• Non ci sono risultati.

La “preistoria” della tradizione recenziore del De clementia (a proposito di Paris, Bib. Nat., lat. 15085 e di Leipzig, Rep. I, 4, 47)

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "La “preistoria” della tradizione recenziore del De clementia (a proposito di Paris, Bib. Nat., lat. 15085 e di Leipzig, Rep. I, 4, 47)"

Copied!
11
0
0

Testo completo

(1)

ERMANNO MALASPINA

LA «PREISTORIA» DELLA TRADIZIONE RECENZIORE DEL DE CLEMENTIA

(A PROPOSTIO DI PAR/S,

B/BL

NA T., LA T. 15085 E LE/PZ/G,

STADTB/BL,

REP. 1, 4, 47)

(2)

LA

«

PREISTORIA» DELLA TRADIZIONE RECENZIORE

DEL

DE CLEMENTIA

(A PROPOSITO DI

PARIS, BIBL. NAT., LAT.

15085 E

LEIPZIG,

STADTBIBL., REP.

1,4,47)*

I.

LA

RECENSIO DEL DE BENEFIC/lS E DEL DE CLEMENTIA Uinsieme della tradizione manoscritta diben. e didemo èstato recensito da Giancarlo Mazzoli in un ricco e prezioso lavoro di alcuni anni faI, dal quale traggo lo stemma seguente:

sec.IX N

*

Questo studio costituisce uno sviluppo rispetto aiProlegomenidella mia edizione del De

clementia(L.ANNAEI SENECAE Declementia libri duo,Prolegomeni, testo .critico e commento a cura di E. MALASPINA, Edizioni dell'Orso, Alessandria,2001),presentato e discusso il IO-XI-1999a Torino nel Seminario di Filologia classica e Storia del pensiero politico antico guidato da Lucio Bertelli e Gian Franco Gianolti. Giovanna Garbarino, Giuseppina Magnaldi, Paolo Mastandrea, Giancarlo Mazzoli, Marina Scialuga e Raffaella Tabacco hanno rivistoiltesto, sug-gerendomi in pill punti utili modifiche e doverose correzioni: a tutti il mio sentito ringraziamento.

1. G. MAzZOLI,Ricerche sulla tradizione medievale delDe beneficiis edelDe clementiadi Seneca, 3 Storia della tradizione manoscritta,inBollettino dei classici,s. 3",t.3,1982,p. 165,

(3)

148 ERMANNO MALASPINA

TRADIZIONE RECENZIORE DEL DE CLEMENTl.4 149 Una volta confermata la dipendenza del Reginense(R)dal Nazariano(N)2,

già sostenuta da M. C. Certz,

J.

Buck e F. Préchac\ il Mazzoli delinea il for-marsi, all'inizio delXII sec., delle due classi principali di recentiores,da una parte la più fedele <p, rappresentata oggi da pochi manoscritti, e dall'altra

'Jf,

più innovativa e molto meglio attestata, che lo studioso divide ulteriormente nelle sottoclassi1te

y.

Dalla contaminazione di <p con

y

prende a sua volta

ori-gine la classe compendiata (J, nelle forme (JI (soloben.)e (J2(ben. eclem.). Rispetto alla ricostruzione stemmatica di Certz, Buck e Préchac la princi-pale novità proposta dal Mazzoli consiste nella discendenza diretta daN di altri codici oltre ad R. Già in precedenza egli aveva avanzato, solo perben.,la tesi dell'esistenza di una classe4, denominata Il, indipendente da

R

e rappre-sentata da un codice conservato5,siglatoM,e da almeno un altro, appartenuto all'abbazia di Santo Stefano di Wiirzburg ed oggi perduto, alcune lezioni del quale sono però note grazie al Modius6 ed al Dalechampius7• Il riesame

'capillare di

M

(e delle lezioni del codice di Wtirzburg) aveva portato lo stu-dioso a caratterizzare Il come gruppo originato daNdurante la sua permanenza nel monastero di Lorsch (oveN rimase sino al Quattrocento), estesosi nella Germania del Sud, ma«piuttosto marginale e mutilo sin dalXIIsec. : pertanto scarsamente vitale e destinato presto ad esaurirsi »8,come dimostrano alcuni 2. N: Cit/(} del Vaticano, Palo lat. 1547, Italia del Nord, circa 800; R: Città del Vaticano, Reg. lat. 1529, Italia del Nord o regione di Fleury-Auxerre, prima melà del sec. IX,cf.MAZZOLl, art. cit., p. 166-175; P. BUSONgllO, Un caso esemplare di antigrafo e apografo nella tradizione di Senec(!: il Palo lat. 1547 e il Reg. lat. 1529, in Simeca e il.mo tempo, Aui del Convegno interna-zionale di Roma-Cassino 11-14 novembre 1998, a curu diP.PAIIIIONI,Biblioteca di "Filologia e critica",l.6, Roma, 2000,p.328-331 ; MALASPINA,op. cit.,p.13-41.

3. L.ANNAEI SENECAELibri De bencficiis et De clementia, ad codicem Nazarianum recen-suil M.C. Grm'rl.,Berolini, 1876, p. VI-VII;J.BUCK,Seneca, De bene.ficiis und De clementia in (ler tJberlieferung, TUbingen, 1908 ; Si';NÈQUE, De la clémence, lexle établi el Iraduil par F. PIIF;CIIAC, Paris, 1921119252,p. XXXVII-XLII.

4. G.MAZZOI.l,Ricerche sulla tradizione medievale del De heneficiis e del De c1emenlia di SeneCrt, 1«Nachleben »fino al.vec. 12: Ugo di Plavigny; 2 Il posto del mv. Monac. 'Clm 2544, inBollettino per l'edizione nazioll(lle dei clcusici,l.26, 1978, p. 98-109.

5. Mllnchen, Staat.vbibliothek, Clm 2544, eonlenenle solo ben. I, l, l-IV, 22, 3, già eolla-zionalo in app. Hosius(L. ANNAE! SgN"CAF:De bencficiis libri VII; De clementia libri II, edidil C. HOSIUS, Lipsiae, 1900119142)e slut!ialo a fondo daBucK,op. cit., p. 31-34.

6. Francisei MODII,NmmntiqlUle lecliolles tributae in epistolas cenlltm,&quod excurrit : in quibnv i1lfinitis locis SUi1M, Censorinus, //yginus,M(lcrobil~v, Fulgentius ; ... ali} .mpplentur, emell-dantur, ...CUllitriplici indice, Francofurli, apud heredes Andreae Wecheli, 1584, epp. 29 ; 85. Si

lruUa di 20 lezioni in luUo, limilale a ben. I-IV (cC. P. LF:HMANN, Franciscus Modius als Hamlschrifteliforscher, in Quellell und Untersuchungen zur lateilliscen Philologie des Mittelalters, 1.3, l, MUnehen, 1908, p. 126-127).

7. L. ANNA!"SEN~:CAF: PHII.OSOPHI el M. ANNAF:I SF:NF:CAE RHF:TORISOpera quae exstant mnllia, eum omnibus commenlariis... Praelerea hae edilione accesserunt. ..I.DALECHAMPII el Th. OF: IUGES vm;ae leeliones el notae... haee omnia sludio, labore,&sumplibus Th.DEIUGES, Aureliae, exeudebal Alexander Pernelus, 1628. Le lezioni sono riporlalè a margine ed in noIa, insieme con quelle di numerosi altri manoscriui.

8. MAZZOLI,art. cito (1978), p. 100.

errori congiuntivi con

'Jf

o meglio

y,

«spia d'una lieve contaminazione prodot-tasi entro Il, verisimilmente nel sec.

xn

9

».

La teoria fu subito respinta dal Reynolds, in modo tuttavia alquanto sbri-gativolo, a favore di unostemma codicumpiù essenziale:

N

\

R

/\

q>

'Jf

. Negli stessi anni, però, il Mazzoli ribadl e rafforzò la suaposizion~ c~n nuovi argomenti, grazie ad un codice sino ad allora negletto, LetPZtg, Stadtbibliothek, Rep. 1,4,47(Q),contenente i due trattati in forma completa (ben. 2r-32v ;clem.33v-39v), datato dal Bischoff a prima del lISO econ carat-teri grafici dell'area germanica".

La collazione diben. conduce il Mazzoli a ritenere«indiscutibile» il rap-porto di dipendenza di QdaN, mentre perclem. (del quale sono presentate una cinquantina di lezioni in tutto) la più massiccia presenza della contami-natiorenderebbe ( a prima vista quasi inavvertibile il rapporto non mediato»

conN12,che purtuttaviaèritenuto quello originario. Si compone coslilquadro della genesi di Il daNa partire dalla «rinascita ot~onia~a» ?el sec;. XI, ch~ avrebbe prodottoLeipzig, Rep.1,4,47 come frutto pIÙ antIcoglUn~osmo. ano~ e poi, ridotto nelle dimensioni e sempre più adulterato, M ed Il codice di

9. MAZZOLl,art. cito (1978), p. 1 0 7 . ' . lO. L.D. REYNOLIlS,The Ycmllger Seneca, in Texts alllI 1ranslllission. A S11rvey of the Latm Classics, Ediled byL.D.R~;YNOLllS, Oxford, 1983, p. 364, n. 5 :«Ili8 perfeclly plainl~al M derives fromNvia R, as doe8 every olher manuscriplIhave seen. Il so happen8 Ihal M 18 lhe only non-ahbrevialedeplexl wieh had eume lo lighl[sicIl,so Ihal il slands oul in H.osius'sap~a­ ralusasbeing closer loNIhan Ihe olher manuseripl8. The handful of places where Il agrees~lth N againsl Rare probably the result of eorreclion» ;approva invece laposi~i~ne del, Mazzoh G. BIlUCNOLI,Percorsi della tradizione manoscritta di Seneca, in Seneca nel blmillenano della na-scita, a euru di S. AUIlANO, Atti del Convegno nazionale di Chiavari del19-20aprile 1997, Pisa,

1998, p. 86. . , .

Il. Comunicazione epislolare eilala in MAZZOLl,art. cit., 1982, p. 206.IlMazzoh gh aUrI--buisce la siglaL, alla quale ho preferito Q, per evitare confusioni con Leiden, Bibliotheek der Rijksulliversiteit, Lips. 49 collazionalo dallo Hosius (descrizione t!i Q in A., G.

!t.

NAUMANN, Catalogus librorum manuscriptorum qui in Bibliotheca Senatoria civitntis Lipslsensls asservantur, Grimae, 1838, p. 24, n° LXXVIll, oveèdatalo all'inizio del sec. XIII). La seconda parte del mano-scritto (41v-199v)èmolto più tarda e conliene tesli di caraltere giurit!ico.

(4)

WUrzburg. Peculiare di clem., per l'interesse della tematica trattata e perilsuo vivo e costante successo, sarebbe la precoce e più accentuata trasmissione orizzontale con", (o meglio cony).

La questione non può dirsi del tutto risolta, soprattutto per clem., ed il Mazzoli stesso riconosce di non essere potuto giungere a conclusioni celte per questo trattato a causa della contaminazione.

Vunico modo per evitare l'impasse è sembrato quello di intl:aprendere una nuova collazione completa di clem.1ain

Q,

ma, mentre l'attribuzione di

Q

aI..L

sarebbe facilmente dimostrabile individuando convincenti loci congiuntivi NQ contro Re", nell'apparato dell'edizione di C. Hosius, l'eventuale debito verso

cp,

ipotizzato dal Reynolds, non potrebbe essere delineato con altrettanta faci-lità sulla base del materiale sinora pubblicato. Vapparato Hosius, infatti, è frutto della collazione diN,diRe di un congruo numerodi. codici",l'~,ma non presenta, almeno per clem., lezioni di classe

cp,

per le quali si è costretti a far riferimento solo a quelle segnalate in Mazzoli, art. eit. (1982), p. 189-191 (tre-dici in tutto). Per questo ho ritenuto necessario premettere alla valutazione di Qla collazione di alcuni testimoni

cp,

collazione che, come si vedrà subito, riserva molte sorprese e costringe ad affrontare e risolvere un nodo stemmatico inaspettato prima di poter giungere a Qed aI..L.

Dalmo~ento che un testimone da solo non fa una classe, tra i quattordici codici<!>.individuati dal Mazzoli ho scelto di affiancare a Cilriscontro di un congruo numero.di loci su tre manoscritti d~lla Biblioteca AP?stolic~ Vaticana :ilprimo è Rossi 604, uno stupendo codICe pergamenaceo dI grandi dimensioni (410 X270 mm), molto curato nella forma, composto in~talia ~e~ XIV sec. in gotica Bononiensis calligrafica su due colonne con ampI marg1l11 privi di note e contenente soprattutto opere di Seneca (ben. 106r-159v ; clem.

284r-295v)16. .

SegueilVatieanus lat.4086 (Vat. 4086), ove clem. è preceduto da opered~ Ruggero Bacone. Lecarte conclem~ (83r-94r) o?cupan? un solo~uad~rno dI . sei bifogli, 'ad opera di una mano palesementedlVers~,111unagohc~ pIÙ spa-. ziata posata e calligrafica, su due colonnespa-. La dataZIOne al 1266 Circa,

pro-post~da A. Pelzerl7 ed accolta senza discussioni anche ?a altri studiosil!l,~i

basa sulla persuasione che le opere baconianeé ~lem. s~ano statevergat~ l~ successione immediata sul codice e che in esso SIa da nconoscere proprIO Il testo originale ed integrale che Bacone avrebbe inviato al papa ClementeI~ nel corso del 1267 e non una copia parziale più tarda. In realtà nessuna ·dl queste due premesse è sostenibile e, anzi, gli studiosi di Bacone si dicono piuttosto convinti delcontrariolCJ

150 ERMANNO MALASPINA

TRADIZIONE RECENZIORE DELDE ClEllENTl:l 151

II.

LA CLASSE

<p

E LA CLASSE

P

Ho collazionato Paris, Bibliothèque nationale, lat. 15085, siglandolo C :il ' manoscritto è costituito da quattro parti distinte, tutte però di metà sec. XII,e contiene due volte ben. e etem., nella seconda e nella terza parte, preceduti sino a f. 661' da altre opere senecane e seguiti da f. 150r da opere filosofiche di Cieeronel5 Mentre nella seconda parteil testo dei due trattati è compen-diatodi classe(J(ben. 67r-84v; elem. 84v-86r), la terza costituisceiltestimone

più antico di classe<!>(ben. 87r-137v ; clem. 137v-147v).

13. Come vedremo meglio inlra (par. 4), riguardo al!lo stemma di ben. e di clem. potrebbe

mwhe non coincidere. .

14. Si tralla di Paris, Bibliothèque nationale, lat. 6:382 (P, classe n) ; Eifurt, Wisselw;haftliche Bibliothek del' Stadt, Ampl.Q. 3 (A),. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, plut. 76,36(F),ilgià citatoL(cf.supra n.Il)e Paris, Bibliothèque nationale, lat. 8542, f. 421'-49v (1), tutti di classey.Pcr la mia edizione ho compiuto una revisione autoptiea di questi te-stillloni e di NR, i cui risultati sono eonsultabili in M1\L1\SI'INA, op. cit., p. 13-51 ; 189-230 ed in

E. MALASI'INA, Una nuova collazione del codice Nazariano del Dc elementia, in Senecaeil suo tempo, Atti del COIllIegno internazionale di Roma-Cassino 11-14 novembre 1998, a cura di P.

PAIIIlONI, Billlioteca di«Filologiaecritica»,t.6, Roma, 2000, p. 339-375.

15. Cf. L. DlìLlSU;, blllentaire des manu.lcrits de l'abbaye de Saint- Vietar conservés

a

la Bibliothèque impériale, sous les numéros 14232-15175, Paris, 1869, p. 71 ; MAZZOLl, art. cit.,

1982, p. 189-191 ; B. MUNK OI.9Im,L.Annaeus Seneca, in L'étu.cle deslLuteurs cllLssique,1 !lltins llllX XI' et XII" sièclesII.ClLwlogue des mlLnuscrits classique.l llLtins copi/Es du IX' au XII" slècles, LlVIUS-H1'RUVIUS, Paria, 1985, nO 192; soprattutloG. OUY, Les mlLnuscrits de l'lLbbaye de Saillt-Vicior. ClLtalogue éwbli mI' IlL base du répertoire de ellLude.de Granl!rue (l5.14),.Turnhout, 1999, l.l,p.114;t.2, p. 534-5i35 : la terza parle dd manosenllo, chc mteressaqUI:alf.~7r

porla un ex-librLI dell'Abbazia di ~aint-Vie!or ?ella fine del. see. XII. Nel s:c; XVI~~eodlCe, quando si trovava ancora nell'Abhazla, eamblò piÙ volLe estenSIOne e contenuLI,

ec.

MAZZOI.l, art.

cit., 1982, p. 190, n. 119. . . . .

16. Il eapoletteru di ogni libroèminialo e gli occhielli delle maiuscole sono nioceall m giallo,

e!'.Le.l manu.lcritscll~lsiqueslminl deIIIBibliothèque VlLticane, eatalogue él. l'm É. PI';I.I.1'GIIIN,t.II, 2, F'ollds PallLtin, Rossi, Ste-Marie Majeure et Urbilwte, parJ..FOIII.l':N, C. JElIIlY,.Y.-li: RIOU (Documents, éludes et réperloircs), Puris, 1982, p. 471-4,74 ; RI';YNOI.llS, art..ctt.,

P:

361. Heecnlemenle M, BUONOCOIUì, Per un iter tra i codici di Seneca allli BiblioteclL ApostolICa VatlClLna: primi tmguardi, in GiornlLle 1tltlilL/lo di Filologill,t.52, 2000, in corso di stampa, sièespresso per una datuzione di Rossi 604 ad inizio del sec.xv. '

17. InEPI\(.;CIIAC,l.AIdate du manuscrit Vitt. LlLt.4086,une des .lOurces dII texte de Sénèque, De clementia, in Revile de.l études llL/ines, l. 14" 1936,P.'275. .

18. MAZZOI.l, ILrt. cit., 1982, p. 190 ; J. FOIILEN, Les mlLnu.lcrits cll~mlJ!leS dlllls le fOlld.1 Viltic(lTlllLtin d'Eugène 1V (1443)à]ules III(.1550),in Roma Humanistica, Studia 1.RUYsSCI~AJmT: HumlLnLltica LmJllniellSia,t.34A, 1985, p. 29-30 e n. 104«<XIII" siècle»).Sul manosenlloSi

vedano anche F.Plll~CIIAC, Un mlLlluscrit inédit de Sénèque, in Revue des études latilles, t.lO,1932, p. 55-57 ; UII mllnuscrit inétlit duDeclementia, in Revue d'histoi.re de la philosl:phie et tl'hLltoire générale de la civilisation,t.l, 1933, p. 273-302 ; FOHl,EN, art. clt., p. 12 e n. 4.l, .

19. Vat. 4086èinfalli datalo al primo quarto del sec. XIV in The«Opus mlLJu.1»

01

Roger BaCOli edited with introduclion ami analytical taLle byJ.H.BIllDGES, voI. 3, London, Edinburgh, OxforrÌ, 1900, p. IX-X. Sive~a anche R. BACONE,.Lettera a Clem~~lte IV, Testo latino e traduzione con inlroduzione e note a cura di E. BE'rroNI, Milano, 1964, p. B3 ; 61.

(5)

1.Non desta meraviglia, in primo luogo, la vicinanza diep21ad (N)Rcontro

'l',

ancora forte soprattutto in

C,

il testimone meno stravolto dallacontamina-'

Aparte si colloca il ben notoVaticanus lat. 1769(Vat. 1769), pergamena-ceo di 247 carte, sciitto su due colonne in unaBononiensispiù ridotta e meno bella di quella diRossi604 e contenente opere pseudoquintilianee e senecane, tra cui nato (Vaticanus

1

Gercke),dial. (TRossbach),trag. (NLeo Zwierlein), clem. (1161'-1201') e ben. (121 v-143r, di classe y)20. Mazzoli, art. cito (1982), p.210avanza dubitativamente l'ipotesi che le lezioni diclem.in questo codice derivino almeno in parte daIl,ipotesi su cui torneremo nel par. 4.

20. Datazione a fine sec. XIII in MAZZOLl, art. cit., 1982, p. 189, al sec. XIV in Les manus-crils classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, catalogue ét. par É. PELLEGIUN, t.III, l,Fonds Vatican latin, 224-2900, par F. DOLIlEAU,J.FOHLEN,J.-Y.TILLfETrE, A. MARUCCHI, P. SCARCIA . PIACENTINI (Documents, études et répertoires), Paris,1991, p. 383-385. Mentre FOHLEN, art. cit., p.14 e PELLEGRlN, op. cit., 1991, p. 383-385 si limitano a riferire che Vat. 1769 fu acquistato da Sisto IV(t1484), pare probabile la sua origine dall'area padovana: la parte del manoscritto che ha meritato le maggiori attenzioni è infatti quella delle tragedie, magistralmente investigata da Giuseppe BILLANOVICH,I primi umanisti e le tradizioni dei clll.!sici latini, Friburgo,1953, p. 21 ; La tradizione del teslo di Livio e le origini dell'Umanesimo, Padova,1984; da ultimo La biblioteca dei papi, la biblioteca(liPomposa eilibri di Lovato Lovati e del Petrarca, in LtI.cilliltà comacchiese e potrlposilllln dalle origini preistoriche al tardo medioevo. Atti del convegno llIizionale di studi sto-rici, Comacchio 17-19 maggio 1984, Bologna,1986, p. 619-620. Ne risulta, come è noto, che le 'fragedie di Vat. 1769 sarebbero di mano di Rolando da Piazzola, nipote di Lovato Lovati, primo (:odiee sopravvissuto derivante dalla clàsse~,costituita contaminando il comune testoAcon il famoso codiee Etruseo (oggiFirenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, plut.37, 13), che sarebbe stato seoperto da Lovato a Pomposa. Tale ricostruzione, aecolta da MAZZOLl;art. cit.,1982, p. 210 e da REYNOLf)S,art. cit., p.379, si è arricchita grazie a Guido Bn,LANoVICH, Il preumanesimo pado- , vano, inStorilldellli cultura venetn,t.II, Vieenza, 1976, p. 56-62 ; Abbozzi e po.ltille del Mussato nel Villicano lat. 1769, in Italia medie'laleeumanistica, t.28, 1985,p~7-35, che ha individuato nel codice anche la mano di Albertino Mussato, mentre poco ha contribuito A.X.MI';GAE,/Q 1TPO-oUllavluTlKòS KVKÀOS Tfjs naoouas(Lavato LtlVati - AlbertinoMus.~ato)Kal ol.. TpayoolES

TOV L.A. Seneca, 'AplUTOTÉÀElOV naVE1TWT~IlLOV 8EuuaÀovu<llS, 8EuuaÀovu<T),1967, p. 93-112). Degno di attenzione resta comunque l'invito alla prudenza formulato di recente da C. VILLA,Le tmgedie di SeneC(l nel 'frecellto, in Sencca e il suo tempo. Alti del Convegno internazio-nale di Roma-Cassino11-14novembre 1998, a cura di P. PAIIIIONI, Biblioteca di«Filologia e cri-tica " t.6, Roma, 2000, p. 473 :« Èperò necessario aggiungere come il eollegamento fra il Selleea laurenziano, loscriptorium di Pomposa e la hiblioteea di Lovato sia rimasto, in tutti questi anni, l'elemento più fragile di un'affascinante ipotesi, sulla quale si è eostruilo il grande romanzo dell'ablJUzia edifieata l'l'esso il delta del Po ; perché tutti i generosi sforzi per avvieinare questo Seneca ai libri ordinati e trascritti nella seconda metà del see. XI dall'abate Girolamo, soprattutto rintracciando altri prodotti omogenei certamente eseguiti nello serittorio di Pomposa, non hanno finora trovato riscontri precisi».

21. Utilizzo le sigle q>,'J1e'Ysolo per indieare il eonsenso di tutti i testimoni, cioè CRossi

604Vitt. 1769 Vat. 4086 per q>, P(A)FLT per'J1ed(A)FLT per'Y ;rieordo poi cheAsi interrompe a I,18, 2. Riporto quando neeessario anche le lezioni diQ.N' è mamM prior nnte emendationem, N'"mnnus priorseipsa corrigens,N2 mnnus nltcm (metà sec. IX) ;N".infine, sono lemanus recen-tiores. Per ogni singolo loelM la prima lezione presllntataèsempre quella-corretta, cui seguono le altre nell'ordineN Rq>'J1Q.

22. 1,3,3 magni uiri ; 21, 2 in triumjlhum ; 23, 2 confessus C'L; II, 7,~ .~e.ruabit ~'Y

Ancor piÌl rari e probabilmente casuali sono i consensi conNcontroR :l, Il, l IIllUtlM Ne

ImIIC-tus RPFLQ ;11,3,2 contradictioT!CS NC contrarlictionis R'l'Q. . .

23. Tra gli oUo consensi CQ sei (I, 11,4. 13,4. 14,3.25,3;lI,2, 1. 2,2) sono contnbull testuali validi, sui quali torneremoinfra, n.25 e par. 3.2.

153 TRADIZIONE RECENZIORE DEL DE CLEMENTIA

tiaperché più antico; si noti anche che in questi casi la posizione diQnonè

costante e coincide ora conNRep(altri esempiinfra,9.) ora con\jI : . I, 12, 5pil1n(a)eNRippinna1FLQ :16,~ N~rriquid na~

N.R

nu~quidne q>

Numquidnam '"Q :17,2 debebitlsNR debeblt hls C debeblt ISRoss~604 Vat.

1769 Vat.4086 Qdebebit "':20, 2n?nNRq>Qut non",:.~l,l,.sema?atNRq>

Q'sèmauit '" :26, 4credatNRq>credlt '"Q :II,4,l ut busmsR-· Rosst604Vat. 1769 Vat. 4086Qut usuris NRICosyrisuel al. '" :7, l et sciemusNR q>QI ut seiamus

l\J

ut sciemusQ".

2.

Rari sono i casi di coincidenza di

C

contjJ o cony22 e non molto più significativi sono i suoi contributi congetturali validi2:iassenti in

l\J ;

alcuni di essi si riscontrano anche in manoscritti noti dall'apparato dell'edizione di

C.

R. Fickert, Lipsiae, 1843(ç) :

I, lO,2praestat Cç :12,l factis distat :12,4nam cum Cç:15, 6quo :25, 3petitur Cç :25, 4conquiruntur :II,4, 2lancinationes.

3. La vena congetturale di Cproduce risultati ora bizzarri ora in accordo con alcune edizioni :

. I, l, 7aleam] fluctuationem : 11, l Pemsianas C.Gertz (du.b. app.) : Il, 2 comp(rae)ssisse timorem :12,l appellari tyrannumC (hr-).ed: prmeeps -,lIaase. :

12, 5contineas dum a tergo:13, 2quod perseuerandum CL~psuts-Vogel : la, 5~U1S qui:17,l saeuum iJ1'homine:19,2phlS quam unum:19, 5salu~arem potenllUm

eiusCErasmus (1529) - Gruter: 19,8et eos intueamur :22, 3elUs aufert :23,1

El pr(a)etereaCIed. priru.:eps - Erasmu.s (1515) : 23, 2reos ostendere :26:l quam turpe uidetur :26,5beluinae potentia :II,l,3iurent CMuretu.s-Gronovtlts : 2, 2 mihi hie Ced. princeps - Vogel :6,3fortuitis CPiru.:ianus Gronovius : 7, 4teganlur. 4. Ma il dato nuovo scaturito dalla collazioneè la presenza di un numero non trascurabile di correzioniep(o parte diep)

t\J

QcontroNR :in altre parole, una parte delle modifiche apportate da\j1giustal'~p~aratoHosius, con.siderate ipso facto peculiari della classe, sono invece~~ndlvlse ~nche d~ epe 81devono, quindi ritenere patrimonio comune della tradIZIOne medievale dIclem. ~ccone alcune tra le più significative:

I, l, l in hancq> '"Qin hacNR :3, 5 circumdataq> '"Qcirca dalaNR :9, 6 muliebreq> '"Q muebraeNR :lO, ltuus q> '"QtuosNR :lI, l oculosq> '"Q ocu-ERMANNO MALASPINA

(6)

154 ERMANNO MALASPINA

26. I1indagine più reeente e l:ompleta si deve a BUSONEI\O,.art. cit., p.295-13013 ; 1119-323,

(:on bibliografia. AggiungoE.A. LoWI';,Paleographical Pupers1907-1965,.11(\'by~.Bml:I';H,t. l, Oxford 1972 p.320-322(=Nugue Pltleographicue, in Per.lecution uml LdJerty, Esmys!Ilhonor

01

Geo;ge Li;coln Burr,NewYork, 1931) ;B. BISCHOFJo',

p'!iUelltlt~,.liche St~(lie:n ~J/. Slut~g~l't,

1981, p. 63(=Palaographie U1ulfriihmittelalterlicheKlasstkerliberlteferu~g, III,;eUt~alledt"~It­

dio del Centro ituliano di .!tlldi sull'alw medioevoXXII :Lacultura anttCU nell occulente latuto dulV/lall'XI secolo, Spoleto,1975) ;MAZZOLl,Itrt. cit.,1978,p. 87;1m.cit.,1982,p.170-171, 176;REYNOLDS,art. cit., p.363.

che se ne possano

i~dicare

almeno tre significative (si noti che in due di esse

Qconcorda conq>)25:

I,15,2is paterR2? ipsa ter NRI ipse paterq>TQ ipse ter PflFL :18, 3melius fuitPFTQ fuit NR melius non nasci fuitq>:19,5agereq>QageremNRI aegeram R2 egram ",.

Le coincidenzeq>'l' controNRriportate come 4. (e 5.), consistenti soprat-tutto in correzioni semplici ed in restauri limitati, in linea di principio possono essere spiegate in tre modi:ilprimo, che consiste nel presupporre una conta-minazione 'l'

>

q>,si mostrailpiù difficile da sostenere, perché, anche a pre-scindere dal problema cronologico che si verrebbe co~l ~ cre.are, da. tale contaminazione resterebbero escluse proprio le carattenstIChe mnovalIve e distintive di 'l', cioè soprattutto inversioni nell'ordine dellepar?~e,assentii~

R

q>. Come seconda so~u.zio?e si può iP.otiziare ~h~ le modIfIChe. com~m abbiano avuto una geneSI mdlpendente nel due ramI, Il che~u? d~r~I ~e~z al-tro per quelle più semplici, relative ad ortografia ed a banalI r.lpn?tIm smtat-tici. Tuttavia, la quantità delle innovazioni e la natura non OVVIa dI alcunet~a esse spingono a rifiutare anche questa via,anco.r più se si contrapponel~ ~11­ sura delle correzioni comuni q>'l'allo scarso nspetto del testo carattenstIco

invece delle lezioni esclusive di 'l'. . . .

Non resta cos1 che immaginare uno stadio unitario di tutta la tradIZIOne dI

dem., anteriore alla biforcazione q> 'l', stadio che per la sua vicinanza ad~ chiamerei p e che pare definito da rispettop~ril testo tràdito,c~ra n~llacopIa e sicurezza nell'attività di emendazione, sobna ma coerente ed mdovmata, pur nelle tensioni e nelle discrepanze, testimoniate dalle lezioni 5., tra la fedeltà

ad(N)R e l'attività di correzione. . . .

Queste caratteristiche di p conducono per lacr~nol~gI~allaFr~ncI~ ~aro: lingia di Lupo di Fe.rrières e della cerchia dei sUOI allIeVI, tra eUI Bell'lc.dI

Auxerre ilcui intervento suRè stato da tempo provat026 ;non sembra CIOè avventa;o supP9rre che i dotti ehe intol'l1? alla

~e~à

del

i:ìe,~'

IX

l~sciaro~()

segni inequivocabili della propria lettura nel marglllI e n~lllllterlm~a dI ~luesto. manoscritto ne abbiano fatto anche approntare da subIto una o pIÙ COpIe cor-rette.

lusNR :11,3toto orbeq> '"Qtot Ql'bemNR :14, l parentiumNRHa. 17691

paren-tU~11q>~

Q:

1~,2.d~licato NJdeligaloN1<R delegatoq>PAFLQ :15, 6principiq> '"

Q

pnnceplsN prmclpls R :19,3agereq> '"QI argere NR augereQ' : 21, 4isN iis R hi(i)sq> '"Q :25, l hOlnineq> '"QhominiNR :II,1,4omneq> '"QomnemNR :2, l

confidereeddconfitelÌq> '"QconfitereNR :3, lneq> '"

Q"

necNRQ' :4,3sitq> '"Q sedNse

~

:5, 5selUaLil placidamq> '"

Q

selUallit placidaNR :7, 2seq> '"

Q

sed NR:7, 5m rectumVal.4086ljJQinflectumNR in fletumCinfleclamPar.633Fl. .5. Vi sono poi casi in cui i quattro testimoni<pnon concordano, dividen- . d.osI nel consenso o. con(N)R (=L) oppure con 'l'(=4.). La posizione diQnon nsulta costante ed Il consenso con(N)R è tanto del solo C, tanto, sorprenden-temente, dei tardiRossi 604 Vat. 1769 Vat. 4086contro C 'l' : .

I, 1,2meaNR Vat.4086meiCRossi604Vat. 1769", Q: 3,l demonstretC

'" Q'

de~.o~stl'Cnt

NR. Rossi604Vat. 1769Vat. 4086Par. 8544Qc :15, 2effecit C",

Q

efhcltNR Rom604Vat. 1769Vat. 4086 : 16, 5agentisNRC agenles Rossi 604 .Vat. 4086 '"

Q

om. Vat. 1769 : 25, 5manus CVat. 4086 '"

Q

manibusNR Rosst604.l,'fzt.1769:II, 2,2quoieddqllodNRC Ro.çsi604cuiVat.1769Vat.4086

'" quoQ.: 5, 3cO~lmunisNRC communibus Rossi604Vat. 1769Vat~4,086",Q :

6, 4gemllusRosst604l,'fu.1769Vat. 4086 '"QgemitibusNRC. .

6.

L~

fis!o.nomia diq>,quindi, si distingue bene tanto da 'l', attraverfìo iIoei

1.,

congIUntIvI con(N)R, quanto da questi ultimi, attraverso iloci4. ed anche 5., che però, a loro volta, sono congiuntivi con 'l'. Risulta difficile, cioè, indi-care perdemo lezioni esclusive diq>contro l'insiemeNR'l' ; penso comunque

24. Si trulla diPari.ç, Bibliothèque natiollale, lat.6331,del sec:XII,ovedemo di classe <pè

pre.ccduto dulDefillifl1~ç,dai frummenti delIlibro degliAClulemici - testo perilqualeilcodice

èIIIÙnoto (:OmeP Halm e1tPlusberg, cf. MAZZOU,art cit.,1978,p.100;art. cit,1982, p.

213-21~.; RI';YNOI.r~S,op. cit., p. 113.- e da beli. (cri).Alcune lezioni didemo sono note grazie a MAZZOI.I,art. cl/..,19H2,p.191,ove ne sono segnalate ulcune unche diPllris, Bibliothèque lIatìo-lIale: la!.H?44,pr?v~Jllicllteda .Pavia, datato al1;3H9e contenenteben. e demo di classe<1>,cui . fucclO nfenmentotllJm conia Sigla Paro8544,cf. MAZZOI.I,art. cit.,1982,p.212.

. 25..Scgnal.o qui gli ?lto consensi esclusiviCQ : I, 11,.4 tutiores (cOll'ezione sieura) ;13,l uulem;lil, 4lulttlt(COIT.sICura) ;14, 3Tanle(COIT.sicura) ;15,4,se clari ;25, 3odia;II, 2, l

m{tr-ce~..Er~mt(con:. Sicura; .cf.~'ifran.44) ; 2, 2 me morarihic. Il restauro Thrde (tnuli! ibi NR tradi PFL aln alm) era SInoru ultnhUlto a Rudolfus Agricola Frisius(1444-1485),su cui vedi F.AKKlmMANN,

W.YANOlìllJAG'I',RodolphlM Agrù:ola PhrisùM (1444-148.5), Leiden,1988eW.KOIILMANN,Rudolf AWlColu 1444-1411.5. Pmtagollist de, norrleuropai.,ehen Humalli.\'mUs zum .5.50. Geburtstag, Bem,

1994.Lesue buone (,orrezioni, ripOitute a marginediuna copia dell'edizione senecuna di Treviso

(1479}

~ cita~e

da Erasmo(1529),p.3:30Q.I).3.33(I.II),Ili devono ritenere più flutto di collazione

S

che.(Ii.mgellmm : oltre a questo caso, infalli, esse coineidono almeno con

4:

~I, 8,1(noli e,ç,çe) ;12,

5~lt.lle~ç;~el..eques 1);.19,3(illis}.;19, 8(euellire) ;20, 2(millorem agi)t'26,2(iuuet 1);II, 6, 4

(uwmaem~!enuepatenttum). ISUOImterventi più fantasiosi, inve<:e, non hanno riscontro nei codici [

eo~oJ!,ci~ti:

I,H,lWuid ;'çtud).; lO,1(primam interiOlÙ) ; li, 2 (inwmprehensibilis anwr);13,2

(rets noxwr) ;26, 2 (mcarcerem tre) ;26, 4(possit exercilatior u ; ùu;endium indueere).

(7)

156

ERMANNO MALASPINA TRADIZIONE RECENZIORE DELDE CLEMENTIA

157

Se è valida questa ricostruzione, la famiglia

p,

di cui oggi non rimane

alcun testimone, fu riprodotta in un numero esiguo di esemplari (giunti proba-bilmente anche ben lontano dall'area natale della valle della Loira, come si vedrà con Q) e condusse un'esistenza nascosta sino alla fine dell'XI sec., quando la generale rinascita di interesse per Seneca27offrl il terreno ideale per

un'espansione rapida di demo (ed anche di ben.). Dei due rami generatisi allora, l'uno

('l'),

più largamente attestato e più aperto·all~ innovazioni, assunse subito caratteri propri ben delineati(1.e soprattuttoinfra 9.),mentre' <p, più conservativo, si differenziò dapsolo in pochiloci (6.).

Se anche si preferisce rifiutare di far nascerepgià con Lupo di Ferrières ed Heiric di Auxerre, restailfatto che le lezioni4.e5.impongono comunque di retrodatare la fortuna medievale didemo rispetto ai manoscritti del sec. XII superstiti. A qùesta conclusione si giunge anche per altra via, riflettendo cioè sul fatto che la tradizione recenziore in nostro possesso nasce già adulta, sia con le classi più arcaiche, come <p e

n,

sia, contemporaneamente, con quelle più mature come ye0'2,la cui genesi richiede invece un periodo di formazione, che si deve situare quanto meno lungoilcorso del sec. XI28

III. IL

POSTO DI LEIPZIG, STADTBlBL., REP.

I, 4, 47

(Q) E LA CLASSE}l

- Q

tra <p,

J1

e

'l' .

La collazione di Q mostra ben più di quello che ci aspetterebbe29 : il

codice presenta infatti caratteri arcaici e vicini ad N a fianco di altri più, recenti e contaminati; contiene in molti passi ottime lezioni singolari, mentre per altri versi appare già stereotipato e tradizionale. La presenza di tutto ciò in un esemplare tra i più antichi in nostro possesso è forse l'esempio e la prova più chiara della necessità di retrodatare la nascita della tradizione recenziore. 7. Qsembra' aver avuto una genesi estremamente composita: un blocco di consensi è quello con

'l'

controNR<p:lO, che costituisce prova certa dell'influsso di questa classe su

Q.

Ai locigià segnalati in1.altri si possono aggiungere :,

I, 4, 2 finis dominandiNRCdominandi finisRos.~i604Vat. 1769Vat. 4086 '" Q : lO, 2 praestat C praesta N praestam R pr(a)estant Rossi 604 Vat. 1769

27. REYNOLDS,art. cit.,p.359.

28. Èlo stessoMAZZOI.I,art. cit.,1978,p.90-91a postulare, almeno perben.di classe Il, una genesi

a

partire dal1030/1040 ;cf. ancheMAZZOLl,art. cit.,1982,p.208,ciI.infraalla n.

47;BnUGNOLl,art. cit.,p.83.

29. Cf.MA7.ZOLl,art. cit.,1982,p.206-207.

30. Negli esempi riportati è facile riscontrare che le lezioni dei quattro testimoni<jJ diver-gono spesso, il che accade quasi sempre a causa della contaminazione da parte di t\JinRossi 604 ViLt. 1769Vitt. 4086.Vi sono però deilaciin cui questi codici presentano la medesima lezione,

Vat. 4086

'V

Q :14, l iam loeoNRCRossi 604 Vat. 1769Tloeo iam Vat. 4086 PAFLQ : 20,l eaNRcPQ'ipsa 'JfQl :II, 6,4 oscitationem CRossi 604 Vat. 1769

estitationemNRhesitationemVat. 4086" (a)estimationem 'JfQ:7, 2 cl'iminisNR

<I>crimine 'JfQ.

8. A questi esempi vanno affiancate le coincidenze con parte o con tutta la classe y (si noti che in sette lezioni di

Q

si riscontra un intervento del cor-rettore, un paJ.;ticolare prezioso sul quale ci sarà occasione di tornare) :

1,1,6 ingensALTQ :2, l si nonNRCPFLQcSed nonATQl :3, 2 homini magis

LQ'hominiNRPFQ' :6, l eliditurAQ'eligiturNRCPFLTQl :6, 4 iamNRCPQ' om.'Y Ql :9, 3 constituit seALTQ :26, l ab eo quisquam'YQ :II, 3, 2 finitio

NRCPFL'Ql diffinitio UTQ' :4, 2 intemperantiam LTQ :7, 3 ignoscere LTQ'

cognosèereNRCPFQl :7,4 illis'YQcilliNRCPQ'. .

9.Escludono invece l'intervento di

t\J

i frequenti consensiNR<p

Q,

alcuni dei quali sono già stati segnalati (1.eS.) ; dato il loro numero, mi limito ad aggiungere i più significativi delI. I :

I, l, 2 mea manuNRcpQmanu mea 'Jf : l, 6 essetNRcpQfuisset '" : 3, l melius loeoNRcpQloeo melius '" : 9, 2 et inRossi 604 Vat. 1769Vat. 4086'Jf in

NRCQ :ubi et quando etRossi 604 Vat. 1769'Jf ubi etNRC Vat. 4086 Q :9, 11 partem uoluminisNR cpQuoluminis partem 'Jf : lO, 4 sanguine alienoNR CP.Q

. alieno sanguine 'Jf : 16, 5 illeNRcPQ om.'Jf : 26, 2 ludiNRcPQludere 'Jf : 26;"5 quidemNRcPQautem 'Jf.

Queste coincidenze dimostrano cheillegameNR<pQèpiù forte, e quindi più antico, dell'influenza'!'>Q (7.) e più specificamente y>Q (8.),che assu-mono quindi i tratti dicontaminatiotardiva e parziale.Èsoprattutto discrimi-nante, a mio avviso, l'assenza in

Q

di quasi tutte le inversioni caratteristiche di "', tanto più cheQne presenta di distinte e sue propriél\. .

La segnalazione deiloci

9.

non dimostra solo cheQnon è un codice

'l'

o

Y

(ilche è un punto di partenza ovvio, sia perilMazzoli sia perilReynolds), ma contribuisce ad attribuire al tramite lineare e diretto di <p, e non a

'l',

le coin-cidenze

p

QcontroNRsegnalatesupra (4. e 5.),ilche comporta che

p

(e <p) dovevano avere un campo d'influenza ben più vasto della regione di Fleury ed Auxerre ove si trovava

R.

esclusiva rispetto a C ed a tutto il resto della tradizione(1,11,2amor;12,5line(a)e ;19,3in minimis agere ;24,lsenatum ;25, 2deleetatur ;25,4eonseetantur ;26,lexacuerunt ;II,4,2

eedilll.LS ; lancinationibll.l ;5, 4ae merens),forse in seguito a passaggi comuni ai tre manoscritti all'interno della classeq> ;videant tamen doctiores.

31. I, l, 7 tui subita: 2, l quenque pessimum : 2, 2 est moderatio : 7, l constituam prin-cipi : 8, 7 quam saeuiendi : 9, 11 orationem eius : 13, 4 a eiuitate Ma : 23, 2 homines raro: eos esse: 25, l certissimum exitium : II, 3, l rem parum.

(8)

TH:\DlZIO!'<E RECENZIOHE DEL DE CLEJ1ENTH 159

Ètempo di richiamare brevemente i risultati parziali già raggìunti : la col- . lazione ha messo in luce un certo numero di locieontaminati da

'11

(7. ed in parte1.e 5.)e da

y

(8.),un gruppo di coincidenze significative~on <p

'11

contro

NR

(4. ed in parte 5.), pochi consensi esclusivi con <p (6.) ed mfine un gran numero di lezioni(9. ed anche1.)che potrebbero essere giunte a

Q

tanto diret-tamente da N,secondo lo stemma del Mazzoli, quanto via(R>p»<p,come vor-rebbe il Reynolds. Perstabilirlo è necessario esaminare ora lèl~zioni esclusive

NQ.

lO.Vanno nella direzione del Reynolds, oltre, ovviamente, a4., 5.e6.,sia i pochi consensiR<p

Q

controN ;

.I,21, 2 eius nominiR<pQeius innominiNnomini eius'l' :II, l, l empitN

Rossi 604 Vat. 1769 Vat. 4086 Q' eripuit RCQJ crepuit'l':3, 2 inuenietR<pQ' .

inuenetNinuenietur'l'inuenientQI,

Il.sia le più numerose coincidenze

R

p

(<p

'11)

Q

contro

N,

perle quali vale quanto già detto a proposito di4.e 5., cioè che la spiegaziònepi~lineare della loro presenza in

Q

chiama 'in causa la filiazione direttaR<ppIUttosto che la contaminazione con

'11'

parecchie di queste correzioni diR(passatei~

p),

va detto, hanno. scarso valore probatorio, essendo estremamente sempliCI, al~a portata anche degli ipotetici copisti di

Il.

Alcuni interventi, tuttavia, sono pIÙ significativi;

';"., l, l, 6 gusturil N aug(ustum) RCPAFTQ : 10,3 filiae N familiae cett ; 12, 2 conc1amationemN exc1amationem cett : 16, 2 unum est N unum RCPAFLQ : 19,

9 habeareN habeatur cett Q" habetur QI : 21, 4 sed N et cett ; 24,2 nobilesc~tt

noN : 25,l illudN om. cett ; 25, 5 intentantur N intenduntur cett :II,3, 2 merita

N materia cett : 6, 4 mia (misericordia) N ita cett.

12. Solo apparentemente più difficili da giudicare sono i rari accordi

NRQ

contro<p '" :

I,13, 2 maloNRQ malum<\>PFLT: 18,l quanto iustiusedd quanto~ust~us

iubet quanto iustiusNRQ' (iniustius QI) Quanto iustius iubet<pT Quanto IUstlUS

his iubet, tanto iustiusPAFL : Il, 3, l ne<p'l'Q' nec NRQI,

La lezione potrebbe essere giunta a

Q

direttamente daNvia

Il,

.ma è più facile che costituisca traccia di un passaggioR>p>Q,avvenuto o pnma della biforcazione<p '"oppure attraverso un codice<pche avesse mantenuto lezioni diR-p, il che è reso più probabile dall'esistenza dilociin cui parte dei

testi-moniq>si schiera con

NRQ :

.

l, 3, l demonstretC'l'Q' demonstrent NR Rossi 604 Vat. 1769 Vat. 4086 Par.

8544Q" : 3,4 dementia NR Rossi 604VcLt. 1769Vat. 4086 Qcl~mentiaC'l' :20~

2 et utNRC Vat. 1769 Q' ut Rossi 604 Vat. 4086'l'QI : 21, 2 trlumpho NR-Rosst 604Vat. 1769 Vat. 4086 Q triumphum C'l'.

158 ERM.\NNO MALASPINA

Con II, 4, l p(o)enas

Ne

Rossi604Vat. 1769",p(o)enis R Vat.4086

Q

pos-siamo escludere senz'altro la prima ipotesi, a favore di una tra le ultime due32.

13. La' presenza dell'accordo esclusivo

NQ

è infine estremamente ridotta nella quantità, ma purtuttavia, a mio parere, innegabile;

1,2, l laudata NQ laudate R<pPFLT: 8, 40reris NIQ oriris N2R<pPFLT: 8,

5 quiaNIQ' sic N2 sic quiaRsic quisCsicqueRossi 604 Val. 1769. Vat. 4086 QI

(?) sic yom. P:9, 6 EgnatiusNQ ignatiusR <p'l':26,4 horum ne N1Qho neNI

momm neR<pmOlum. apud homines autem ne'l':Il, 7, 2 uis, honestiore tibi uia

Nl<?Q uis honestiot et / tibi uia NI uis honestio . et / tibi uiamRCuis honestior est et tibi uiamRossi 604 uis honestiorem et tibi uiam Vat. 1769 uis honestiorem et

tibi uitamVat. 4086 iustum est et tibi uitam uel al.'l'.

14.A questi sei .casi se ne possono affiancare altri in cui il consenso non è.esclusivo e la lezione

NQ

compare anche in testimoni isolatp3 ;

I, l, 7 aleam N Vat. 1769" Q' aliam R Rossi 604 Vat. 17691fluctuationem C

spatium rel. Vat. 4086 albam'l':12, 5 lineaN/c Marcianus 268:11Q lineas N/RPF uncas (?) C line(a)e Rossi 604 Vat. 1769 Vat. 4086: Il, 5, 4 contracta, quae.4:

S

contra quaeN Col.:Is GuelferbytanusIlFickerti Q contraqueR<pPFL : 6, l

ml-sereturNTQ miseretR<pPFL. .

15; Già più di una volta ho segnalato la presenza di correzioni (Q'') e,,pi

uariae lectiones ;ai setteloci riunitisupra(8.)affianco qui i più significativi, molti dei quali già citatp6 :

32. Aperti a più soluzioni, e quindi poco significativi, sonoII, 6, l inhlLbilis NGQ ed i loei

in cuiQ concorda con R e'l'controC (l,Il, li~tuictu,çRPFLQ ; 12,ltyrannum om. RPAFLQ)

oppure ancora conG e parte di'Y(I,9, lOsint NRPFLQ' .lunt GATQI ; 13, 2 obiectat CATQ ; 13,

4indinatus CATQ ; 13, 5 tutU.1C'YQ).

. 33. Escluderei invece le altre lezioni riportate da MAZZOLl,art. cit., 1982, p. 207, perché

comuni in realtà a numerosi testimoni (soprattutto di classey, ove possono essere frutto di

diui-natio) :l, 2, lclementia N Rossi 604 Vat.1769Vat. 4086 Mareianù.l268 (cf.n.seg.)Q ; 3, 50bie-Cimu.l NAFl''Q; 11, lfmctu.l NPAQ';jlost NGALQ; 15, 4aperirentur CTQ ;22, 3 a miti NFLTQ;

23,2consensus NC'TQ ; 25, 2 maxime NFTQ;II, 6, l inhabilis NCQ. .' .

34. Venezia, Biblioteca Marciana, lat.Z268(=1698),di classe'Y,cf.' E. MAI.ASl'lNA,Un contributo alla conoscenzll dci recenliores del De clemenlia senecano (di prossima pubblicazione),

~~ . .

35. SulGolonensis dè! Gruter cf. infra par. 4.

36. Vanno segnalali a queslo proposilO ancheimolti spazi lasciati dalla prima mano in cor-. rispondenza dilod critici e solo raramente risarciti da un correttore:I, 1,5 tutela... nichil p(er)

te neq' ui neq'...niip'... ; 5, l sustinenda est.. ;.ne ; instet... coru:ordia / QI imer Q'(lauaria lec-tioès<:ritta sopra la linea, lasciando vuoto lo spazio) ; 6, 1theatri sui... p(rae)stolantur; 11, 2

spatium reliquitQ/ comprendit te sibi ma' Q';II,2,linde omnia... uegeta Q/ ; 2, 2 q"... grecus;

4,4misericordiam..• leuiore QI ; 6, 2libens... et alius ; etbuio...eximet ; 6, 3 ob... ali..cuius ari-dam.

(9)

160 ERMANNO MALASPINA TRADIZIONE RECENZIORE DELDE CLEl"lENTf.4. 161

l,l, 7aleamN Vat. 1769" Qc (add. mrg.):3, l demonsh'etC\jfQI demons-trentNR Rossi604Vat. 1769Vat. 4086Paro 8544 Q" (u.l. ss.) :8, 5 quiaN'Q' (fort., u.l. ss.) sicque ROSoli 604 Vat. 1769 Vat. 4086 QI (?) : 8, 7 repullulant

Rossi604PAFLQ'orepululantR Vat.1769TQI :9, lO sintNRPFLQ"suntCATQI : 11,l fractasNPAQcfactas RCFLTQ' :20, l eaNR <jlQ" ipsa\jfQIl 20, 2 et ut

NRC Vat. 1769Q" utRossi604Vat. 4086\jfQI :24, l sententia ut C\jfQl

sen-tentia aut R Rossi 604 Vat. 1769 Vat. 4086 Paro 8544 Qc : II, l, l empit N Rossi604Vat. 1769Vat.4086ç:17Q" (u.l. ss.)eripuitRCQ' :3, l ne<l> \jfQcnec

NRQI :4, 3 clementiaRossi604Vat. 1769Vat. 4086\jfQcclementiamNRCQ' :

5,3 discerePFLQ'discedereTQc :7, l et sciemusNR<jlQIut(ss.)sciemusQ". Sulla base di questi esempi risulta !'lvidente cheilcorrettore (o i correttori) di Qavevano a disposizione copie di tradizione diversa perilriscontro, ma quel che colpisce è che di volta in volta le uariae lectiones sembrano apparte-nere a tutti i differenti rami della tradizione. Abbiamo infatti lezioni

'l'

che

so-ostituiscono o si affiancano a lezioni NR <p (I, 8, 7 ; II; 4, 3), ma anche il

contrario o lezioni<l>accanto ad altre lezioniq>(I, 3, l. 20,2.24, l), ma soprat-tutto due consensiNQ (1,8, 5 ; II, l, l) in correzione di lezioniRCdi prima mano. Ciò è di fondamentale importanza per la classe Il del Mazzoli, perché dimostra che l'influenza di NsuQ si fece sentire a diverse ondate, sia nel-l'antigrafo di Qsia nelle copie usate come riscontro, il che presuppone l'esis-tenza di testimoni diversi (ed in diversi periodi di tempo) recanti lezioni provenienti direttamente daN.

- Altre peculiarità diQ

Merita ora dedicare attenzione ad un altro aspetto di

Q,

forse non meno eccezionale della sua complessa formazione testuale : mi riferisco alle lezioni innovative, alle buone congetture ed alle correzioni sicure cheilcodice presenta. A fianco di un numero ristretto di scritture che testimoniano solo l'acume del copista ed in alcuni casi del revisorelln,Qne contiene altre presenti in parte o in tutta la tradizione a stampa, alla quale risultano attribuite nell'appurato Hosius.

U~ primo gruppo comprende lezioni proprie anche di codici dell'apparato

Fickert(C;)ovvero da me riscontrate in altri recentiores :

I, 4, 3 possit QçMuretus-Hau.le : 5, 4 memorabilius] mirabilius QI cod. PincianiçCurio-Lipsilù :8, 4 pulasTQMltretu..~-Hosius (1900) Préchac :15, 5 uelle filiiQ/' (u.l.,y,y.)çEra,.lmus(1529) -Vogel Haase Gertz Hosius (1914) : 24, l 37. In margine aiGuelferbytllni IleIII,siglatiGewdal Fickerl, da identificare rispetti-vamenle con gli allumiWolfenbUttel, Herzog-August-Bibliothek, Gud. lat.10, 4315, di classe1,e

Guel. lat.136,4440, di classen,cf.MAZZOLl,art, cit.,1982, p. 181 ; 215; 223.

38. I, 5, 3 instetQI :8, l nobis esse imperium : 12, l faclis discrepat : 12, 5 continet ; eas-dem a tergo: 13, l uidensCQ :15,4 codices iIIiQ" :se Tari] se clariQclareEra.!imus(1515); 19, 3 augereQ"(u.l. ,ys.) :26, l quantum] quam tempore(?)Q'qua~ntemporisQ": 4, 3 nam ad seue-ritalem Q' nam ad seueritas(sic,-8S.I.)Qc :S, 3 di8cedere TQ' : 7, l ignoscet causam (11..1.S.I.)Q'.

senalusQçGruter(1595) : 25, l clementia uocaturQçGothofredlls Fickert :II, 4,2 diffinitionemTQc ed. princeps - Erasmlls(1515). .

Alcune di ellse sono cOlTezioni sicure (quelle esclusive CQsono raccolte supra alla n. 25) :

I, l, 4 ex situ QçGruter(1595) :7, 2 aequi QçCurio :17,.2 debebit is

Rossi604Vat" 1769Vat. 4086Q Gertz: 19,5 agereCVat. 4086Q

ç

Opsopoeus :

II, 4, 2 finitio enimliti. 1769Vat, 4086QI Madvig :5, l acceditQ

ç

ed, princeps :

5,4 credit Q

ç

Erasmus (1529) : 6, 3 et innixam Col. Q Gronovius :7, 4 uitio

Marcianus268Q ed. Veneta (1490).

. Esistono in secondo luogo leetiones singulares degne di nota perché atte-state altrimenti solo a partire dall'editio prineeps, alla quale venivano attribuite:

1,6; 3 deliquimus] delinquimus:11,1 maturam] naturam FnaturaQi~

natu-ramed. princeps :14, 2 patriae : 15,l in foro graphiis : 25, 3 Nam talem : 26, 2 quare eius.

Altre scritture esclusive di Qricompaiono sotto forma di congetture, for-mulate da ignari filologi ed editori :

I, 4, 2 erit] fueritRuhkopf (app.) :6, 1 p(rae}stolantur Préchac :12,3!lit.

Uterquedisto Gertz:14,3 reponiGertz (dub. app.) :16, 1 qualiscumque estGeri'Z':

19,5 immune habeafErasmlts(1529): II, 2, linde omniaQI Emsmus(1529)ex quodam codice

Infine, sono correzioni sicure anche alcune lecti~nes singulares, per le quali indico l'editore cui sinora erano ascritte:

1,13,5~uisquisqueErasmus(1529): 21, 2 regnoqueQ' Modius:II, 7, 4 sani

ed. princeps.

IV.

STEMMA CODICUM

Vediamo ora se uno degli stemmi proposti dal Mazzoli e dal Reynolds cor-risponde all'insieme dei dati desumibili dalla collazione di C e di

Q.

La rico-struzione dello studioso italiano può essere riassunta nel seguente schema per quel che concerneQ :

w-te{

. La trasmissione orizzontale

'l'

(y) sarebbe responsabile non solo delle lezioni l. e 7.('l'Q)ed 8.(yQ), ma anche di 4. e 5.(<p

'l'

Q)ed Il.(R<p

'l'

Q) ;

(10)

162

41. MAZZOLI,art. cit., 1978,p.107:<C1Jipotesi inversa - derivazione di Il da R e successiva

contaminazione con N - è s\ teoricamente ammissibile, ma ha assai minori probabilità concrete: è duro~mmaginareun.tipo testuale che, creatosi molto a ridosso di R (come indurrebbero a giudi-care IpreponderantI consensus NRM : PG), dunque in Francia, si sia trasferito in Germania con~ervandosipraticamente incontaminato in mezzo ai sicuri discendenti di R e d'altra parte abbIa alterato a tal punto, nel rapporto con l'isolato N, la propria fisionomia originaria da non tra-d~repiù in alcuntrutt~umi somiglianza peculiare e incontrovertibile col suo presunto caposti-pIte.»MAZZOJ..l,art. clt., 1982,p.207-208:«1Jipotesi poi di un testo q> corretto proprio sulla s~o~tadi N, se già ci appariva macchinosa per il ben più corrotto M, ci sembra del tutto insoste-mblle.perL~In~rim.o luo~oN,d~toil suo isolamento, appare poco probabile come esemplare di collaZIOne.E

pOI

fatIco~oImmagmare che nella prima metà del sec. Xliilraro testoq>;attestato

nel.(:~rso,.anzl~el. SégUl~O?ellostess? secolo solo in una limitataIareafranceae (tra Pontigny e Pangl),.altmentl già copIe m Germama [...] si deveall'influeJ:1za diy,ben documentata nell'area germamea fin dal sec. XII, tutto ciò che allontanaLda N per avvicinarlo a R.»

42. ~item d~lcatalogoè riportato in G. BECKER,Catalogi bibliotheearum antiqui,Bonnae, 1~85[=Hlldeshelm.. New York,.1973],p.70, 26,ma con un'interpunzione erronea a proposito dIclem.,corr~ttapOi dal Mercall, cf. PRÉCHAC,op. cit.,p. XLIV; MAZZOLl,art. cit., 1978,p.88,

n.23 ; art. clt., 1982,p. 210 ;RHNOI.DS,art. cit.,p.364-365 ;B. MUNK OLSEN,L.Annaeus Seneca, inL'étude cles auteur,! classiques latill$ auxXl'etxlrsièclesIII, l" partie.Les classiques dall$ les bibliothèques f!lédièvales,Paria,1987,p.188 ;BRUGNOLl,art. cit.,p.80.

43. GiàilGrnter si era accorto dello stretto rapporto del«Fragmentum Coloniense a fra-tribus minoribus Colonia transmissum»(a Heidelberg, dove Grnter viveva) conN ;l'esistenza di

tativo di. attri.buire a.y quel che divide

Q.

da

NH

non pare reggere perdemo di fronte al dab emerSI dalla nuova collazlOne. lJesistenza ricostruibile di una classe

p

anteriore a q> rende a sua volta ancor meno problematica e congettu-rale la presenza a data alta della tradizione francese ben lontano dai suoi confini originari, presenza che trova forse una parziale conferma in altri codici. Si è già detto che la prova che i consensiNQ non derivano direttamente daN,ma dapiùdi un intermediario

Il

si fonda sulla constatazione che essi si sono formati in

Q,

in~omentidiversi: certo sarebbe utile individuare un rap-presentante genumo dI questa classe o per lo meno un altro codice didemocon lezioni

Il,

uri'impresa per ora non coronata dal successo. Mazzoli, art. cito (1982), p. 209-210 propose

il

codice contenente ben. edemo menzionato nel catalogo di Pomposa del 1093, nel qualeben.aveva la medesimainscriptio di

Q,

de dandis et aeeipiendis benefieiis42

, ma purtroppo l'esemplare risulta

per-duto. A causa dell'origine padovana a questo

il

Mazzoli avvicinava Vat.1769 per il quale dubito però che si possa giungere a conclusioni positive. Le lezioni

cataloga~e in quest~pagine, infa~ti, confermano la sua appartenenza a q>:

il

manOSCrItto è paltlcolarmente dIfettoso e contaminato, con rari contributi ?ignifica~ivi, com~II, 6,~ ~tilia(=CT)ed aequa(=Vat. 4086 cod. Pinciani) ; l due soh consenSI escluslVl conNQ (13. e 14. : I, 1,7aleam;8,5sieque)non sono sufficienti a dimostrare l'influenza di

Il.

Un codice di classe q> di area germanica, forse contaminato con

Il

potrebbe infine essereilFragmentum Colonienseutilizzato dal Gruter per

6~n:

edep.,oltre chep~rdem.,del quale non sappiamo nulla di preciso4=l: signifi-ERMANNO MA\..-\SPINA

dalla filiazione direttaNQ detiverebbèl'o, oltre ai consensi esclusivi (13. e 14.), anche 1., 5., 9. (NR q> Q)e 12. (NRQ), mentre resterebbero esclusi. e quindi in qualche modo privi di spiegazione, i consensi q>Q(6.) ed i più nun;e-rosiRCQ (lO.).Si ricordi poi che attribuire a

l/J

piuttosto che ad(R)Cl'le lezioni 4., 5. ed Il.ètesi non insostenibile in assoluto, ma quanto meno poco verosi-mile per le ragioni di economia addotte in precedenza.

Anche la soluzione del Reynolds, però, non convince, perché al passaggio R>q»Qsi possono addebitare le lezionil.(soloNRq>Q),4., 5. (sia q>

'V

Qsia NR Cl'Q),6., 9.,lO.edIl.,persino 12. ipotizzando, come si è detto, un tramite q>ancora molto vicino aR.Per giustificare le rimanenti, invece, è inevitabile chiamare in causa da un lato la contaminazione 'lI-y(l.,7. ed 8.), comune nella tradizione didem., ma dall'altro un influsso diNo di suoi discendenti diretti indipendenti da

R

(13. e 14.), il che vuoI dire àccettare l'esistenza proprio di .quella classe

Il

che lo studioso inglese rifiuta e che costituisce invece la

prin-cipale intuizione stemmatica che dobbiamo all'acume di G. Mazzoli.

I consensi NQ, in altri termini, sono troppo forti per essere ridotti a « result of correction »,secondo la teoria del Reynolds, ma sono troppo poco

numerosi rispetto ai conf\ensi

R

q>

Q

per definire

Q

discendente diretto di

Il

per dem., come intende il Mazzoli. Penso invece che testimoni di tradizione fran-cese q> (se non addirittura p) siano UlTivati in Germania prima delXIIsec. ed abbiano accolto sia lezioni risalenti aN(13. e 14.) e provenienti da suoi apo-.grafi~ircolanti nella zona di influenza di Lorsch forse già nelX-Xlsec., sia poi una pIÙ robusta «seconda ondata» di contaminazioni

'V

e y, originaria della Francia(l.,4. e 5.). Da un codice con queste caratteristiche deve essere stato esemplato ildemo di

Q,

che, a dimostrazione di un clima intellettuale dina-mico e di una notevole circolazione del testo, porta i segni di ulteriori corre-zioni e di lecorre-zioni marginali provenienti da

'V,

da q> e da

Il

(15.). Dubbia (o per meglio dire ancipite) resta così solo la posizione deiioei12., che, come detto, potrebbero essere giunti aQtanto via

Il

quanto via p.

Questa ricostruzione ha il pregio di giustificare tutte le lezioni diQ com-ponendole in un quadro unitario, ed a mio avviso è in grado di resistere

~eglio

a critiche ed obiezioni : la sua maggiore complicazione rispetto a quelle di MazzolPC) e Reynolds, infatti, è frutto dell'oggettiva complessità del testo di Q ed è giustificata dal fatto che la eontaminatio sembra la ~ifra costitutiva di quasi tutta la propagazione didemo nel Medioevo'Il).

lJipotesi di una circolazione della classe q> in Germania anteriormente aQ attirò a suo tempo i rilievi preventivi del Mazzoli a proposito diben.,ma il ten-39.In easi come I, 8, 5quiet N'Q" sicque (?)Q'eII,l, lerupit NQ" eripuit RCQ',per seguire lo stemma dello studioso italiano si sarebbe comunque costretti ad una complessa doppia sosti" tuzione : il testo originario Il sarebbe stato corrotto dalla tradizione francese (tuttaviaq>e non'JI!)

in una fase anteriore aQ,ove sarebbe stato risarcito sulla base di un nuovo riscontro eonI-k

40. Cf. MAZZOLl,art. cit., 1978,p.97 ; art. cit., 1982,p.179, 189, 191,202;REYNOLllS,

art. cit.,p.364;MALASPINA,op. cit.,p.77-78.

(11)

164

ERMANNO MALASPINA TRADIZIONE RECENZIORE DELDE CLEMENTIA

165

ila sec.IXl seò. XI-XV N R

I

(p) (Il)

\~

,..

..

:::.::::::

.

/ / /

1t--'

-.

.

I

.

..-T ·

;À. j;: . 02 Q.

venti di

N1

sono numerosi in ben. (soprattutto nei libri I-IV) e concordano spesso con lezioni di ylB e di

1l

49

,tanto da indurre il Mazzoli a supporre in modo

persuasivo cheNIli avesse desunti proprio da questi recenziori50, mentre la

quasi completa assenza di tali interventi inclem. dimostra che ye

Il

non hanno «reagito sul proprio capostipite» inclem. tramite

N1

come invece hanno

pro-babilmente fatto inb e n . .

Ermanno MALASPINA

t

ativi, benché rari, sono i consensi conN(II, 5, 3 boni N/c Col. ;5, 4 contra

t.

quae NQ Col.

ç),

molto più comuni quelli conNRCQ44.

La mia proposta di ricostruzione della tradizione testuale di clem. si può cosi sintetizzare nellostemma codicumseguente :

Per quanto riguardaben.,la tesi del Mazzoli (dipendenza diretta di Qda

Il)

non viene toccata o indebolita dalla mia indagine, i cui risultati, limitati a dem., non possono essere automaticamente estesi all'altra opera, in attesa di nuove collazioni sistematiche in testimoni

cp.

Nella mia ricostruzione, quindi, i due trattati risultano trascritti in

Q

attingendo a tradizioni diverse, anche se similari : tale coesistenza, significativamente corroborata dal fatto cheben. e clem. sono vergati nel codice da due mani coeve, ma distinte45, trova riscontri anche per il XIIsec. nell'elenco dei manoscritti allestito dal Mazzoli stesso46

Una prova in più che in area germanica la tradizione dei due trattati percorse strade in parte diversé7si può riscontrare nel fatto che nel Nazariano gli

inter-una biblioteca con testi classici in un convento francescano a Colonia non trova.confenne altrove, cf. LEBMANN,op. cit.,p.98.

44. Datoilnumero, riporto soloe.g.le occorrenze dei capp.I, 26-11, 7 : I, 26, 2,quare ius NR Col. ; ludi NRC Col.Q;iuuentWCCol.Q;26, 4expertia NRC Col.Q;26, 5quidem NRC Col. Q ; II, l, 3 iuramento NIR Col. ; 2, l marcet. Erunt C Col.Q ;3, 2inueniet RC Col. Q'; 4, 3 nam seueritas Col. nam ad seueritas Q'; 5, 3 didicere RC Col. ; communis NRC Col. ; 5, 5 meno tes NRC Col, Q ; 6, 3 et innixam Col.Q.

45. MAZZOLl,art. cit.,1982, p. 205-206.

46. MAZZOLl,art. cit.,1982, p. 216-223. Ne riporto alcuni:Cambrai, Bibliothèque munici-pale555 (513), sec.XII(ben. aledemo ,,/) ;Charleville, Bibliothèque municipale,121, inizio sec.

XIII(ben.aledemo

"iJ ;

Città del Vaticano, Vat. lat.11543, sec.XII(ben.aledemoy) ;London, British Library. Egerton879, fine sec.XII(ben.aledemo (2

).

47. MAZZOLl,art. cit.,1982, p. 208 : .({ Sintesi di istanze politiche e spirituali già nel·'di· segno dell'autore,FUrstenspiegeloltre chespeculummorale per le coscienze medievali,ilDe

de-mentiaconobbe (anche per le più agili dimensioni) nel sec. XIIunFortleben autonomo e più

pulsante rispetto alDe beneficiis».Per quel che sappiamo,Nnon si mosse mai da Lorsch finché Mathias Widman non lo fece portare ad Heidelberg, prima del1476(cf.MAI.ASPINA,op. cit.,p. 15-16 con bibliografia) ; l'irradiazione di/.ldall'Abbazia precedeiltrasferimento di una parte della sua biblioteca ad Eberbach, avvenuto versoil1232-1238 (ricordo cheQèperilBischoff anterioreal U50). Tale trasferimento, in certa parte ricostruibile, pare aver interessato demo ed i c1assicipagani solo in modo marginale: nel catalogo di Eberbach del1502 è segnalata un'u-nica copia didemo(I,U); in un codice contenente trattati teologici della seconda metà del sec. xv(cf.N. F. PAI.MER,Zisterzienser urld ihre BacheT. Die mittelalterliche BibliothekSgeschichte von Kloster Eberbach im Rheirlgau urlter besonderer BerUcksichtigung der in' Oxford und London auf-bewahrten Handschriflen,Regensburg,1998, p. 98-103 ; 242).

48. Nella fattispecie del codiceGdi Hosius,Wolfenbuttel, Herzog-August-Bibliothek, Gud. lat.274 (4579).

49. Cioè del già citatoMUnchen, Staatsbibliothek, Clm2544(cf.supran. 5) e, nell'ottica del Mazzoli, diQ.

Riferimenti

Documenti correlati

Gli studenti che intendono partecipare ai progetti Erasmus/Mobilità internazionale sono invitati a frequentare i corsi a certificazione linguistica. Per partecipare

Parallelamente, per i Colleghi abilitati alla fascia di Ordinario, considerati i recenti orientamenti ministeriali che propendono ad attribuire agli Atenei

ATTENDERE ALMENO 2 GIORNI PRIMA DI CONSUMARE ORTAGGI E FRUTTA COLTIVATI NEGLI ORTI INTERESSATI DALL’INTERVENTO;.. ATTENDERE ALMENO 2 GIORNI PRIMA DI ANNAFFIARE IL

Ci tengo a ribadirlo, quando si parla di alti e bassi è tutta una questione di prospettiva e forse siamo già nella fase degli alti, forse siamo già a buon punto, forse

b) oppure di svolgere o aver svolto per almeno cinque anni attività di dirigenti ovvero di dipendenti di enti pubblici o privati nel profilo professionale di chimico,

prevede una partecipazione attiva degli studenti, a cui si chiede una puntuale riflessione sui temi di attualità e la preparazione di alcune domande da

Si chiede ai rappresentanti di classe di raccogliere le autorizzazioni e la somma di 10 euro per ciascun partecipante per le spese di trasporto da consegnare

Lo scopo di tale intervento è duplice: da un lato, offrire una sintetica visione comparativa dei due principali sistemi giuridici del mondo occidentale e delle conseguenze della