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INSPIRE VA ALLA REVISIONE? SI PARLA DI REVISIONE DELLA STRATEGIA EU2020 E DI INSPIRE: PUNTI DI CONTATTO?

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REPORTS

GI IN EUROPE

di Mauro Salvemini

INSPIRE VA ALLA REVISIONE?

SI PARLA DI REVISIONE DELLA STRATEGIA EU2020

E DI INSPIRE: PUNTI DI CONTATTO?

A

novembre è uscito il documento di valutazione intermedia di IN-SPIRE che dovrebbe terminare la sua missione nel 2020.

http://www.eea.europa.eu/publica- tions/midterm-evaluation-report-on-inspire-implementation

Il rapporto è certamente benevolente, tratta con chiarezza gli obiettivi non completamente raggiunti ed onesta-mente indica su che cosa ci si dovrà o dovrebbe concentrare nei prossimi cinque anni.

Anche la Strategy EU 2020, un po’più avanti del mezzo del cammin della sua vita avendo ancora cinque anni dalla “resa dei conti”, continua con la nuova Commissione. Anche il semestre italia-no ha dimostrato siitalia-nora di avere cose nuove da dire a riguardo.

https://portal.cor.europa.eu/euro- pe2020/SiteCollectionDocuments/2459-brochure-BlueprintEU2020.pdf

Inspire ha reso la documentazione dei dati geografici certo molto più effi-ciente attraverso la maggiore disponi-bilità di metadati, ma ovviamente non ha potuto influenzare più di tanto, a livello dei singoli stati membri, l'acces-so e il riutilizzo di dati, che vengono individuati come una barriera ancora presente.

Sono stati comunque compiuti no-tevoli progressi. Dice il rapporto che anche l’implementazione dei servizi basati su Internet ha subito un apprez-zabile sviluppo, ma sono ancora da realizzarne di nuovi e da incentivare la loro utilizzazione. L'interoperabilità, il cavallo di battaglia di INSPIRE, sta mi-gliorando, non poteva del resto essere altrimenti seguendo lo sviluppo della ICT e con le risorse investiteci sopra anche dai produttori di sw e di dati. Il rapporto rileva che comunque la maggioranza dei dati territoriali, di cui agli allegati II e III di INSPIRE, è ancora da fornire (scadenza fino al 2020). Solo avendo dati disponibili e argomenti chiari sui quali applicarli si potrà verifi-care come la macchina funziona. Il rapporto evidenzia peraltro che i ri-sultati sull'obiettivo della policy di dati e servizi e sull’obiettivo del coordina-mento sono quelli che forse hanno

sofferto maggiormente e che giustifi-cano più di altri una revisione.

Una revisione della direttiva o di alcuni suoi obiettivi strategici potrebbe es-sere giustificata anche dall’auspicato abbattimento delle barriere tecniche che sembrano limitare la maggiore utilizzabilità dei dati, mentre le barrie-re culturali ed istituzionali tra i paesi membri richiedono un rafforzamento a livello comunitario, nazionale e locale ed anche a livello transfrontaliero. Il tema dei costi-benefici ( che bisogna riconoscere è arduo da trattare) non viene toccato dal rapporto a causa della mancanza di dati attendibili al momento. Occorre riconoscere che la implementazione nazionale della direttiva privilegia la coerenza e la ca-pacità tipicamente nazionale piuttosto che comunitaria.

Ho sempre sostenuto che INSPIRE, più di altre direttive, era ed è una oppor-tunità offerta agli stati membri: chi ha inteso sfruttarla ne ha tratto benefici, ma chi l’ ha considerata un ulteriore obbligo comunitario ha sprecato una opportunità difficilmente ripresen-tabile poiché nel frattempo la ICT è andata avanti e l’approccio ai dati ed ai servizi è cambiato nel giro di più di dieci anni.

Qualche spunto di visione futura viene fornito dal rapporto: rafforzare il coor-dinamento ( ma da parte di chi ? della Commissione o degli stati membri?) , investire sulla consapevolezza e sulla formazione dei funzionari pubblici ( con quali risorse?), coinvolgere il set-tore privato ( con quale modello e fi-nalità?) .

Il rapporto non doveva rispondere alle domande che ho posto tra parentesi, ma di esse se ne dovrà tenere conto se si andrà ad una revisione.

Il rapporto di valutazione di INSPIRE fa esplicito riferimento alla strategia EU2020 per quanto riguarda Galileo e Copernicus, come strumenti posti in essere per produrre dati, ed alla DAE ( Digital Agenda Europe) come più ampia opportunità non entrando nello specifico. Ma anche per la strategia EU 2020 si sta pensando ad una revisione proposta peraltro dalla Presidenza Ita-liana del Semestre.

Il documento che discute e propone la revisione alla strategia EU2020 ovvia-mente non fa riferimento ad INSPIRE,

ma introduce ed evidenzia la differen-ziazione territoriale introdotta e votata già nella dichiarazione di Atene del marzo 2014 “ A territorial Vision for Growth and Jobs” .

Richiama la partecipazione delle auto-rità locali e regionali come essenziale per la definizione di programmi. Foca-lizza le soluzioni di governo invocan-do l’approccio e la prassi multilivello. Punta direttamente alla creazione di posti di lavoro ed alla crescita.

Mappando i limiti di INSPIRE sulle problematiche evidenziate da chi pro-pone una nuova visione della strategia EU 2020, ritengo che i due strumenti dovrebbero essere considerati insie-me, ovviamente ciascuno nel suo am-bito di competenza, alfine di produrre vantaggi reciproci , soprattutto pun-tando ai benefici per INSPIRE! Tenendo a mente che la direttiva IN-SPIRE è una direttiva ambientale con connotati specifici ICT ed in particola-re è rivolta ai dati e ai servizi informati-ci, e considerando che:

 gli sviluppi avvenuti negli ultimi dieci anni nella GI sono notevoli e spesso inaspettati ;

 le difficoltà che stanno trovando le pubbliche amministrazioni centrali nell’attuare quanto richiesto dalla direttiva, sono pesanti;

 l’interesse ed il coinvolgimento del-le pubbliche amministrazioni sub-nazionali non è considerato dalla direttiva;

 gli aspetti del mercato pubblico-privato dei dati geografici, sono complessi e giocano un importante ruolo;

 la reale necessità è oggi quella di puntare allo sviluppo sociale trami-te la creazione di posti di lavoro ed allo sviluppo di opportunità econo-miche nel settore ICT;

non sarebbe il caso di rileggere i ben accettati e condivisi principi di INSPI-RE per definirne una sua evoluzione pratica sintonizzata con la ( probabile!) strategia EU 2030?

AUTORE

Mauro Salvemini

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