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La Basilica paleocristiana di Uchi Maius = La Basilique paleochretienne d'Uchi Maius

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Spanu, Pier Giorgio Ignazio; Zucca, Raimondo (2004) La Basilica paleocristiana di Uchi Maius = La Basilique paleochretienne d'Uchi Maius. In: Sanna, Luca (a cura di). La collina dei sotterranei: un decennio di scavi in Tunisia: catalogo della mostra = La colline des souterrains: dix ans de fouilles en Tunisie: catalogue de l'exposition, Sassari-Tunisi, Università degli studi di Sassari, Dipartimento di Storia-Institut national du patrimoine de Tunisie (Sassari, Composita edizioni). p. 39-42.

http://eprints.uniss.it/6472/

(2)

La

collina del sotterranei

UN DECENNIO

DI SCAVI IN TUNISIA

Catalogo della mostra a cura di Luca Sanna

La

colline des souterralns

DIX ANS

DE FOUILLES EN TUNISIE

,

~

UNIVERSITÀ DEGU STUDI DI 5AssARI

V

DIPAlmMENTO DI STORIA

Catalogue de l'exposition par Luca Sanna

J,. :

INSTITlJf NAll0NAL DU ~ PATRIMOINE DE TUNISIE

Sassari, Tunis, Rabat 2004

(3)
(4)

LA BASILICA

PALEOCRISTIANA DI

UCHI MAIVS

Pier Giorgio Spanu Raimondo Zucca

resistenza di una ecclesia cathedralis uchi

-tana almeno per il periodo compreso tra gli inizi del Vela metà del VII secolo era imposta dalla menzione di un Octavianus,

vescovo della plebs Uci Maioris, tra i sotto

-scrittori della conferenza di Cartagine del 411, citato senza un competitore donati-sta, di un Gaius scampato con la fuga all'e

-silio comminatogli dal re vandalo Unnerico nel 484, e di un Tripolius, docu

-mentato nel 646.

La tardività dell'istituzione di una sede vescovile a Uchi Maius, forse gemmata dalla diocesi di Tibari, nota sin dal 256,

deve essere posta in rapporto con la fiori

-tura di nuove diocesi cattoliche che prece-dette la conferenza cartaginese del 411 in funzione della necessità di controbilancia

-re l'istituzione di vescovati donatisd.

Testimonianza diretta della comunità cri-stiana di Uchi Maius tra il IV e il VI s eco-lo è costituita dagli epitafì, purtroppo in gran parte decontestualizzati dalle rispe tti-ve sepolture, di undici individui, Bmilius,

Dativus, Espedita, Eulalia, Gelia, fulia Maiorica, Maximiliana, Porfyrius, Sorica,

la cui onomastica rivela innanzitutto i culti martiriali africani, ma anche romani

e in genere dell' orbis christianus.

Rilevante appare la presenza di iscrizioni

funerarie cristiane nei centri minori del

territorio di Uchi Maius, quali Faid el

-Ouaya (dove è attestato un Derisor), El

Gennara (con un personaggio maschile dal nome lacunoso) e probabilmente Rihana

LA BASILlOUE

PALEOCHRETIENNE

O'UCHI MAIUS

Pier Giorgio Spanu Raimondo Zucca

rexistence d'une ecclesia cathedralis à Uchi Maius, au moins du début du V, jusqu'au milieu du VII' siècle, était témoignée par la menuon d'un Octavianus, éveque de la plebs Uci Maioris, parmi les souscripteurs de la conférence de Carthage de 411, men

-tionné sans concurrent donatiste, d'un Gaius échappé par la fuite à l'ex:il que lui avait prescrit le roi vandale Hunéric en 484,

et d'un Tripolius, attesté en 646.

La fondation tardive d'un siège épiscopal à Uchi Maius, né peut-etre du diocèse de Thibaris, connu dès 256, doit etre mise en relation avec la floraison de nouveaux diocèses catholiques avant la conférence carthaginoise de 411, déterminée par la nécessité de contrebalancer la fondation d'évechés donatistes.

Les épitaphes de ome individus, Basilius,

Dativus, Espedita, Eulalia, Gelia, fulia Ma io rica, Maximiliana, Porfyrius, Sorica,

attestene l'existence de la communauté chrétienne d'Uchi Maius enrre le IV' et le VI' siècle. Malheureusement ces épi

-taphes ne sone pas reliées à leurs sépul

-tures respectives; l' onomastique révèle la présence des cultes des martyrs africains,

mais aussi romains et en général de l' or

-bis christianus.

Il faut souligner la présence d'inscriptions funéraires chrétiennes dans les centres mineurs du territoire d'Uchi Maius, tels Faid el-Ouaya (où est attesté un Derisor), El Gennara (attestation d'un personnage mas

-culin au nom incomplet) et probablemene

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(con una Nicasia, scolastica) che segna una diffusione capillare del cristianesimo nelle aree rurali uchitane.

Le indagini archeologiche condotte in prossimità di un marabout sede di un san-tuario islamico, dal 2000 al 2002 hanno rimesso in luce un' ampia basilica, scavata solamente nel suo settore orientale consi-derando che su gran parte dell' edificio cri-stiano insiste lo stesso marabout, mentre parte dell' estrema navata a nord è

occupa-ta da un cimitero islamico, ancora in uso. [intero impianto della basilica è comun-que ricostruibile, almeno nelle sue dimen-sioni, considerando che parte del muro di facciata è stato individuato presso i limiti di un altro saggio di scavo che ha rimesso in luce un arco onorario; le indagini archeologiche hanno inoltre consentito di leggere che la basilica ebbe almeno una fase di ristrutturazione che segui la primi-tiva fase costrutprimi-tiva.

La basilica di Dchi Maius, forse la ecclesia cathedra/is della comunità cattolica uchita-na, rivela un impianto longitudinale, di m 20,85 di lunghezza per m 19,00 di

lar-40

Rihana (avec une Nicasia, scolastica), qui marque la diffusion ramifìée du christianis-me dans les zones rurales d'Dchi Maius. Les fouilles réalisées de 2000 à 2002 à proximité du marabout, siège d'un sanc-tuaire islamique, ont mis au jour une vaste basilique, qui a été fouillée seulement dans sa partie orienrale puisque le marabout est construit pour une bonne parrie sur le biti-ment chrétien, tandis qu'une partie de la nef nord est occupée par un cimetière

isla-mique, encore en usage. De toute façon, la structure de la basilique peut etre recons-tmite, au moins en ce qui concerne ses dimensions, en tenant compte qu'une par -tie du mur de façade a été localisé près des limites d'un autre sondage qui a mis en évi-dence un are honoraire; d'autre part les fouilles ont révélé une phase de restaura-tion de la basilique après la première phase de construction.

La basilique d'Dehi Maius, probablement l'ecclesia cathedra/is de la communauté catholique d'Dchi Maius, présente une structure longitudinale (20,85 m de lon-gueur; 19,00 m de largeur) divisé en cinq

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ghezza, suddiviso in cinque navat~ con un'abside inscritta ent un muro ·li-neo. Le Da divise

da

coton-di spoglio e riutilizzavaoo

basi

di

tipo differente e dotate

cii

capitelli corin-zi a foglie lisce, ugualmente di riuso; le colonne poggia su stilobati costitui -ti

da

grandi bi i in calcare. Sempre in calcare no una serie di blocchi di

asta vitrea.

La

pa~tazione

della

pl"Ìd

fase, in tnsmu di grandi

dimensioni (

quenza: 28/30 per dml) ~ residua parzial.-mente

nella

navata centiìle, ndla

f:

degli intercolumni tra la n centrai pri navatella lateale d e st'u1tima vatella; à1e decorazione musi-va è differenziata nelle varie parti della

basilica, anche se i VI attingono

scm-pte ad un repertorio geometrico.

La nologia del primo tappeto

mcusivo

è basata sia sul tnmiIIIIIllnk

'lumi

costitui-to dal mosaico

pm

recente, riportabile forse alla

seconda

metà del V -inizi VI secolo, sia sui confronti africani, che co sentono di datare la prima fase pavim le ndl' ambito del V secolo. La pa .

zione musiva più

tarda,

superstite ~ amente in una modesta ponione ndla nave centrale, è caratterizzata dall' uso di tmn"ae di piccole dimensioni, che com-pongono ancora una volta motivi geome-trici vanati Il rinvenimento di un numero

inFntissimo

di

tessere musive in pasta vitb

cl

piccolissime dimensioni nelf dell' abside può indiziare la deco..w musiva

del

catino absidale, mentre assume

nefs, avec une . de placée dans un

e. nefs étaient divisées des

colonnes dè spolia· employant des bases

de rypes • erents et pourvues de

i-teaux corinthie fe . es lisses, tou· rs

spolia . n; les colo des

scyI

tes collStitu

bI

en calcaire.

Il

fau

ilique s mpose,

prèmie phast que dans .,...u.;u,...ue, d'une osaTque polychrome

sn"ae pierre en pite de vene.

ta mosiique de la pr mière phase, à

tes-serae de grandes di nsions (fréquence: 28/ O par ID tre carré) est conservée

par-eI

ent s la nef centrale, dans

la

zone des entrecolonnements entre la nef

rinci aie et la première n f latérale

et a i dans celle-<i; la déc;oration

est vari,éé, meme si les morifs SOnt

tou-jo géométriques. La chronologie de la

première mo ··que se fonde aussi bien

sur le terminus ante

'111nn

constitu~ p la

mosa'ique plus recente,

datable

de la

deuxième moitié du VI' -début du VII'

lus tardive, qui ci

(7)

uno straordinario rilievo il rinvenimento di un medaglione in stucco, pertinente alla decorazione parietale, che reca una colom-ba a rilievo con le ali sottolineate da

tesse-re musive in pasta vitrea, sormontata da

una croce ugualmente definita da tessere di mosaico. L abbandono dell' edificio si pone in contemporanea con la

ruralizza-zione dell' ambito urbano di Uchi Maius,

forse intorno alla seconda metà del VII

secolo a.c. La ripresa di un insediamento

organizzato potrebbe ascriversi ad età

agh-labide, forse con la costruzione di una

moschea (individuabile nell' odierno

mara-bout), che comportò l'apertura di profon

-de fosse di spoglio dei materiali

architetto-nici e strutturali della basilica, per la loro riutilizzazione nell' edificio sacro islamico.

42

représente une colombe en relief avec les ailes accentuées par des tesselles de mosalque en pate de verre, surmontée d'une croix elle aussi en tesselles de

mosa·ique. Labandon du batiment

remonte à la meme époque que la trans-formation rurale de la cité d'Uchi Maius, peut-etre vers la deuxième moitié du VIle

siècle ap. J.-c. La reprise d'un établisse-ment organisé pourrair etre datable de l'age aghlabide, peut-étre après la construction d'une mosquée (reconnue dans le marabout actuel), impliquant t'ouverture de fosses très profondes de spoliation des matériaux architecto-niques et structuraux de la basilique, pour leur utilisation dans le batiment sacré islamique.

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