezione.

3.2 Fase consultoriale pre-IVG

In attuazione della L.194/78, entro la 12a settimana di gravidanza la fase pre-IVG viene

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curati gli aspetti della prevenzione e del sostegno alla donna, da parte dell'ostetrica e/o del

ginecologo.

L'accoglienza avviene ad accesso diretto(non occorre impegnativa né prenotazione).

Alla donna viene proposta la possibilità di effettuare colloqui per sostegno ad una scelta

responsabile con Psicologa ed Assistente Sociale.(art. 5 della legge 194/78),con analisi

degli aspetti socio/economici e psicologici a sostegno della donna nella sua scelta, aiuto

dove emergessero delle problematiche psico-sociali ad affrontare le possibili soluzioni dei

problemi emersi.

Se la donna persegue nella sua scelta,saranno valutati alcuni elementi che consentiranno

di programmare in modo appropriato l'avvio del percorso:

 Possesso di documento di identità valido;eta' della donna(se minorenne verificare la

possibile presenza di entrambi i genitori);test di gravidanza e/o ecografia.

 Rilascio documento/certificato + accertamento datazione ecografica della gravidanza

che consente alla donna di presentarsi presso la struttura autorizzata all'intervento

dopo sette giorni dalla sua emissione come previsto dalla legge; nei casi in cui venga

riscontrata l'urgenza la ginecologa redige un Certificato Attestante l'Urgenza che

consente alla donna di presentarsi immediatamente presso la struttura autorizzata all'intervento. Durante la valutazione clinica e il colloquio si ritiene utile,se la donna concorda, un'analisi della metodica utilizzata in precedenza e una valutazione delle

strategie contraccettive da metter in atto dopo l'interruzione volontaria di gravidanza.  Avvio del percorso presso la struttura ospedaliera.

 Valutazione per inserimento IUD ,al momento dell'intervento ,in caso di IVG ripetute.

 Prenotazione appuntamento di controllo e consulenza contraccettiva a 2-3 settimane

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Con la certificazione ottenuta, la donna può rivolgersi presso tutte le strutture autorizzate

dal Servizio Sanitario Nazionale.

Per le minorenni, in assenza del consenso di entrambi i genitori, viene garantita la

consulenza dell'Assistente Sociale per effettuare richiesta al Giudice Tutelare.

Per le richieste di IVG oltre il 90°giorno di gestazione: la donna può rivolgersi: alle

strutture consultorialio alle strutture ospedaliere che si faranno carico delle problematiche espresse e comunicheranno con un ginecologo non obiettore dell’U.O.diOstetricia e

Ginecologia nella quale avverràil ricovero. Il ginecologo ospedaliero si faràcarico di

valutare, anche con la collaborazione di altri specialisti, i processi patologici che

determinano il grave pericolo per la salute fisica o psichica o per la vita della donna ed

inoltrerà, nel rispetto della privacy, comunicazione alla Direzione Sanitaria Ospedaliera.

3.3 Fase ospedaliera

L’intervento di IVG viene effettuato nel presidio ospedaliero scelto dalla donna; è gratuito

per tutti gli stranieri e i comunitari iscritti al SSN italiano, per le clandestine indigenti, per le

comunitarie in possesso di tessera europea di assicurazione malattia in corso di validità. Le

IVG vengono effettuate in Day Hospital di un giorno se chirurgiche, di due giorni se

farmacologiche. Le IVG chirurgiche vengono effettuate in anestesia locale. In casi particolari

in anestesia generale per la quale è necessaria una pre-ospedalizzazione con visita

anestesiologica ed inserimento nel programma di sala operatoria.

PRENOTAZIONE : Viene effettuata dalla donna, di persona o telefonicamente, secondo le indicazioni fornite nei rispettivi fogli di accoglienza di struttura.

DATI RICHIESTI : anagrafici, numeri di telefono, data ultima mestruazione, datazione ecografica, data del rilascio del documento IVG.

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INFORMAZIONI : su documentazione ed esami necessari,, modalità operative chirurgiche o farmacologiche, anestesia.

Inoltre vengono fornite Informazioni su documentazione ed esami necessari, modalità operative chirurgiche o farmacologiche, anestesia. Viene fissato l’appuntamento dal

personale ospedaliero. Per le donne immigrate, nel caso in cui risulti necessario, ci si avvale

della consulenza del mediatore culturale e linguistico. È possibile effettuare l’IVG con metodica chirurgica o farmacologia (solo entro il 49° giorno dall’ultima mestruazione). Il

Medico dedicato all’ambulatorio, una volta effettuato il controllo della documentazione,

rivaluterà se proporre la procedura farmacologica o chirurgica per effettuare l’IVG fornendo

informazioni dettagliate

La donna si presenta alle 7,00 circa negli ambulatori ginecologici, (digiune solo nel caso di

procedura chirurgica) ove il personale controllerà la documentazione e darà le indicazioni utili ad effettuare il ricovero. Il medico in collaborazione con l’ostetrica compilerà la cartella

clinica e darà tutte le informazioni utili al consenso. A tutte le donne verrà consegnata un’informativa sul decorso post- ivg. In caso di necessità la donna potrà rivolgersi 24 ore

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Percorso IVG ospedale

Contatto con la struttura ospedaliera individuata per l’intervento

Colloquio, visita ginecologica, ecografia e esami pre-intervento

Informativa sull’intervento

Acquisizione consenso informato

Per pazienti Rh (D) negativo, informativa ed autorizzazione a profilassi anti-D

Intervento

Dimissione, colloquio contraccettivo e consegna materiale informativo su post-intervento

Controllo post-intervento (7 giorni dopo intervento)

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Modalità di intervento

 IVG chirurgica

L’ intervento chirurgico si svolge in Day hospital, a meno che non si verifichino

complicazioni. La tipologia di intervento non cambia a seconda dell’anestesia. Il limite minimo per poter effettuare l’operazione è l’ottava settimana di gravidanza, il limite ultimo è

di 90 giorni dal concepimento, ovvero la dodicesima settimana più qualche giorno.

In ospedale ci si deve presentare con il certificato che prescriva l’interruzione di gravidanza,

che si può fare da qualsiasi medico (medico di base, ginecologo, consultorio…). La

prenotazione dell’intervento si effettua direttamente in ospedale. Non c’è colloquio

psicologico, a meno che non si trovi una donna con particolari titubanze; in tal caso la si può

mettere in contatto con il servizio sociale. Prima dell’intervento in se è necessario un

colloquio con il ginecologo che prescriverà alla donna alcuni esami necessari quali prelievo

ematico, elettrocardiogramma e visita anestesiologica. il giorno successivo a questi esami si effettua l’Interruzione Volontaria di Gravidanza con un ricovero di una giornata – DAY

HOSPITAL. Prima di effettuare l’intervento la paziente deve firmare il consenso informato

(modulo che autorizza il medico ad effettuare l’attività sanitaria in questione, in questo caso

l’IVG). L’intervento viene fatto in anestesia totale. Le pazienti possono essere Controllo dopo 30

giorni presso la struttura che ha rilasciato il certificato

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accompagnate, solitamente dalla madre, solo se minorenni. Le pazienti maggiorenni non

possono essere accompagnate in reparto, poiché gli spazi a disposizione sono comuni e

limitati; eventuali accompagnatori possono aspettare fuori dal reparto.

 IVG farmacologica

Il ginecologo, il medico di base o un qualsiasi altro medico deve richiedere la prestazione dell’IVG per la paziente tramite il certificato di gravidanza. Il limite ultimo per usufruire della

RU486 è la 6° settimana di gravidanza.

L’’iter che ne segue è un’ecografia per datare la gravidanza seguita da un colloquio con il

ginecologo che prescriverà alla donna un prelievo ematico. Seguiranno due accessi in

ospedale: nel primo accesso alla donna viene somministrata una compressa di mifepristone che sospende il nutrimento all’embrione; due o tre giorni dopo la prima somministrazione

viene somministrata un’altra compressa di misopristol, in questa fase si ritiene necessario il

ricovero della paziente in day hospital in quanto si possono presentare delle contrazioni dolorose. L’espulsione può avvenire dopo poche ore o nei giorni successivi. Nei 15 giorni

successivi si ritiene indispensabile un controllo ginecologico.

In entrambi i casi viene dato un appuntamento per il controllo clinico a 2 -3 settimane dall’intervento e per l’informazione contraccettiva. Nel caso in cui la donna accetti, viene

fornito l’appuntamento con giorno ed ora della visita presso il Consultorio Familiare di zona.

3.4 Fase post-IVG

Presso il presidio ospedaliero dove viene effettuata l'IVG e presso il Consultorio è assicurato

il controllo successivo, la consulenza contraccettiva e il supporto psicologico necessario. Si

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ginecologo per avviare un programma di contraccezione; la possibilità di effettuare colloqui

psicologici con lo psicologo consultoriale; una prescrizione e distribuzione gratuita del

contraccettivo per avviare una contraccezione adeguata.

Nell'ottica della procreazione responsabile e della prevenzione delle IVG ripetute c’è un forte

impegno nelle consulenze contraccettive, sia all’interno del Consultorio giovani che del

Consultorio familiare, sia da parte dei ginecologi che delle ostetriche. Considerando che il

periodo dopo il parto è particolarmente a rischio per gravidanze indesiderate, informazioni

e sensibilizzazione sulla contraccezione vengono fornite sia nei corsi pre e post-partum che

nelle visite mediche di controllo. Nei Consultori aziendali è attivo un percorso di continuità

assistenziale ospedale - territorio per la prevenzione delle IVG ripetute. Tale progetto

prevede:

 a livello consultoriale, al momento della certificazione, la prenotazione della visita di

controllo;

 a livello ospedaliero, nella giornata di seduta operatoria per le IVG, viene consegnata

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4.

Iter dell’ interruzione volontaria di gravidanza per le donne

maggiorenni

Il primo passo è un test valido che accerti la gravidanza che può essere:

 Test delle urine: è possibile effettuarlo in farmacia portando un campione di urine in

mattinata per poter poi ritirare il risultato il pomeriggio stesso o il giorno seguente;

oppure mediante il test di gravidanza che stima la quantità di Bhcg nelle urine.  Esame del sangue: tramite l’esame del sangue si analizza il BHCG per accertare la

gravidanza. Questo esame si può effettuare con prescrizione del medico che deve specificare l’urgenza per ottenere i risultati in maniera rapida. E’ possibile effettuare

l’esame anche senza l’impegnativa del medico recandosi direttamente al centro

prelievi.

Il secondo passo è il certificato che attesti la gravidanza e che richieda l’IVG: può essere

fatto da un qualsiasi medico, dal proprio ginecologo o dal ginecologo del consultorio.

Dalla data di prescrizione dell’interruzione di gravidanza (quella che c’è sul certificato di

gravidanza) è obbligatorio lasciare passare 7 giorni (cosi prevede la legge) prima di prenotare l’intervento. Questa regola non vale se il medico prescrive l’urgenza. Dopo i 7

giorni si può prenotare l’intervento.

Lo sviluppo temporale del percorso è strettamente correlato all’epoca gestazionale e ai

termini previsti dalla legge (90 giorni) per eseguire l’intervento. Le azioni previste dal

percorso devono tener conto delle esigenze organizzative della donna e si devono, di

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4.1 Intervento entro i primi novanta giorni

fasi del percorso indispensabili

operatori azioni commento proposte

1) accertamento dello stato

di gravidanza e dell’ età gestazionale

medico test di gravidanza refertazione avente valore

legale (lab. analisi, consultorio farmacia)

ecografia per datazione se valutata necessaria- predisposizione di percorsi facilitati (mediante protocolli) con le strutture sanitarie che eseguono l’ecografia per datazione - consegna del referto con la documentazione iconografica in busta chiusa 2) sostegno ad una scelta responsabile

tutti gli operatori del Consultorio

colloquio/i con l’interessata per approfondire gli elementi che hanno portato alla scelta

viene rivalutato con la donna/coppia il percorso decisionale

informazioni sulle procedure previste dalla Legge 194/78

comunicazione dei diritti

e degli obblighi di legge

descrizione del percorso valutazione con l’interessata di possibili alternative all’interruzione volontaria eventuale contatto/invio ad enti pubblici o privati con consegna di opuscoli informativi informazioni su interventi possibili a sostegno sociale ed economico durante la gravidanza e dopo il parto eventuale contatto/invio ad enti pubblici o privati con consegna di opuscoli informativi

3) documento (comma

quarto art.5) o certificazione urgente (comma terzo art..5)

(20)

emissione del documento o del certificato attestante l’urgenza firmato dalla donna - il documento (redatto

nei casi in cui non venga riscontrata l’urgenza)

consente alla donna di presentarsi presso le strutture autorizzate all’intervento dopo sette giorni dalla sua emissione - il certificato attestante l’urgenza consente alla donna di presentarsi immediatamente presso le strutture autorizzate all’intervento

(21)

Percorso diagnostico-assistenziale si no no si no no

Contatto della donna con il

consultorio/medico di fiducia

Primo accesso: accoglienza , accertamento di gravidanza

Epoca di gravidanza Datazione ecografica La paziente è minorenne? Percorso IVG minorenni Epoca gestazional e ai limiti di legge? La paziente ha bisogno di mediazione? Mediatrice culturale Attivazione procedura

d’urgenza per colloquio, visita e certificazione

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si no si no si Si devono attivare interventi di sostegno? Attivazione interventi/incontri Conferma IVG? Rivalutazione Certificazione IVG Appuntamento pre-ricovero Conferma IVG Definizione e attuazione progetto di sostegno Percorso IVG ospedale Percorso nascita

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4.2 Intervento dopo i 90 giorni

fasi del percorso indispensabili

operatori azioni commento

1) accertamento dello

stato di gravidanza e dell’ età

gestazionale

medico test di gravidanza refertazione avente valore

legale (lab. analisi, consultorio farmacia)

ecografia per datazione se valutata necessaria

2) sostegno ad una

scelta responsabile

tutti gli operatori del Consultorio

colloquio/i con l’interessata per approfondire gli elementi che hanno portato alla scelta

viene rivalutato con la donna/coppia il percorso decisionale

informazioni sulle procedure previste dalla Legge 194/78

comunicazione dei diritti e degli obblighi di legge

descrizione del percorso valutazione con l’interessata di possibili alternative all’interruzione volontaria eventuale contatto/invio ad enti pubblici o privati con consegna di opuscoli informativi informazioni su interventi possibili a sostegno sociale ed economico durante la gravidanza e dopo il parto eventuale contatto/invio

ad enti pubblici o privati con consegna di opuscoli informativi

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3) documento (comma

quarto art.5) o certificazione urgente

(comma terzo art..5)

medico visita ginecologica

emissione del documento o del certificato attestante l’urgenza firmato dalla donna - il documento (redatto nei casi in cui non venga riscontrata l’urgenza)

consente alla donna di presentarsi presso le strutture autorizzate all’intervento dopo sette giorni dalla sua emissione - il certificato attestante l’urgenza consente alla donna di presentarsi immediatamente presso le strutture autorizzate all’intervento

(25)

5.

Iter dell’interruzione volontaria di gravidanza per le donne

minorenni

Il primo passo è un test valido che accerti la gravidanza che può essere:

 Test delle urine: è possibile effettuarlo in farmacia portando un campione di urine in

mattinata per poter poi ritirare il risultato il pomeriggio stesso o il giorno seguente;

oppure mediante il test di gravidanza che stima la quantità di Bhcg nelle urine.  Esame del sangue: tramite l’esame del sangue si analizza il BHCG per accertare la

gravidanza. Questo esame si può effettuare con prescrizione del medico che deve specificare l’urgenza per ottenere i risultati in maniera rapida. E’ possibile effettuare

l’esame anche senza l’impegnativa del medico recandosi direttamente al centro

prelievi.

Per le ragazze minorenni è necessario il consenso di entrambi i genitori; se si ha il consenso seguire l’iter per le donne maggiorenni. Se non si ha il consenso di entrambi o non li si vuole

coinvolgere è possibile ricorrere al giudice tutelare che non è scontato che dia l’autorizzazione ad effettuare l’IVG. È possibile recarsi allo spazio giovani dove la ragazza

viene presa in carico direttamente dal personale (psicologi, ginecologi e assistenti sociali) e saranno loro a guidarla in tutti i successivi passaggi; in particolare sarà un’assistente sociale

ad accompagnarla fino all’intervento. L’iter da seguire sarà il seguente:

 Colloquio psicologico

 Certificato di gravidanza

 Colloquio dal giudice tutelare: interviene in sostituzione dei 2 genitori o del singolo

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giudice tutelare dia il consenso. Sarà l’assistente sociale dello Spazio Giovani ad

accompagnare la ragazza dal giudice tutelare.

(27)

6.

Iter dell’interruzione volontaria di gravidanza per le donne straniere

L’immigrazione in Italia è caratterizzata da una forte eterogeneità. La gran parte (80%)

proviene da Paesi Poveri, con un notevole aumento negli anni delle donne provenienti dall’Europa dell’Est. Cultura di provenienza di queste donne e condizioni di precarietà in cui

vivono in Italia (mancanza di permessi di soggiorno, lavori non in regola, la solitudine e la

mancanza di una famiglia con cui confidarsi e che sia di supporto) sono fattori che possono

pesantemente condizionare le scelte riproduttive. E’ importante saper leggere ed

intercettare i bisogni delle donne immigrate non creando servizi ad hoc ma adattando il

funzionamento e la programmazione dei servizi esistenti per fornire alle donne informazioni

che possano favorire scelte di procreazione consapevole.

In Italia tutte le donne incinte hanno dirittto:

 A essere seguite in consultorio e a fare gratis (in ospedale e nelle strutture

accreditate) : le analisi di laboratorio, le visite specialistiche, i corsi di preparazione

alla nascita, il ricovero per il parto e le cure per eventuali complicazioni;

 A registrare il figlio appena nato agli uffici anagrafici o direttamente attraverso degli

incaricati nella struttura ospedaliera;

 A non riconoscere il figlio appena nato. Questo non è un reato, e nessuno avvertirà

le autorità di polizia, perché l’anonimato viene sempre garantito in modo assoluto.

Prima del parto la donna deve dire che non riconoscerà il bambino. Dopo il parto

assistito in ospedale, il bambino sarà affidato a una famiglia che si prenderà cura di

lui;

 A ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza entro 90 giorni dall’inizio

dell’ultima mestruazione, dopo tale periodo è possibile eseguire una IVG solo per

(28)

La prima differenza sta tra le donne che hanno il permesso di soggiorno e chi non ce l’ha:

 Comunitarie ed extracomunitarie con permesso di soggiorno: seguono lo stesso iter

delle donne italiane.

 Extracomunitarie senza permesso di soggiorno: Devono innanzi tutto procurarsi l’

STP (Tesserino Sanitario Permanente) che dà accesso all’assistenza sanitaria e,

quindi, anche all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG).

(29)

7. Controllo post-intervento e dimissione

Si devono valutare la necessità di un trattamento anti-dolorifico e di un’eventuale

immunoprofilassi anti-D:

• L’immunizzazione RH e un rischio significativo per le donne RH negative che

si sottopongono ad IVG;

• L’emogruppo con il fattore RH deve essere documentato in tutte le donne che

si sottopongono ad IVG;

• L’immunoprofilassi deve essere offerta a tutte le donne RH negative ( e

documentata in cartella );

• L’iniezione dovrebbe essere fatta nel muscolo deltoide.

In dimissione viene rilasciato un foglio contenente:

1.dati relativi all’intervento;

2. terapia antibiotica e uterotonici ( quando non si è eseguita la profilassi perioperatoria);

3. eventuale prescrizione di farmaci da utilizzare al bisogno;

4. le raccomandazioni da seguire nei giorni successivi all’intervento;

5. riferimenti ( sede, telefono, orari ) dove rivolgersi in caso di complicanze;

6. Primo counselling contraccettivo;

7. Prenotazione visita di controllo post-ivg in ospedale dopo sette giorni

8. Il controllo dopo 30 giorni viene consigliato nella struttura che ha rilasciato il certificato;

(30)

8. Andamento delle IVG

Le IVG sono rilevate attraverso il flusso ISTAT che rappresenta la fonte ufficiale di

rilevazione utile per calcolare i tassi e i rapporti di abortività volontaria. Il monitoraggio avviene attraverso la compilazione del modello D12 dell’ISTAT che deve essere compilato

per ciascuna IVG nella struttura in cui è stato effettuato l’intervento.

Il tasso di abortività volontaria, calcolato sulla popolazione femminile di età compresa tra i

15 e i 49 anni è stato del 7,6 per 1000 in Italia: la regione con più alto tasso di abortività è

(31)

Analizzando i dati per classi di età in Italia paragonati alla regione Toscana, si vede che il

tasso di abortività è più marcato tra i 25 e i 29 anni (vedi figura sotto).

Il fenomeno di IVG tra le minorenni merita invece particolare attenzione in quanto il tasso di

abortività tra le ragazze con età inferiore ai 18 anni è risultato essere nel 2013 ( anno più recente) del 4,1 in Italia; dal grafico si evince che l’anno con il tasso più alto è stato il 2006

con 4,9, negli anni successivi c’è stata una progressiva diminuzione fino ad arrivare al 4,1

(32)
(33)

Nel 2013 il 42,6% delle donne che hanno fatto ricorso all’IVG era di cittadinanza straniera;

in particolare il 19,2% delle IVG riguardava donne provenienti dall’Europa centro-orientale,

(34)

Per quanto riguarda la condizione occupazionale della donna vediamo che le occupate costituiscono il 49,6% delle donne che sono ricorse all’IVG nel 2013, le casalinghe il 17,7%,

le disoccupate il 20,7% e le studentesse il 12,0%. Nel tempo è diminuita la quota di

casalinghe , mentre è quasi raddoppiata la quota di disoccupate, probabilmente influenzata

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